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martedì 28 giugno 2016

Liber et gratitudo


"[...] Devo infine ringraziare alcune persone per il loro supporto, le storie che mi hanno raccontato, o le critiche che hanno migliorato le prime stesure di questo libro: i miei genitori e mio nonno Giuseppe, Francesca Attanasio, Benedetta Tobagi, Federica Manzon, Barbara Bernardini, Danilo Deninotti, Claudia Durastanti, Marco Missiroli, Gigi Campi, Armando Spataro."
(Giorgio Fontana, "Morte di un uomo felice")

"Un caro ringraziamento va alle mie amiche "editoriali" Rosaria Carpinelli, Giulia Ichino e Laura Cerutti.... Grazie infine agli eroici genitori delle commissioni mensa - in particolare a Cristina - che non smettono di vegliare, assaggiare e dedicare il loro tempo all'alimentazione dei più piccoli."
(Silvia Ballestra, "Amiche mie")

"Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto negli anni complicati che la scrittura di questo romanzo ha richiesto. Gli amici di sempre. La cura editoriale. Chi mi ha fornito consulenza tecnica. Chi mi ha invitato a cena, quasi ogni settimana, a pochi passi da casa. Giovanna che nel frattempo ha fatto una bambina. Specie di lunedì, il libro è dedicato a Chiara, medium."
(Chiara, ti conosce anche Nicola La Gioia de "La ferocia"?) :D

Quanto mi piacciono i ringraziamenti dell'autore a fine libro!
Quella paginetta che si staglia a conclusione di tutto, che non ignoro mai, perché mi sembra quasi un saluto dovuto, dopo la lettura cui ho dedicato un bel po' del mio tempo. 
Leggo i "grazie" con lo stesso interesse che ho mostrato verso la storia narrata e, non mi prendete per pazza, se mezzo foglio cita solo nomi - e sono pure stranieri - io non me ne perdo uno:
Leah Stewart, Brock Clarke, Jennifer Glaser, Soren Palmer, Peter Grimes, Laura van den Berg, Holly Goddard Jones, Kevin Wilson, Clire Vaye Watkins...
Ditemi la verità, in quanti avete provato a pronunciarli tutti senza saltellare tra le righe?

I ringraziamenti, che sembrano così marginali, invece sono l'anima di un libro, nel senso che fanno capire il lavoro che c'è dietro, quali persone vi hanno dedicato tempo e in quanti; danno la reale percezione dell'impegno profuso nel progetto arrivato alla pubblicazione, grazie a cosa, per merito di chi. 
L'obbligo è di compiacere i soggetti attivi della stesura: agenti, revisori, editor, ma anche quelli passivi: mogli/mariti pazienti, genitori, nonni, zii fieri, figli adorati. 
Si ringraziano i primi lettori, la migliore amica, il fratello che ti ha lasciato la casa libera per avere tranquillità, i colleghi di lavoro che hanno contribuito a creare un clima sereno per il fluire della ispirazione. Qualche volta, tra le righe, c'è anche il nome dell'amante che ha diritto a una menzione dopo avere per mesi assunto il ruolo di parafulmine contro nervosismi e logiche incomprensioni da scrittore/scrittrice sotto stress.
Ci sono gli insegnanti, i primi sostenitori, gli studenti (se è l'autore a insegnare), ogni categoria è rappresentata al meglio: medici, avvocati, ingegneri, architetti per le consulenze di tipo tecnico-scientifico, colleghi scrittori o giornalisti, che hanno avuto parole lusinghiere per il lavoro svolto.
Attenzione, questa è una chicca: David James Poissant, autore de "Il paradiso degli animali" (leggetelo: è un capolavoro!), rivolge un grazie sincero a Bret Anthony Johnston, santo patrono dei giovani scrittori, con la seguente dedica: "sei un'ispirazione".

I lettori-cavia non li cita nessuno, nemmeno nella versione international di beta-lettori o forse questa è una figura più da esordiente e per niente da scrittore alfa, che ha il suo editor o il suo agente di fiducia e sai cosa se ne fa di un lettore che gli segnali il refuso o la sensazione che prova leggendo il libro.
Il super scrittore ha chi ringraziare e le pagine per citare tutte le persone che gli sono state utili sono doverose, l'esordiente spende appena due righe per dire grazie a qualcuno: a se stesso per essere stato tenace, alla mamma che ha sempre creduto in lui/lei, al marito/moglie/compagno/compagna per i mesi di sopportazione o per la giusta dose di stima, al beta-lettore di turno che si è gentilmente prestato. 
Se si autopubblica con successo, ringrazia Marco Amato per i preziosi consigli. :P

Poi c'è chi come me, alle prime armi e con netto disinteresse, ha lasciato la pagina dei ringraziamenti vuota, non trascurando invece una voluta dedica iniziale a marito e figli, con i loro tre nomi immortalati assieme al mio sulla carta (adesso anche digitalizzati nell'ebook): dedicato a Luca, Enrico, Edoardo. Punto.

