tag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post6075007724144787538..comments2024-03-28T12:02:11.927+01:00Comments on il Taccuino dello Scrittore: Ghostwriter: il fantasma dell'opera... scrittaMarinahttp://www.blogger.com/profile/09563345398992115783noreply@blogger.comBlogger66125tag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-81011874193469394792016-10-07T16:11:00.716+02:002016-10-07T16:11:00.716+02:00Grazie Luisa, benvenuta in questo blog e tra i mie...Grazie Luisa, benvenuta in questo blog e tra i miei followers! :)<br />Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-54703737526615819752016-10-07T15:23:53.553+02:002016-10-07T15:23:53.553+02:00A "non era un politicante in cerca di consens...A "non era un politicante in cerca di consensi" sono caduta dalla sedia!<br /><br />Comunque sono arrivata al tuo blog per caso e mi è piaciuto molto, mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi!<br />Un bacio, LuisaAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/15451092618974641392noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-27066813894467077272016-10-02T19:29:59.930+02:002016-10-02T19:29:59.930+02:00Credo proprio di sì. Il difficile è trovare il com...Credo proprio di sì. Il difficile è trovare il compagno/a giusto/a con cui hai un forte feeling. Non solo, che abbia la stessa voglia e determinazione per arrivare ad un unico obiettivo. Ci sono pro e contro che avevo già preso in considerazione sulla scrittura a quattro mani. <br />Bene. Chiudo questa parentesi. Era solo un aggancio al commento di Grazia. Interessanti entrambi gli argomenti.Tiziananoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-43381099260569121842016-10-02T16:43:59.430+02:002016-10-02T16:43:59.430+02:00Fai benissimo, Tiziana. Se è un bisogno, perché no...Fai benissimo, Tiziana. Se è un bisogno, perché non assecondarlo? Magari è un'esperienza che vale la pena tentare. :)Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-84359970855970188382016-10-02T10:47:37.396+02:002016-10-02T10:47:37.396+02:00Il rapporto con l'editor è prezioso, infatti l...Il rapporto con l'editor è prezioso, infatti lo avevo escluso dal discorso. In quel caso non si parla di interferenza con l'autore, ma di collaborazione fondamentale. Naturalmente molto dipende da quanto sono validi l'autore e l'editor.Grazia Gironellahttps://www.blogger.com/profile/07701293367303302119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-16409424517564589372016-10-02T09:47:01.589+02:002016-10-02T09:47:01.589+02:00Non lo so, Marina. Forse è un mio bisogno scrive...Non lo so, Marina. Forse è un mio bisogno scrivere almeno una volta a quattro mani. È, evidentemente, una conferma che cerco. Indubbiamente faticoso ma prima o poi so che lo farò. Tiziananoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-56884674821442145482016-10-02T09:38:15.282+02:002016-10-02T09:38:15.282+02:00Il lavoro del traduttore è diverso: sì, è vero che...Il lavoro del traduttore è diverso: sì, è vero che dipende dalla sua preparazione e dalla sua bravura la perfetta aderenza del testo tradotto a quello originario, ma è un lavoro di reinterpretazione, che deve avvalersi di strumenti ben precisi: la conoscenza dello stile dell'autore, del suo mondo, del sentire della terra da cui proviene (pensiamo alla difficoltà di tradurre dal giapponese,ed esempio, dove la cultura richiede un'attenzione particolare nell'uso di termini o espressioni). L'opera, però, è di chi l'ha scritta e poi il nome dei traduttori nelle varie lingue in cui essa è riproposta è noto perché viene chiaramente indicata. Del resto, non ci sarebbe motivo di nascondere l'esistenza di un traduttore: è, appunto, una traduzione, non una scrittura ex novo.<br />Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-8131235657079219252016-10-02T09:29:15.884+02:002016-10-02T09:29:15.884+02:00Se io so scrivere, magari ho anche pubblicato altr...Se io so scrivere, magari ho anche pubblicato altro, forse, potrei capire la necessità di rivolgermi a qualcuno che come me sa farlo e ha il tempo che, invece, mi manca. E lì, dovrebbe poter essere quasi obbligatorio associare al mio nome famoso quello di chi non lo è, ma ha fatto il lavoro al posto mio. Purtroppo, però, in questo modo verrebbe meno il presupposto per cui un ghostwriter è appunto un ghost. Allora mi appellerei all'onestà morale di chi sa quanto sia importante scrivere una storia che funzioni e di quanto sia onesto potere dire: "non è opera mia".