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martedì 14 febbraio 2017

Il regalo di Cupido: l'intervista a Erica Mai, autrice di narrativa erotica


Se c'è un genere che mi attrae poco è quello erotico. Ho letto Anais Nin, in passato, ma parliamo di alti livelli che, tuttavia, non mi hanno conquistato; ricordo qualche buon vecchio Harmony con delle punte di erotismo che mi facevano arrossire (vista anche l'età) e qualche anno fa una rivista letteraria mi ha offerto in lettura un romanzo di Sara Bilotti perché io ne facessi una recensione. Non parliamo delle Sfumature varie: mi sono fatta bastare la Bilotti.
Poi, un giorno, su Twitter mi imbatto in una giovane scrittrice di libri erotici che nella descrizione del suo profilo cita Andy Warhol: "Il sesso è più eccitante sullo schermo e tra le pagine che tra le lenzuola."
Qualcosa mi dice che voglio approfondire la faccenda. La contatto e le propongo un'intervista al buio: io non so niente delle opere che scrive, voglio che lei provi a convincermi a leggere uno dei suoi romanzi, tutti esposti nella vetrina del suo blog, corredati di trama, estratto e link per gli acquisti in rete.
Così le faccio qualche domanda e lei risponde in modo molto garbato. Ne è venuta fuori una bella chiacchierata.

Vi presento Erica Mai.






Erica Mai è un'autrice italiana nata in Liguria. Vive a Venezia sin da bambina. Ama l'erotismo e scrive racconti erotici da sempre, finora tenuti chiusi nel suo diario intimo. Certe cose le ha sperimentate di persona, molte altre sono lo sviluppo di una mente fertile e curiosa.







1) Lieta di conoscerti, Erica. Una domanda subito a bruciapelo. Scrivi: "chi mi legge ormai lo sa: Giulia, il mio secondo nome, è anche il mio lato più oscuro, il mio segreto più inconfessabile."
Usi uno pseudonimo nelle tue opere?

Ciao Marina, piacere mio. Un caro saluto a te e a tutti i tuoi lettori. La tua citazione, presa dalla prefazione di un mio ebook erotico, presenta Giulia, la protagonista di una trilogia. Ho utilizzato il mio secondo nome – il primo è appunto Erica – per rappresentare meglio le pulsioni sessuali che ogni ragazza nasconde dentro di sé. Ho usato uno pseudonimo solo agli inizi, quando ho pubblicato firmandomi Karess.

2) Qual è la giornata tipo di Erica?

Intensa. Mi sveglio piuttosto presto al mattino per aiutare mio padre in bottega. Il resto della giornata lavorativa lo suddivido tra artigianato e scrittura, per la quale riesco sempre a ritagliarmi del tempo, anche solo una piccola porzione. Proseguo spesso in serata, con la scrittura, a volte persino la notte, senza tralasciare la promozione e il contatto con i lettori, attraverso il blog e Twitter, il mio social preferito.

3) Cosa scrivevi prima di darti al genere erotico? 

Ho sempre scritto erotico. Sin da bambina, senza sapere che lo era. Ovviamente lo stile agli inizi era acerbo, quasi innocente. Con gli anni ho cercato di renderlo più piccante, grazie soprattutto al bagaglio di esperienze maturate, agli amori e alle delusioni, alle confidenze tra amiche.

4) Perché, a una certo punto, una persona decide di scrivere romanzi erotici?

Credo non ci sia una distinzione, almeno per quanto mi riguarda. Io scrivo quello che sento, il risultato è definito come genere erotico. Ho scritto racconti “sporcati” con il fantasy, con il noir, presto con il western umoristico, ma sempre appartenenti al mio filone principale.

5) Western umoristico a tinta erotica? Uhm, veramente curioso. Ma dimmi, c'è qualche lettura in particolare che ha tracciato il tuo percorso di scrittrice?

Leggo e ho letto di tutto. Non mi sono mai soffermata al genere, passando dai classici come Flaubert con Madame Bovary ad autori sconosciuti, e non mi sono mai limitata alla narrativa. Il mio ragazzo mi ha fatto conoscere, ad esempio, i fumetti erotico-neri degli anni sessanta, Kriminal e Satanik, che aprono orizzonti quasi impensabili oggi, hanno nella vena di Max Bunker e nei disegni di Magnus due fonti di ispirazione immense e impagabili. Poi adoro l’umorismo argentino, trasportato nell’erotico, di Trillo e Altuna. Non dimentico nemmeno il maestro Milo Manara. Fino al cinema con opere horror-erotiche come La chiesa di Soavi, noir-erotiche come La Bonne di Samperi. Trovo molto erotismo anche nelle canzoni di Prince.

6) Ho letto Madame Bovary, conosco Milo Manara e Prince è un mito. Il resto mi è totalmente oscuro.
Sei un'autrice che si autopubblica. Che rapporto hai con l'editoria tradizionale?

Con l’editoria tradizionale non ho rapporti, non mi sono mai proposta e credo non lo farò. Mi trovo molto bene da indipendente. Certo, se si dovessero aprire delle porte, prenderò in considerazione le varie opportunità: non nego mai nulla, a priori.

7) Che dicono dei tuoi romanzi i lettori? E il tuo fidanzato che ne pensa? (Domanda futile, l'ho fatta solo perché immagino mio marito alle prese con le mie fantasie erotiche, se ne scrivessi.)

Chi mi scrive, attraverso l’e-mail e Twitter, si dice entusiasta. Ho ricevuto manifestazioni di   sorprendente affetto, che non sono sicura di meritare. Certo, anche delle critiche, ma vanno sempre bene se sono costruttive: mi permettono di migliorarmi e impegnarmi con maggiore dedizione. Il mio ragazzo? È un santo (scherzo). Già riesce a sopportarmi, cosa non facile per nessuno, a questo aggiunge il suo appoggio, i consigli, la comprensione: sono una ragazza fortunata ma… ssst… che resti tra noi, altrimenti si monta la testa.

(Ma un altro verbo , al posto di "montare", no?)😊

8) Vanno di moda le "Trilogie erotiche", le famose "Sfumature" sono tre, il libro che ho letto della Bilotti è parte di una trilogia (che poi mi chiedo, perché non scrivere una saga?)
Anche tu hai scritto due Trilogie. C'è qualche lettura che ti ha influenzata? Di cosa parlano le storie che racconti?

La maggior parte dei racconti che ho scritto sono, o diventeranno, delle trilogie: La Bionda, Giulia, la prossima sarà quella di Calori. Faccio fatica a separarmi da un personaggio, perché ogni ragazza rappresenta un diverso spicchio di me e, per rispondere alla tua domanda, riporta le mie esperienze, le fantasie, le confidenze di altre ragazze e fatti di cronaca da cui prendo spunto, che talvolta romanzo. In questa metodologia di lavoro non sono stata influenzata. Mi fermo (per ora) alla trilogia, però ciò non significa che la vicenda termini lì: lascio una piccola porticina sempre aperta, per un ipotetico futuro, magari la aprirò. A quel punto, nascerebbe la saga. Il nuovo progetto a cui sto lavorando, il western-erotico intriso di humour, potrebbe diventarlo, dipenderà molto anche dal gradimento dei lettori.

