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sabato 2 settembre 2017

Ambrogio, avverto un leggero languorino



Complice un soffio di vento che, finalmente, attraversa la cucina e si perde nel corridoio di casa mia, decido che posso fare un’eccezione e concedere una tregua all’attività indefessa e coraggiosa di mio figlio che dal 3 luglio scorso, tutti i giorni (esclusa la parentesi vacanza in Sicilia) si occupa del pranzo (a cena, vivaddio, ci affidiamo alla praticità di mio marito: uova sode e insalata.)
Lascio vincere l’istinto, che più che istinto è un languorino che mi fa desiderare qualcosa di buono e poiché il mio Ambrogio ha solo sedici anni e una ovvia, limitata, esperienza culinaria, mi lascio guidare da uno slancio di entusiasmo che mi porta, sulla sedia a rotelle, a indossare il grembiule e mettermi ai fornelli. 
Cioè, mettermi ai fornelli…
Premessa: in un delirio di onnipotenza domestica, mio marito, costretto dalle circostanze a fare la spesa, torna a casa carico di roba: non è andato al supermercato, è il supermercato che si è infilato a sua insaputa nelle buste. “Ma la piadina con farina di kamut e le gallette di riso non erano nell’elenco che ti ho dato.” “Vabbè, dai, non sottilizzare, serviranno prima o poi”, come serviranno prima o poi un pacco, a caso, di zucchero di canna, due confezioni in offerta di una marca mai provata di caffè e una serie di alimenti che non sono mai entrati in casa mia. Però, fra tutti i prodotti off lista, uno lo ha azzeccato: la vaschetta di carne di vitello tagliata a tocchetti, comprata per soddisfare il mio desiderio di spezzatino con le patate, fino a un certo punto sfizioso e per niente estivo. Ma tant’è: avere l’arto immobilizzato da due mesi mi ha trasformato in una donna incinta con le voglie.
Così, chiamo a raccolta i miei figli e annuncio loro: “okay, signori, oggi cucino io.” Il primogenito cuoco quasi si commuove (lo capisco perché mi abbraccia, felice di non dovere arrostire la solita suola di carne o pollo), il secondogenito, più scaltro, è preoccupato: sa che, da qualche parte, si annida la fregatura. E, infatti, mugugna “lo sapevo” quando comincio a impartire ordini.
Perché io farò l’Executive chef, ma loro, naturalmente, saranno la forza lavoro in cucina. Mio marito se la scansa solo perché torna in serata, tanto il bello viene sempre dopo, quando bisognerà togliere di mezzo tutto e pulire, a fine cena. (Ve l’ho detto che casa mia, sempre da quel fatidico 3 luglio, si è trasformata in un gulag?)
Okay, si parte:
Tu, prendi le patate, tu carote, cipolle e sedano. Serve il tagliere, il tegame… no quello, troppo piccolo, nemmeno quello, è una padella. Quello quello. (Ce l’avevi davanti agli occhi.) Il pelapatate è nel primo cassetto. Quale cassetto? Ma dove vivete? Non il coltello, il pelapatate. Enry, attacca la spina del tritatutto, no no, le patate non vanno là dentro. Ah, già che ci sei, riempi un pentolino di acqua. Troppo poca, aggiungine un altro po’, un altro po’, un altro po’… no, così è troppa. I dadi di brodo sono alla tua sinistra. Non è vero che fai tutto tu. Edo prendi la carne dal frigo. Non c’è. C’è. Non c’è. Ti dico che c’è. NON C’È, mamma! Ah, no! Eccola. 
Lo giustifico solo perché la vaschetta è nascosta dietro la busta con il quintale di melanzane che smaltiremo in un mese.
Che bel profumino. 
Enry, mescola il soffritto, Edo, prendi il vino bianco, un goccioooo, non mezza bottiglia! Salvia e rosmarino.
Uff, che fatica! FATICA, mamma?
Dopo un’ora di cottura, ho richiamato a raccolta gli aiutanti: è tempo di pelare, tagliare e aggiungere le patate al bollito.
Parte una raffica di improperi (che colore ha il telefono per le mamme mandate a quel paese?) e mi rassegno ad autotrasportarmi in cucina con la sedia a rotelle e completare io la pietanza.
Molto buona, dice mio marito, facendo la scarpetta; Enrico e Edoardo apprezzano con minore entusiasmo e io gongolo appagata. Poi mi volto verso i miei giovani cuochi: “Complimenti, avete cucinato un ottimo spezzatino.” Finalmente mi conquisto il loro sorriso.

