Ah, S. Vito lo Capo è lì che mi aspetta, con il suo mare cristallino e la spiaggia sovraffollata di luglio. La signora B. ci consegnerà le chiavi della casa che da nove anni affittiamo per due settimane, ritroverò gli ibiscus da innaffiare in giardino, le palme altissime e curate, le biciclette con cui girare in paese, ma soprattutto la bellezza di un posto che amo da sempre.
Non vedo l’ora di andare di buon mattino a comprare il pesce al Faro, di godermi granita e brioche seduta in un bar lungo la via Savoia, quando le strade sono ancora vuote e il silenzio fa apprezzare di più l’atmosfera del risveglio.
Mio marito comprerà il giornale che porterà sotto l’ombrellone, io entrerò nella Chiesa Madre per una preghiera, poi la tappa obbligata davanti allo spettacolo del mare che ha un colore straordinario. La spiaggia è un pavimento compatto di sabbia segnata, con traiettorie casuali, dalle orme dei gabbiani. Dopo poche ore sarà presa d’assalto da sdraio e ombrelloni, vu cumprà, abbronzanti, “cocco bello, cocco fresco”, secchielli e palette, racchette, salvagenti e massaggiatrici cinesi. Ma io, intanto, me la godrò al mattino presto, con il fresco e la pace. E quando andremo a piazzarci anche noi in mezzo a quel caos, mi butterò subito in acqua, mi adagerò sul mio bel materassino e mi farò cullare dalle onde alternando ozio puro sotto il sole a nuoto sotto costa.
In valigia non mancheranno le scarpe di ginnastica, perché un giorno andremo alla Riserva dello Zingaro (un appuntamento che non ci facciamo mancare mai)
e porteremo anche qualcosa di più pesante da indossare per la passeggiata a Erice, dove l’aria è sempre pungente e ti fa dimenticare di essere in estate.
E che cazzo ci faccio io a terra, piegata da una caduta accidentale, ai piedi di una scala di accesso in metropolitana?
Mi massaggio la caviglia con la faccia trasfigurata dal dolore e la gente che mi passa accanto senza degnarmi della benché minima considerazione. La solidarietà umana si spreca. Sono a cinque fermate da casa mia, penso di potermi alzare e raggiungere la metro: mi trascino, oltrepasso i tornelli, “signora, ha bisogno di aiuto?” Questo, però, resta un mio desiderio, appena mi vedo superata da un giovane in divisa che mi ignora e con un balzello, oplà, salta sul vagone; io entro dopo di lui giusto in tempo, prima che le porte si chiudano. Il piede mi pulsa, non so come fare per arrivare a casa. Chiamo i miei figli, sono le 12,45, così quello più esperto rimane ad armeggiare con pentole e fornelli in cucina e l’altro corre a prendermi alla fermata in cui scendo. Sposto i miei 60 kg sulla spalla di un quattordicenne che suda, ma mi trascina come un uomo.
A casa lascio cadere i sacchi con gli acquisti fatti (una camicia per Enrico, ciabatte per il mare e dei nuovi costumi, uno è/era per me) e mi fiondo sul divano: ghiaccio, crema antidolore, fasciatura, mamma mangia, non ho un goccio di fame, telefono a papà, no no, che poi allerta tutti gli ospedali del pianeta, tanto ora passa, è solo una brutta slogatura.
Le ultime parole famose
A una a una, le immagini della barca e del caldo freddo e del couscous si spengono nella mia mente. Erice, la Riserva dello Zingaro, occhialini, materassino, abbronzante, lettino, ombrellone, acqua cristallina, massaggiatrici cinesi, “cocco bello cocco fresco”, vu cumprà, la piazza della Chiesa Madre al mattino presto, granita e brioche a colazione, lungomare, pesce fresco, spiaggia bianca, biciclette, ibiscus in giardino, signora B. non possiamo più venire: mia moglie ha avuto un piccolo infortunio. Tutto risucchiato dentro l'incubo che vivrò:
S. Vito lo Capo non mi aspetta più.
Sul comodino le iniezioni di eparina e il foglio con la diagnosi: trauma distorsivo del piede sinistro con frattura dello scafoide tarsale e frattura composta del margine antero laterale del calcagno (solo io potevo impegnarmi tanto.)
Trenta giorni di gesso e chissà quanti, dopo, di tutore e calza elastica.
Poi fisioterapia fino al ripristino della funzionalità dell’arto.
Signori, ne riparliamo a Natale!
E in camera da letto, in un angolo della stanza, c’è ancora il sacchetto con il costume nuovo dentro.
Manco a calci posso prenderlo.
Vedo che anche tu ti impegni per ricordarla come un'estate orribile. Buona guarigione. Forza!
RispondiEliminaMari, Mariiiiiiiiiiiiiiiiiii, ecchecazzo, quando si dice la sfortuna.