Grazie, Erica, per la tua disponibilità. Sceglierò a caso un tuo libro (a me ispira "Giulia nuda e corrotta") e ti farò sapere che ne penso.

💝💝💝💝💝💝

Psss, psss, Erica, dove vai, torna un momento qui: ho chiuso la porta del blog, così non ci sente nessuno, sai com'è: il blog è aperto al pubblico, non sai mai chi viene a leggerti..., ma adesso che siamo sole, posso spingermi un po' oltre. 
Ho ancora delle domanda da farti.

1) Ho spulciato "tra le tue cose": ho letto i tuoi tweet, sono entrata nel tuo blog.
Questo è l'estratto di un estratto di un tuo libro: 

- Si abbassi pantaloni e mutandine.
 - In un immondezzaio così? Non ci penso proprio.
 - Avanti. Oppure la porto in centrale.
 Sottolineo, accennando alle manette fissate al mio fianco.
 Mugugnando, Giulia si sbottona gli shorts e li abbassa sino alle caviglie nude. Le striminzite mutandine bianche approdano poco più sopra. Il triangolo di peluria castana del suo sesso si staglia in mezzo all’inguine chiaro.
 Gliela guardo in silenzio, riflettendo su quanti guai possa combinare quel delicato organo che abbiamo noi donne.
 Lei, priva di qualsiasi imbarazzo, mi sorride sprezzante.
 - Ora si volti. Si appoggi al muro con le mani in alto e allarghi le gambe.

Cos'è l'eros per te?

Beh, hai scelto un estratto molto particolare e forte. Appartiene al terzo volume di Giulia ed è una sorta di resa dei conti, per il personaggio: ha fatto delle scelte discutibili, ora deve pagarne il fio. Chiaramente, la caratteristica di un estratto è quella: deve colpire l’attenzione del lettore, riassumere lo spirito del racconto. L’eros nella mitologia greca è il dio dell’amore, per Freud è l’istinto stesso della vita: io non posso certo competere con i greci o con il più famoso neurologo della storia, mi affido all’istinto, a quello che provo, al sentimento che sfocia nella passione. Senza la passione non c’è vero amore.

2) Aspetta, e poi c'è questo: 

Con la punta delle dita liscia il pelo folto, facendosi strada agevolmente sino alle grandi labbra. Usa i pollici per strofinarle.
 Si schiudono bramose, rivelando l’umidità interna.
 Manu aspira il mio odore dilatando le narici, in un profondo sospiro di soddisfazione.
 Poi la stimola con la punta della lingua, strappandomi un gemito di piacere intenso.
 Prende a leccarmela con voracità.

Mi fermo.
In pratica pensi porno e scrivi erotico.
Qual è la sottile linea che non si deve varcare per evitare di sconfinare nella pornografia?

Per definizione, come scrivo anche nel mio blog, la pornografia descrive dettagliatamente l’atto sessuale. L’erotismo esplora la passione, l’intreccio fisico e soprattutto mentale che stimola l’eccitazione. Devi conoscere quello che vuoi evitare e conoscerlo a fondo per riuscirci. Prendi la religione cattolica: Sant’Agostino è prima peccatore, poi diventa santo. Il diavolo, in origine, era un angelo buono. La linea è sottile, verissimo. Ma come potresti parlare di organi sessuali senza descriverli? Impossibile. Se però c’è finalità, scopo, senso, trama, se la storia sotto si respira perché è vera, non puoi catalogarla come pornografica, altrimenti ogni aspetto legato al sesso sarebbe porno.

3) Beh, in effetti...
Hai ricambiato il mio follow e contemporaneamente mi è arrivata la richiesta di sti tipi: Thunder sexy boat, un servizio di pubblicità online dedicato all'erotismo e alla pornografia. Li conosci? Ho pensato che sia naturale associare l'eros al porno.
Chi è il tuo lettore tipo? Uomo? Donna? Non temi di imbatterti in qualche pervertito?

Non conosco il profilo che mi hai menzionato, del resto, se spulci tra i miei follower, trovi di tutto. Sicuramente associare l’erotismo al porno è facile. Hai provato a sfogliare certi titoli osannati dal pubblico, diventati film e sponsorizzati anche davanti agli asili pubblici? Sono chiamati erotici, descrivono l’atto sessuale minuziosamente. Faccio fatica a darti un profilo del mio lettore tipo, perché solo una piccola parte di chi legge si prende la briga di scriverti. In base a questa percentuale, senza dubbio, il mio lettore tipo è uomo, ma ci sono anche varie donne. Pervertiti ne ho incontrati e ne incontrerò ancora: capitano a me, come possono capitare all’adolescente di quattordici anni, che bazzica nei social. Io cerco di avere un rapporto iniziale educato con chiunque, sta poi all’altra persona condividere l’educazione o meno: io agisco di conseguenza.

4) Diciamo che è più facile che il pervertito si rivolga a chi è collegato all'oggetto della propria perversione. Tu non provi alcun imbarazzo per ciò che scrivi, ovvio. Poi vedo che Twitter ti bacchetta: "Il seguente contenuto potrebbe riguardare materiale sensibile" e non pubblica alcuni tuoi hotweet. 
Cosa pensi della censura?

La cosa è persino divertente. Un giorno mi è capitato di vedere censurato un mio tweet con la dicitura che segnali tu: erano due piedi femminili, nudi, in una posa provocante? Due piedi? In un’altra occasione si trattava di una ragazza che metteva le mani ai lati della testa, nel segno delle corna: censurato anche questo. E ti posso garantire che, il testo del tweet, rispecchiava il carattere dell’immagine: persino troppo casto. Non conosco il  criterio utilizzato per censurare alcuni tweet e altri no (vedo, in giro, tweet spiccatamente pornografici senza nessun filtro). La censura serve se è ragionata e se risponde a regole precise: se è manovrata da un automatismo, si salvi chi può.

A proposito di piedi, mi è piaciuta molto la copertina di questo tuo libro. Avrò un lato fetish anch'io?😀



5) Erica, perdona l'ignoranza, ma cosa sono il cuckold e il balbusting? (Non mi sono avventurata a farne una ricerca, perché il computer è usato anche dai miei figli e, sai com'è...).

Quante pagine mi concedi per rispondere? Scherzo. Molto sinteticamente, sono aspetti particolari della sessualità di coppia. Il cuckold indica una persona consapevole del tradimento da parte del proprio partner, spesso e volentieri questa figura trae soddisfazione e piacere nello spingere la propria metà verso altri individui. Il ballbusting è invece una pratica che appartiene alla sfera BDSM e mira a provocare dolore agli organi genitali del maschio (lo scroto), sovente attraverso una vera e propria pedata da parte della femmina (credo che molte ragazze ne saranno stuzzicate, al saperlo).