<br />Adesso, ogni volta che leggo un libro, mi chiedo: "ma lo avrà scritto lui/lei?" E avere questo dubbio mi infastidisce.<br /><br />Scrittura a quattro mani? Una volta mi è stata proposta, ma ho rifiutato: per me è impossibile amalgamare in un unico contesto stili, linguaggi, voci totalmente diversi. Altrimenti bisognerebbe trovare una scrittura simile alla propria, ma anche in quel caso fondere le idee e farle camminare su uno stesso binario sarebbe un impegno molto pesante.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-59346197388796822152016-10-02T09:13:09.131+02:002016-10-02T09:13:09.131+02:00Grazie Obsidian, il tuo contributo è stato utiliss...Grazie Obsidian, il tuo contributo è stato utilissimo, anche perché attingere alla quotidianità per avere esempi pratici può fare capire meglio il senso di questa figura. Quello che io sottolineo è solo il punto di vista: se guardo la cosa dal punto di vista del ghostwriter, trovo che faccia assolutamente un lavoro ordinario che ha scelto per tutte le ragioni del mondo, fosse anche solo per guadagnare tanto (ammesso che ciò avvenga sempre, poi), dunque è normale che lui lavori "per qualcuno" e che qualcuno lo paghi per questo, usufruendo del risultato. Ma se io mi metto nei panni dello scrittore, allora cambia la mia prospettiva. Il ghostwriter fa sempre un lavoro rispettabilissimo, lo scrittore, invece, forse dovrebbe cambiare mestiere: lo si è se lo si fa. Come se io volessi fare il farmacista, ho l'idea rivoluzionaria che aiuterà a combattere un tale virus, me la faccio produrre da qualcuno e dicessi a tutti "il farmacista sono io". Io ho avuto l'idea, ma non ho il "titolo" per rivendicarne la paternità. Intendo dire che o sei scrittore e devi potere scrivere la tua storia, nata dalla tua idea o sei uno qualunque con una buona fantasia che però non può spacciarsi per uno che scrive.<br />Ecco il fulcro del mio discorso.<br />Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-36496012256888193482016-10-01T22:52:05.605+02:002016-10-01T22:52:05.605+02:00Lo stesso principio si attua in ogni settore. Ho l...Lo stesso principio si attua in ogni settore. Ho lavorato anche nel ramo sartoriale ed è come dici. La sarta lavora dietro le quinte, lo stilista esce con la sua collezione sartoriale,eppure senza sarta non esisterebbe la sua collezione. Questo vale in altri mestieri.<br />Tornando alla scrittura invece la penso in maniera opposta ma è normale pensarla diversamente, ognuno la vede come crede. Il ruolo dell'editor,per me è importante e, sinceramente è un sostegno non indifferente. Vorrei questo appoggio, non me la sentirei di pubblicare qualcosa di grande senza essere sostenuta.Ovviamente dipende cosa devo pubblicare, Per un articolo, un racconto ad un concorso non ne ho bisogno. Io invece vorrei trovare un compagno/a di scrittura per cimentarmi a quattro mani, anche solo per capire alcune cose, In privato lo avevo confidato e ne sento l'esigenza per una mia crescita personale. Chiaramente deve esserci un affiatamento non indifferente. Sarà che a me non vedo la scrittura solo come un atto solitario ma anche come un gioco di squadra. Diciamo che ho anche l'anima da redazione giornalistica. O sarà che mi piace sperimentare, non do nulla per scontato o prefissato.Tiziananoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-64619156244774664892016-10-01T22:31:21.239+02:002016-10-01T22:31:21.239+02:00Ti ringrazio per aver risposto e chiarito una mia ...Ti ringrazio per aver risposto e chiarito una mia curiosità. Mi vedi d'accordo, non cambia nulla su cosa scrivi. La scrittura è considerata un'arte, se vuoi e come tutti i lavori creativi, vorresti riconosciuta la tua figliola ( io la vedo al femminile). Così vale per gli altri mestieri. Non mi sento meno creativa o meno efficiente quando faccio il mio lavoro, che non ha niente a che vedere con la scrittura. Per questo il ruolo secondario, non riconosciuto o firmato col tuo nome è in ogni professione, forse fa più caso nello scrittore perché nell'immaginario collettivo <br />è quasi inconcepibile scrivere un romanzo e non vedere impresso il tuo nome. Obiettivamente ci vuole un buono stomaco.<br /> Infine, sono d'accordo anche con l'ultima parte. ( Caspita, non mi era mai successo di avere così tante idee in accordo).