RispondiEliminaDevo dire che leggendo l'inizio del post sono rimasto un po' stralunato, inizialmente. Mercoledì mi avevi raccontato della tua disaventura e poi... Mi son detto ha dimenticato di fare l'eparina e le è partito un embolo 😄😄😄
Scherzi a parte, mi dispiace tantissimo, abitassimo vicini ti porterei al mare in braccio, 60 kg me li bevo.
Che dire, tieni duro e dedicati alla scrittura, ogni tanto smadonna ma con moderazione. Metti sotto gli uomini di casa, falli lavorareeeeee, quelli giovani intendo 😏
C'è poco da dire quando la sfiga incombe
Un abbraccio grande.
Oh no! Mi spiace, che rabbia! Ora come ora qualunque cosa ti si dica non migliora la situazione e tampona le ferie che già ti pregustavi. Quindi non ti dico leggi e scrivi e rilassati, perché diventa quasi un obbligo, ma guarisci presto, quello sì. Impegnati!
RispondiEliminaQuesta è proprio disdetta. Mi dispiace davvero Marina, veder saltare all'ultimo momento le vacanze estive, peraltro nella propria terra di origine, con la prospettiva di trascinare una gamba ingessata dentro casa propria per un mese è effettivamente sfiga nera.
RispondiEliminaE che te devo dì, ogni parola di incoraggiamento in questo momento sarebbe inutile.
Ma ti dirò di più: ogni parola di incoraggiamento sarebbe inutile perché tu sei tosta e so che dentro di te stai già organizzando mentalmente un viaggio invernale in qualche isola di quelle dove è sempre estate anche a dicembre, e aspetti che arrivi il momento così potrai fare una pernacchia agli scherzi del destino ;-)
N.B.: la pernacchia al tizio in divisa che non ti ha aiutato gliela faccio io, anzi, se lo incontrassi gli sputerei direttamente in faccia.
NUUUUUUOOOOO! :-(
RispondiEliminaAbbracci e coccole! E pazienza, non rattristarti troppo! Musica, letture, film, un po' di socialità del web.
RispondiEliminaE chiacchiere quando vuoi, per quanto sia possibile ;)
I figlioli ti faranno da angeli custodi, vedrai! (Un po' di pentola a pressione, al massimo XD)
Ma nooo! Mi spiace assai, molto assai :(
RispondiEliminaMa che nessuno si sia fermato però... taciamo che è maglio.
Carissima ti auguro di riprenderti velocemente dopo il gesso.
Tieni botta, un forte abbraccio. <3
:-( E che cavolo!!! Mi dispiace tantissimo. Coraggio Marina, non c'è molto che si può dire per consolare. Spero che questa estate iniziata storta possa riservati qualche bella sorpresa, non si può mai dire. Un abbraccio.
RispondiEliminaMarina...
RispondiEliminaNon ti abbattere!
Quando la vita ci mette lo sgambetto, ci può fare solo una cosa: alzarsi e reagire!
Sei una donna in gamba, non fare che la tristezza diventi il tuo tallone d'Achille!
Certo, non è da sottovalutare, la diagnosi non è qualcosa da prendere sotto gamba!
Con calma tutto tornerà come prima, ma attenzione! Mai fare il passo più lungo della gamba!
Disperarsi non serve, è come raddrizzare le gambe ai cani, quindi...
Un po' di pazienza e potrai nuovamente correre gambe in spalla verso l'infinito e oltre!
E poi...
E poi ho finito i modi di dire, quindi ti mando un grande abbraccio :D
Lasciati coccolare e mi raccomando: in gamba!!!
😄
EliminaMa daaai! Addirittura farti ingessare per evitare le vacanze... che pigrona! Scherzo, eh! Buona ripresa e buon ritorno in pista!
RispondiEliminaMarina ma cosa mi combini? Stavo già sbavando dalle prime righe del post per la bella vacanza organizzata 😂
RispondiEliminaPoi non mi aspettavo questo epilogo. Riprenditi bene, altrimenti avrai altre noie e non ne vale la pena, recupererai con altro viaggio.
Meno male che ti piace scrivere e leggere, altrimenti non ti passa più 😅 😉
Un abbraccio
M.Z.
Be', mettiamola così: vivi nella più bella città del mondo e...
RispondiEliminaAh. Mi stai tirando degli accidenti? Mi dileguo ;)
Caspita Marina mi dispiace un sacco, non ho parole per consolarti, posso solo dirti che passato il primo momento di sconforto cerca di prenderla con filosofia, anche se non è sicuramente facile. Io diversi anni fa dovetti rinunciare alle mie vacanze perché per fare un intervento urgente per un problema di salute, era luglio e l'intervento non era stato affatto preventivato e poi ci fu la convalescenza...l'anno successivo però ho recuperato facendo nel frattempo anche una breve vacanza invernale in un posto caldo...