6) OMMIODDIO, poveri uomini! però... a pensarci... un bel balbusting ben piazzato... nooo  Erica, ma che mi fai dire!😵
Ne parli con spavalderia. Di questo e di molte altre... posso chiamarle "perversioni", lo sono, no?

Io credo esista il rapporto sessuale tra uomo e donna, nella maniera più classica, il resto può benissimo sfumare tutto nella perversione. Per classico intendo la posizione della nonna, il missionario, lui sopra e lei sotto. Se esci da questo concetto di riproduzione universale (uomo-donna), visto che siamo stati creati per quello, potresti essere perversa. Alla fine è una questione di punti di vista: ciò che è perverso per qualcuno non lo è per altri. Ad esempio, io sono Erica, ma sono anche Giulia: la prima è una classica brava ragazza, la seconda è pestifera, cattivella, perversa.

7) Sto riflettendo. Io sono...  lo so bene cosa sono, ma mi scuserai se non mi viene facile parlarne con disinvoltura. D'altronde l'eros è considerato da molti un tabù (io ho difficoltà pure a dare il nome giusto al membro maschile, quando necessita). Qual è il tuo tabù, se ne hai uno? E una tua fantasia erotica?

Scrivere eros è difficile. Certe volte cancello una frase, una pagina, un intero capitolo. Sarò stata troppo spavalda? Avrò sconfinato nel pornografico? Il dubbio mi accompagna sempre. Ma credo succeda per ogni lavoro artistico, chiamalo artigianale se credi. A volte cancello ripetutamente anche la singola parola e vado alla ricerca di termini meno pesanti, inseguo l’eleganza nell’erotismo. I tabù che avevo ieri non sono gli stessi di oggi, i primi racconti che ho scritto sono incerti, trasmettono la paura che avevo addosso (oddio, e ora cosa penserà la gente di me?). Fantasie erotiche? Ne ho di nuove ogni giorno, talvolta mi stuzzica qualcosa che, fino a qualche tempo prima, nemmeno guardavo. Io credo che l’importante sia coltivare la propria curiosità, capire, conoscere, usare sempre la testa e non seguire mai le mode.

8) L'esperienza personale aiuta l'ispirazione o scrivi solo ciò che ti detta la fantasia?

Certo che sì. L’esperienza personale è la base. Ma non solo per l’erotismo. Persino nei racconti “sporcati” dal fantasy e dal noir, ci sono solide basi documentate, non dirette forse, ma esperienze molto vicine a me. La fantasia senza realtà non esiste, perché è uno sviluppo delle esperienze di vita. Cambiano solo le percentuali, l’alchimia che compone l’elisir del racconto.

L’alchimia che compone l’elisir del racconto, questa mi piace. 

10) Ti ho rubato tanto tempo, Erica, ma posso togliermi un'ultima curiosità? Su Twitter hai scritto: "Vi sto preparando un San Valentino diverso dalle solite idee trite di coppia. Se siete stanchi della routine seguitemi"
Oggi è San Valentino. Che sorpresa hai riservato al tuo pubblico?

Ogni tanto la mia testa matta si sveglia al mattino e ha di queste trovate. Mi accompagnano quando, a occhi chiusi, barcollo dal letto al bagno, mentre mi preparo la colazione. Come in questo caso specifico: pensavo al percorso che mi ha portato a oggi, alle pagine scritte, a cosa è cambiato e cosa invece voglio riprendere. La sorpresa per il mio pubblico è proprio il primo racconto erotico che ho pubblicato: Torbido, firmato come pseudonimo Karess. L’ho rivisto e lo propongo in offerta, per la settimana di San Valentino. Dov’è il collegamento con San Valentino, ti chiedi? Torbido affronta il tema del cuckold: una delle varianti più estreme legate alla coppia di oggi. Provare per credere, diceva qualcuno. Io dico provare a leggere (almeno).

Quella di cui si parlava, certo.

Grazie Erica, ti lascio andare. È stato un piacere (ehm, detto in questo contesto, poi...)

Ah, aspetta aspetta... Non ne sceglierò uno a caso. Consigliamelo tu, un tuo libro da leggere.

Ehi! Bella responsabilità! Intanto ti ringrazio per l’intenzione. Il mio ragazzo ama dire che: i libri sono come figli, sceglieresti un figlio per un altro? Lo so, un po’ filosofico, lui è fatto così, porta pazienza. Posso consigliarti su… consiglio di altre donne, l’etichetta che mi ha dato il maggior riscontro da altre ragazze, al momento, Calori, la serie che affronta un particolare periodo femminile nel mese, la vicenda inizia e finisce in quel racconto singolo, il tema prosegue in un racconto diverso, sono disponibili i primi due (e presto il terzo): Patto di carne e Il gioco di Paola. Il mio obiettivo resta comunque quello di continuare a imparare le nuove sfumature dell’erotismo, di migliorarmi sempre nella scrittura e nel saper trasmettere le emozioni che questo genere richiede.

Ringrazio te per la disponibilità e la gentilezza di questa intervista. Un carissimo saluto ai lettori del tuo blog, nella speranza di sentirli, dopo aver assaggiato qualcosa di me.😉

Grazie di nuovo a te, Erica. Il prossimo nostro incontro sarà per una recensione. 
E se gli ospiti del mio blog vorranno assaggiare qualcosa di te consiglio loro di visitare la pagina del tuo blog: Erica Mai//racconti erotici oppure il tuo profilo Twitter: twitter.com/EricaMaiWriter

E poi non dite che non penso a voi, cari amici lettori!💕





77 commenti:

  1. Bene, l'autrice si presenta molto bene. È piacevole, non ho trovato nulla di volgare, persino simpatica. Il mio bagaglio letterario in questo senso deriva da opere di autori come Miller, Nabokov e altri maestri. Ho trovato interessante la citazione di mostri sacri di quell'arte immensa e sottovaluta che è il fumetto. Possiedo le opere di Magnus e Max Bunker, Manara e altri come Pratt(purtroppo oggi solo in formato digitale). Molto interessante. Auguri a questa scrittrice e complimenti a Marina. Bella presentazione.

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    1. Io, invece, in quanto a fumetti sono a quota zero. Avevo uno zito a Palermo che leggeva Milo Manara e lo conosco solo per questo. Poi, strada facendo, ho perso fumetti e zito. :D

      Grazie, Max, molto carina e simpatica Erica, vero! ;)

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    2. Grazie Massimiliano!
      È vero, sono mostri sacri quelli a cui guardo, sperando di imparare al meglio. Magnus poi, parlando di disegni, è incredibile: riusciva a produrre capolavori seriali che oggi non hanno paragoni in nessun artista (a mio giudizio, nella serialità).
      Ecco, se riuscissi a raggiungere il suo stesso stile nella narrativa, in fatto di qualità e quantità, sarei già con i piedi sollevati da terra.
      :)

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    3. Grazie di cosa Erica, ci mancherebbe. Non ho mai letto autori moderni che si occupano di erotismo, come ho detto per età sono rimasto ai miti della mia giovinezza. Per il resto, se Marina ti ha presentato credo che tu valga la pena di essere letta. Sempre aperto a nuovi orizzonti.


