Dentro l’armadio c’è una fila di tailleur. Ogni mattina ne tiro fuori uno e lo stendo sul letto, il massimo che faccio è abbinargli un foulard colorato, giusto per ravvivare la sobrietà che mi obbligo a indossare. È la divisa con cui vado in Tribunale, capelli raccolti e tacchi ai piedi: esibisco il marchio di avvocato vestendomi con poca fantasia, la valigetta in pelle appesa alla mano, che non oscilla, mentre cammino e la presa solida, volta a sottolineare l'importanza del bene tutelato là dentro, fatto di carte su cui lavoro giorno e notte per essere all'altezza del mio ruolo.
giovedì 31 gennaio 2019
martedì 22 gennaio 2019
Assaggio condiviso del Premio Campiello 2018
18 ottobre 2018: “Iara, organizziamo una lettura insieme?”
La scelta è caduta su “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino.
martedì 15 gennaio 2019
"La ragazza con la Leica": cronaca di una delusione annunciata
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Gesto simbolico. Il libro è salvo: me ne sono sbarazzata regalandolo. |
Premessa: questa non è una recensione sul romanzo vincitore del Premio Strega 2018 (in rete trovate la trama e tutti i giudizi che volete); è solo il resoconto di un’esperienza di lettura, lo posso dire? la peggiore che mi sia mai capitata, dopo quella con Freitas di qualche anno fa (qualcuno se ne ricorderà).
Non che “La ragazza con la Leica” abbia catturato da subito il mio interesse (perlomeno non con quel titolo e non con quella copertina), ma - accidenti a me - la curiosità sui Premi letterari importanti mi induce sempre a sperare in una loro validità, dunque, pur nutrendo un pregiudizio forte sul romanzo, decido comunque di leggerlo.
martedì 8 gennaio 2019
31 dicembre e dintorni
Lo faccio sempre il 31 dicembre: prendo il calendario e lo sfoglio a ritroso; in pochi secondi ripasso i 365 giorni ormai sul finire e incrocio ricordi cerchiati in rosso, date e appuntamenti evidenziati, avvenimenti che restano confinati nell’anno che sto per cestinare.
sabato 22 dicembre 2018
Chi non muore si rivede... a Natale
La scrittura è una droga salutare, quante volte ce lo siamo detti nelle discussioni sul “perché scriviamo”: la scrittura dona benessere, la scrittura salva, la scrittura è vita.
La scrittura, come la droga, crea dipendenza; la scrittura, come la droga, determina assuefazione, la scrittura, come accade nell’assunzione esagerata di sostanze stupefacenti, può portare a un fenomeno pericoloso: l’overdose.
Il Taccuino dello Scrittore è fermo da luglio di quest’anno perché un “eccesso di dosaggio” ha determinato il collasso e la conseguente paralisi della mia attività scrittoria.
lunedì 9 luglio 2018
E poi chiudo gli occhi
In ascensore siamo in quattro: io, mio marito e i miei due figli, in una rara occasione in cui stiamo andando tutti insieme a cena fuori.
Significa che siamo freschi di doccia, profumati, agghindati: io indosso un abito di lino, ho le scarpe col tacco, una borsa che sposto sul petto per garantire qualche centimetro di spazio a chi mi sta incollato accanto, i ricci gonfi in testa, il trucco che ha fatto una doverosa concessione a rimmel e rossetto (da me ignorati nella quotidianità) e una bottiglia di vino tenuta dentro un sacchetto con i manici in corda; i ragazzi hanno pantaloni lunghi e camicia, costretti all’eleganza dalla natura dell’invito: uno si aggiusta il ciuffo davanti allo specchio, l’altro nasconde scarso entusiasmo sotto un broncio rassegnato; mio marito tiene in una mano un sacco di immondizia da buttare, nell'altra una torta protetta da un involucro di cartone.
venerdì 4 maggio 2018
Avventura nissena
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Abbazia di Santo Spirito - Caltanissetta |
Oggi mi affaccio nel blog perché voglio dare visibilità a un racconto, scritto per onorare una simpatica sfida,
ambientato in un posto a me particolarmente caro: il posto è l’Abbazia di Santo Spirito, luogo sacro in cui diciotto anni fa mi sono sposata, a Caltanissetta; il racconto è di un narratore dalla fantasia sfrenata che mescola realtà, fantasy, sci-fi e boh, qualcos’altro di non ascrivibile a un genere letterario, e tutte le volte mi fa dire (e lo dico in siciliano, vista l’atmosfera): “ma d’unni ci niscì?”
Per sapere di più sull’Abbazia di Santo Spirito cliccate qui: è il collegamento alla pagina Facebook che io ho condiviso nel mio diario, da cui è nato tutto questo.
Per conoscere autore e racconto, invece, andate su Darius Tred - Retro Blog e scoprirete cosa ci fanno una scopa, una bilancia e una spazzola, in una notte di luna piena, dentro una chiesa normanna consacrata nel 1153.
Grazie Darius.
