Questa settimana ci siamo persi a Montmartre in un dedalo di vicoli intricatissimo, dove ogni stradina buia e desolata aveva il nome di un verbo desueto che abbiamo inserito nella storia del Thriller paratattico n. 67.
Che s'ha da fà pé campà - ha pronunciato la giovane donna parigina mentre adonestava, cavagnava, locupletava, avellava, barbugliava e traccheggiava nella speranza di trovare presto una via di uscita dal labirinto... e da questo esercizio.😛
Chi si è prestato al gioco ha scritto delle versioni divertenti e l'ultima, in versi, ha offerto a quei vocaboli la dimora a essi più congeniale. Chi meglio di Michele Scarparo poteva riuscire in questa impresa.
Non avevo idea dei significati dei verbi che ho scelto, sono andata per suoni evocativi, quello che mi è piaciuto di più è stato "cavagnare"; "avellere", alla fine, non è che il tempo infinito del più comune participio passato "avulso" e "traccheggiare", nel mio dialetto siciliano, è in uso con il termine "tracchiggiu" che ha lo stesso significato.
I verbi sono questi:
ADONESTARE: fare apparire onesto, giustificare
CAVAGNARE: scavare buche nel terreno per piantare alberi
LOCUPLETARE: arricchire, rendere ricco.
AVELLERE: togliere via, strappare.
BARBUGLIARE:parlare in modo interrotto e confuso, senza riuscire a pronunciare distintamente le parole.
TRACCHEGGIARE: temporeggiare, mandare per le lunghe una trattativa o altro, in modo da non prendere o ritardare una decisione, o comunque per guadagnare tempo.
E queste le versioni di questa settimana: