domenica 27 marzo 2016

BUONA PASQUA


La collina della croci (Šiauliai, Lituania)

Per tutte le croci abbracciate con lacrime e dignità











giovedì 17 marzo 2016

Credibilità e Affidabilità: due requisiti che spesso il self-publishing ignora.



Una volta scrissi che leggere gli esordienti mi intriga perché mi è utile per misurare l'evoluzione della mia scrittura. 
Ci sono gli esordienti "togati", quelli cui una Casa Editrice ha dato fiducia e che, dunque, vantano una visibilità di tipo diverso e i "praticanti", gli scrittori che vogliono essere letti e si perdono nel marasma di autopubblicazioni il più delle volte da bocciare senza prova d'appello. Nel primo caso scopro autori solidi che mi offrono interessanti spunti di riflessione, nel secondo mi scoraggio pensando che quello sia un panorama generale che non rende per nulla onore al self-publishing.

Nella mia esperienza di esordiente con alto spirito di autocritica e di lettrice con elevato grado di intolleranza, ancora una volta mi trovo a ribadire due punti di forza di una buona scrittura,  requisiti di forma e sostanza che per me deve avere il romanzo dello scrittore alle prime armi.
Prendo due spunti autobiografici per spiegarmi meglio.

martedì 15 marzo 2016

Okay, Marina, Keep Calm and...


...NON URLARE!

Cos'altro chiedere a questa giornata, dopo:


1) Una bottiglia di olio caduta a terra, frantumatasi in mille e un pezzo (OLIO, capito? Schizzi scivolosi dappertutto, frammenti di vetro guizzati ovunque; il supermercato svaligiato di non so quante confezioni di sale, una scopa unta da buttare, il mocio che si scioglie dentro il secchio riempito di acqua a cento gradi... e in tutto 'sto casino, il postino che citofona per una raccomandata da firmare).



2) La cancellazione per errore fatale del blogroll del Taccuino.
Che fine avete fatto, amici miei?
Poco male, per fortuna! Sto già rifacendo l'elenco e lo sto risalvando nell'apposito gadget di Blogger.

3) Una questione in sospeso con il gestore del mio sito creativo, che è stato rimosso senza una ragione valida. E mi sento come Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento perché le mie mail sono ignorate e non so più cosa inventarmi per avere spiegazioni.

4) Una parte dell'articolo che avevo scritto per oggi improvvisamente ingoiato dal computer senza motivo apparente. Quelle cose che ti fanno impazzire, perché stai lì a salvare dopo ogni punto per evitare spiacevoli inconvenienti e quando ti distrai e ti dimentichi di farlo, tac! rimani fregata e il computer si impalla e riavvii la pagina e nel frattempo ciò che non hai salvato è andato a farsi benedire...


Sono nei pensieri di qualcuno in modo sbagliato?
Qualche pianeta si sta congiungendo con un altro di passaggio nel mio segno zodiacale? (Chiederò a Chiara!)


CHE GIORNATA DI M...!


giovedì 10 marzo 2016

Il commento, strumento di conoscenza in rete


Quando ero giovane (nemmeno fossi già nonna!), ero una tipa da comitiva, giravo con un motorino che a Caltanissetta non aveva nessuno: era un premio di lavoro vinto da mio padre e io, i primi tempi, me ne vergognavo tantissimo, salvo poi diventare "unica" in una città in cui le ragazze di quindici anni avevano il SÌ della Piaggio rigorosamente blu o color antracite. Il mio era rosso fiammante e aveva gli ammortizzatori davanti, una cosa pazzesca! 
Scusate la digressione. Dicevo... 

martedì 8 marzo 2016

Festa della donna. Per una inutile ricorrenza...

...il mio contributo di pensiero 


Cos'è che fa grande una donna?
Una poltrona che le dia potere? L'agguerrita competizione con l'altro sesso che ha la "fortuna" di avere tutto ciò che a lei viene difficile ottenere? La vittoria nelle battaglie sociali più discusse? Un qualche meritato riconoscimento per le qualità espresse in determinati campi?
Ma tutto questo rende una donna al passo coi tempi, le restituisce un ruolo negato per anni, le dà la dignità che spetta all'essere umano in quanto tale, non in quanto donna.
Non è il suo valore aggiunto.

martedì 1 marzo 2016

L'intento della mia scrittura "espressionista"

(Interpretazione libera di una corrente, l'"espressionismo", che in letteratura ha ben altre e più approfondite implicazioni di cui io, qui, non tengo conto)

L'anno scorso sono andata a vedere una bellissima mostra di Henri Matisse, presso le Scuderie del Quirinale di Roma, dove sono state esposte novanta opere rappresentative dell'intera produzione artistica del pittore francese, dai suoi famosi dipinti ai costumi di scena disegnati per i Balletti Russi.
Mi lascio conquistare dalle forme d'arte che hanno una presa facile  su di me, quasi fossero per certi versi e per taluni aspetti una fedele trasposizione del mio modo di essere e di sentire: di Matisse mi hanno subito affascinato i capolavori di ispirazione orientale, dove egli coniuga il tratto della pittura con le suggestioni assorbite durante i suoi viaggi in Africa e in Estremo Oriente. I quadri hanno colori accesi e di netto contrasto: l'azzurro e il verde smeraldo predominano su sfondi molto colorati e io noto che, al di là delle motivazioni intrinseche che hanno spinto il pittore a realizzare quei dipinti, questo forte impatto cromatico stimola la mia componente emotiva, la allinea in un comune sentire.

giovedì 25 febbraio 2016

Io sono anche questo


Sono una creativa e dei creativi possiedo ogni caratteristica: vivo in una dimensione tutta mia, una sorta di "mondo parallelo", in cui ho i miei ritmi, sogno a occhi aperti, ho improvvise intuizioni, veri e propri lampi di genio che mi portano a sciogliere nodi impensabili; faccio lavorare la fantasia di fronte a ogni difficoltà in campo pratico, sono la maga delle soluzioni alternative, mi esprimo al meglio quando sono sola, intendo dire che abbraccio volentieri la solitudine come viaggio interiore. Sono curiosa, osservo molto, elaboro molto, sperimento molto, rincorro i pensieri a costo di sembrare distratta e, di contro, niente mi distrae se sono concentrata sui miei pensieri. 
E sono una perfezionista, fissata con i dettagli e con gli incastri che devono combaciare come i pezzi di un puzzle, ma queste ultime sono sotto-caratteristiche dell'essere creativo perché, fondamentalmente, sono elementi di cui si compone la mia personalità.

martedì 23 febbraio 2016

La strage della lingua italiana


Qualche anno fa, quando leggevo i temi o i riassunti dei miei figli, ancora studenti di scuola primaria, inscenavo tutto un teatrino di reazioni spropositate di fronte agli errori "gravi" di grammatica che incontravo: una e verbo senza accento? mi piegavo sul tavolo come se mi fossero venuti i crampi allo stomaco; una a o una o del verbo avere senza acca? facevo finta di avere ricevuto una pallottola in pieno petto e mi buttavo a terra allungando il braccio come ultimo gesto prima di morire. I miei figli ridevano come matti, ma poi intercettavano subito l'errore "mortale" che avevano commesso sul foglio. Con i segni di interpunzione ero più generosa e mi limitavo a un "ihhhh" di stridore di denti, ma di nuovo, di fronte a strafalcioni come squola o aqua prendevo il quaderno e facevo finta di buttarlo nel cestino  dell'immondizia: "nooo, mamma, che fai!" - "quello che fate voi: buttare la lingua italiana nella pattumiera".

domenica 21 febbraio 2016

Domenica: INSIEME RACCONTIAMO 6

di Myrtilla's house



Mi sono accorta che ho continuato a partecipare all'iniziativa di Patricia Moll, Insieme raccontiamo, senza aggiornare il blog con i miei interventi mensili.

Ragion per cui, oggi, recupero pubblicando gli incipit dei due mesi scorsi, più quello di questo mese, con i miei sequel. Vi ricordate di cosa si tratta?

Semplice: Patricia, ogni mese, inventa l'inizio di un breve racconto e poi chiunque può continuarlo o scegliendo un finale di 200/300 parole oppure di 200/300 battute, il tutto corredato, se si vuole, di musiche, filmati, foto.

Avevo già scritto i miei finali nei mesi di ottobre e novembre, già postati in questo blog. Adesso condivido quelli dei mesi che mancano all'appello, più quello di febbraio in corso (per il quale Patricia ha pensato a un mini-racconto a tinte hard - avete letto bene!)