      @ Marina... questa poi...mi sorprendi sempre. Grande.

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  2. Molto accurata sia l'intervista che le risposte della scrittrice. Ammetto che la mia idea di "erotismo" è assai più limitata, ho un cervello piuttosto lineare per tutto ciò che riguarda il sesso :-D
    Tuttavia ho anch'io qualche piccolo sogno, non particolarmente originale, che un giorno potrebbe trasformarsi in materiale narrativo. Forse. Molto forse.

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    1. Nooo, Ariano Geta versione narratore erotic... e chi se lo perde!
      Sai, adesso non vorrei dire, ma spesso la qualità dell'eros dipende anche dalla partner! ;)

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    2. Lo so, ma che ci posso fare se Pamela Anderson non ha mai accettato le mie avances?
      ;-P

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    3. Su, un po' di ottimismo. Allenati prima con qualcun altra, no? ;)

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  3. Mi è piaciuta molto questa intervista, specialmente per la distinzione tra erotismo e pornografia, oltre che per la freschezza e la spontaneità di Erica, che mi sembra molto consapevole del proprio lavoro. Le sue parole dimostrano che si può affrontare quello che la critica definisce un "genere minore" con grande serietà e professionalità. :-)

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    1. A me hanno colpito le stesse caratteristiche. Poi trovo sempre affascinante chi ha il dono della spontaneità anche su argomenti che non sono proprio da chiacchiere al bar. Che poi, alla fine, si può parlare (e scherzare) di tutto se non intervengono malizia e volgarità.

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    2. Sì, è vero. Io stessa mi eserciterò un po'di più su certe scene. :-)

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    3. Ecco, dobbiamo imparare (scusa, uso il plurale perché mi sento coinvolta) a lasciarci andare un po' di più o a lasciare andare un po' di più i nostri personaggi. :)

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    4. Ciao Chiara,
      ti ringrazio per le belle parole.
      Sì, credo molto in quello che faccio. Ma è così un po' per tutte le mie cose nella vita, le affronto con la massima volontà e determinazione ed entusiasmo. Non sempre i risultati mi soddisfano (anzi, spesso vorrei ripartire da zero) ma so di aver dato sempre il meglio di me stessa. Della Erica almeno che ero in quel momento.
      :)

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  4. La frase più erotica che ho letto in vita mia è: la sventurata rispose.

    Helgaldo

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    1. Fa un po' te...

      Helgaldo

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    2. Helgaldo feticista dell'ablativo assoluto: «Conosciuta la Monaca, Egidio...»
      Poco importa il come, il dove, il perché: tutta backstory, buona solo per don Lisander. Il buon vecchio Gaio Giulio, marito di tutte le mogli, moglie di tutti i mariti e feticista dello stesso costrutto, approva. :P

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    3. Il Decameron ti ha segnato! :D

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  5. L'intervista è molto bella e, è il caso di dirlo, stuzzicante.
    L'erotismo continua a lasciarmi perplessa. Ciò che accade tra due (o più o meno) persone tra le lenzuola o altro mi interessa poco, a meno che non sia essenziale per una storia più grande che alletti di più il mio interesse. Quindi nessun problema (a leggere) pagine anche spinte che siano funzionali a qualcos'altro, ma che il cuore di un racconto o di un romanzo sia la descrizione dell'erotismo, sia pure nei suoi risvolti psicologici lo trovo... Noioso... Come guardare lo sport in tv, suppongo. Un sacco di gente si esalta, ma io mi diverto di più se sono io a praticare ;)

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    1. Sai, invece, qual è il mio pregiudizio? Che, in fondo, sapere come funzionano certe cose, cioè vederle rappresentate in un racconto scritto rende un po' ridicolo ai miei occhi qualcosa che nell'intimità, invece, mi piace e vivo in modo molto serio. Quelle pochissime volte che mi è capitato di leggere qualcosa a forti tinte erotiche non ho associato l'erotismo alla pornografia, ma l'erotismo alla comicità.

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  6. Mi permetto di entrare in questo delizioso spazio virtuale, in punta di piedi, per ringraziare, per cominciare, la bravissima Marina: persona gentilissima e disponibile.
    E ringrazio tutti coloro che stanno leggendo l'intervista e che offrono questo interessante dialogo. Sto leggendo con attenzione ogni intervento: Marina è fortunata, oltre a essere capace, non è una carineria, ognuno riceve ciò che riesce a costruire e lei sembra aver costruito molto bene.
    ;)
    Una piccola osservazione, se posso, inerente l'intervento di Tenar: è vero, l'erotismo deve piacere per essere letto, però cerco sempre, in ogni racconto, di non limitare la vicenda a quello e di evolverla con una trama coerente, a volte noir, a volte fantasy, presto western. Anche perché, come abbiamo detto, la mera descrizione dell'erotismo sconfinerebbe nel porno.
    :)

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    1. Grazie Erica, anch'io non mi sarei avventurata in questa cosa se non avessi trovato garbati i tuoi modi. :)

      Io non ho dubbi che tu abbia costruito delle storie, per questo sono curiosa di verificare quanto dici: se la storia non è solo il pretesto per descrivere scene erotiche ed è una bella storia non avrò motivo di demonizzare certa narrativa.

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    2. Anche io vorrei fare una domanda a Erica, se posso. Sono andato a sbirciare nel blog: tutta la produzione, nonostante venga pubblicizzata come "ebook" e "trilogia", mi pare basata sul racconto. Penso quindi che l'idea di Erica (il modello di business, come direbbe qualcuno) sia quello degli albi a fumetti: produzioni brevi e ravvicinate nel tempo. Per brevi intendo racconti propriamente detti (fino a 7/8mila parole) o, al massimo, novelette (meno di 20mila). In questo modo è più facile fidelizzare i lettori e non c'è bisogno dell'investimento ingentissimo, di tempo ma non solo, che un romanzo vero (50/70mila parole) comporta. È così?
      E poi: come ti regoli con editing, copertine e promozione?
      Grazie :)