Se dovessi rimediare oggi direi grazie
1) a mio nonno, sì, lui lo citerei (trovo sempre un'occasione per farlo);
2) ai miei colleghi di studio che mi vedevano lavorare al computer tra un atto da stilare e uno del "capo" da correggere e non dicevano nulla;
3) a Rosalba, la mia prima inconsapevole beta-lettrice (lei conserva la primissima copia di "31 dicembre" stampata su trecento fogli A4);
4) a Lucia che mi ha riempito di complimenti (e la conoscevo pochissimo);
5) al Premio Calvino la cui scheda di lettura mi ha regalato una botta di entusiasmo non indifferente (ma, è ovvio, senza vincerlo, il concorso);
6) al Concorso letterario "Inedito 2009" che, invece, mi ha premiato sul serio e... 

boh, forse a qualche santo in Paradiso?
San Francesco di Sales? Santa Teresa d'Avila? San Cassiano di Imola?

Vabbè, me ne ricorderò senz'altro la prossima volta!
Lo metto tra le cose da fare, subito dopo quella principale: scriverlo, il nuovo romanzo!

Ma non vi lascio senza un ringraziamento speciale.
No, non il mio, ma questo di Giuseppe Nicosia che, alla fine del suo libro "Leone bianco leone nero", scrive questa indimenticabile pagina:


Grazie per l'attenzione!

43 commenti:

  1. Infatti: e basta, con questi ringraziamenti dolci e svenevoli. Roba da commedia americana di seconda.
    Cominciamo noi italiani, che facciamo sempre poco ma che, quando è ora di parlare, non le mandiamo mai a dire a nessuno: istituiamo la pagina del vaffa. Sono sicuro che, per cento pagine di romanzo, io potrei farne trecento di "ringraziamenti" :P

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    1. Un vaffa liberatorio non si nega a nessuno (nemmeno alle forze dell'ordine, talvolta!) Ché quanno ce vo ce vo! :D

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  2. I ringraziamenti del mio Affinità secondo me sono molto belli! Ma in effetti come dice Michele una pagina di vaffa sarebbe stata altrettanto sentita.
    Sandra

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    1. Nel prossimo libro scrivi una pagina di vaffa con effetto retroattivo! ;D

      Io, intanto, ho cominciato le "affinità", ma sono ancora lontana dai ringraziamenti finali!

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    2. smack! Sandra oh, stanno trasmettendo alla radio la canzone che dà il titolo al primo capitolo!

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    3. Con i Depeche Mode non si sbaglia mai! :)

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  3. Per prima, grazie per avermi messo fra i papabili :P da ringraziare per il selfer. Ma speriamo non accada. Già sono stato ringraziato tre volte, e ogni volta riluttante chiedevo di farmi fuori. Son timido io. :D
    Però hai ragione. La pagina dei ringraziamenti non solo la leggo sempre. Ma ci resto pure male se non la trovo.
    Io ad esempio dovrò contenermi. Non solo per ringraziare chi mi permetterà di pubblicare il libro.
    Ma anche per ringraziare parenti, amici e perfino compagni di infanzia. Perché se sono arrivato (se arriverò) a pubblicare è perché da essere senziente ho colto le briciole di ciascuno nel lungo corso della vita.
    E io ringrazierò anche i miei nemici. Che poi non sono nemici, ma ringrazierò coloro che non hanno creduto in me. Chi mi ha sfiduciato e invitato a rinunciare.
    E' anche grazie a loro che sono diventato più forte, che ho imparato a incassare i colpi, che ho alimentato il mio fuoco. ;)

    P.s. Certo poi ci sarebbe anche da ringraziare madre terra e fratello sole... ma non vorrei esagerare. :D

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    1. I "dissidenti" nella gogna dei "rimproveri", come nell'esempio di Giuseppe Nicosia! :D
      Certo, non è male avere la possibilità di togliersi qualche sassolino dalla scarpa!
      Comunque, anche a me farebbe effetto leggere il mio nome a fine pagina (mi è capitato due volte :P È stato bello, ma un po' ho avvertito il disagio)

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    2. Ah, non dimenticare sorella luna che è invidiosa di fratello sole e... non si sa mai, si mette a gufare! :D

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    3. Caspita hai ragione: anche soreta Luna... grazie prendo appunti. :D

      E però quando si tolgono i sassolini dalla scarpa bisogna saperlo fare, altrimenti si rischia la figura:
      dell'"arraggiato". Internos per i siculi. :D

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    4. :D certo! Devono essere perle di vaffa. Gli strali vanno lanciati con eleganza. :D

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  4. Non è vero che i lettori beta non sono mai citati. Io trovo spessissimo ringraziamenti ai "lettori di prima stesura", sopratutto in libri stranieri (ho qui a fianco un romanzo di Gaiman e cita un gruppo di amici che ha letto il libro "mentre lo stava scrivendo"). Questo dimostra che anch'io leggo sempre la pagina dei ringraziamenti. Mi dà sempre l'idea di quale gran lavoro ci sia dietro a un romanzo e di quanto aiuto abbia bisogno l'autore (anche quando è già affermato, figuriamoci l'esordiente).