(In rosso l'incipit di Patricia)

giovedì 18 febbraio 2016

Profumo di scrittrice


Una volta, durante un consiglio di classe (ho un'onoratissima carriera di rappresentante), l'insegnante di una classe parallela che, dunque, non mi conosceva, mentre prendevo appunti con la solerzia imparata all'università, mi chiese "lei è una scrittrice?" 
Alzai imbarazzata gli occhi nella sua direzione come se fossi stata appena accusata di avere rubato qualcosa (brutta bestia la timidezza!) e con l'attenzione inevitabilmente attirata su di me e il fuoco che mi aveva dipinto di rosso la faccia, le risposi: "perché?"
"Perché ha un modo di tenere la penna e di stare piegata sul foglio tipico degli scrittori". 
Giuro, mi ha detto così.

martedì 16 febbraio 2016

È raro che vinca il migliore

 (il talento, il pubblico, la mia verità)


Ci avete mai pensato che oggi quasi tutto il talento passa attraverso la televisione? Come se fossero necessari un palcoscenico e la luce dei riflettori per fare conoscere bravure inespresse. Il pubblico è importante, il pubblico è sovrano, il pubblico è fatto di milioni di occhi che guardano, commentano, giudicano, decretano la nascita di un talento.
Il talento!
Per riconoscerlo basta un voto, basta esprimere una preferenza.
E la simpatia, il numero di amici e parenti, qualche strategia, molta finzione incoronano il vincitore di competizioni volte a scegliere "il migliore in campo".
Sì, il migliore! Ahah!

giovedì 11 febbraio 2016

Io, Beta-reader



Ho scoperto cos'è un Beta-reader circa un anno fa e sono stata subito messa alla prova! Chiara mi ha reclutato come beta-lettrice del romanzo che sta scrivendo e la sua fiducia mi ha gratificato non poco. 
Accettato di buon grado questo inedito ruolo, mi sono trovata a essere un'esordiente a tutto tondo: nella mia scrittura e nell'analisi di quella altrui. Sembra che le due cose si muovano bene insieme, perché aprire gli occhi su quanto scritto da altri stimola l'attenzione anche sul proprio lavoro ed è un vantaggio da sfruttare, quando se ne ha l'opportunità. 
Ringrazio, dunque, Chiara, per averne regalata una a me.

Adesso, però, continuate a leggere l'articolo nel blog Appunti a margine: "Il romanzo in stesura visto dalla mia beta-reader"

Vi aspetto!

martedì 9 febbraio 2016

Onori e Oneri del grande scrittore


Non abbiamo dello scrittore famoso la stessa considerazione che abbiamo per l'esordiente. 
È ovvio. 
Nessuna par condicio, nessun trattamento parificato: appartengono a galassie diverse e il timore reverenziale per il "big" accompagna l'esordiente anche quando viene pubblicato da una Casa Editrice che lo ha tirato fuori dal marasma di scrittori rimasti a lungo nascosti nel sottobosco letterario.
Gli esordienti aspirano a diventare "grandi", sognano l'affermazione presso il pubblico, aspettano di vedere campeggiare nelle vetrine delle librerie i loro romanzi, cercano il pieno riconoscimento per fregiarsi del titolo di Scrittori (quelli con la S maiuscola).  
Scrivere a certi livelli, però è fonte di onori e comporta anche oneri: lo Scrittore per mantenere lucida la sua etichetta deve faticare.

giovedì 4 febbraio 2016

Marina e la Poesia


Ho sempre pensato di scrivere qualcosa sul mio rapporto con la poesia. Un rapporto conflittuale, perché la poesia è un concentrato di emozioni, il bignami dei sentimenti, un file compresso, io, invece mi esprimo per formule estese, uso tomi interi di emozioni, non so zippare i sentimenti.
Io e la poesia siamo agli antipodi.

martedì 2 febbraio 2016

Scrittura spontanea o scrittura coltivata?

(Riflessioni di un'esordiente mentre cura le sue piante)

Spatiphillum

Esistono piante che crescono in determinati habitat senza l'intervento dell'uomo; si tratta di tutta quella vegetazione spontanea che prende vita nei campi e nei prati soltanto grazie all'azione di elementi naturali quali luce, acqua, vento e sostanze contenute nel terreno. 
Non mi sono data al giardinaggio, ho il pollice verde, però, e le piante, in casa mia, hanno la priorità su molte altre incombenze. 
Così ieri ho dedicato una parte del tempo che avevo a disposizione alla cura di uno spatiphillum sofferente: ho provveduto a rimuovere le inflorescenze appassite e a rinnovare il terriccio con nuova torba e sabbia, e mentre facevo tutto ciò, ho elaborato una riflessione che riguarda la scrittura (un mio meraviglioso difetto: trovo sempre stradine secondarie per ragionarci sopra).

giovedì 28 gennaio 2016

L'ispirazione è


L'ispirazione  è l'urgenza di espellere un pensiero.