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    3. Ciao Michele, grazie per la tua interessante domanda.
      Più che modello basato sui fumetti (media che amo, naturalmente) mi rifaccio semmai a un modello di tipo prettamente narrativo, stile "penny dreadful" che, come tu sicuramente saprai, offriva storie brevi, spesso a episodi e/o puntate, a basso prezzo, come idea di partenza. La lunghezza, come il prezzo, inizialmente erano inferiori e mi aggiravo attorno alle 30 pagine. Poi, proprio per dare maggior respiro alla trama ed evolverla verso confini non esclusivamente erotici, sono passata a racconti che si aggirano attorno alle 50 pagine (limite ultimo del racconto e iniziale del romanzo breve). Mi costa più tempo e maggior impegno, questo nuovo approccio, ma anche una migliore soddisfazione sul lavoro. Detto ciò, posso assicurarti che, oggi, non basta un approccio come questo a fidelizzare il lettore: il mercato offre troppo e la richiesta non procede di pari passo. Per la tua seconda domanda… parto dalla fine: la promozione la investo solo sui social e sul passaparola (non pubblico su carta, solo in digitale); le copertine sono una gentile concessione del mio ragazzo, che è un grafico editoriale (anche se, poveretto, non gli lascio mai l’ultima parola e spesso nemmeno la prima); l’editing lo seguo personalmente, appoggiandomi anche a collaboratrici editoriali del mio ragazzo.
      Spero di aver soddisfatto le tue curiosità, se non è così o se ne hai altre, chiedi pure.
      :)

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  7. L'intervista è decisamente bella: tu sei stata brava a condurla e Erica a rispondere. Il genere erotico, come tutti i generi, è facile da scrivere male e difficilissimo da scrivere bene, perché deve rispondere a una serie di cliché (anche in forma di meccanismi narrativi) che i lettori si aspettano. Immagino che sia Tenar sia Erica abbiano frecce simili, nella propria faretra di scrittrice. È anche interessante l'accostamento al fumetto: dopotutto una storia è una storia, e studiare le graphic novel è giustissimo.
    Personalmente non l'apprezzo più come una volta; d'altronde ho perso interesse per i "generi" e ho smesso tutto, dal giallo alla fantascienza (e persino?!) all'erotico. Immagino che sia la vecchiaia che avanza. Non disdegno di leggerli per imparare, ma poi misuro solo la distanza tra quello che vorrei scrivere e quello che metto sulla pagina.

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    1. Ma non dovrebbe essere che più si invecchia più si va alla ricerca di nuovi stimoli? :D
      No, però capisco quello che vuoi dire perché è vero, da una parte racconti una storia, dall'altra devi soddisfare le istanze di chi sceglie di leggere questo genere e bilanciare le due cose non è facile: in un horror cerchi il truculento, se la storia mette in campo solo uno zombino che si aggira per i campi l'effetto è smorzato.
      Nella storia erotica ti aspetti che le pagine trasudino eros, ma il rischio è di mettere su carta un polpettone pornografico. Insomma no, decisamente non dev'essere facile dedicarsi a questo genere.

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  8. San Valentino piccante, eh Marina? Stai esplorando nuovi orizzonti? Da persona solare non potrebbe mai piacermi l'horror-erotico; al solo pensiero mi sento male, e mi viene anche un po' da vomitare, ma "de gustibus non est disputandum!".
    Marina

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    1. Ahah, da vomitare! Marina, in effetti horror + eros non è un'accoppiata divertentissima.
      Non so, io mi avventurerei con un libro di Erica. La sfida era provare a vedere se mi avrebbe convinto e lo ha fatto. Ci riprovo! ;)

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    2. Brava buttati e poi facci sapere :D
      L'intervista comunque è riuscita bene, e non è sfociata nel volgare, un punto a favore anche all'autrice.

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    3. Grazie Marina Zanotta.
      🙂
      No, erroneamente quando si pensa all'erotismo molti credono che si possa cadere nel volgare: ma perché? Parliamo di erotismo, di qualcosa che deve colpire a livello soprattutto cerebrale e passionale. Volgare lo è solo il pornografico puro. Ad ogni modo, respingi l'horror-erotico, ma non ti esprimi sull'erotismo puro, se non ho compreso male...

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    4. Guarda Erica ho solo all'attivo l'amante di Lady Chatterley, letto per pura curiosità tanti anni fa; se avessi voluto approfondire l'argomento lo avrei già fatto ;)
      Mi spiace ma non è il mio genere letterario.
      Ciao
      M.Z.

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  9. Esordisco ammettendo che non è il mio genere preferito e che spesso ho proprio abbandonato il libro in questione e rimosso il titolo, tanto alla fine il solo sesso mi annoi. Ma questo è il mio limite.
    Trovo sia un genere letterario come gli altri, che ha i suoi seguaci e quindi meriti cura e attenzione, quanto lo storico o il fantasy, per dire.
    L'autrice in sè mi pare infatti segua questo criterio per il suo genere e le rende onore e professionale.
    Tu invece Marina mi sei parsa molto curiosa, ma si sa c'è sempre da imparare in ogni situazione, quindi sono stata curiosa insieme a te. 😜

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    1. Oh ma io, cara Nadia, sono mooolto curiosa, hai ragionissimo, ahaha!
      Però non è mai una curiosità fine a se stessa: diciamo che in molte cose mi pongo in un atteggiamento di... studio? :P

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  10. Non è il mio genere di letture. Ma, Marina, sei stata all'altezza della situazione in questa intervista e mai banale. Brava.

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    1. Grazie, Giuseppe! ;)
      Potremmo organizzare una hot-lettura di gruppo! :D

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  11. E brava Marina ci hai fatto la sorpresa di San Valentino, bella intervista, e complimenti all'autrice, io ho sempre una certa ammirazione per chi sa scrivere romanzi erotici, credo sia una capacità non da tutti. Ho letto dei romanzi erotici scritti molto bene e mai volgari, quando si raggiunge questo giusto equilibrio lo apprezzo molto, anche se non è un genere che vado a cercare, mi piace piuttosto trovare il risvolto erotico in una storia più ampia. In passato ho letto Henry Miller, Anais Nin, Nabocov, Moravia e altri che adesso non rammento, poi l'interesse è scemato, forse perché il sesso non era più da scoprire...

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    1. Volevo dare un tocco di originalità alla festa dell'amore: i soliti baci Perugina, il mazzo di fuori è roba così scontata! :D :D
      Uhh Giulia, con il sesso non si finisce mai di scoprire qualcosa, vedi tutte quelle pratiche mostruosissime che... solo il pensiero! :D

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    2. Ciao Giulia,
      grazie per i tuoi complimenti.
      :)
      Non so se ho davvero raggiunto un giusto equilibrio, ma ti posso confermare che non è per niente facile, che cancello e riscrivo parole, frasi, pagine in continuazione. E non sempre per la paura di sconfinare nel porno, ma proprio per essere il più elegante possibile utilizzando termini che, per i più, appaiono volgari. Forse non ci riuscirò mai del tutto, ma io ci provo e non mi arrendo (da brava capricornina).
      Hai un'ottima esperienza di lettura per questo genere: complimenti.
      :)
      La tua riflessione mi fa venire in mente uno spezzone di programma che ho visto per caso (anche se molti sostengono che niente avviene mai per caso) su blob: il concorrente di un quiz, specializzato in sessuologia ed erotismo affermò che era in crisi, perché non sapeva più dove prendere ispirazione visto che persino il Kamasutra gli appariva limitato, ormai. Io penso che, di veramente nuovo, non ci sia nulla e di nessun genere, nemmeno nelle pratiche sessuali. La mente umana però è una straordinaria macchina in grado di amalgamare e masticare le esperienze più disparate, frantumandole e ricreandole con altre sfaccettature. Quindi è vero che non ci può essere più niente da scoprire nel sesso? Sì, ma possiamo creare un sesso diverso e altrettanto stimolante.
      ;)

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  12. Una bella intervista, brava Marina!
    Ecco, io dico che leggo di tutto, di fatto è così, ma dico anche che è sano avere generi/autori che proprio non interessano: genere erotico e rosa, per me.
    E applausone per la citazione fatta da Helgaldo!

