giovedì 28 marzo 2019

L’essenziale è invisibile agli occhi


Guardate attentamente questo paesaggio per essere sicuri di riconoscerlo se un giorno farete un viaggio in Africa, nel deserto. E se vi capita di passare di là, vi supplico, non vi affrettate, fermatevi un momento sotto le stelle! E se allora un bambino vi viene incontro, se ride, se ha i capelli d’oro, se non risponde quando lo si interroga, voi indovinerete certo chi è. Ebbene, siate gentili!
Non lasciatemi così triste: scrivetemi subito che è ritornato...

giovedì 21 marzo 2019

L’eco #1 - Archivio di ricordi


Oggi, intenzionalmente, ho aperto uno dei miei taccuini e ho riletto un’annotazione di non molto tempo fa, avente per oggetto una cabina telefonica.

martedì 12 marzo 2019

Prendi l’arte e mettila nelle quarte


Io sono una lettrice anomala: non mi affido alle quarte di copertina per la scelta di un libro da leggere. Le ignoro, in più - comportamento, forse, ancora più anomalo - aspetto di finire la lettura per poi risalire a tutte quelle pagine saltate all’inizio: risvolti, eventuali note introduttive; non vado nemmeno a spulciare fra le recensioni, perché non voglio farmi condizionare dai giudizi altrui. Potrei quasi dire che la politica promozionale di un'opera letteraria mi lascia indifferente nove volte su dieci. 

martedì 5 marzo 2019

Quarte di copertina, anzi no... quarti di mattonelle



“Io sono una lettrice anomala: sono l’unica che non si affida alle quarte di copertina per la scelta di un libro da leggere. Le ignoro, in più - comportamento ancora più anomalo - aspetto di finire la lettura per poi risalire a tutte quelle pagine saltate all’inizio: risvolti, eventuali note introduttive; non vado nemmeno a spulciare fra le recensioni, perché non voglio farmi condizionare dai giudizi altrui. Potrei quasi dire che ...”


Tuppe-tuppe mariscià...
arapite, so' n'amico...
Mo ve conto mo ve dico
perché so' venuto  ccà...


Resto con le dita sospese, sembro mio figlio quando suona l’ultima nota di uno spartito al pianoforte, distraggo gli occhi dal monitor, sono in ascolto: mentre, dentro una stanza, sto rileggendo il post che pubblicherò domani, c’è un uomo, in corridoio, che intona una canzone. Ha le mani sporche di gesso, sega mattonelle con una punta diamantata, misura centimetri, posiziona il pezzo di gres porcellanato sulla piattaforma spianata e si esibisce in un ricco repertorio di canzoni della tradizione napoletana.
Non riesco più a pensare a risvolti di libri e quarte di copertina, all’importanza che hanno, a quanto poco mi influenzino... Vedo soltanto quell’uomo che canta, con una mattonella rettangolare in mano e un altro, a lato, che lo aiuta. Le dita sulla tastiera del pc, adesso, hanno solo voglia di raccontare tre settimane di cantiere aperto in casa mia, la non-vita in mezzo a calcinacci, polvere, umidità e un disordine a prova di stoicismo casalingo. 

giovedì 28 febbraio 2019

Saper dire le cose


Donne di Algeri - Pablo Picasso

"Mi aveva sempre sorpreso l’ambigua posizione dell’opinione comune riguardo alla masturbazione femminile. Attorno a questo tema si sollevava una nebbia. C’era chi ci credeva, chi minimizzava e chi assolutamente ne negava l’esistenza. “No figurati se le donne…”, “Io no mai”, “… ma quelle sono cose bestiali, cose da maschi”, “… ma sì forse qualche volta, magari durante l’adolescenza, per ribellione”. Chissà che ribellione ci doveva poi essere nel toccarsi nel silenzio delle proprie mutande! Pure la terminologia per definirla era alquanto povera, per non dire pressoché inesistente. Niente a che vedere con quel bel concetto di “sega” o “pippa” maschile che era ormai così usato nel linguaggio quotidiano da essere diventato un concetto filosofico. E le donne niente. Le donne ce l’hanno di plastica come Barbie, diventa di carne solo davanti a un maschio. Perché il piacere in fondo è prerogativa maschile."