RispondiEliminaMa quanto mi dispiace MArina! Coraggio.. un mese passa e passerà anche il seguito.
RispondiEliminaUn bacione enormissimissimo,
Ottimo colpo di scena a metà post. Eh!, voi scrittori siciliani... con i gialli ci sapete fare, e parecchio. Non resta che prendere in mano il taccuino e iniziare a buttar giù il romanzo dell'Incredibile e triste storia della candida Marina e della sua gamba fratturata.
RispondiEliminaHelgaldo
Urca! Mi spiace un sacco! Un abbraccione a distanza!
RispondiEliminaNon ho parole... mi dispiace.
RispondiEliminaMannaggia, non sai quanto mi dispiace, soprattutto per tutte le cose che avresti fatto, cose che anch'io tempo fa facevo ed era bellissimo, riprenditi presto :)
RispondiEliminala fortuna è cieca... ma la sfiga ci vede benissimo....
RispondiEliminache sfortuna che hai avuto ... ti auguro tutto passi in fretta ...richiedi coccole a dismisura e passerà ancora prima e appena sarai nuovamente in forma, rimedia con un viaggetto in fondo in Sicilia anche a metà settembre non si sta male potresti fare ancora in tempo ...un abbraccione
Ma ma ma ma..che è no scherzo??? Sulla metropolitana ci si riesce a fare così male?? Ma manco in palestra!! :O
RispondiEliminaChe poi, a parte nuoto, sole (che poi ti resta la gamba bianca quando tolgono il gesso), biciclette e scarpinate...il pesce fresco, la brioche, la granita e il gelato non te li puoi far portare sotto le maestose palme e gli ibiscus?? Un carrettino da attaccare alla biciclette e portiamo in giro la Marina ovunque vuole, no?? Eccheccavolo!! :(
GRAZIE di cuore a tutti. 🌹
RispondiEliminaIl vostro affetto e la vostra vicinanza sono un ottimo conforto in questo momento di grande sfiga.
Intanto la ditta "figli & Co" sì è attivata, anche se era meglio che non lo facesse: per non rimanere con gamba ingessata e casa distrutta, ho optato per la richiesta di rinforzi immediata. 😃
Non so se sia un bene che io, nelle ultime sere, abbia sognato il militare strafottente. 😜
Vi voglio bene. ❤️
😘😘😘😘😘
EliminaCongratulazioni, mi hai battuto superandomi in curva. Io ho passato un capodanno in ospedale con doppia frattura della tibia, del perone e una lesione trasversale dell'astragalo -dolorosissima- in pratica segato in due.
RispondiEliminaIn compenso questa estate -sì, proprio adesso- si sono coagulate tre crocifissioni che da sole basterebbero a rovinarti due estati, per cui non so se potrò partire, e questo dopo una serie infinita di estati dove la domanda era: quante settimane e dove andiamo?
Ti auguro una pronta guarigione.
PS: prendi con pollice e medio un po' di pelle della pancia e vedrai che non senti la puntura di eparina.
Non usare altro che il manico di un cucchiaio di legno per grattare la pelle sotto il gesso: sicuro che non ti ferirai.
Accidenti, Vincenzo, non scherzi nemmeno tu con la sfiga nera!
EliminaPosso dirti, anche se non è proprio carino, che questo "mal comune" mi è di "mezzo gaudio"?🤗
Grazie per i consigli: sulla pancia è una bella seccatura! non è tanto l'ago a fare male, quanto il medicinale per il primo minuto dopo l'iniezione. 😖
E il prurito alla gamba... mio Dio, quanto lo temo!
In bocca al lupo per la tua estate!
Sì lo so, mi sono trapassato di eparina per tre mesi!
EliminaIl prurito arriva sempre.
Ti ho dato un po' di sollievo con le mie rogne?
Son contento. Posso profittare anche io delle tue?
Le mie incominciano lunedì. Penserò a te col gambone...non so se mi sentirò meglio.
Dai che ce la fai!
Enzo
Grazie, Vincenzo! 💪🏻
EliminaOh, nooooooo! Ma caspita... :-((( L'unica consolazione, se così si può dire, è che leggerai un sacco di libri e sarai "costretta" a riposarti. Ammetto che lo avresti fatto più volentieri su una spiaggia...
RispondiEliminaCome raccontavo sul mio blog, pochi giorni prima del debutto dello spettacolo mi si è gonfiato il piede destro. Mi faceva malissimo, non riuscivo nemmeno a piegarlo e me lo trascinavo dietro come un ceppo di legno. Non c'era niente di rotto o slogato, ma comunque si trattava di una violenta infiammazione.