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    1. Sì, Helgaldo e Manzoni sono una cosa sola! Poi, di recente, si è pure fatto una scorpacciata boccaccesca... :)

      Sui gusti hai ragione, chi meglio di me può affermarlo! :)

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  13. L'intervista è piacevolissima (quanto mi piace la tua ironia!), riguardo ai temi trattati, confesso che non sono amante di questo genere (termine che sembrerebbe appropriato) e penso che spesso sconfini nel porno. Un passaggio di quelle citazioni lo suggerisce chiaramente, a mio avviso.
    Non so, non mi attira questo tipo di narrazione, ne avrò fatto un paio di esperienze con "L'amante di Lady Chatterley" e "Il salto di Saffo". Non ho altro all'attivo, il che è tutto dire.

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    1. Beh, sei messa meglio di Helgaldo con la sua esperienza estrema di letteratura erotica legata a Gertrude! :)

      Ti capisco, però sono una persona curiosa e se chi ne sa scrivere mi garantisce che posso trovare delle belle storie anche dentro la narrativa di genere erotico, allora tento il colpo. Certe volte cerco proprio di sorprendere me stessa sfidando i miei gusti e i miei pregiudizi. Non diventerò mai una lettrice di questo genere, ma almeno lo dirò con maggiore cognizione di causa.

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  14. Come te, non amo la letteratura erotica. Ho letto le famose "Cinquanta sfumature" perché un'amica ne parlava bene ma le ho detestate. Purtroppo non mi hanno incuriosita i titoli dell'autrice ma immagino che sia proprio una questione di gusti.
    Comunque ho letto tutta l'intervista che di certo è interessante! Complimenti, bel lavoro :)

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    1. Grazie Patty, io ho trovato molto belle le copertine dei libri di Erica. Al di là delle storie in sé mi incuriosisce l'aspetto umano di chi scrive con tanta disinvoltura di cose che riguardano la sfera dell'intimità. Si fa in un attimo a risultare volgari o ridicoli e a me questa giovane autrice non sembra né questo né quello.

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  15. Non ho minimamente pensato, ieri quando ho pubblicato sul blog il post che dava notizia dell'avvicinarsi della mia "Trilogia di Shaula", alla coincidenza con San Valentino. Ma è indubbio che la mia "opera magna" possa rientrare a pieno titolo, come credo si deduca anche dalla prova di copertina, nel genere erotico.
    Questa intervista mi è piaciuta molto, e non solo per l'affinità che sento, appunto, per il genere narrativo trattato, ma anche perché Erica vi ha citato Kriminal e Satanik, con cui sono cresciuto e che rileggo tuttora, e il film "La bonne" di Samperi che è uno dei miei cult. Ottime anche le domande!

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    1. Grazie Ivano, mi piace come sai curiosare in ambiti che mi sono estranei. Ma infatti, a proposito della tua opera, vedendo la copertina, volevo fare una battuta: ho notato che ha un richiamo erotico notevole. :D

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    2. Ciao Ivano, grazie per le tue osservazioni e per il gradimento all'intervista.
      Quindi sei anche tu un estimatore del genere erotico?
      Complimenti per il titolo della tua opera.
      :)
      Per quanto riguarda gli stupendi Kriminal e Satanik, il vero merito, è del mio ragazzo che me li ha fatti conoscere, io non sapevo nemmeno (mea culpa) che esistessero, prima di allora. Da quel momento sono rimasta folgorata (anche se, devo ammettere, i miei preferiti sono quelli scritti da Bunker e disegnati da Magnus, non tutti). Li sto leggendo e credo li rileggerò per parecchio: sono fonti d'ispirazione meravigliose, per il mio genere.
      Sì, anche per La Bonne devo sempre ringraziare la mia metà. E poi, che diamine, da ragazza non posso non invidiare la carica erotica pazzesca di Florence Guérin e della lolita bionda Katrine Michelsen. Un film decisamente "cult", per spunti, trama, personaggi, situazioni... senza scordare che me lo hanno girato quasi... "sotto casa" (va beh, io non c'ero al tempo, ma è una sensazione comunque incredibile).

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    3. Ciao Erica,
      sì, è vero, apprezzo la narrativa erotica e ho una discreta collezione di classici in casa. Di moderno però conosco davvero poco... che io ricordi ho letto solo il famoso libro di esordio di Melissa Panarello.
      Anch'io sto seguendo la strada dell'autopubblicazione e spero di poter figurare presto a tutti gli effetti come tuo collega. Inutile dire che conto anche di venire a visitare i tuoi spazi web... non appena mi sarò rimesso in pari con i miei, a cominciare dal blog.
      Ho poi notato la coincidenza del nostro procedere per trilogie. A me è venuto del tutto naturale pensare in termini di tre. E mi fa piacere leggere che apprezzi il titolo complessivo dell'opera (che si suddivide a sua volta in tre titoli: L'Estate dei Fiori Artici, Gli occhi di Modì, Il Settimo Canto).
      Condivido infine il tuo giudizio su Kriminal e Satanik. Anche se devo dire che io, che li compravo ogni mese in edicola negli anni '70, riuscivo ad apprezzare all'epoca tutte le storie, anche quelle non di Magnus e Bunker. Ricordo ancora molto bene lo stupore che provai alla fine del 1974, quando la Corno annunciò la chiusura di entrambe le testate, che sembravano eterne come Diabolik.
      Naturalmente io c'ero già anche ai tempi di "La bonne" (e aggiungo che ho pure una vasta collezione di film erotici, oltre che di classici del porno).
      Grazie per la risposta al mio commento e a presto rileggerci!

