Pagine

giovedì 1 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 66 - Ripartiamo in quarta


Sta per uscire in tutte le librerie il thriller "Prometto di non andare più a Montmartre" di AA.VV e già il libro presenta le caratteristiche per salire in vetta alle classifiche. 
Le testate giornalistiche lo definiscono il più grande caso editoriale degli ultimi anni, fioccano offerte da ogni parte del globo e le case editrici estere si sono coordinate per un lancio in contemporanea mondiale.
Con il Thriller paratattico gli autori hanno fatto centro e il libro è salutato come il nuovo fenomeno dell'anno.
Ma che storia racconta?
Se il libro venderà tanto è perché, accanto al martellante passaparola, una squadra di esperti sarà stata in grado di scrivere una quarta di copertina coi fiocchi.
E la squadra di esperti siamo noi!
Di quarte di copertina siamo diventati ormai pratici, grazie alla rubrica curata nel blog "Scrivere per caso", adesso che il lancio del libro si fa prossimo dobbiamo pensare di scriverne una per il thriller.

Il brano è la riduzione paratattica di una storia più ampia, che solo la nostra fantasia allenata può immaginare. Una possibile trama è stata indagata in altre occasioni (ricordo i possibili tentativi di ricostruirne la backstory.)
Riusciremo, adesso, a dire di cosa parla questo libro, mettendo in evidenza i suoi punti forti, con l'intento di invogliarne l'acquisto?
Ricordiamoci che la quarta non è una sinossi, cioè il riassunto della storia, dunque non ne svela l'epilogo; che il suo scopo è convincere il lettore che quello è proprio il libro che vorrebbe leggere, deve contenere gli elementi persuasivi, tutte le informazioni utili  a destare curiosità.
Così ai titoli improbabili su cui ci siamo esercitati in tanti mesi nel blog sopra citato, aggiungiamo anche questo e diamo a "Prometto di non andare più a Montmartre" una degna quarta di copertina.

E, poiché, si è appena concluso il mese di novembre, si riparte in quarta anche per un altro motivo.
Ho pensato di apportare delle modifiche all'impostazione del Thriller.

Le versioni finora sono state pubblicate in anonimato e sottoposte, tra il serio e il faceto, al mio insindacabile giudizio soggettivo. Il fatto di non sapere a chi appartenessero gli elaborati mi ha consentito di mantenere un certo distacco e di non essere influenzata in positivo o in negativo dalla loro provenienza. Helgaldo si è gentilmente offerto di mettere in palio i testi che adesso si trovano nelle librerie di molti di noi. Mi sembra sia giunto il momento di sgravarlo di questa incombenza. Lui direbbe che lo fa volentieri e gli credo, ma sono sicura che il mio scrupolo sarà condiviso da tutti.
Dunque abbandoniamo la competizione con relativa assegnazione di premio e lasciamo che le nostre prove siano soltanto un divertimento o una forma di allenamento, se vogliamo, nella scrittura.Va da sé che l'anonimato non serva più.

Aspettate, non ve la cavate così, soltanto con mezza corona
Non pensate di esservi liberati del mio giudizio (a quello ormai mi sono affezionata, soprattutto non mi costa niente), semplicemente non sarà un giudizio che decreterà un vincitore. Sarà, piuttosto, un punto di partenza. Esprimerò la mia opinione su quanto di buono e bello noterò nelle vostre prove e farò autocritica anche sulle mie, ovviamente. Sarà una nuova occasione per confrontarci sulla scrittura e il confronto lo terremo vivo insieme, commentando le versioni presentate, suggerendo strade alternative, quelle più funzionali o le migliori. Alla fine, lo decreteremo ugualmente un vincitore ideale e il premio sarà la soddisfazione personale. 
Più utile e democratico, no?

Ricapitolando:

Ogni mercoledì continuerò a postare il riepilogo delle versioni pervenute, ma senza un verdetto. Sarà terreno di osservazioni e spunti su cui sentirci tutti chiamati in causa.

Giovedì presenterò la proposta settimanale.

E torniamo a questa: il Thriller, oggi, ha bisogno di una quarta di copertina. E dobbiamo fare in fretta: il libro aspetta questo nostro ultimo, determinante, sforzo per essere pubblicato.

