Oggi è Giovedì Santo. Sarei dovuta essere in Sicilia, invece, sono qui, a Roma, per il secondo anno consecutivo, dacché l’emergenza Covid ha blindato le vite degli italiani.
Il lockdown 2020 era l’evento eccezionale, la straordinaria situazione che nessuno si aspettava di vivere e che ha trovato tutti impreparati, sconvolti e con le speranze ancora sotto il cuscino.
Passerà, andrà tutto bene, finirà l’incubo.
Ma il nuovo lockdown 2021, incoerente, confuso, disorganizzato, esattamente cos’è? 365 giorni non sono pochi, non è il lungo periodo di assestamento che ci aspettavamo, dopo il tragico tracollo di tutto. 365 giorni sono mesi e mesi e mesi di sacrifici continui e di strategie che non hanno funzionato e di decisioni che non hanno portato ai risultati sperati.
Un anno fa mi piangeva il cuore perché non avrei potuto fare le valigie per tornare dai miei e perché la pandemia aveva reso impossibile ogni rappresentazione della Settimana Santa, a Caltanissetta, come da centenaria tradizione, ma oggi il peso della lontananza si è ingigantito e non so se essere incazzata o se reprimere tutta questa rabbia in una nuova, forzata, rassegnazione.
Non passerà, non è andato tutto bene, questo incubo non ha fine.