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    1. Io, a dire il vero, fra gli autori affermati non ho mai trovato ringraziamenti ai lettori della prima stesura, però suppongo ci siano, certo, non mi sono capitati sotto mano.
      Comunque è così: i ringraziamenti ti danno la reale percezione di tutto quello che è ruotato attorno a quel libro e io mi stupisco sempre del numero di persone che contribuiscono alla sua riuscita. Qualche volta, forse, nominarle tutte diventa una responsabilità: e se si dimentica qualcuno?
      Io sono tranquilla, non correrò mai questo rischio! :)

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  5. Antonella mi ha tolto le parole di bocca. Anche io ho trovato cenni ai beta nei ringraziamenti, anche di autori famosi. Ricordo per esempio una bellissima dedica di Cassani a una "cavia" che l'ha convinto a non far fare una cosa al personaggio, salvandogli il romanzo. Io stessa se non ricordo male sono citata in "Bagliori nel buio", di Maria Teresa, e tu lo sarai nel mio. :)

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    1. Fra noi esordienti sì, trovo spesso i ringraziamenti ai beta lettori, è nei libri di autori affermati che non ne ho mai trovati, ma come dicevo ad Antonella, suppongo ce ne siano tanti. Quel giorno, intendo quello della tua pubblicazione, sarò ancora più motivata a godermi i ringraziamenti! :P

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  6. Giuseppe Nicosia ha tutta la mia stima

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    1. Io, analogamente, dopo avere letto il suo libro, gli ho augurato un grande successo! :)

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  7. Ok, d'ora in poi nei miei libri ci sarà la pagina "Alla faccia di..." dedicata a chi non crede in me :D

    Anche io comunque leggo sempre dediche e ringraziamenti, pure se in effetti quei nomi non mi dicono niente. Sono morbosamente curiosa di conoscere i retroscena del libro, quindi meglio che niente.

    Vero è pure che a volte queste pagine sono proprio svenevoli, soprattutto quelle di alcuni autori americani che fanno delle sviolinate ridicole ai loro editori ed editor... della serie "santi subito".

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    1. Tu non potrai mai avere la pagina "alla faccia di...": dai, chi è che non crede in te! Soprattutto dopo avere dimostrato di essere un'ottima scrittrice. :)
      Le ragioni che mi spingono a leggere i ringraziamenti sono le stesse tue: voglio scoprire i retroscena del libro, qualche chicca, una curiosità.

      È facile scoprire l'affettazione dei "grazie" a trenta denti!

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  8. Col mio primo libro non c'era stata occasione di fare ringraziamenti, così ho rimediato nel secondo. :)

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    1. Ecco, bravo! Anch'io sto coltivando la fase del rimedio al secondo libro. :)

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  9. Le mie amiche "editoriali", toglierei le virgolette... quasi fossero più amiche che editoriali. Si ringrazia il nonno al pari di Missiroli, quasi fossero due nonni.

    A chi spedire il proprio inedito? Ai nonni, ai figli, agli amici "editoriali" di chi già pubblica. Talmente banale che non lo fa mai nessuno.

    Helgaldo

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    1. Ma il lavoro di chi revisiona si ferma ala storia del libro? Cioè non esiste un editor, un correttore, un beta reader dei ringraziamenti?

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  10. Di solito do una rapida occhiata alla pagina dei ringraziamenti che per lo più è una carrellata di nomi che a me lettore non dice nulla, salvo rare eccezioni. Così come scrittrice non l'ho nemmeno presa in considerazione. Però amo dedicare il libro a chi se lo merita!

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    1. Io spero sempre di trovare fra una sfilza di nomi citati e un'altra il motivo per cui essi vengono ricordati. Mi capita soprattutto se il libro mi è piaciuto particolarmente, quasi come un buttare l'occhio dietro le quinte.

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  11. Adoro le dediche iniziali e i ringraziamenti finali. È come dire: qualcosa di speciale è accaduto e non è solo per me. I vaffa, mi piacciono meno. Pubblicare un libro, in generale, raggiungere un risultato, è la risposta più bella che si può dare a chi non ha creduto in te o ha provato a metterti i bastoni tra le ruote.