Ripartiamo in quarta dal nostro solito brano paratattico:
Una giovane donna si trova sperduta nel quartiere parigino di Montmartre, intorno a lei una scura coltre di buio. La giovane cammina fra i vicoli costeggiando un lungo muro, ha paura, entra finalmente in una casa. Sale le scale, comincia a intravedere una luce, si trova nel mezzo di un bar frequentato da uomini ubriachi. Gli uomini si avventano su di lei: la vogliono rapinare, forse abusarne. La donna urla di terrore, i maniaci la legano, la buttano in un fiume, aspettano sulla riva di vederla divorata dai topi. La donna sprofonda nell’acqua, comincia a dondolare. Si sente soffocare. Una mano la scuote, si sveglia, finalmente la voce amica del dentista: «Tutto fatto signora. Mezza corona, prego!»

36 commenti:

  1. Ma... il titolo del libro sottintende che dovremmo scrivere come Freitas?? Allora mi sa che a 'sto giro me ne resto a guardare: non sono capace di scrivere come Freitas, né una sinossi, né una quarta.
    E lo ammetto con una punta di orgoglio... :-D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avanti, non ti cercare scuse. Di Freitas c'è solo l'idea del marketing rubata a quel libro, poi la quarta di copertina è tutta thrilleristica. :)

      Elimina
  2. La paura corre lungo i muri in un quartiere sconosciuto in quella che forse è la città più amata al mondo: Parigi, che non è solo ville lumiere ma sa trasformarsi in buio e fa presagire incontri sbagliati.
    Venti giovani autori s’incontrano e Montmartre e lasciano che la propria eroina, una giovane donna sola, se la veda con un tentativo di stupro. Molte le sfaccettature di una vicenda sordida e truce raccontata a più voci e declinata in diverse possibilità con un unico filo conduttore: il terrore. Il thriller paratattico finalmente esce dalla sua sede originale, il web, per arrivare nelle case di chi non teme di aprire la porta a una povera disgraziata che si è persa a Montmartre.
    Un inimmaginabile finale restituisce l’integrità alla donna che forse ha solo sognato, ma dove, se non la si ritrova nel suo letto?
    Con uno stile peculiare per ogni autore e la forza delle parole che sanno andare lontano e percorrere i sentieri dell’inconfessabile, scivolando nei tabù e arrivando a toccare persino note di inaspettata ironia, il romanzo oltre a promettere di non andare più a Montmartre, promette e soprattutto mantiene alto il livello di una narrazione perfetta per il dopo panettone di queste prossime feste.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccola, la nostra apripista sempre ispirata.
      Ottima apertura di danze! :)

      Elimina
    2. Grazie, sai che con le quarte io mi sento a casa. Sandra

      Elimina
  3. Il Thriller Paratattico giunge finalmente in libreria. Se non ne avete mai sentito parlare - ed è altamente probabile - è proprio perché sul web è stato un successo strepitoso. Come si spiega allora un paradosso simile? Il web, dovreste saperlo, è un mondo infinito, la blogosfera è una vera e propria terra di confine sempre piena di sorprese: solo lì è possibile trovare i blog di narrativa di autori che nulla hanno da invidiare ai blasonati scrittori le cui opere affollano gli scaffali delle librerie. Autori mossi dal puro piacere per la scrittura, animati da ferventi ideali narrativi e sempre tesi a perseguire la perfezione delle regole auree di grammatica, semantica e strutture sintattiche. Ma anche capaci di sfide narrative memorabili in grado di soddisfare una platea di lettori sempre più vasta e trasversale.
    Il Thriller Paratattico, nato inizialmente come esercizio di scrittura, ha via via attirato le migliori penne della blogosfera, giungendo all'invidiabile edizione numero 66. Come può la trama che vede una povera ragazza perdersi tra i vicoli di Montmartre suscitare una scia narrativa così longeva, copiosa e sempre ricca di accattivanti colpi di scena? Avete tra le mani solo alcune delle possibili risposte perché il Thriller non è più solo un esercizio. Non è più uno sterile insieme di storie. E nemmeno una saga infinita.
    Avete davanti a voi l'alba di un nuovo genere letterario.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, bene, ecco il Darius che mi aspetto! ;)

      Elimina
    2. Ti è piaciuta la frase finale? Esagerazione in pieno stile Garzanti... :-D

      Elimina
    3. e non solo Garzanti, vuoi mettere Newton? Sandra

      Elimina
    4. L'alba dei morti viventi. :D
      Grazantissimo! :D

      Elimina
    5. (Marina!?! Ti ho appena visto a Zelig su Canale5... Ah, no. Era Teresa Mannino... :-D :-D :-D )

      Elimina
    6. Ahahah, un tempo avevo i suoi capelli, però!