<br />Ci sono dei lavori che sono decisamente e obiettivamente fondamentali( importanti lo sono tutti, nessun mestiere è inutile ), che senza non potresti ottenere un buon risultato. Il traduttore è in campo editoriale il più complicato a mio modesto parere. Eppure ha un piccolo posticino, come tu affermi. Io direi che meriterebbe di più. Non mi dilungo più nemmeno io. Credo sia stata importante la tua testimonianza, chi meglio di un "ghost writer" sa darci delucidazioni? Da parte mia, ti ringrazio. Ora non ho più dubbi. Tiziananoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-15667276111891990612016-10-01T20:47:31.737+02:002016-10-01T20:47:31.737+02:00In linea di principio mi dico: in fondo anche lo s...In linea di principio mi dico: in fondo anche lo stilista idea i modelli e poi li dà da eseguire ad altre persone, e può capitare che una persona abbia una storia bellissima da raccontare ma non si senta in grado di scriverla; non c'è niente di male. In pratica, però, mi sembra ignobile che una persona possa mettere il proprio nome su una storia che non ha scritto, mentre il vero scrittore non viene nemmeno nominato. Come minimo il nome del ghost writer dovrebbe comparire vicino a quello dell'"autore". Anche come lettrice mi piacerebbe sapere da che mani proviene ciò che leggo. Come autrice mi sembra che siamo legate a filo doppio, io e la storia; non vorrei mai che ci mettessero le mani altri (editor escluso). Una volta ho provato la scrittura a più mani, e trovo terribile anche quella!Grazia Gironellahttps://www.blogger.com/profile/07701293367303302119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-33102008965618346932016-10-01T19:25:55.065+02:002016-10-01T19:25:55.065+02:00Ammetto che la scrittura è un po’ un caso a se sta...Ammetto che la scrittura è un po’ un caso a se stante, perché in essa c’è quella certa dose di creatività che si vorrebbe a tutti i costi firmare. Un libro è come un figlio, è una parte del proprio intimo che non si può svendere per denaro. O forse sì. O forse è solo un problema psicologico, visto che i ricercatori e gli ingegneri di cui parlavo poco fa di creatività ne hanno anch’essi da vendere. Probabilmente la differenza ancora la fa il denaro. C’è gente che vende i propri figli, per cui immagino che se sei pagato abbastanza per fare il ghost writer allora probabilmente hai di che tapparti il naso. Allargando il discordo vorrei però spendere due parole che di chi mestiere fa il traduttore. Un lavoro che non è molto dissimila a quello del ghost writer. Un traduttore, il cui nome solitamente appare in una pagina interna, nascosto in basso tra altre informazioni superflue circa l’anno di edizione e il nome della tipografia, ha una responsabilità enorme. Dal suo lavoro può dipendere il successo o l’insuccesso di un autore in questo o in quel paese. Eppure chi sia il traduttore importa a pochi e la cosa incredibile è che per fare il traduttore non basta conoscere la lingua, bisogna essere in grado di trasmettere il senso, le emozioni e, non ultimo, mantenere integro lo stile dell’originale. Solo qualche giorno fa guardavo “Onirica”, un film di Lech Majewski ispirato alla Divina Commedia. In un’inquadratura hanno mostrato il poema scritto in lingua polacca… non ho potuto fare a meno di pensare a quel tizio che ha preso in mano l’opera del Sommo Poeta ed è riuscito a riproporla in una lingua così diversa da quella usata nel Trecento fiorentino! Come cavolo ci è riuscito? Come ha fatto a tradurre termini che nemmeno noi italiani riusciamo a capire senza sbirciare le note a margine? E come ha fatto a conservare la metrica utilizzata da Dante? E soprattutto, come mai quel tizio non è famoso? Vabbè.. mi fermo, mi sa che ho abusato anche troppo di questo spazio e poi finisce che esco troppo fuori tema.Obsidian Mhttps://www.blogger.com/profile/00077330887101732002noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-61288309690883460552016-10-01T19:25:26.156+02:002016-10-01T19:25:26.156+02:00Mi sembra che hai perfettamente colto il senso del...Mi sembra che hai perfettamente colto il senso del mio commento, Tiziana. Quello che qui nello specifico chiamiamo “ghost-writing”, nel cosiddetto mondo comune si chiama “lavoro dipendente”. Non cambia nulla se quello che si scrive è una lettera ad un cliente per conto dell’amministratore delegato o un romanzo di 800 pagine