tag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post7215843086783979683..comments2024-03-28T22:50:54.517+01:00Comments on il Taccuino dello Scrittore: H - Come Hitler vedeva i suoi tedeschi (Johann Lerchenwald)Marinahttp://www.blogger.com/profile/09563345398992115783noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-38384896651977478922021-05-11T18:43:33.660+02:002021-05-11T18:43:33.660+02:00Purtroppo di commenti superficiali sui libri letti...Purtroppo di commenti superficiali sui libri letti sono piene le recensioni. Questo dispiace.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-13557819476862615452021-05-11T17:41:15.492+02:002021-05-11T17:41:15.492+02:00Gli sviluppi: "Scrittura di scarsa qualità, r...Gli sviluppi: "Scrittura di scarsa qualità, ripetitivo", questo il giudizio di un certo Davide su Il Libraio. Un libro nato dalla passione liquidato così da un cretino.<br />Firmato Lodovica San Guedoro, che ha fatto la fatica di tradurlo.Johann Lerchenwaldhttps://www.blogger.com/profile/01300845795700274099noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-14766096647869011482021-02-04T16:16:06.124+01:002021-02-04T16:16:06.124+01:00Grazie Cristina, sono stata molto contenta anch...Grazie Cristina, sono stata molto contenta anch'io di ospitare l'autore, che ringrazio ancora per il tempo e la disponibilità.<br />Potresti pensare, chissà, di scrivere un romanzo ambientato in quel periodo, sebbene inevitabilmente dovresti toccare il tema della Shoah.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-43224508096944618202021-02-03T21:39:06.041+01:002021-02-03T21:39:06.041+01:00Questo articolo è stato interessantissimo sia per ...Questo articolo è stato interessantissimo sia per la qualità della recensione sia per il dibattito arricchito dalla voce dell'autore. Io penso che non si possa afferrare nulla della personalità di Hitler senza riflettere sulla Prima Guerra Mondiale e sulle sue conseguenze. Grazie a tutti per il prezioso dibattito. Ho Mein Kampf nella mia biblioteca, è l'occasione per leggerlo.Cristina M. Cavalierehttps://www.blogger.com/profile/04799622728649717838noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-8702708397830968562021-02-03T16:18:08.065+01:002021-02-03T16:18:08.065+01:00Ho voluto leggere il Mein Kampf e il libro di cui ...Ho voluto leggere il Mein Kampf e il libro di cui ho parlato in questo post proprio per approfondire una figura così controversa: devo dire che entrambe le letture sono state utili e soprattutto il romanzo di Lerchenwald, che prende le distanze da Hitler, ma tira dentro il ring tante dinamiche, che spiegano molto, senza mettere un punto definitivo all’intera faccenda.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-4216365931213627202021-02-02T20:59:49.610+01:002021-02-02T20:59:49.610+01:00Secondo me il libro di Hitler andrebbe proprio let...Secondo me il libro di Hitler andrebbe proprio letto per far toccare con mano le assurdità e le astrusità che contiene. Così come la figura di Hitler va contestualizzata e spiegata. È troppo semplice dire che è un pazzo e in qualche modo lavarsi le mani di una tragedia collettiva in cui moltissimi sono stati di fatto complici attivi.Tenarhttps://www.blogger.com/profile/14191851493647191190noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-40637502091309645192021-02-02T10:24:53.818+01:002021-02-02T10:24:53.818+01:00Inutile, dal destino non si scappa! 😁 Una rarità,...Inutile, dal destino non si scappa! 😁 Una rarità, la copia originale del 1943!<br /><br />Comunque, io trovo inutile mettere per così dire al bando alcuni libri: perché bisogna giustificare l’interesse a una certa lettura, addurre motivazioni? Alcuni , per esempio l’Opus dei, non parlano di censura, bensì di “consigli” per aiutare a scegliere i libri validi, eppure esiste un “indice di libri proibiti”, che mi fa sorridere. E poi, questa cosa è altamente condizionante: quando acquistai la mia copia del Mein Kampf, dopo essere stata al centro di sguardi fulminanti, mi sono allontanata a testa bassa, il testo (copertina rosso acceso: come passare inosservati!) cacciato subito in borsa. Ma di cosa dovevo vergognarmi?Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-14003644333732840312021-02-01T20:29:31.188+01:002021-02-01T20:29:31.188+01:00A proposito di „Mein Kampf“, avrei da raccontare d...A proposito di „Mein Kampf“, avrei da raccontare due piccoli e significativi aneddoti, tra loro collegati dal filo dell'ironia. Diversi anni fa, poiché la sua vendita era vietata dalla Legge, lo avevo chiesto in prestito in una delle diverse Biblioteche comunali di Monaco, non senza aver dovuto prima giustificare quella mia richiesta adducendo ragioni di studio. Al momento della consegna non capii subito che stava succedendo, ci fu uno strano movimento: in breve, fui fotografato di soppiatto, pur essendo regolarmente registrato presso quella Biblioteca. Voltiamo pagina. Qualche tempo dopo mi trovavo a Napoli, e il giorno della festa di San Gennaro volli fare una capatina al Duomo... Purtroppo fui trattenuto da una parente (partenopea) dalla chiacchiera perentoria, che non mi mollava, e arrivai sul posto troppo tardi: con mio rammarico, il miracolo si era già compiuto e la chiesa appariva deserta... Ma, non ci crederete, qualcosa trovai ugualmente di un po' prodigioso... Lo trovai su una misera bancarella appostata di fronte al Duomo: una copia originale del 1943 di "Mein Kampf"...<br />Johann Lerchenwaldhttp://www.felixkrulleditore.denoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-73877190363525070392021-02-01T15:17:15.799+01:002021-02-01T15:17:15.799+01:00Quella del Mein Kampf è stata una lettura difficil...Quella del Mein Kampf è stata una lettura difficile, non tanto per il disturbo delle tematiche, ma per l’astrusità dei concetti elaborati, che certe volte sembravano pure farneticazioni. Poco chiaro, tradotto malissimo con dei periodi in italiano senza capo né coda. Ma poi è una trattazione meccanica, che non suscita alcuna emozione (in negativo, intendo). Capisco la “scomodità” nell’ospitarlo fra gli scaffali: io, in libreria, pensa, nemmeno l’ho trovato; ho dovuto recuperarlo in formato eBook. Resta comunque un testo scritto da una figura emblematica della storia e regolarmente pubblicato: demonizzarlo non ha senso (come fanno in tanti). Il mio primo acquisto è stato il cartaceo in una bancarella di libri usati. Non sai come mi hanno guardato quelli che mi hanno visto con questo libro in mano! Poi ho scoperto che era una versione farlocca e comunque, al di là del mio giudizio negativo sull’opera, sono contenta di averlo letto. Non è un testo che fa paura, è un libro che annoia.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-49546663512348056552021-02-01T00:09:10.505+01:002021-02-01T00:09:10.505+01:00Io so che le biblioteche hanno una "lista&quo...Io so che le biblioteche hanno una "lista" di libri "difficili", nel senso che sono dubbiosi se acquistarli o meno, e in genere lo fanno per chi ha bisogno di svolgere determinate ricerche. Tra questi ci sono il Mein Kampf (appunto), la Bibbia dei Mormoni e i testi di Scientology (alla biblioteca della mia città gliene volevano rifilare altre copie, e gli hanno dovuto che già ce le avevano e bastavano sicuramente).<br />Comunque da testi come Mein Kampf sei a posto finché la lettura ti dà un senso di disturbo. Del resto mi chiedo quanti appartenenti a movimenti neonazisti lo abbiano letto (pochi immagino, già i loro predecessori non amavano molto i libri).Marco L.https://www.blogger.com/profile/15274798410387062451noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-12592366751549822892021-01-31T12:46:43.444+01:002021-01-31T12:46:43.444+01:00Che poi, signor Lerchenwald, pensavo a quanti prog...Che poi, signor Lerchenwald, pensavo a quanti progetti di fare fuori Hitler si fossero susseguiti senza successo. Davvero il destino sembrava manovrare tutto affinché esistesse un prosieguo alla scelleratezza e tutto seguisse un iter ben definito. L’eroe del male salvato dalla sorte: credo che anche questo abbia fortificato Hitler nel suo disegno, si era convinto di essere un predestinato e anche la sua fine, per rispondere a Luana, pensata alla luce di quello che lui era certo di rappresentare, non poteva che approdare al suicidio.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-14363970681751621912021-01-31T12:35:50.465+01:002021-01-31T12:35:50.465+01:00Ho visto quel film, Luana e davvero quell’interpre...Ho visto quel film, Luana e davvero quell’interpretazione è la migliore che abbia visto fra tanti che hanno assunto quel ruolo al cinema.