      Elimina
  4. Se le avventure della ragazza di Montmartre hanno avuto un valore emblematico, è in questi racconti che lo humor, la spietatezza, la gaia allegria contenute in questa breve storia parallattica trovano il proprio massimo fulgore. Una manciata di racconti per cogliere le mille sfaccettature della realtà, presentata da ciascuno degli autori secondo il proprio punto di vista.
    "Prometto di non andare più a Montmartre" è l'assicurazione che ciascuno di noi vorrebbe sentirsi dire, con la segreta speranza di vederla disattesa. In attesa dell'inevitabile finale, sempre uguale eppure sempre sorprendente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, anche il tuo correttore ti ha autonomamente corretto paratattica in parallattica. Però è un termine simpatico! :)

      Elimina
    2. Ho usato un Mac per la prima volta, oggi, e non me n'ero neppure accorto!

      Elimina
    3. Sì, lo so lo so, quella con il termine parallattico sul mac è la mia battaglia di ogni settimana. E quelle due elle si mimetizzano alla perfezione. :D

      Elimina
  5. "Tutto quello che avreste voluto leggere in un solo libro: amore, violenza, surrealismo, cronaca nera, indagine psicologica.
    Prometto di non andare più a Montmartre non è un azzardo letterario, ma l'opera a più voci che tutti dovrebbero avere sempre con sé: una sorta di vademecum che all'occorrenza può confortare, far ridere o riflettere. Una grandiosa raffigurazione delle passioni umane nella loro complessità e, al contempo, un fine compendio di esercizi di stile letterario che farebbe impallidire Queneau."

    E comunque non l'ho ancora letto, il da me citato Queneau :P

    RispondiElimina
  6. “Prometto di non andare più a Montmartre”: Emozioni, in una manciata di passi.

    Ogni settimana, una giovane donna percorre la stessa strada. Ogni settimana, quella strada non è mai la stessa. Uno dei quartieri più famosi di Parigi, diventa lo scenario di avventure terrificanti, talvolta, fantastiche. “Prometto di non andare più a Montmartre”, è una selezione originale di racconti che a partire da una comune cornice letteraria, sviluppa intrecci inediti e sorprendenti giocando col probabile e l'improbabile della vita. Nato in rete come gioco letterario finalizzato a svelare e comprendere i segreti della scrittura creativa, il “Thriller Paratattico”, così com'è conosciuto dai frequentatori del web, oggi, diventa un libro e promette di essere non solo un'utile guida alla scrittura professionale, ma anche una raccolta avvincente di narrazioni.

    RispondiElimina
  7. Ragassssi che quarte! :-D

    Lo comprerei un libro del genere. Peccato che non esiste... o è questione solo di tempo? :-D

    (premessa di Helgaldo... introduzione di Michele... prologo di Marina... 65 capitoli, uno per ogni versione vincitrice... Scheda di ogni blogger...)

    ...
    ...
    ...
    Vabbè, torno a cuccia. :-)

    RispondiElimina
  8. Darius, tu hai messo anche la quinta, non solo la quarta. :P

    RispondiElimina
  9. Indagini a Montmartre

    Scopriamo i retroscena del caso internazionale “Prometto di non andare più a Montmartre”, il libro più venduto dell'anno, nelle stesse vie del rinomato quartiere parigino.
    Cosa si nasconde dietro ad ogni singolo autore di questa curiosa antologia, con un'unica storia riscritta in ben 66 versioni, numero legato agli ambienti esoterici? Qualcuno li ha visti aggirarsi curiosi per i vicoli bui, addentrarsi nei bar e ristoranti importunando gli altri clienti (tanto che gli avventori li hanno ufficialmente banditi), occupare le sale d'attesa dei medici odontoiatri per verificare le procedure d'anestesia, sedersi sulle rive della Senna a parlare addirittura con i topi.
    Quale segreto si cela offuscato all'interno di quelle misteriose pagine?
    Antiche sette, tesori millenari, scrigni del destino, viaggiatori alieni?
    Ripercorriamo insieme allo scrittore Dan Brown, esperto in simbolismo, anagrammi e crittografia, le tracce lasciate a Parigi da ognuno di loro, con interviste esclusive a chi è entrato in diretto contatto con questa impenetrabile associazione.

    [si sa che dopo il bestseller escono un sacco di saggi a discussione dello stesso :P ]

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bentornata, Barbara. :D
      Il saggio esoterico, in effetti, mancava. :)

      Elimina
    2. Non sono mai andata via Marina! Ma il carico di lavoro è talmente pesante questo mese che come vedi sono anche in ritardo col mio post settimanale... :/

      Elimina
    3. Sappi che hai tutta la mia comprensione.
      Sono contenta che tu non ti sia mai allontanata dai vicoli di Montmartre. ;)

      Elimina
    4. E ti dirò di più Marina: c'è una delle versioni che ho scritto che è lì lì per diventare un raccontino...ogni tanto mi si affaccia un tassello del puzzle, chissà! ;)

      Elimina
    5. Fioccano le ispirazioni, ma che bello! :D

      Elimina
    6. Barbara, hai scomodato addirittura Daniele Marrone insieme agli alieni di Focus... :-D

      Elimina
    7. Eh, Dan Brown sostiene che gli ubriaconi del bar in realtà siano a copertura di un'organizzazione governativa a protezione e salvaguardia della Tour Eiffel, che altri non è che una potente antenna di comunicazione con la lontana galassia di Egisso, da dove normalmente arrivano flotte interstellari quotidiane. Oramai sono tra noi... ;)

      Elimina
  10. Il libro che hai tra le mani in questo istante è un testo sulla scrittura tanto da leggere quanto da scrivere.

    Ripercorrendo le orme dei famosi Esercizi di stile di Queneau, propone a partire da un breve soggetto cinematografico di Hitchcock, le migliori variazioni stilistiche che ne sono scaturite da un’infinità di sfide tra aspiranti scrittori blogger, sfide svoltesi sul web nell’arco di due anni.

    Dunque, nei fatti è un libro di scrittura creativa tutto da leggere. Ma soprattutto è un libro interattivo tutto da scrivere. Inquadrando con vostro tablet o smartphone il QR code che troverete all’interno del volume, sarete trasportati in tempo reale nella prossima competizione stilistica che si terrà sul web, alla quale potrete partecipare di persona, mettendo subito alla prova le vostre capacità creative.

    Un libro infinito, quindi. Infinito quanto infinite sono le possibili varianti di una stessa storia.

    Helgaldo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il QR code, ahaha, è un ottimo modo per non farsi sfuggire la prossima e le competizioni che verranno.
      Questo libro spacca! :D

      Elimina
  11. Una giovane donna si addentra incauta nel quartiere di Montmartre. La paura accompagna i suoi passi in mezzo ai vicoli bui e desolati. A pochi metri da lei, dentro un edificio illuminato da una luce in cima a una scala, un bar è il covo di un branco di malvagi. Una trappola per la sua ingenuità.

    Una giovane donna si sveglia sul lettino di uno studio dentistico. Le gira ancora la testa, ha un vago ricordo di corde, ratti famelici e di un lento annegamento nella Senna. Un incubo costatole mezza corona. È sempre l'apparenza a ingannare e il dentista, in realtà, nasconde un'identità diversa.

    Questi due racconti, in cui la protagonista non a caso è sempre una giovane donna, svelano una Parigi inedita, teatro di mistero e occultismo e mettono in scena un'umanità grottesca e sbandata capace di passare con leggerezza da una risata fra amici a un efferato delitto o di non farsi scrupolo alcuno pur di raggiungere biechi scopi.
    Con un grande senso del ritmo, gli autori di questo libro catturano gli aspetti più inquietanti della realtà giovanile, scoprendo il lato più crudo e schietto di un mondo in cui inquietudine, audacia e imprudenza sono solo promesse per accedere all'inferno.

    RispondiElimina