Infiammazione da stress. 😉
Elimina😘
Noooooo!!! Mio dio, mi dispiace tantissimo, e proprio ora poi che stavi per partire :( Ma come hai fatto a camminare e arrivare fino a casa con il calcagno rotto?!! Accidenti, questa sì che è forza di volontà... Non ci voleva proprio... e poi d'estate è dura stare col gesso. Un abbraccio grande!
RispondiEliminaSul momento ho pensato che non fosse nulla di grave: mi faceva male, ma riuscivo a trascinare il piede. Dopo 24 ore, però...
EliminaGrazie! 😘
Mi dispiace tanto, Marina! Pensa che la tua descrizione iniziale stava facendo luccicare gli occhi anche a me che la vita di mare la schivo più che posso. Che dire? Ti auguro una buona dose di pazienza e una guarigione lampo, anche se difficilmente sarà abbastanza lampo da non compromettere l'estate. Però chissà, magari ti farai un mega-impacco di libri da leggere e ti riposerai come non ti capita mai... okay, okay, la pianto prima che si arrivi al lancio di oggetti... ;)
RispondiEliminaPazienza tanta.
EliminaLibri tanti.
Tempo tantissimo: ne avrò per molto, ahimè!
Non preoccuparti, ho esaurito tutti gli oggetti lanciabili. 😉😁
Certo che sono fortune, eh? Sarebbe preferibile farsi dieci capodanni di fila a letto con la febbre piuttosto che bruciarsi le ferie in quest maniera!
RispondiEliminaA peggiorare le cose c'è il fatto che tanti blogger d'estate mettono il blog in sospensione criogenica, per cui ci sarà per te anche poco di nuovo da leggere. A parte questo, tutto bene? ^_^
Ma io avrò "notte horror" a tenermi compagnia fino ad agosto, ti pare poco? 😉
EliminaNon è poco. Anzi, è proprio tanta roba...
EliminaNo, ma che rogna!
RispondiEliminaE mi sa che te l'ha mandata la tua amica scrittrice... Scherzo! :P
Credo che l'abbiano pensato in tanti, io la prima (((lo dico molto sottovoce, però!))) 😑😋
EliminaNoooo! Marina, cavolo! Nooo! Che combini? Mi stavi facendo innamorare di San Vito, mi stavo dicendo, "di due volte che siete andati in Sicilia, possibile che da lì non siate mai passati?" e tu che fai? Ti rompi? Nooo!
RispondiEliminaIo sono caduta, la settimana scorsa, e zoppico per la città. Da una parte il ginocchio gonfio e dall'altra non si è capito se sono i tendini o una microfrattura a un osso del piede. Con il caldo che non aiuta a diminuire il gonfiore. "Mi raccomando, stai a riposo." Ah-ah. Io mi muovo solo a piedi.
Tornando a te: noooo!
Posso disegnarti un cuore sul gesso? <3
Monica, quanto tempo!😍
EliminaMa come, tu mi trovi con un piede ingessato e una vacanza fallita e io trovo te zoppicante per una caduta anche tu?
Guarda che facciamo: prenotiamo due biglietti in treno con destinazione Lourdes. Che dici? 😜
Ciao Marina, come va?
RispondiEliminaNon dirmi che sei già stufa dell'immobilità eh... tutti a viziarti e coccolarti... ahhahahhahahah sì! Più o meno vero?
Un abbraccio
Meno meno...
EliminaViziarmi?
Coccolarmi?
Qui a momenti mi spediscono giù da mia madre per liberarsi di me! 😤
ahahahahhahahahhaha ci avrei scommesso!!!
EliminaBacio!
Come stai Marina?:-)
RispondiEliminaIo sto bene. Mi adeguo a ogni situazione. Non chi mi circonda, però! 😕
EliminaGrazie! Tu, vacanze?
Ad Agosto. Vero che ho il mare a due passi e ne approfitto, ma non è ancora riposo. Ho accettato di lavorare come animatrice per un lido perché mi hanno permesso di tenere mio figlio con gli altri bambini; lavoro, mi diverto e torno a casa con un carico di storie e di belle emozioni. ☺️
RispondiEliminaAcc! Non ho visto il commento... e nel frattempo sono passati 6 anni😅. Meglio tardi che mai! Beata te, con il mare a due passi!
EliminaCiao, a me è successo a fine vacanze,...abbiamo passato una meravigliosa settimana a Ischia,e proprio l'ultimo giorno dopodiché abbiamo caricato i bagagli nella macchina, chiamando i bambini che stavano su un terrazzo, non ho visto un piccolo dislivello, ho messo male il piede sinistro e poi,....non poteva apogiare il piede a terra...frattura del V metatarso,..gesso e al letto per un mese,...vediamo quanto ci vorrà la riabilitazione..
RispondiEliminaCavolo, mi dispiace! So cosa vuol dire. Coraggio e armati di pazienza 😘
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