Una notte di qualche mese fa ho sognato Alessandro. Era seduto sul divano, accanto alla libreria e mi guardava mentre, china sulla tastiera, mi affannavo a trovare un modo per risolvere un problema. Di scrittura, naturalmente; per tutti gli altri, so a chi chiedere e di solito lo faccio con le mani congiunte.
Dunque Alessandro mi guardava e cercava di attirare la mia attenzione, picchiettando le dita sul bracciolo. Credo volesse parlarmi, mentre io continuavo a ignorarlo per non ammettere che la sua presenza mi faceva uno strano effetto: ero felice che fosse tornato, ma non volevo dimostrarglielo.
Il nostro è stato un amore difficile, durato poco, una di quelle storie che non vedevo l’ora finisse e che poi, quando pensavo di essermene liberata, ritornava spesso sotto forma di ricordo, qualche volta di rimpianto. Riconosco che qualcosa di speciale c’è stata fra noi eccome, ma ero troppo giovane, allora, per capirlo, per apprezzare il valore delle sue parole. Oh, con quelle, Alessandro, era unico: mi accarezzava con le parole, mi feriva con le parole, mi offriva la bellezza che io non sapevo cogliere, con le parole.
Un amore controverso, il nostro, fatto di momenti straordinari e di pause di riflessione, la mia continua riluttanza che incontrava la sua tenacia. Gli rimproveravo di essere noioso, di raccontarmi di persone per cui non provavo alcuna simpatia, non riuscivo a farmi piacere i suoi amici e, spesso, con il mio atteggiamento sterile spegnevo il suo entusiasmo. Non lo amavo come avrebbe voluto farsi amare, non lo amavo come meritava di essere amato.
Nel giorno dell’addio, lui mi ha strizzato l’occhio, mi ha dedicato un sorriso malinconico e poi, mentre mi allontanavo da lui, mi ha sussurrato: “un giorno ci rivedremo” e il punto fermo che volevo mettere alla nostra relazione è diventato all’istante un punto e virgola, un’attesa, una promessa, ma anche una condanna, visto che da quel momento, dietro ogni storia, vedevo lui, un’ombra in mezzo a frasi, dialoghi, luoghi e persone: lui con la sua visione della vita, i suoi valori, la sua fede, le sue speranze. Non l’ho amato quando mi chiedeva di essere amato, gli ho preferito altre compagnie, altre voci e poi ho finito per riconoscerlo in molti degli amori venuti dopo.
Nella mia visione notturna, Alessandro appariva come quando ci siamo conosciuti, per lui gli anni sembrava non fossero mai trascorsi. Sono cresciuta e mi sono sognata donna, lui è rimasto come nei ricordi di gioventù e l’ho ritrovato così, un uomo, sicuro di sé, con la stessa posa e lo stesso desiderio di dirmi le cose che all’epoca non volevo stare a sentire.
Peccato, perché proprio nel momento in cui le sue dita avevano finito di ticchettare e lui si era alzato dal divano per avvicinarsi a dirmi qualcosa, io ho cominciato a vedere le forme tutt’intorno sbiadirsi e, sfumata dentro una nebulosa, l’immagine di un altro uomo sovrapporsi alla sua: mio marito mi stava dando il buongiorno. Nei pochi secondi che mi hanno separata dal pieno risveglio sono riuscita ad acchiappare e trattenere la frase che Alessandro mi aveva rivolto sul finire del sogno anomalo, sono tornato solo per te e con quella voce nelle orecchie, una volta alzatami dal letto, mi sono recata in salone, ho fatto scivolare gli occhi lungo il secondo ripiano della libreria e li ho fermati davanti all’edizione più bella de “I Promessi Sposi.”
Abbiamo trascorso una magnifica estate insieme, io e Alessandro, dopo trent’anni dal nostro ultimo saluto.
Una bella dichiarazione d'amore letterario, non c'è che dire.
RispondiEliminaNel mio caso non ci sarebbe Alessandro ma Luigi, e il libro sarebbe "Novelle per un anno".
Beh, impegnativo, nel tuo caso, un amore dichiarato...a Luigi!
EliminaCerto, letterario, ovviamente! 😄
Ho provato un piccolo brivido e un deja vu con qualche passo di 31 dicembre.
RispondiElimina🤗
EliminaIo comunque Alessandro l'ho amato per merito della mia insegnante di letteratura, quindi quella carezza l'ho provata e spero tanto non ti abbandoni più.
EliminaNon mi abbandonerà, ho altri trent'anni per smaltirla, ma non so se allora potrò rinnovarla! :)
EliminaMa questo post è stupendo!
RispondiEliminaI promessi sposi io li ho amati anche a scuola, probabilmente grazie al prof che ce li ha fatti vivere come una fiction (o, visti i tempi, meglio dire una soap opera); ci divertivamo, sparlavamo, parteggiavamo.
Grazie, Viola.
EliminaLa riscoperta di un libro che, invece, al liceo io non ho amato per niente mi ha ispirato questo post. Sei stata fortunata e il tuo insegnante in gamba: basta sapere coinvolgere gli studenti nel modo giusto, avvicinarli anche con leggerezza a una lettura che leggerà non è.
Penso che avremo modo di confrontarci sui personaggi più riusciti, ho intenzione di scrivere altri articoli a riguardo. (Quando una cosa mi appassiona, io, poi, devo parlarne e parlarne e parlarne) 🙂
Ahahahaha! Bel post. Ci ero proprio cascata. :)
RispondiEliminaC'è stato un Alessandro nella mia vita, ma... mai sognato e mai portato in vacanza! 😉
EliminaBrava Marina!