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    4. Ciao Ivano,
      complimenti per la tua collezione di erotici, intanto!
      :)
      Sono un po' datati, ma su Cielo vengono programmati regolarmente, se non sbaglio ogni fine settimana. Certo, vere e proprie opere di erotismo come "La Bonne", purtroppo, non sono ripetute nemmeno lì. Ed è un bene, in un certo senso, perché ogni volta che quel film è stato riproposto in TV è accaduto solo dopo vistosi tagli a molte scene, soprattutto le finali (a discapito, in modo orribile e disturbante, della trama). Purtroppo oggi non escono più esempi simili di erotismo (non che io sappia, almeno) e ci vengono invece propinati film misto thriller od horror, con spruzzate di erotismo. Un'altra attrice che ho dimenticato di citare, tra le altre numerose cose, è Kelly Brook: protagonista di un horror-erotico discreto (almeno nelle scene di erotismo velato) che è "Piranha 3D", ma soprattutto nel patinato "L'isola dei sopravvissuti" che per trama, idee e corpi dei protagonisti merita senza dubbio molto.
      ;)

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    5. In realtà sono apparse cose interessanti anche in tempi più recenti. Penso per esempio alla miniserie in quattro parti "The Diary", oppure, sul versante del porno, a quel gioiello che è "The Temptation of Eve" di Jacky St. James.
      Ma devo anche dire che mi hai incuriosito con Kelly Brook, dai cui film non mi ero sentito attratto. Darò loro una possibilità.
      Ciao e a presto rileggerci :-)

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  16. Bella intervista. Interessante scoprire che ci sono vere scrittrici del settore, perchè tutte le volte che vado in libreria e adocchio le "fotocopie diverse" delle Cinquanta sfumature (tutte trilogie, tutte con copertina nera o scura, tutta con dettagli fotografici...) mi chiedo cosa ci sia dentro di nuovo. E mi chiedo anche perchè prima della Cinquanta sfumature non ci fossero.
    Adoro Milo Manara e mi diletto anche nel disegno, quindi in giro ho anche dei carboncini di nudi (oohhhhhhhhh, rivelazione! :O )
    Però non riuscirei a scrivere dettagliatamente così. Preferisco la scene di sesso di Diana Gabaldon (sto studiando il suo manuale, mica facile), dove ai dettagli anatomici preferisce quelli sensoriali, la chiama Regola del Tre (presto ne scriverò, appena termino la lettura). Inoltre così si riesce a raggiungere un pubblico più largo.

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    1. La Regola del Tre? Uhm... leggerò con molto interesse! :)
      A me Milo Manara piace: il fumetto ha un impatto diverso dalla scrittura, credo. Lì l'occhio vede e non immagina, con le parole ognuno immagina ciò che vuole, è più intrigante, ma anche molto più difficile da rendere.
      E poi, giusto: ste Sfumature ci hanno proprio rotto! Largo ai giovani! :)

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    2. Ciao Barbara,
      e vedere qualche tuo disegno no...?
      :-P
      Scherzo, ovvio che lo mostrerai se lo riterrai opportuno.
      ;)
      Quello che scrivi circa le "Cinquanta sfumature..." mi tocca molto da vicino, mi preoccupa e mi rattrista, in un certo senso. Perché? Per il semplice motivo che molti boicottano il genere erotico dopo aver vissuto quella (talvolta deludente) esperienza di lettura. Io non ho niente contro quella trilogia (ci mancherebbe) e nemmeno contro coloro che esprimono avversione verso la stessa o verso il genere. Tuttavia, provengo da una famiglia che si è "fatta da sola", come si dice, e dove per ovvie ragioni economiche non buttava mai niente: se un piatto di pasta non ti piaceva, ok, ma prima dovevi provare a mangiarlo per poi eventualmente ribadire la tua avversione, a maggior ragione se la pasta era condita con un ragù differente. Certo, se sei contrario, per principio, alla pasta come alimento, il discorso non è possibile nemmeno affrontarlo. Meglio consolarsi con la minestrina, che è pur sempre un alimento completo.
      Ah, io poi la pasta la mangiavo, eh.
      :-P
      Interessante questa tua visione della "Regola del Tre", leggerò il tuo post.
      :)

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  17. Ma è fantastica! Una splendida intervista, Marina. L'avevo adocchiata ieri tramite email e mi ero ripromessa di passare quanto prima. Io ho avuto in passato una forte passione per i romanzi di Anais Nin, tant'è che da qualche parte nel blog, le ho pure dedicato un post. Trovavo il suo erotismo elegante, spinto al punto giusto...stimolante, se così si può dire. Anche Erica lo sembra, e poi m'è parsa una ragazza molto semplice e parecchio simpatica. Quasi, quasi, una letturina... Magari mò che viene primavera...^_^

    Che poi, quale sarà la molla che ti fa scrivere un racconto erotico? A te, che scrivi pure, ti è mai venuto questo sghiribizzo?... 0-0

    Comunque grazie per aver approfondito sul cuckold e il balbusting, saperne qualcosina in più non guasta mai! ^_*

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    1. Ahah, in primavera! Certo, è in quel periodo che si risveglia la natura e magari anche qualche istinto intorpidito dal freddo dell'inverno! ;)

      Allora, mi fai una domanda difficile, perché a me qualche volta è venuta la felice idea di osare di più e mi sono lanciata in qualche scena non proprio casta, ma il mio pudore ha congelato quelle pagine e subito mi sono detta: un giorno, se questa storia andrà in porto e dovessi avere la fortuna di pubblicarla, tu adotterai un amabile pseudonimo. In sostanza mi vergogno! :)

      Che poi, qui lo dico qui lo nego, non è che sono proprio una santarellina, eh! Però detesto le pratiche estreme: cuckold, balbusting e chissà quante altre diavolerie! Si possono avere belle fantasie anche sfruttando l'ordinarietà! :P

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    2. Ciao Regina Irene, grazie per l'apprezzamento... arrossisco.
      :)
      Se posso rispondere anche io alla domanda, circa la "molla" che ti fa scrivere un erotico, beh, non è così semplice. Vedi io non scrivo scegliendo il genere... è il genere ad aver scelto me: non riuscirei mai, per dire, a scrivere un racconto storico oppure un racconto di fantascienza, pur documentandomi (come faccio, scrupolosamente, sempre), perché non sarei mossa dallo stesso fuoco. Se scrivo (in) erotico è perché avverto una specie di scossa elettrica che parte dalla testa e si traduce nella tastiera. Spesso sono esperienze avute e poi romanzate, spesso esperienze che avrei desiderato vivere e di cui ho solo avuto qualche avvisaglia, spesso sono confidenze delle amiche, a volte anche fatti di cronaca che non mi colpiscono direttamente ma che sono vicini al mio vissuto.
      Se ti servono altri approfondimenti di "pratiche" varie... chiedi pure, se posso rispondo.
      :-P
      Grazie anche per la tua intenzione di lettura: spero di conoscere poi le tue impressioni sul mio lavoro.
      :)

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    3. Grazie a te Erica, per la tua risposta. Hai toccato pienamente il nocciolo del mio quesito a Marina! Anche io credo che sia il "genere" a scegliere lo scrittore, allora la mia domanda forse doveva essere: chissà quale sia la molla che fa scattare questa passione, questa propensione reciproca tra genere e scrittore. Perché a te viene naturale scrivere... erotico, per intenderci. Ma presumo che tu ti renda conto da sola che non è semplice semplice :)... Una volta ci ho provato io, per gioco, si voleva fare uno scherzo ad un amico. Ore e ore di rimugini su come si potevano chiamare le robe più semplici... ehm... ci siamo capite. Agognavo di una morte lenta tra "virilità", "la sua parte più intima", "lì dove non batte il sole" e lasciamo perdere il resto. Dunque ci vuole un certo talento, una certa propensione, una buona dose di disinibizione; e per brillare e distinguersi nel campo in merito, sono sempre stata convinta che sia necessaria una spiccata intelligenza, acutezza mentale ed una forte empatia verso il prossimo. E' lì che secondo me si ferma la linea di confine tra un porno sciatto ed un erotico affascinante: nell'intelligenza e nell'acutezza di chi lo scrive.