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-32098000252567250532021-01-31T12:32:08.211+01:002021-01-31T12:32:08.211+01:00Anche Mussolini ha parecchio da scontare, certamen...Anche Mussolini ha parecchio da scontare, certamente. Ma non ha avuto il consenso unanime di tutti gli italiani, da noi si sono formati gruppi partigiani, tutto un movimento di ribellione armata e nemica della politica scellerata dei fascisti. Dimenticare mai e mai abbassare la guardia, non c’è dubbio, ma io personalmente non penso si possa tornare a quei periodi storici e a quelle figure di riferimento. A noi non capiterà più di vedere in personaggi alla Mussolini grandi uomini, come ai tedeschi peserà sempre il riscatto da uomini come Hitler.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-87492717058924554832021-01-31T12:25:51.789+01:002021-01-31T12:25:51.789+01:00Fin dall’inizio della sua carriera politica, sicur...Fin dall’inizio della sua carriera politica, sicuramente sì; del resto veniva dagli esempi forniti da Lueger, sindaco antisemita di Vienna e dalla società Thule, anch’essa di indirizzo nazionalistico e antisemita, con cui aveva rapporti. Si era riempito la testa di discorsi contro la “razza” ebrea che minacciava la superiorità e la purezza di quella ariana, ma non era così prima di tutto questo. Nel Mein Kampf lui stesso dice che per lui gli ebrei erano tedeschi a tutti gli effetti, se non per la diversa religione di cui però non si curava allora. E come dicevo, era circondato da ebrei che riempivano la sua quotidianità. In quel momento non è che non li tollerasse, in loro proprio non vedeva alcun germe di pericolosità.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-7959342590095274382021-01-30T22:36:20.246+01:002021-01-30T22:36:20.246+01:00Se ti capita di leggere il romanzo di Liliana Segr...Se ti capita di leggere il romanzo di Liliana Segre "La memoria rende liberi" puoi capire come sia facile girarsi dall'altra parte, quando in Italia arrivarono le leggi razziali nessuno fece nulla, anche Mussolini veniva visto come un grande uomo.Giulia Lu Mancinihttps://www.blogger.com/profile/03159210942510753140noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-3951961081324899582021-01-30T22:18:51.794+01:002021-01-30T22:18:51.794+01:00Visto anche il notevole riscontro che questa recen...Visto anche il notevole riscontro che questa recensione ha già avuto, sento il bisogno di aggiungere ancora qualcosa. Una nazione, che a 15 anni dalla fine della guerra (con tutte le maggiori città ridotte in macerie) si trovava ad essere di nuovo fra le prime potenze economiche mondiali, non poteva certo aver avuto il tempo di riflettere su quanto era accaduto. L'unica possibilità che le si è offerta, lecita, facile e a portata di mano, è stata di scandalizzarsi e di replicare all’infinito un rituale mea culpa: ma questo non ha fatto altro che rinfocolare nel suo intimo un profondo malessere. Ed è stato l'aver avvertito questo grande malessere represso, con il pericolo di ricadute insito nel non avere mai seriamente affrontato il proprio passato, ad indurmi a scrivere H..<br /><br />Hitler non era tedesco e fino all’età di trent’anni si presentava effettivamente come un uomo innocuo, provvisto unicamente di un grande ambizione insoddisfatta e sprovvisto di idee per soddisfarla. Quelle caratteristiche che gli venivano attribuite, e che lui stesso si attribuiva pubblicamente, come fanno tutti i demagoghi di successo, le aveva spigolate nel fertile terreno del paese nel quale il caso lo aveva condotto. Semmai la disinvoltura con la quale ha accettato di sfruttare la violenza omicida è stata favorita dalle esperienze fatte durante la Prima Guerra Mondiale. Naturalmente se qualcuno lo avesse tolto di mezzo in tempo, le cose sarebbero andate ben diversamente. Ma la spregiudicatezza e il cinismo con cui agì per assecondare la propria mania di grandezza sarebbero andati a vuoto se nel popolo tedesco non ci fossero state determinate predisposizioni e aspirazioni. La mente di un demagogo può anche immaginare le più grandi atrocità, ma se manca chi può eseguirle, rimarranno perverse fantasie e magari non saranno neppure immaginate. Per quanto riguarda l’Olocausto, vale purtroppo lo stesso discorso e la vera tragedia in questo crudelissimo genocidio sta proprio nel fatto che, salvo delle eccezioni patologiche, quell’immenso odio per gli Ebrei, sempre addotto per spiegarlo, tanto in Hitler quanto fra i Tedeschi non c'era proprio. Perciò ancora più assurdo e tremendo appare il risultato, come ho voluto mostrare nel mio libro.