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giovedì 12 gennaio 2023

Arrivare lontano


Benvenuto 2023,

cominciato bene il viaggio?

Adesso che hai cambiato abito, lo sai che tutti, come sempre, si aspettano qualcosa da te, vero? Ma non serve varcare una soglia per entrare in una nuova casa: la casa è sempre la stessa, solo che ci illudiamo di svecchiarla, colmi di buone speranze. 

È bello che la speranza non muoia mai, però, onestamente, vista la piega che il mondo e l’umanità intera hanno preso, non sarebbe il caso di cominciare a ridurre le aspettative, ché ormai i bilanci a chiusura d’anno sono più in perdita che in attivo? Alziamo i calici al “...meno uno...” e siamo oltre quella soglia, nella “nuova” casa, ma è solo un numero che cambia, siamo soltanto arrivati alla fine di una corsa e un’altra ci aspetta con i nomi dei mesi che ripartono da gennaio. 

Il disincanto, forse, è più un fenomeno legato all’età, in un processo inversamente proporzionale per cui più aumentano gli anni meno novità intervengono a sorprendermi, più cresco meno sogni proietto su me stessa. Avete notato? Ho detto cresco non invecchio, perché conservo comunque una certa positività alla quale non rinuncio (l'importanza degli eufemismi).

E dunque, che mi sono lasciata alle spalle ora che il calendario 2022 è stato cestinato? Sempre le stesse cose e il fatto che in due anni nulla sia cambiato in me mi dà la misura di quanto certi infausti periodi della vita mi abbiano profondamente segnata. La pandemia non sarà mai una parentesi del tutto archiviata, ha seminato troppi germi di negatività: molte radici si sono essiccate nella perseveranza di idee inossidabili, ma altre si sono insinuate nel terreno delle incertezze e hanno prodotto frutti che non amo vantare nel mio giardino. La diffidenza verso il prossimo si è cronicizzata, risolvo tutto con il principio cristiano del perdono, ma mi scontro quotidianamente con l’orribile sensazione di non essermi liberata di un peso: mi sforzo, eppure non riparto mai da zero; guardo indietro e rivedo tutte le persone che mi hanno voltato le spalle, quelle che mi hanno condannata, quelle che mi hanno lasciata fuori la porta perché me lo meritavo e i giudizi sbagliati hanno costruito attorno a me una corazza impenetrabile. Significa che sorrido a tutti (con il coltello fra i denti), non cerco lo scontro con nessuno (poco disposta, tra l'altro, a cambiare le mie opinioni), mi allontano dai terreni minati (perché evitare di saltare in aria è comunque uno spreco di energie), mi preservo per non stare di nuovo male male male, ma niente, non ce la faccio: io non dimentico.

Saremo tutti più buoni? torneremo a tollerare, a essere più indulgenti, a capirci gli uni gli altri? Lo scetticismo è un altra di quelle maschere che dovrei togliere dalla mia faccia, dopo la mascherina!


Dallo sfogo ai progetti.


Nuove letture? Sì, certo, quelle ci saranno sempre. Vanno avanti come treni che prevedono viaggi con tante fermate. Per il resto, quali progetti e progetti, io una sola cosa chiedo al tempo: di darmi tempo. 

Ho soltanto un desiderio: vivere.

Banale? Sì, lo è, ma vorrei avere una salute che mi garantisca la longevità. Voglio vivere abbastanza da vedere i miei figli diventare adulti e realizzarsi, voglio darmi ancora la possibilità di disintossicarmi dai cattivi pensieri e proiettare sogni e speranze sul mio vero e unico successo: la famiglia. 

Non ho bisogno di augurarmi ciò ogni volta che varco la soglia di un nuovo anno, è una di quelle richieste che resta costante e non si cura di finire dentro contenitori pieni di buoni propositi. Desidero semplicemente che il 2023 (e poi il 2024, il 2025, il 2026...) faccia il proprio dovere: contribuire a farmi arrivare lontano. Con l'età, l’avete capito, che di tutto il resto non me ne faccio niente.


13 commenti:

  1. E' bello quel tuo dire "cresco" invece che "invecchio". E' segno della vita che hai dentro, del bisogno di imparare sempre e comunque, di reagire a quel disincanto che questi ultimi anni hanno lasciato anche in me... Anch'io ho desiderio di vivere e sono convinta che non sia banale. Sfogati, Marina, arrabbiati magari, ma continua a fare progetti!
    Buon anno e un abbraccio!

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    1. Grazie, Annamaria, progetti ridotti ma di ottima fattura, direi! :D :D La voglia di progredire (qualsiasi cosa ciò voglia dire) non mi abbandona mai. "Cresciamo" e incrociamo sempre le dita.

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  2. Mi sembra lo spirito giusto, se lo avessi io sarei già un bel pezzo avanti.
    Ti auguro di ricevere quello che chiedi, che è un'aspettativa ragionevole, e di avere sempre lo spirito giusto per superare ogni eventuale contrarietà in modo costruttivo e senza patemi.