L'ispirazione è svegliarsi alle cinque del mattino con un'idea che ti martella il cervello e non ti dà tregua finché non ti alzi a scriverla.

L'ispirazione è sognare di avere sotto le coperte un registratore che possa memorizzare l'immediatezza di un pensiero notturno.

L'ispirazione è abbandonare i pacchi della spesa all'ingresso perché devi correre a fissare un appunto importante per la storia che stai progettando.

L'ispirazione è fermarsi ai bordi della strada, mentre stai guidando, per frugare dappertutto alla ricerca di qualunque cosa ti consenta di scrivere.

L'ispirazione è fare la fila alla cassa del supermercato e usare lo scontrino fiscale per non dimenticare il pensiero in transito.

L'ispirazione è aspettare con insofferenza che finisca la riunione alla quale stai partecipando perché sta rubando spazio all'unica cosa che vorresti veramente fare.

L'ispirazione è appoggiare sull'asse da stiro il ferro caldo giusto il tempo di scrivere il pensiero che altrimenti si spiana insieme alle lenzuola e rimane intrappolato dentro le camicie piegate.

L'ispirazione è trovare un oggetto per casa e scoprire che è il tassello mancante per fare quadrare una scena finita in un vicolo cieco.

L'ispirazione è ascoltare musica e vedere i tratti del tuo personaggio delinearsi dentro una nota.

L'ispirazione è vedere in un gesto quotidiano lo sviluppo di una storia.

L'ispirazione è "aspetta aspetta, devo scrivere una cosa prima che me ne dimentichi, poi continuiamo il discorso"

L'ispirazione è "mamma, ti richiamo io fra cinque minuti"

L'ispirazione è "una penna, mi serve subito una penna. Chi ha una penna?"

L'ispirazione è "ma questo è proprio il tipo con le caratteristiche fisiche che sto cercando per il mio protagonista"

L'ispirazione è guardare dalla finestra e vedere le ombre degli alberi  farsi palcoscenico.

L'ispirazione è rinunciare a qualche ora di svago per scrivere.

L'ispirazione è l'unico svago cui vorresti abbandonarti, mollando tutto il resto.

L'ispirazione è il malessere passeggero che non vuoi curare.

L'ispirazione è la più bella malattia di chi è ossessionato dalla scrittura.

L'ispirazione è...

Cos'altro?

Ditemelo voi.

E poiché me lo avete detto, allungo l'elenco con le vostre considerazioni:

L'ispirazione è follia, schizofrenia, essere altro in altri luoghi. Benvenuta, agognata pazzia.

L'ispirazione è vedere la tua storia che vive di vita propria nella tua mente, senza aspettare che tu la scriva. Senza aspettare che tu la pensi.

L'ispirazione è distrazione continua in ufficio, fino a quando prevale, apri una nuova pagina word e scrivi. È arrosti bruciati.

L'ispirazione è... è... Ecco, non mi viene niente!

L'ispirazione è qualcosa di improvviso e folgorante. Non questo mio continuo essere qui e altrove. Sempre. A volte più qui, a volte decisamente più altrove. Una sorta di mezzo rapimento costante, invece che folgorazioni improvvise...

Ispirazione è  E dai molla un attimo quel quaderno e torna tra noi mortali!

Ispirazione è Ma dai, almeno quando sei a tavola lo posi quello smartphone? (Si.. si... un secondo soltanto che finisco di scrivere una cosa che poi la dimentico!)

Ispirazione è trovare nuovi modi di chiamare le cose, di descrivere il mondo; è vedere qualunque cosa per la prima volta.

Ispirazione è energia dinamica.

Ispirazione è un sorriso luminoso sulla faccia che dura giorni e giorni come quando sei innamorata e nessuno capisce perché stai sorridendo.

Ispirazione è l'abbraccio dell'immaginazione.

Ispirazione è non riesco a smettere, non posso più fermarmi... (non fermatemi, per favore.)

Ispirazione è intercettare con le antenne qualcosa che passa nell'aria.

L'ispirazione è scrivere quasi un intero capitolo su dieci post it mentre stai partecipando a una riunione in cui qualcuno espone cose che tu sai già a memoria...

L'ispirazione è l'ascolto silenzioso della propria coscienza divina.

