Ho attraversato il limbo degli scrittori emergenti e mi sono lasciata alle spalle la palude dove le idee rimangono soffocate sotto le acque limacciose dell'indolenza. La pioggia incessante rallenta il mio cammino, tuttavia non demordo ed il mio viaggio continua...
Grandine grossa, acqua tinta e neve
per l’aere tenebroso si riversa;
pute la terra che questo riceve.
Trovare riparo in una foresta così intricata non è facile e, in più, gli arbusti cavi offrono spazi piccoli dove è impossibile sostare a lungo. Corro, le strade mi sembrano tutte uguali, i percorsi già battuti cominciano a cambiare aspetto stravolti dalla pioggia che non da tregua e cancella forme, creando fosse impraticabili che rendono ancora più impervio e disastroso il mio cammino. Finalmente un miraggio: una caverna sembra aprirsi proprio di fronte a me. Le sue enormi fauci mi inghiottono garantendomi un rifugio più comodo ma, allo stesso modo, poco affidabile: nascondono l'ignoto.
Accetto il rischio ed entro.