      Certo che leggerò qualcosa di tuo, volentieri! Con un pò di calma verrò a sbirciare dalle "tue parti" e stai sicura che di spiegazioni su pratiche e tecniche ne avrò fin troppo bisogno ^_^

      @Marina, dicono che la fame vien mangiando... Magari una volta fatto un pò di cuckold o di balbusting, chissà, ti vien voglia di passare ad altro :DDD
      Neanche io amo le pratiche estreme, faccio parte del filone trasgrediamo nel miele del consueto.

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    4. Hai di certo molte ragioni quando accenni alla necessità di essere disinibite, Regina Irene. Credo che la base stia proprio lì: se viviamo l'erotismo e il sesso come qualcosa di naturale, senza tabù e/o vergogne derivate da un'educazione sociale ristretta, la questione cambia. Nel primissimo erotico pubblicato, e anche in quelli immediatamente successivi, mi sono io stessa resa conto di quanto fossi "imballata": certo, il risultato mi soddisfaceva, al tempo, perché quello volevo trasmettere e certe situazioni volevo renderle più ambigue. Oggi li riscriverei in modo differente. Sono cresciuta, maturata, come scrittrice (spero) e come persona (mi auguro).
      Sarò felice di spiegarti eventuali "pratiche" se ne avrai bisogno
      ;-D
      P.S.
      Forse non il cuckold, ma il Ballbusting è davvero alla portata di qualsiasi ragazza: occorre solo lasciarsi andare un pochino, senza preoccuparsi troppo del partner e, chiaramente, avere il partner consenziente e disponibile.
      ;-P

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    5. Ahah, Irene, tu lo hai fatto per scherzo, io pure ho una mezza storia avviata con una pretesa non dico del tutto erotica, ma diciamo abbastanza disinvolta, che vuole essere una cosa seria. :D
      Com'è, però, che arrivata a quel "coso" lì la mia fantasia fa i salti mortali: orientarmi sul termine "pene" fa troppo scienza, altri giri di parole fanno troppa fanta-scienza... Membro eretto? Banalissimo. Oggetto del desiderio? Liala a gogo... Insomma, per dire che ti capisco! :D

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    6. Uahuhauhauahuhauhauah... Marina mi hai fatto morire! Oggi dopo averti letto ridevo da sola come una cretina 😂
      Ok, vorrà dire che se un giorno ci incontraremo dal vivo, avvieremo un dibattito. La questione è seria! 😅

      P.s. @Erica, se ho ben capito cosa sia il Ballbusting, io a mio marito glielo praticherei almeno un paio di volte al giorno... bello, forte e mirato! 😁😁😁 ma sai che godimento!...ahhhhh! Puro relax per il sistema nervoso 😜

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    7. Ahah, benissimo. Chiediamo a Erica di tenere una lezione cum lettura condivisa di un suo racconto. Lezione teorica, però, con la pratica ci alleniamo fra le quattro mura domestiche. :D :D
      Due pazze siamo, Irene! :D

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    8. Hai visto che, tra l'altro, ho scoperto un'anagramma fantastico?
      TEORICA= EROTICA.
      Nuuuu! :D

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    9. Immaginavo che il Ballbusting raccogliesse proseliti e consensi.😂
      Molto meglio che andare a sfogarsi in palestra, Regina Irene, non credi? Inoltre è gratis: ci rimette solo lui.
      😂

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    10. Va bene Marina: sono disponibile alle lezioni teoriche. Poi però non rispondo dell'esito sui rispettivi vostri compagni, eh!
      😋

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    11. AHAHAHAHHAAHHAHAH... Marina, non avrei mai detto che tu fossi così...TEORICAMENTE folle!:DDDD

      Ci sto! Ci sto! Ci sto! quando volete io sono dei vostri. Poi con lettura condivisa sarebbe fantastico! *_*...

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    12. Condominio di periferia, interno notte. Il commissario e un appuntato fanno i rilievi del caso: a terra un uomo immobile in posizione fetale, le mani a tenere il pube. Su una sedia, in cucina, una donna in lacrime.
      Il commissario accende una sigaretta e soffia il fumo verso la donna:
      - Allora? Com'è successo?
      - Una disgrazia, commissario - dice quella tra un singhiozzo e l'altro - Mi stavo dando lo smalto all'alluce quando è partito un colpo.

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    13. :D :D :D
      Mi è partito uno spruzzo di tè, mentre facevo colazione.
      Quasi mi affogavo, Michele!
      E tu così mi fai partire la domenica?

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  18. Letto ho letto tutta l'intervista, anche se non saprei bene cosa commentare. Non sono tanto nell'argomento del genere letterario.
    Però la fanciulla è stata brillante nell'intervista, che quindi si è letta con piacere.

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    1. Hai visto, Marco? Da queste parti hai trovato un Asmodeo fresco fresco. :P

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    2. Grazie per il "brillante", Marco.
      Non sei nell'argomento nel senso che non ti piace o che non hai mai provato ad assaggiare? Beh, nel secondo caso... provaci!
      ;)

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  19. Sei grande Erica. Hai tutte le doti per raggiungere l'apice del successo letterario. Sei tosta in tutti i sensi. Non sono ruffiano !

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  20. Grazie di questa intervista e massima stima per la scrittrice per affrontare temi ai piu sconosciuti , inserendoli nel erotismo come è giusto che sia.
    Ho scoperto il Ballbusting una ventina d'anni fà e tutt'oggi è un gioco pre o post rapporto. Come feticcio di nicchia è divenuto oserei dire di massa visto la quantità di filmati, forum e via dicendo. Per i più stimolerà la fantasia. Io vivo ciò che mi piace e lo considero un gioco pre o post rapporto.Oltre al dolore percepito come piacere è intrigante rompere i schemi in testa e far emergere il lato dominante femminile. Massima stima per la scrittrice la quale riesce con naturalezza a
    "sconvolgervi" teoricamente. Mi eccità l'idea di fare da cavia a lor signore per la pratica. Grazie di cuore per questa
    intervista fuori dal comune. Saluti Marco.

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    1. Ciao Marco, grazie per la tua testimonianza.
      Lasciami organizzare la cosa e ci mettiamo in fila per allenarci usandoti come cavia. 😄

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    2. Ciao Marco,
      grazie per la stima.
      😊

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  21. Disponibile. Per sentirci a nostro agio inseriamo il su detto in un corso d'autodifesa per Donne che è utile e non desta sospetti o altro. Marco.
    eldivino71@aim.com

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