domenica 24 febbraio 2019

Il Taccuino narrante: osservazioni, note e spunti tratti dalla quotidianità - L’INVIATA SPECIALE


Sono le 18:00, infilo agenda e ipad nella borsa: pesa quanto una sporta che esplode dopo la mia incursione in un supermercato, ma è tutto necessario. Non a caso ho scelto la tracolla che porto, di solito, in viaggio: l'agenda è una fedele compagna in occasioni come queste, l’iPad, usato in modalità e-reader, mi serve per fare passare in un fiat i venti minuti in metro.
Sto andando alla presentazione di un libro.

martedì 19 febbraio 2019

E se usassi uno pseudonimo?


“Ciao Marina, il tuo racconto mi ha commosso. Certe volte, nella vita, è più facile tollerare le delusioni che fare delle scelte coraggiose, ma tu hai dimenticato le prime per abbracciare le seconde, ti faccio i complimenti per questo e per come lo hai narrato.”

È il messaggio che ho ricevuto lo stesso giorno della pubblicazione del post con la colonna sonora dei Rage Against The Machine. Conosco chi me lo ha inviato e nel testo le analogie con la mia vita sono tante, ma la domanda è: perché questa persona ha visto necessariamente me, dietro la protagonista della storia?

giovedì 14 febbraio 2019

Ha da passà ‘a nuttata!



Cosa c’è peggio dei giacconi indossati da Salvini, del fanatismo fazioso nei social, delle tre tappe obbligate del mese di febbraio: carnevale, festival di Sanremo e San Valentino?

martedì 5 febbraio 2019

Il potere della stupidità

"Contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano" (Friedrich Schiller)
È inutile, per quanto la genetica e la sociologia, con formulazioni e dati scientifici, si sforzino di provare che tutti gli uomini sono uguali e che alcuni sono più uguali degli altri grazie all’educazione e all’ambiente sociale, è impossibile non convincersi che gli uomini in realtà non sono tutti uguali, che alcuni sono stupidi e altri non lo sono e questo non per fattori culturali, ma grazie alle biogenetiche di una imperscrutabile Madre Natura. 
Impossibile non convincersene soprattutto dopo avere seguito con gusto il logico e dimostrato ragionamento di Carlo M. Cipolla, contenuto nel mini saggio “Le leggi fondamentali della stupidità umana.

giovedì 31 gennaio 2019

Fuck you, I won't do what you tell me



Dentro l’armadio c’è una fila di tailleur. Ogni mattina ne tiro fuori uno e lo stendo sul letto, il massimo che faccio è abbinargli un foulard colorato, giusto per ravvivare la sobrietà che mi obbligo a indossare. È la divisa con cui vado in Tribunale, capelli raccolti e tacchi ai piedi: esibisco il marchio di avvocato vestendomi con poca fantasia, la valigetta in pelle appesa alla mano, che non oscilla, mentre cammino e la presa solida, volta a  sottolineare l'importanza del bene tutelato là dentro, fatto di carte su cui lavoro giorno e notte per essere all'altezza del mio ruolo.

martedì 22 gennaio 2019

Assaggio condiviso del Premio Campiello 2018


18 ottobre 2018: Iara, organizziamo una lettura insieme?”

La scelta è caduta su “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino.

martedì 15 gennaio 2019

"La ragazza con la Leica": cronaca di una delusione annunciata


Gesto simbolico. Il libro è salvo: me ne sono sbarazzata regalandolo.

Premessa: questa non è una recensione sul romanzo vincitore del Premio Strega 2018 (in rete trovate la trama e tutti i giudizi che volete); è solo il resoconto di un’esperienza di lettura, lo posso dire? la peggiore che mi sia mai capitata, dopo quella con Freitas di qualche anno fa (qualcuno se ne ricorderà).