Complice il cielo coperto e un accenno di pioggia, mi brillano gli occhi al pensiero che potrei accendere il forno senza sentirmi cremata e preparare una bella torta, delizia del mio palato che, oggi, ha voglia di cose dolci.
Ragazziiiii, ho un leggero languorino.
Gli improperi, stavolta, non fanno in tempo a superare l’uscio della porta della cucina che già sono seduta al tavolo, da sola: okkkay, farò merenda con marmellata e… 
Ci sarebbero le gallette di riso, per uscire dalla monotonia delle fette di pane classiche. 
In effetti aveva ragione mio marito: sono servite.
A farmi passare la voglia... di avere voglie.

40 commenti:

  1. Fantastica!
    Leggendo ho provato due pensieri. Il primo se vivessi vicino sarei venuta in tuo soccorso, almeno la cucina non sarebbe agli stati citati, ma si sa con tre uomini in casa è il minimo. E poi ho sorriso, tanto. Immaginando la scena e quei sali scendi di voce... oh come li conosco. Come ti capisco! Hai tutta la mia solidarietà, ma sappilo, presto sarai di nuovo al 100% te.

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    1. Magariii! Ti avrei fatto fare quei plumecake meravigliosi che profumavano pure dalla tua pagina Fb! 😍

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    2. Vedrai appena ti rimetti in sesto che cuoca che torni!

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  2. Poveri ragazzi. Ci sono gli estremi per chiedere l'affidamento ai servizi sociali. Lavoro minorile e brutalità mammesca. W la pizza a domicilio.

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    1. 😃😃😃 bella questa!
      Pizza me la sono gustata proprio oggi a pranzo 😊
      @marina torta al cioccolato fatta ieri, al primo rinfresco 😅
      Ciao
      Marina Z.

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    2. Disgraziato, sono due mesi che non mi si fila nessuno qui e io ad accontentare tutti sforzandomi di dare il meno fastidio possibile! 😜
      Voglio il mio avvocato! 😄

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    3. Torta al cioccolato, Marina? 😍😍😍
      La voglio la voglio la voglio.

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  3. Quel fatidico 3 luglio, e chi se lo scorda più?
    Vai alla grande, Marina.

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  4. Di' la verità: hai trasformato la tua casa in un gulash.

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    1. Dell'arcipelago di Biblioteca Scarparesca memoria. 😄

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  5. :-D
    Occhio che rischi seriamente che nei prossimi giorni tuo marito si presenti a casa con un braccio ingessato spiegando che è maldestramente caduto a terra al lavoro (eppure il suo collega sosterrà di aver avuto la netta impressione che si sia buttato a terra volontariamente... ;-)

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    1. 😂😂😂 Un rischio concreto per Marina!

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    2. 😱😱😱
      no, che lui mi serve! Sennò chi mi va a svuotare il supermercato!
      😂😂

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  6. Divertentissimo spaccato familiare! I provetti cuochi quando acquisteranno la fatidica indipendenza, ringrazieranno questa malaugurata estate:))

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    1. Il primogenito, negli ultimi giorni, millanta una conversione all'Innominato: adesso sa pure caricare la lavastoviglie.
      Quando saranno indipendenti, i miei figli mi ringrazieranno! 😝

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  7. Fantastico!
    Però, onestamente, che faticaccia.
    Io penso che mi sarei mangiata la piadina.
    Fresco arrivato anche a Trento, piove che è una goduria!!!
    Un abbraccio!

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    1. Mamma, dillo forte! 😑
      Assaggiata anche la piadina, ma il kamut costa troooppo caro. 😃

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  8. Gallette di riso: una certezza!!! Fanno passare voglie e ti accompagnano nei viaggi on the road XD
    Delizioso e divertentissimo lo spezzatino-lavori forzati! XD

    Ma... dajeeeee! A breve sfornerai tutto ciò che vuoi *_*

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    1. Non vedo l'ora, Glò! 🤗
      Qua non mi crede nessuno se dico che chiedere e dipendere da qualcuno per qualunque cretinata mi pesa da morire!

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  9. Ahahahah, che ridere! Mi sono divertita un sacco leggendo questo resoconto, sembravano delle operazioni militari al fronte o, in alternativa, una scena di Hell's Kitchen. Certo che anche dirigere gli altri costa fatica... :)

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    1. Gli altri come i miei figli, in particolare, che pare abbiano vissuto in un'altra casa per tutti questi anni. 😂
      Sembrava più una puntata di Master chef junior con Cracco indemoniato. 😂😂

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  10. Fantastica!!
    Oltre tutto i tuoi ragazzi avranno imparato un sacco di cose in questi mesi, torneranno a scuola con una marcia in più!
    PS: la pupattola va matta per le gallette di riso, noi all'inizio eravamo un po' perplessi, ma c'è da dire che sporcano molto poco e quindi va bene.