<br /><br />Johann Lerchenwaldhttp://www.felixkrulleditore.denoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-75843921363247081192021-01-30T18:43:17.414+01:002021-01-30T18:43:17.414+01:00Non è che "non avesse nulla contro gli ebrei&...Non è che "non avesse nulla contro gli ebrei" ma era disposto a tollerarli. Nel giro di pochissimi anni, una volta diventato cancelliere e poi vincente nel partito nazionalsocialista, su imitazione della fascistizzazione dello stato da parte di Mussolini (che per lui è un modello da imitare all'inizio), già butta sul tavolo la questione giudaica, mettendo in atto le leggi razziali. Hitler ha tollerato gli ebrei, li ha sempre disprezzati, fin dall'inizio, perché la comunità giudaica detiene un potere economico, monopolizza gli scambi fra ebrei americani ed ebrei dell'area tedesca. Il popolo giudaico è il nemico numero uno nel momento in cui elabora di depredarli di quella ricchezza che da sempre ha solo tollerato. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-51208046867282002142021-01-30T18:37:12.490+01:002021-01-30T18:37:12.490+01:00* un aberrante.
Aggiungo: hai visto La caduta? Br...* un aberrante. <br />Aggiungo: hai visto La caduta? Bruno Ganz lo interpreta magistralmente. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-70781292047439745332021-01-30T18:36:08.298+01:002021-01-30T18:36:08.298+01:00Uhm... credo che anche nella fine ci sia quella vi...Uhm... credo che anche nella fine ci sia quella viltà di cui sopra. Non si consegna al ludibrio della massa, non vuole morire per mano dei giudici che avrebbero presieduto il processo di Norimberga, ma per mano propria. Vede nel suicidio la possibilità di un'uscita di scena teatrale. Ma anche lì, trascinando tutti dietro di sé. Ritenendo che un grande tiranno debba morire assieme a tutta la propria corte. Hitler è una maschera non di tragedia, ma di grottesco. Lo spettacolo di tutte le viltà, il "sovrano" che scimmiotta il passato storico e si illude, forse, che lo si ricordi come un esempio di eroismo. Un'aberrante omuncolo che sa già che se non muore di mano propria saranno gli altri a infliggergli la fine. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-50439723783144464082021-01-30T17:11:53.134+01:002021-01-30T17:11:53.134+01:00No, dopo aver letto il Mein Kampf, avevo bisogno d...No, dopo aver letto il Mein Kampf, avevo bisogno di approfondire determinate dinamiche e ho trovato su YouTube le registrazioni di un bellissimo documentario in dieci puntate trasmesso da Alpha, sul canale 59 del digitale terrestre (a quanto pare non più visibile). La trasmissione si chiamava: “Rewind - La vera storia della Germania”, veramente molto interessante. Ma sicuramente i documentari che affrontano questa tematica hanno attinto dalle stesse fonti documentaristiche, quindi non è da escludersi che le immagini siano le stesse. Terribili, sì e non voglio nemmeno pensare a cosa sia stato assistere dal vivo a tutto quell’orrore!<br />Il libro non scusa né giustifica: vuole solo muovere alla comprensione di un fenomeno liquidato solo come una delle peggiori pagine della storia. Hitler è un mostro, certo, ma, forse, seguendolo nella sua vicenda biografica, risulta più “vero”, quindi trasferito su un piano umano. È illuminante la prefazione al romanzo di Cardini, senza la quale avrei intrapreso la lettura con il solito approccio condannatorio. Ho capito dalla sua spiegazione e, poi, leggendo il libro, che entrare nello spirito tedesco è una chiave di lettura, che non va trascurata: la vera potenza di Hitler si esercita nella capacità astuta di manovrare, Cardini dice, “le buone e le cattive qualità dei tedeschi”.<br />Non è una riflessione semplice da fare, ma ancora citando le parole della prefazione: “la comprensione storica non ha nulla a che vedere né con la giustizia né con la condanna” e forse è così.