Non che “La ragazza con la Leica” abbia catturato da subito il mio interesse (perlomeno non con quel titolo e non con quella copertina), ma - accidenti a me - la curiosità sui Premi letterari importanti mi induce sempre a sperare in una loro validità, dunque, pur nutrendo un pregiudizio forte sul romanzo, decido comunque di leggerlo.

martedì 8 gennaio 2019

31 dicembre e dintorni


Lo faccio sempre il 31 dicembre: prendo il calendario e lo sfoglio a ritroso; in pochi secondi ripasso i 365 giorni ormai sul finire e incrocio ricordi cerchiati in rosso, date e appuntamenti evidenziati, avvenimenti che restano confinati nell’anno che sto per cestinare. 

sabato 22 dicembre 2018

Chi non muore si rivede... a Natale


La scrittura è una droga salutare, quante volte ce lo siamo detti nelle discussioni sul “perché scriviamo”: la scrittura dona benessere, la scrittura salva, la scrittura è vita.
La scrittura, come la droga, crea dipendenza; la scrittura, come la droga, determina assuefazione, la scrittura, come accade nell’assunzione esagerata di sostanze stupefacenti, può portare a un fenomeno pericoloso: l’overdose.
Il Taccuino dello Scrittore è fermo da luglio di quest’anno perché un “eccesso di dosaggio” ha determinato il collasso e la conseguente paralisi della mia attività scrittoria.

lunedì 9 luglio 2018

E poi chiudo gli occhi

In ascensore siamo in quattro: io, mio marito e i miei due figli, in una rara occasione in cui stiamo andando tutti insieme a cena fuori.
Significa che siamo freschi di doccia, profumati, agghindati: io indosso un abito di lino, ho le scarpe col tacco, una borsa che sposto sul petto per garantire qualche centimetro di spazio a chi mi sta incollato accanto, i ricci gonfi in testa, il trucco che ha fatto una doverosa concessione a rimmel e rossetto (da me ignorati nella quotidianità) e una bottiglia di vino tenuta dentro un sacchetto con i manici in corda; i ragazzi hanno pantaloni lunghi e camicia, costretti all’eleganza dalla natura dell’invito: uno si aggiusta il ciuffo davanti allo specchio, l’altro nasconde scarso entusiasmo sotto un broncio rassegnato; mio marito tiene in una mano un sacco di immondizia da buttare, nell'altra una torta protetta da un involucro di cartone.

venerdì 4 maggio 2018

Avventura nissena


Abbazia di Santo Spirito - Caltanissetta

Oggi mi affaccio nel blog perché voglio dare visibilità a un racconto, scritto per onorare una simpatica sfida,



ambientato in un posto a me particolarmente caro: il posto è l’Abbazia di Santo Spirito, luogo sacro in cui diciotto anni fa mi sono sposata, a Caltanissetta; il racconto è di un narratore dalla fantasia sfrenata che mescola realtà, fantasy, sci-fi e boh, qualcos’altro di non ascrivibile a un genere letterario, e tutte le volte mi fa dire (e lo dico in siciliano, vista l’atmosfera): “ma d’unni ci niscì?” 

Per sapere di più sull’Abbazia di Santo Spirito cliccate qui: è il collegamento alla pagina Facebook che io ho condiviso nel mio diario, da cui è nato tutto questo.

Per conoscere autore e racconto, invece, andate su Darius Tred - Retro Blog e scoprirete cosa ci fanno una scopa, una bilancia e una spazzola, in una notte di luna piena, dentro una chiesa normanna consacrata nel 1153.


Grazie Darius.

giovedì 19 aprile 2018

lunedì 9 aprile 2018

Congedo scrittorio



Si accanì sulla leva del cambio e il piede schiacciò con forza il pedale dell'acceleratore. Le ruote dell'auto slittarono sull'asfalto, poi il veicolo, con uno scatto rapido, si lanciò lungo la strada. La rabbia gli ribolliva dentro e, come se non bastasse, era costretto a passare davanti all'Istituto penitenziario. Si impose di rimanere indifferente, quando lo vide svoltando l'ultima curva. Era rimasto come lo ricordava: un edificio imponente, grigio, che il tempo non aveva cambiato.

domenica 18 marzo 2018

Narrare un’immagine #4

Immedesimarsi nel personaggio


Mi immedesimo quando leggo e allora vuol dire che l’autore del libro ha fatto un buon lavoro; non mi immedesimo quando scrivo e allora vuol dire che non condurrò dentro la storia il potenziale lettore.