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    1. Neanch'io, a essere sincera, ringrazierei a fine libro con ironia chi mi ha messo i bastoni fra le ruote. Lo troverei infantile e anche poco elegante per uno scrittore, però mi divertirebbe leggere le maledizioni vestite di "grazie" di chi non ha mandato giù qualcosa, un po' come quel Giuseppe Nicosia lì, che mi ha fatto sorridere tanto, anche se lui nel suo libro racconta una storia autobiografica molto seria! :)

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  12. I ringraziamenti piacciono un sacco anche a me. È come se fossero una porta per scoprire qualcosa di più sull'autore, e sono anche un buon modo per dire grazie a chi ti ha dato una mano, a chi ti ha supportato e sopportato, a chi ti regala uno spunto o un pensiero. Renderlo pubblico lo fa diventare più reale, molto più di un pranzo offerto o di un regalo. :)

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    1. Sì, è un modo di rendere partecipi le persone che hanno dato un contributo, però io non esagererei, per esempio non ringrazierei la donna delle pulizie che ogni giorno si è prodigata per farmi trovare la scrivania ben spolverata. Qualcuno fa anche questo. Poi diventa troppo , un troppo ridicolo!

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  13. Copertina, quarta, dedica, ringraziamenti.
    E poi leggo la storia.
    A volte nei ringraziamenti sono citate anche alcune fonti (grazie al professor X per la parte riguardante i...), da cui capisci che no, non è per niente improvvisato.

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    1. Giorgio Fontana, citato all'inizio, ha scritto tutta una pagina da cui si evince con che tipo di preparazione ha avviato la narrazione del libro ed è davvero spaventosa: con quello studio ci prendi una laurea!

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  14. Io mi limiterò a una dedica iniziale. Anche perché nessuno ha mai letto nulla del mio progetto, siglato "top secret" ^_^

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  15. Nel mio terzo romanzo ho fatto una lunghissima lista di ringraziamenti, primo fra tutti il mio beta reader. Poi ci siete anche voi amici blogger (non vi ho citati singolarmente per non rischiare di dimenticare qualcuno ma siete compresi tutti, tu Marina sei la prima). Però può essere simpatico istituire la pagina dei vaffa, ma non sarebbe poi più lunga di tutto il romanzo? ^_^



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    1. Grazie, Giulia, sei un mito: ringraziare i blogger è un'idea mai vista. Bello, del resto è vero: con un blog, è indubbio che i nostri lettori sono anche quelli che ci seguono e che seguiamo a nostra volta.
      La pagina dei vaffa va maneggiata con cura! :)

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  16. Come già sai da altri lidi, io leggo tutto XD Ciascuna pagina, dall'inizio alla fine, ringraziamenti compresi e penso, come te, che sia moltissimo dello scrittori in queste pagine, a volte divertenti e irriverenti, a volte commoventi e profonde. Detto ciò, stima infinita a Nicosia XD
    Ciao Marina, che bel post! ^_^

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    1. Grazie Gloria, era un po' che pensavo di scrivere qualcosa su queste pagine, soprattutto dopo avere letto il libro citato di Poissant, di cui ti consiglio la lettura. I ringraziamenti sembrano quasi una sciocchezza, invece raccontano molto e come dicevo poco sopra sembra ti diano un fugace accesso al dietro le quinte.

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    2. Lo leggerò, sicuramente *__*
      Buon serata Marina ^_^

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  17. Anch'io leggo sempre le pagine dei ringraziamenti, ma salto i lunghi elenchi con nomi e cognomi per il semplice motivo che non li conosco! :-) Alcune care amiche mi hanno fatto la sorpresa e mi hanno ringraziato come lettrice senza dirmelo. L'ho scoperto quando ho ricevuto la copia o me l'hanno portata. Una addirittura mi ha messo dopo la pagina del frontespizio, quasi una dedica!

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    1. Una bella soddisfazione, immagino.
      Beh, devo dire che la sfilza di nomi, soprattutto stranieri, la salto anch'io, anche se lo faccio con attenzione per non perdermi - non si sa mai - qualche parolina inserita fra dieci nomi e altri dieci, del genere: "ringrazio Tizio, Caio, Sempronio, Filano, ecc... perché sono i miei amici di sempre e Tizia, Caia, Sempronia, Filana, ecc. perché le ho sposate tutte."
      Chessò... Cose così! :)

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  18. Sembra un libro interessante, se può far fede la pagina dei ringraziamenti ;-)

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    1. Lo è: è l'autobiografia di un giovane nisseno (che conosco) che ha avuto diciamo una "disavventura" a causa della coltivazione di "certe" piante NON da giardino! :)

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