Grazie Darius.
giovedì 19 aprile 2018
Il Taccuino narrante: osservazioni, note e spunti tratti dalla quotidianità - UN GIORNO IN PISCINA
Alle 7:30, sotto casa, incontro la vicina del terzo piano che porta i suoi due cani in giro, io a quest’ora porto il mio culo a mollo.
lunedì 9 aprile 2018
Congedo scrittorio
Si accanì sulla leva del cambio e il piede schiacciò con forza il pedale dell'acceleratore. Le ruote dell'auto slittarono sull'asfalto, poi il veicolo, con uno scatto rapido, si lanciò lungo la strada. La rabbia gli ribolliva dentro e, come se non bastasse, era costretto a passare davanti all'Istituto penitenziario. Si impose di rimanere indifferente, quando lo vide svoltando l'ultima curva. Era rimasto come lo ricordava: un edificio imponente, grigio, che il tempo non aveva cambiato.
domenica 18 marzo 2018
giovedì 15 marzo 2018
La potenza espressiva delle traduzioni. Libera interpretazione
L’esperienza diretta mi ha sempre chiarito le idee: ho dato diverse occasioni al selfpublishing per convincermi della sua bontà e la delusione ha spesso battuto le aspettative; invece, era quasi per inerzia che annuivo ai discorsi relativi ai limiti delle traduzioni, mentre adesso so che quei limiti sono reali. Li ho sperimentati rileggendo il romanzo “Cime Tempestose” di Emily Brontë.
domenica 11 marzo 2018
McKee, il dialogo e Clint Eastwood
Caro signor McKee*, ho imparato dai suoi libri quante verità invisibili si celano dietro una buona scrittura, anzi per dirla con le sue parole, quante verità si celano dietro una scrittura ben fatta, pensata e volta a raggiungere un solo obiettivo: funzionare.
domenica 4 marzo 2018
Narrare un'immagine #3
Esistono due categorie di scrittori. Generalizzando al massimo, ci sono quelli che la natura ha dotato di talento e quelli che amano scrivere/non possono fare a meno di scrivere/scrivono per pubblicare/pubblicano per sentirsi scrittori, in sostanza la gran parte di noi.
giovedì 1 marzo 2018
domenica 25 febbraio 2018
Narrare un’immagine #2
Un’immagine può suggerire qualunque cosa, anche niente, suscitare emozioni oppure lasciare indifferenti, ma rappresenta ciò che si vede di un pensiero che non si conosce, esprime l’identità di qualcuno che sente il bisogno di raccontare una propria, personale, verità e lo fa attraverso l’arte figurativa.
Nella street art, per trarre un esempio da un fenomeno contemporaneo diffuso, molti artisti sono ispirati dal peggio della nostra società: “raccontano” la loro avversione ai drammi più comuni, trasformano in arte urbana tematiche di grande attualità e realizzano opere davvero straordinarie. Opere che in sé hanno una storia.
giovedì 22 febbraio 2018
Nel bene o nel male, purché se ne parli (dichiarata antipatia per il finale aperto)
Ho un conto sempre in sospeso con gli scrittori che chiudono le loro storie in un modo non corrispondente alle mie esigenze di lettrice; è come se volessi avere da loro spiegazioni circa le ragioni dei finali che non mi soddisfano, per rassegnarmi, poi, al fatto che anche quelli appartengono alla sfera delle scelte narrative: discutibili o meno che siano, restano pur sempre legittime libertà stilistiche.
domenica 18 febbraio 2018
Narrare un’immagine #1
Le Trame graffi(a)te di Michele Scarparo
Non me la sono mai cavata con l’ispirazione a comando. Non è del tutto una contraddizione in termini perché esiste il guizzo creativo, ma c’è anche un’ispirazione forzata in grado di produrre apprezzabili risultati.
Ecco, è qui che cado in un pantano, come quando a scuola la professoressa d’italiano dettava le tracce del compito e io sceglievo sempre la quarta opzione: l’argomento libero oppure, in generale, quando partecipo a un concorso letterario a tema. In questi casi la mia ispirazione rimane confinata in un recinto, le idee soffrono di claustrofobia e io scrivo con difficoltà.
Ecco, è qui che cado in un pantano, come quando a scuola la professoressa d’italiano dettava le tracce del compito e io sceglievo sempre la quarta opzione: l’argomento libero oppure, in generale, quando partecipo a un concorso letterario a tema. In questi casi la mia ispirazione rimane confinata in un recinto, le idee soffrono di claustrofobia e io scrivo con difficoltà.
mercoledì 14 febbraio 2018
giovedì 8 febbraio 2018
La mia palestra di narrazione
Un tempo mi bastava tenere un diario personale e prendere buoni voti nei temi d’italiano, per essere convinta di avere ricevuto un dono dalla natura: la capacità di scrivere.
Negli anni ho assecondato la fantasia, garantendo così alla scrittura un posto sempre importante nella mia vita. Solo che avere una passione ed essere in possesso degli strumenti per coltivarla non mi sono stati sufficienti per costruirmi un futuro da scrittrice ed è questo l’errore in cui sono cascata: farmi bastare quei presupposti.
martedì 6 febbraio 2018
Al teatro, “Finding Anne Frank”
Su un pannello nero leggo “Rumori di scena, compagnia teatrale” e sono contenta di essere qui, per la rappresentazione di Luana M. Petrucci cui non volevo assolutamente mancare.
Trovo senza problemi i biglietti del teatro, trovo facilmente la strada per arrivare in perfetto orario allo spettacolo delle diciotto, trovo un ambiente accogliente, aspetto solo che si accendano le luci sul palcoscenico per trovare Anne Frank.
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