L'ispirazione è l'espressione di una creatività pura, senza l'intervento ingannevole del mentale.

L'ispirazione è qualcosa che va oltre la scrittura e può contaminare ogni attività quotidiana. 

Vivere seguendo l'ispirazione significa vivere secondo natura. Tutto il resto è un costrutto sociale.


L'ispirazione è qualche cosa che puoi curare con uno smartphone e una app per prendere appunti (anche vocali).


L'ispirazione è tirare fuori il cellulare con uno scatto nervoso, iniziare a digitare, e rispondere con un imbarazzato diniego quando la persona che ti sta accanto ti chiede se può dare un'occhiata al "messaggio" che stai "whatsappando"...


L'ispirazione è qualcuno che ti sussurra all'orecchio. Chiunque sia.

L'ispirazione è vedere qualcosa che pensavamo di conoscere a memoria e trasformarlo in qualcosa di straordinario.

















martedì 26 gennaio 2016

Da Alfa a Omega: genesi e riscrittura di un racconto


"Parteciperai a questo concorso" - mi aveva scritto in una mail. io ho accettato la sfida.

Chi mi ha scritto?
Un amico, una persona che crede nelle cose che dice e ama le cose che fa; un consulente? come posso chiamarlo... beh, in questa occasione, semplicemente maestro, perché è stato guida e supervisore di uno stimolante esercizio di riscrittura.

L'idea: inviare un racconto per il concorso organizzato da Vib - Spazio Vibrissae (tra i promotori anche il consulente editoriale Giulio Mozzi) seguendo un lavoro scientifico fatto di versioni e successive revisioni rimbalzanti dalla mia mail a quella del maestro, fino alla realizzazione di un testo valido da inviare per la competizione.

giovedì 21 gennaio 2016

Il sapore del romanzo (Stagioni, Narrativa e Arte)

Cosa vi colpisce, di solito, quando leggete un romanzo, a parte la storia, ovviamente?
Di solito i personaggi sono determinanti per ottenere l'immedesimazione richiesta dalla lettura; l’ambientazione è fondamentale: l'azione ha bisogno di uno spazio e di un tempo, che devono essere individuati nel modo migliore. Cos’altro? Indovinare il linguaggio e formulare dialoghi credibili. 

Scrivo e so che queste sono le basi su cui impiantare la struttura di un buon libro; ma leggo, anche, e so che, al di là di personaggi, ambientazione, linguaggio e dialoghi, c'è qualcosa che mi risucchia dentro una storia raccontata ed è il suo sapore.

Sapore? Che parola poco consona all'argomento!

La cosa imbarazzante è che non so come farvi capire cosa voglia dire esattamente con "sapore del romanzo", ma proverò a spiegarmi.

martedì 19 gennaio 2016

L'esordiente e la sindrome de "La volpe e l'uva"


L'esordiente si sente sempre un po' vittima di qualcosa, mi sbaglio?
Non è compreso, non è considerato, gli editori lo scansano come la peste, i lettori lo guardano con sospetto, il pubblico lo snobba perché non ha un Nome.
Io sono un'esordiente: ho esordito con la pubblicazione di un romanzo che è parcheggiato nello scaffale virtuale della libreria di Amazon ormai da qualche anno e ho capito che sognare di scrivere il libro del secolo è solo un modo per credere ancora in una capacità che penso di avere; una bella favola che mi racconto ogni volta con uno slancio nuovo, per non lasciarmi scoraggiare dalla realtà, quella personale e quella oggettiva che non offre ampi panorami. Lo sappiamo bene che, quando pensiamo che scrivere sia il nostro desiderio più grande, non è sufficiente sognare: occorre lavorare, sudare, impegnarsi con costanza, determinazione, cose che ci diciamo spesso e che ricordiamo nelle nostre intenzioni ogni inizio di anno nuovo. 
E poi? 

giovedì 14 gennaio 2016

Pour parler (futilità musicali di un giovedì qualunque)


Questo è il lato B del post di martedì scorso.

Non un approfondimento, dunque, serio e formale come il precedente, ma un dietro le quinte del mio rapporto con la musica, meno impegnativo e a servizio del puro svago. 
La premessa è sempre la stessa: la musica distrae, agevola il flusso di pensieri, ricorda momenti della vita, attuali o del passato, fa venire in mente persone, conoscenze occasionali e amicizie importanti. 
La musica ha un forte potere evocativo. Come le parole, se usate bene.