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    1. Sono esortazioni che rivolgo sempre a me stessa, perché spesso fatico ad avere quella ragionevolezza e quella calma necessarie ad affrontare le difficoltà, però ci si prova sempre: è un'attività dove la fatica e l'arrendevolezza non sono ammesse. Grazie dell'augurio. A te, invece, auguro di trovare lo spirito giusto, che dici ti manchi :D

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  3. Io mi sono lasciato alle spalle il periodo che citi, lo facevo già mentre era in atto.
    Inutile starci a pensare ancora adesso (vedo diverse persone, anche blogger, che sembrano non essere mai uscite da quel momento). Capisco che sia uno spartiacque, ma come te preferisco ricordare un passato migliore e guardare al futuro.
    Ok, con poche aspettative, ma il bello è nelle piccole cose^^

    Moz-

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    1. Sono d'accordo. Il bello è nelle piccole cose e nei piccoli passi che portano oltre: oltre le mancanze, oltre i pregiudizi, oltre le polemiche, le delusioni... Insomma, rassegnarsi con serenità e guardare avanti: un augurio che penso possa estendersi a tutti.

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  4. La salute è prioritaria, sì. Te ne accorgi quando inizia a mancare, quando le persone che ami soffrono, quando le priorità diventano altre. Non scrivere, non viaggiare, non divertirsi, ma lottare per vivere. Ed escono fuori virtù e qualità che non credevi di possedere, e guardi il mondo con occhi diversi, comprendi quanto sia bello respirare, passeggiare, godersi un tramonto, un abbraccio, un sorriso. Buon 2023 carissima, e tutti gli anni a venire..

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    1. Già, è proprio come dici. Quando hai un'età in cui pensi di potere fare dei bilanci non ti senti vecchia, però metti in conto molte più cose: che un acciacco non è più una passeggiata, che la prevenzione diventa una regola, che tutto è relativo di fronte al bene "vita". E ho imparato che rinunciare al benessere per rincorrere scopi che, al contraro, causano stress, è un grande errore.
      Che sia un anno di respiri, passeggiate, tramonti, abbracci e sorrisi anche per te!

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  5. Smettere di parlarne è l'unica soluzione, è vero, quello che ho fatto quando mi sono resa conto che la diversità di posizioni e vedute non creava confronti, ma inimicizie. E poi i giudizi, mamma mia, quanto sono brutte le sentenze: tu sei la "pecora del gregge", io la "terrapiattista" (non so quale sia più offensivo!) ed è stato tutto un pararsi da accuse varie di egoismo, ignoranza, eccetera eccetera. Dai, basta, davvero non parliamone più: pensiamo piuttosto alle cose belle, alle belle amicizie, alle buone idee condivise e dunque grazie per il sostegno: so che posso e potrò sempre contare su di te. Avevo detto che vado a ondate. Il 2023 mi ha regalato la nuova voglia di essere qui e di tornare fra voi.

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  6. Vivere in salute e godersi il proprio tempo, gli affetti, la famiglia e le cose che ti fanno star bene mi sembrano i migliori progetti di sempre che ti auguro di realizzare anno dopo anno, crescendo (non invecchiando) sempre più.

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    1. Auguro vita e salute a tutti, ormai: è vero che rimangono due priorità assolute!

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  7. Fai bene a lasciar perdere il passato a la ggggente stupida che ti ha tolto saluto e amicizia perché così gli avevano detto di fare gli altri. Io non ti ho mai tolto la stima nemmeno quando non sopportavi più i self-publisher, quindi non lo avrei fatto per altre circostante. Che poi tanti davvero non si possono leggere, bisogna andare a selezionarli nello stesso modo in cui si selezionano i libri in genere, ne va letto il testo che è disponibile in anteprima, capire se è qualcosa che potrebbe essere nelle nostre corde e se convince si legge tutto. Ma non sono qui per dire questo, anzi sono anche andato fuori tema. Ripartiamo daccapo. Sono solo qui perché è da parecchio che non ci sentiamo. Io non mi sento molto positivo per la mia vita in genere, perché tutte queste maledette cose che sono successe e che hanno fatto succedere mi hanno devastato. Non mi riprenderò più anche perché ho un atteggiamento poco sicuro di me in generale. Quest'anno poi si conclude la mia saga de "Le parole confondono" con il settimo volume. Quindi almeno questo lo faccio, per il resto sono anni che cerco felicità e serenità. Probabilmente cerco nei posti sbagliati. Devo davvero riprendermi e se con la scrittura ci riesco in minima parte, dovrei invece sforzarmi di farlo sempre per il mio stesso bene. Ma non lo so come andrà. Buon anno nuovo e buona ripartita.

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    1. Ah, non Buon anno nuovo e buona dipartita! :D :D :D
      Scherzo, ma visto l'argomento, mi sembrava attinente! :)
      Sono contenta di rivederti da queste parti, Giovanni! Già, ci siamo trovati d'accordo praticamente su tutto negli ultimi "dannatissimi" tempi, difficile ignorare ferite e cicatrici, ma si va avanti e si ricomincia sempre da qualche parte. Io dico che dobbiamo sempre avere un'ancora di riserva tutte le volte che ci pare di affondare: tu hai la scrittura e non è poca cosa. Sei sempre pieno di idee, non ti manca la fantasia, sfruttala. E trascura tutto il resto: davvero provare in ogni modo a stare bene è una priorità. Una valvola di sfogo è necessaria: insomma, vietato abbattersi. Dunque che sia un Buon Anno Nuovo anche per te, Giovanni!

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