Crescere nella scrittura significa analizzare, capire a fondo, porsi domande, cercare risposte, verificare, studiare.
Un tempo scrivevo d'impulso, spinta dal desiderio di doverlo fare per dare voce a pensieri che altrimenti avrebbero ingrossato inutilmente la corteccia cerebrale, un modo per dire loro "okay, state buoni, adesso vi faccio uscire a prendere aria".
Questo atteggiamento, in genere, porta a riempire pagine di idee e di sfoghi che, tuttavia, parlano solo a noi stessi, cioè sono lo specchio del nostro modo di essere e dei nostri stati d'animo e quello che sembra assumere valore positivo, nel tempo, diventa un limite.
Non è la famosa "urgenza" di dire qualunque cosa a dovere guidare la nostra scrittura, ma il desiderio di raccontarlo in modo da renderlo oggettivamente interessante. E quando una storia è "oggettivamente interessante"? Quando, al netto di gusti personali e generi letterari, quella storia ha un valore in sé, perché si regge bene, è scritta con cura, ha un buon decollo e un ottimo atterraggio.