per conto di Stephen King. Chiedo scusa a Marina se sto uscendo da un discorso relativo alla scrittura e lo sto portando su un piano più generale, ma credo che per capire il fenomeno del ghost writing bisogna partire da molto più lontano. Oggi non esistono più le persone, non esistono più i singoli: esistono solo delle grosse entità chiamate aziende che realizzano i bisogni di tutti noi. Tutto è affidato a loro. Pensa alla medicina. Non ci sarà mai più una Marie Curie o un Louis Pasteur su questa terra da ricordare e da ammirare. Qualunque risultato possa avere la ricerca medica, il merito sarà tutto appannaggio delle case farmaceutiche, tra le cui fila operano grandi uomini e grandi donne che non avranno forse nemmeno una pensione decente. Pensa alla tecnologia. Chi sono quei quegli ingegneri che hanno sviluppato quelle meraviglie che ci portiamo in tasca o nella borsetta, quelle meraviglie tecnologiche che ci accolgono quando saliamo in auto? Chi lo sa? Nella nostra mente ci sono solo i nomi dei grandi brand e tutt’al più il nome di qualche amministratore delegato che annuncia al mondo l’arrivo del nuovo aifon 10. E intanto ci sono gli ingegneri che lavorano nell’ombra creando meraviglie per cui non saranno ricordati. Ti chiedi qual è il lato positivo di tutto questo? Semplice: se quell’ingegnere o quel ricercatore combina un guaio sarà l’amministratore delegato ad andare alla berlina. Per chi lavora nell’ombra il rischio al massimo è quello di perdere il posto di lavoro, ma visto che, ancora una volta, il suo nome non conta nulla, non sarà difficile riciclarsi per lui da qualche altra parte, specie se il suo CV è di tutto rispetto. Anzi, sarà magari la concorrenza a portarselo in casa, nella speranza di poter aver accesso a chissà quali segreti industriali. E questo discorso, per inciso, è valido a tutti i livelli (nel senso che vale anche per la portinaia o per chi attacca i francobolli in posta). Obsidian Mhttps://www.blogger.com/profile/00077330887101732002noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-42317213166512595102016-10-01T12:03:07.166+02:002016-10-01T12:03:07.166+02:00Grazie per l'accoglienza.Grazie per l'accoglienza. Tiziananoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-60937521019061327852016-10-01T11:23:16.362+02:002016-10-01T11:23:16.362+02:00Infatti è così, lo pseudonimo è una maschera che i...Infatti è così, lo pseudonimo è una maschera che indossi tu stesso, non è la maschera che fai indossare a qualcun altro con il suo nome. Chi fa il ghostwriter, è evidente che lo trovi un lavoro remunerativo e appagante (contento lui!), ma è sullo scrittore che se ne avvale che punto i piedi.<br />(Intanto ti ho detto la mia, in attesa dell'opinione di Obsidian! ;) )<br />Ah, importantissimo: benvenuta nel mio blog, Tiziana! :)Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-11672468921014575902016-10-01T11:19:01.157+02:002016-10-01T11:19:01.157+02:00A proposito di regole di gioco, Obsidian, mi hai f...A proposito di regole di gioco, Obsidian, mi hai fatto venire in mente che scrivevo io le lettere dell'amministratore delegato della società in cui lavoravo come legale e lui poi le firmava. <br />Non è proprio la stessa cosa, ma rimane un lavoro d'intelletto tuo che finisce con la paternità di un altro. E qualche volta, questo, ti rode, pur essendo nei fatti ovvio.<br />Oppure, peggio, come nel caso dei ricercatori all'università le cui dispense escono poi a nome dei titolari di cattedra (ma forse, questo, tanto ovvio non dovrebbe essere!)Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-57829488201355871282016-10-01T09:40:24.713+02:002016-10-01T09:40:24.713+02:00Interessante Obsidian.Non credo sia sempre semplic...Interessante Obsidian.Non credo sia sempre semplice vedersi i successi di un tuo scritto e gioire in disparte. Puoi spiegarci meglio? Non credo ci sia solo il senso di non essere riconosciuti come autori.Forse c'è il lato positivo? È un ruolo particolare che mi sono sempre chiesta cosa si prova a scrivere per altri e poi non averne la propietà. Dopo questa premessa,non ci trovo nulla di scandaloso a scrivere da "ghost writer". Devo dire, in questo momento,non ce la farei a scrivere senza che quel pezzo sia riconosciuto come io, ma non lo escluderei nemmeno,visto che a volte più capitare nel lavoro di adempiere a testi che poi per il bene dell'azienda , non è detto che avranno il tuo nome. Forse quello del tuo capo. Però se è inerente al lavoro, alla fine non è la conferma delle tue doti da scrittrice/ore.