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-57375098962399138402021-01-30T16:46:14.336+01:002021-01-30T16:46:14.336+01:00In realtà nei primi capitoli la sua storia è tratt...In realtà nei primi capitoli la sua storia è trattata in terza persona, come dice lo storico che ha curato la prefazione, è una terza persona iperautobiografica e autoapologetica, per cui di fatto “parla” Hitler, ma si leggono solo i verbi: fece, disse, andò. Dall’undicesimo in poi (i capitoli sono 38) il nome viene fuori perché a citarlo è Hess per esempio, o Drexler... tutte personalità a lui collegate. A ogni modo, l’interesse che suscita il libro non è tanto attorno alla figura di Hitler in quanto tale, perché sarebbe assurdo volerne giustificare le azioni anche solo attraverso la sua storia; non commuove sapere che da piccolo veniva sistematicamente picchiato dal padre, alla luce, poi, del male che lui stesso è riuscito a infliggere. Io, leggendo, ho provato ad astrarmi dal mito e a calarmi nell’uomo che cresce in un certo modo, elabora certi pensieri, nutre dei desideri e a immedesimarmi nelle teste di un popolo che sembrava non aspettare altro per sfogare una rabbia repressa. Ho capito che c’è stato uno scambio perverso fra le idee di Hitler e le esigenze patite da un popolo stanco, avvilito: le une hanno incontrato le altre in una perfetta congiunzione che davvero sembra essere stata voluta dal destino. Il mistero resta questa cieca soggezione dei tedeschi, che hanno lasciato a un uomo ambizioso la totale libertà di ridisegnare il futuro della Nazione. Mi chiedo se la storia sarebbe stata la stessa se Hitler non avesse incontrato il favore incondizionato dei suoi connazionali (che poi lui era di origine austriaca)Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-30938886797342780812021-01-30T15:28:47.003+01:002021-01-30T15:28:47.003+01:00Forse abbiamo visto lo stesso documentario Marina....Forse abbiamo visto lo stesso documentario Marina. Mi pareva SkyTg24 o forse era La7. Parlavano di bobine rinvenute da poco, con i filmati girati dai russi arrivati a liberare vari campi di concentramento. Bobine visionate addirittura da Alfred Hitchcock, chiamato a seguirne montaggio e regia per creare un documentario che raccontasse agli occhi del mondo lo scempio. Poi risultò un lavoro troppo lungo e nel frattempo altri filmati vennero distribuiti. C'è proprio la sequenza dei cittadini tedeschi chiamati a vedere l'interno di un campo di concentramento, e donne che vomitavano o svenivano a quell'orrore. Com'è possibile che nessuno sapesse, si immaginasse, si chiedesse dove finivano tutte quelle persone? Ho visto anch'io quelle immagini forti e non trovo spiegazioni, né su chi era convinto del proprio operato, né su chi l'ha lasciato fare girandosi dall'altra parte. Anche scusare quel personaggio con un'infanzia difficile, un padre cattivo e dei traumi irrisolti mi pare fin troppo facile. Ci sono tanti altri bambini che crescono in un ambiente ostile, ma non diventano dei carnefici allo stesso modo. Voglio sperare che alle condizioni attuali, nessuno possa più raggiungere un potere simile, che venga fermato subito senza esitazione. E la Giornata della Memoria dovrebbe aiutarci a riconoscere il pericolo.Barbara Businarohttps://www.blogger.com/profile/02426900829787325183noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-78296263184425510552021-01-30T14:59:43.113+01:002021-01-30T14:59:43.113+01:00Buongiorno Marina, hai scritto di un tema difficil...Buongiorno Marina, hai scritto di un tema difficile. Non conoscevo il testo, nè l'autore, di cui ho apprezzato il commento, dunque non dico di un libro di cui si parla di lui solo al decimo o undicesimo capitolo. Mi auguro che nel prima e nel dopo, intendendo per dopo le riflessioni di chi legge, si apra uno spazio per interrogarsi sul perché un individuo abbia potuto costruire sulla base di altri pensatori un pensiero pragmatico tanto orribile e disumano che ha preso piede non solo nel suo paese ma anche altrove. Di questo mi preoccupo. Non dell'uno che muove il primo passo, per cui non nutro alcun sentimento di umana comprensione né mi interessa avventurami nelle sue evidenti turbe psichiche, ma di coloro che lo seguono ciecamente. Ancora oggi. Una domanda che porto tatuata sul braccio, se così si può dire. Cui non sono certa che il testo, da quel che capisco, offra una risposta. Ma attendo il tuo punto di vista e il vostroElenahttps://www.blogger.com/profile/05698752578197697179noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-84057307476709740172021-01-30T14:48:42.268+01:002021-01-30T14:48:42.268+01:00È automatico associare Hitler a una mente malata, ...