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    1. Provo a convincerli anch'io dell'importanza di aver cominciato a fare delle cose da grandi, ma non sono così contenti di essere trattati da "grandi". Di certo mi dicono di aver capito quanto sia impegnativo quello che faccio ogni giorno per tutta la famiglia.
      Se non altro, hanno visto con i loro occhi cosa significhi mandare avanti una casa. Piccole soddisfazioni. 🙂

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  11. oddio che ridere ... scusa eh... mi spiace che sei ancora appiedata ... ehm ti immagino in una sedity car ... corse pazzesche per casa .... ha fatto bene ai tuoi ragazzi questo tuo periodo di ferie forzate ...ti rendi conto che abitano in casa e non sanno trovare nulla o quasi ... divertente davvero ...hai ragione però le gallette sono orribili a me sembra di mangiare del polistirolo ... faranno anche bene ... eh già ne mangi talmente poco che non possono fare nulla ...un bacio ho in mente di fare una zuppa inglese ... ho trovato una ricetta superrima ...si dice??? la devo provà.... bacio

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    1. Sto scassando tutti gli spigoli di porte e mobili, con quella sediaccia, manco i due traslochi hanno fatto più danni. 😂
      Oh, appena provi ed è buona, passa la ricetta, ché quando sarò in forma, trasformerò la mia cucina in un laboratorio...ma senza aiutanti, stavolta. 😉😄

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  12. Il mio pensiero è stato: poveri ragazzi, poveri ma poveri ragazzi!! :D Già fermare una donna è un'impresa, ma fermare una cuoca è impossibile!!!

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    1. 😂😂
      Poveri, vero!
      Ma poi io so farmi perdonare sempre. 🤗

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  13. Io avrei fatto due mesi di pizza a domicilio... Ma io ho il cromosoma Y... :P

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    1. ci abbiamo provato con pizza, roba già pronta, panini, ma due mesi sono lunghi, impossibile resistere al richiamo della pastasciutta. Poi i miei figli mangerebbero un toro intero l'uno, che si accontentavano di pizza e toast? Noooo! 😑

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  14. che meraviglia di marito
    sono così perfettamente inadatti alla quotidianità
    il mio non è MAI andato a fare la spesa in vita sua, forse una volta o due è venuto con me... ma fatico a ricordare queste volte, e mi è alquanto impossibile pensarlo da solo nelle corsie alla ricerca delle mie bustine di cappuccino solubile...

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    1. Ahah, mi hai fatto venire in mente che non mi manca nemmeno l'esperienza delle bustine solubili di caffè al ginseng, che per mio marito sono quelle di orzo ("ma sono la stessa cosa", dice lui!) 😂
      Sì, comunque, c'hai ragione: almeno ci prova, porello! ♥️

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  15. Meravigliosi i tuoi uomini, il giovane cuoco, il marito volenteroso (gli uomini al supermercato riescono a comprare di tutto, a volte anche quello che serve!) il piccolino che si aspetta la fregatura. Marina sei fantastica, mi è piaciuto molto questo quadretto, per un momento ti ho visto come Gordon Ramsey (non ricordo se è lui lo chef che maltratta i concorrenti, anche se poi anche gli altri...).

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    1. E dire, cara Giulia, che non ho mai visto una sola puntata di master chef, noi tutto dal vivo. 😂
      Non mi lamento, cioè mi lamento ma per riderci su, che so quanto si sono dati da fare i miei uomini in questi due mesi e, fra alti e bassi, non finirò mai di ringraziarli. 😘

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  16. Una pagina di diario meravigliosa.
    Ho come visto tutta la scena. :-D

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  17. AHAHAHAHAHAHAHAH... FANTASTICA!! E non lamentarti di quel sant'uomo di tuo marito; il mio, se lo mando con una lista al supermercato, torna con appena massimo il tre per cento delle cose che ho elencato, perché asserisce che i prodotti non c'erano. Ah, si? Quindi ha chiuso il banco del pane? E suppongo abbiano bandito il latte a lunga conservazione...

    E da stringere non mi rimane altro che il suo sguardo vacuo ed innocente -_-

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    1. Ma poverino, tuo marito! 😄
      Io, a momenti, per il mio, chiedo l'interdizione per prodigalità.
      Ma poverino anche lui!
      La verità è che non vedo l'ora di andarla a fare io sta dannata spesa! 🙂

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