È solo il tuo lavoro. Non avrei problemi a scrivere sotto pseudonimo, ma farei fatica che ci sia il nome di un altro. Dovrei poi imbottirmi di pasticche per lo stomaco. Se ti va, mi interesserebbe sapere la tua opinione. Credo che ci farà riflettere. Tiziananoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-57030053993143831672016-09-30T15:14:09.679+02:002016-09-30T15:14:09.679+02:00Nel mio lavoro mi capita talvolta di scrivere pezz...Nel mio lavoro mi capita talvolta di scrivere pezzi che poi escono su siti o riviste con la firma di giornalisti che, nel settore, sono ritenuti influencer. D'altra parte è così che funziona. Anche perché, tra l'altro, la firma di un giornalista che teoricamente dovrebbe essere super parte (non come la mia) consente al pezzo di guadagnarne in credibilità.<br />Certo, vedere qualcosa di mio apparire sotto altro nome (refusi compresi) non mi rende felice: un po' mi sento derubato ma è una delle regole del gioco.<br />Non potrei mai invece farlo volontariamente con un libro, qualunque sia la somma pagata, anche perché un articolo ti porta via mezza giornata, scrivere un libro è una cosa di mesi, magari anni.Obsidian Mhttps://www.blogger.com/profile/00077330887101732002noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-41132072198453853042016-09-29T11:50:07.064+02:002016-09-29T11:50:07.064+02:00Esatto, il bello del processo di scrittura. Altrim...Esatto, il bello del processo di scrittura. Altrimenti la passione che diciamo di avere in cosa consisterebbe? Nello sfornare solo una buona idea? Ma tutti siamo capaci di avere idee!<br /><br />Questa dei matrimoni è l'ultima di una serie di novità dei tempi che corrono: io mi sono sposata con fiori ai tavoli e un cameriere che indirizzava gli ospiti in quelli dove li avevo piazzati. Ora c'è il wedding planner, c'è il tableau de marriage tematico, pure la storia personalizzata per gli sposi! Si evolve tutto, ma proprio tutto, eh! Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-65546875799051729712016-09-29T11:00:17.677+02:002016-09-29T11:00:17.677+02:00No, non mi è mai capitato. Diciamo che io sono sta...No, non mi è mai capitato. Diciamo che io sono stato un fantasma a metà. Ivano Landihttps://www.blogger.com/profile/04242163748636381151noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-50365860126836376072016-09-29T08:59:03.200+02:002016-09-29T08:59:03.200+02:00Più che altro lo trovo un poco avvilente per chi s...Più che altro lo trovo un poco avvilente per chi se ne avvale, nel senso che si perde tutto il meglio del processo di scrittura. Però contento lui! <br /><br />Sai che avevo letto che di recente c'è la moda per i futuri sposini di farsi scrivere una specie di romanzo del loro incontro e dello sbocciare del loro amore? Mi sembra che le cifre fossero di tutto rispetto per un'opera da 80 pagine. Se uno riesce a scrivere velocemente, non è male!Cristina M. Cavalierehttps://www.blogger.com/profile/04799622728649717838noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-87878430256767844312016-09-28T18:25:43.247+02:002016-09-28T18:25:43.247+02:00Che tristezza! :(Che tristezza! :(Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-16347151710221239192016-09-28T17:51:48.004+02:002016-09-28T17:51:48.004+02:00Eh eh eh! Sulle biografie siamo tutte d'accord...Eh eh eh! Sulle <i>biografie</i> siamo tutte d'accordo vedo! XD<br />Marina capisco quello che vuoi dire, però... sarà che sono disincantata, sarà che penso ad autori che scrivono per quantità e pubblicano tanto, sarà che anche CE esimie propongono libri che sembrano scritti da non professionisti della parola (ma da scribacchini, appunto), sarà che alcuni autori cavalcano le mode del momento o il nome famoso non sempre per merito (ma per parentele o altre professioni svolte), io sinceramente la mano sul fuoco la metterei per un numero ridotto di Scrittori :PGlòhttps://www.blogger.com/profile/09531959900893978064noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-41052653192005620172016-09-28T12:20:31.696+02:002016-09-28T12:20:31.696+02:00Talvolta c'è scritto "a cura di", ma...Talvolta c'è scritto "a cura di", ma non sempre. Chiara Soleriohttps://www.blogger.com/profile/01791193222451374751noreply@blogger.com