È automatico associare Hitler a una mente malata, lo definiamo folle perché va oltre la normalità concepire un disegno così terrificante ai danni di esseri umani con la “colpa” di avere costituito una comunità perfettamente integrata e anche ben inserita in certi contesti: la stampa era quasi tutta in mano agli ebrei che facevano ben sentire la propria voce, interrompendo quel flusso di intenzioni megalomani di questo uomo che quasi come un capriccio pensava di farla finita, di suicidarsi, tutte le volte che il futuro gli pareva incerto o perché vedeva lontane le possibilità di essere ciò che avrebbe voluto diventare. È come se fosse entrato, a un certo punto, in un tunnel a fondo cieco e l’unico modo per “venirne fuori” fosse proprio continuare a persistere nella strategia pensata. Un paradosso. Ma non è folle un uomo che rimane coerente fino in fondo con la sua missione: come uomo di Stato si era imposto il dovere di non cedere mai alla clemenza e così non fu clemente nemmeno verso se stesso, quando, accettata la sconfitta, ritenne di essere solo un perdente, indegno di vivere. Non pazzo, ma tragico, sino alla fine.Marinahttps://www.blogger.com/profile/05709254298040882955noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1840192489170124954.post-23113123432824158452021-01-30T12:56:10.417+01:002021-01-30T12:56:10.417+01:00Marina, rispondo qui, sotto il commento dell'a...Marina, rispondo qui, sotto il commento dell'autore, di cui mi piace leggere questo intervento. Da insegnante di Storia, pur in un contesto come quello di 14enni, ragazzi che si affacciano appena all'adolescenza, non più bambini, ma in grado di ragionare in modo più acuto, mi pongo costantemente il problema di rispondere ai tanti perché. <br />Ci arrivo dedicando da anni una parte del percorso di gennaio alla Memoria della Shoah, fino allo scorso anno trasformata in una drammatizzazione teatrale. In questa, si alternano testimonianze recitate, le sofferte testimonianze dei deportati dei campi di sterminio, a indicazioni storiche, citazioni di cronologia, in un alternarsi di riferimenti a date ed eventi, e voce dei testimoni. <br />Fra gli interventi sulla cronologia, capita che i ragazzi scrivano testi riferiti alla "follia" di Hitler e dei fautori dello sterminio nazista. Testi che non correggo, pur dicendo loro che qui non si tratta di follia, ma di ben altro. Non ho mai dubitato che dietro la spietata crudeltà di Hitler ci fosse un banale uomo pieno di fragilità. Ho supposto che fosse stato tiranneggiato da un padre padrone, magari bullizzato negli anni di scuola, e tutto quel corollario di esperienze che appartengono ai deboli, ai fragili, a coloro che fanno fatica a darsi un'identità. Noto che, pur ricostruendo un tentativo di biografia, qualcosa continua a sfuggire, a restare incerto. Mi sono data una parvenza di risposta. Quel bambino sensibile e amante delle arti espressive diventa un tiranno crudele, cui la gente dà ascolto e si affida, per tutta una serie di fortuite coincidenze. Fortuite perché lo consegnino alla Storia come il più indefinibile dei barbari, fortuite per la sorte che attende milioni di ebrei, rom, omosessuali, disabili, nemici politici. Sarebbe ottuso definirlo folle, è stato invece un uomo fortunato. Un omuncolo vile (non mi stupisce che non abbia mai messo piede in un campo di sterminio) che ha trovato nella debolezza di una Germania spezzata da una sconfitta ma desiderosa di risollevarsi l'occasione per darsi una posizione egemone. La rivincita dell'individuo che negli anni della sua formazione era stato vessato e non aveva trovato modo di determinarsi. Hitler non viene neppure nominato in tanti percorsi di ricostruzione, perché non ci piace neppure prenderlo in considerazione, ma guardare, ancora e ancora attoniti, allo spettacolo del suo genocidio. Luzhttps://www.blogger.com/profile/13430946039012698686noreply@blogger.com