RispondiEliminaTranquilla però che io non ti ruberò mai cotanto amore!
Con Alessandro (Manzoni, beninteso perchè un altro Alessandro l'ho sposato ma non scrive libri), ho rotto secoli orsono e nemmeno il bostik riuscirebbe più ad incollare i cocci!
Scaricato per sempre. Il Manzoni.
EliminaNiente, certi amori non vogliono proprio quagliare!
Quando si dice: eravamo incompatibili. 😄
Esatto! 😆
EliminaFortuna che per certe corte cose c'è il tempo di cambiare idea. :-)
RispondiEliminaE fortuna anche che per certe opere il tempo non passa mai! 😉
EliminaChe poi la parola "corte" non faceva parte del commento. Anche per i refusi c'è sempre tempo.
EliminaCapita anche a me. ML me la trovo davanti ad ogni incrocio, che mi guarda con quel suo sorriso alla Monna Lisa (le somigliava pure, maledizione), anche al Louvre a metà aprile di questo anno, le ho lanciato un occhiata veloce e lei stava lì, lei ML non Monna Lisa, che mi sorrideva
RispondiEliminadi squincio, come sempre e come sempre non aveva bisogno di dire una parola perché io capissi, e propeio per questo non vedevo l'ora che finisse perché con lei io non ero mai me stesso, ma me-lei e questo io detestavo. Ma adesso, come qualche anno fa, come per i prossimi anni a me va bene essere me-lei per un po'. E il suo ritratto á la Picassò sta sempre in alto nel mio atelier, la fronte verde smeraldo stagliata sulla sua faccia color ciclamino chiaro, che guarda il cielo scurissimo. Schizzata una sera a luce bassa dopo aver fatto all'amore.
Questo tuo bellisimo post mi riporta indietro, dove non vorrei tornare, ma dove sto sempre a mio completo agio.
Bellissimo anche quello che hai scritto tu, Vincenzo. È proprio vero che ci sono incontri che cambiano la vita e ricordi che non cambiano mai.
Eliminatroppo divertente ero intenta a scoprire questa dichiarazione dove andasse a parare .... ci credo che non è geloso tuo marito .... non siete contemporanei ... sennò una grattatina in capo se la darebbe pure lui... fantastica
RispondiEliminaAhaha, mio marito è stato il primo a mettere mi piace su Fb. Avrà divorato il post con gli occhi sgranati e poi avrà tirato un sospiro di sollievo. Stasera, quando torna, gli chiedo cosa ne ha pensato. 😉
EliminaE io ho il video del ritorno a casa di tuo marito!
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=7xNcM1oRmmE
😂😂
EliminaNon siamo rimasti nemmeno mici! 😭
Fino all'ultimo ho pensato veramente al ritorno di una ex fiamma 😅
RispondiEliminaBel post Marina, e non solo perché mi piace Manzoni 😊
🤗 Grazie, Marina.
EliminaVorrei parlare ancora di lui, cioè del suo romanzo: ho talmente tante cose da dire!
Ci hai fregato tutti. Bello. Vorrei saper scrivere come te. :)
RispondiEliminaE io vorrei avere la tua freschezza e la tua spontaneità, siamo pari! 😉
EliminaBellissimo!!ho letto tutta sognante ed ero così presa che manco ho capito subito il finale 😂scrivi molto bene complimenti!
RispondiEliminaCiao Serena, benvenuta e grazie per l'apprezzamento. 🌹
EliminaPost strepitoso, ero curiosa di capire dove andavi a parare.
RispondiEliminaComunque pure io, come Patricia, te lo lascio tutto Alessandro.
Insopportabile proprio. Penso di che non abbia molte possibilità di recupero.
😄
EliminaInsopportabile, eh?
Ma è perché la pensavo come te che ho voluto tornare sul romanzo: in cuor mio sapevo di averlo giudicato male per immaturità. Tu e Pat, invece, mi pare di capire, nessuna chance.
In verità ci ho pensato varie volte.
EliminaHo una copia de "i Promessi Sposi" con tanto di dedica di mia nonna, che se ne sta su uno scaffale da quando ero bambina ...e quasi mi pare di farle un torto, non avendolo manco mai aperto.
I miei ricordi sono ricordi scolastici e, come sempre accade in questi casi, deformati da una visione non adulta e, soprattutto, condizionati da un obbligo scolastico, che era praticamente un incubo. Lo odiavo a tal punto che leggevo i riassunti sul Bignami, non dico altro.
Il fatto che, invece, io adorassi la Divina Commedia, che in quanto a mattone batte tutti, mi fa pensare, che il povero Alessandro fosse proprio antipatico di suo e non tanto per la costrizione scolastica.
Aggiungiamo anche che, non essendo io una lettrice accanita, anzi in questi ultimi anni davvero poco interessata ai libri, avendo quindi sul comodino una lista di arretrati da paura, non metterei il polpettone in cima alla lista.
Però, sai, mai dire mai ...
Sì, non pensare che non ti capisca: anch'io al liceo non amavo molto il romanzo, quella lettura didascalica, quelle interpretazioni da scaletta, vivevo con l'incubo dell'interrogazione e del compito in classe. Ma come te la godi un'opera così! Per me il condizionamento forte è stato lo studio: "domani che abbiamo? Oddio, I promessi sposi". Era diventata una materia a sé e forse qualche furbata per scansarmi i riassunti devo essermela inventata pure io.
EliminaPerò, non so, riletto adesso, il bruco è diventato farfalla. 😀
L'ho apprezzato moltissimo grazie a una rilettura "spontanea" anche se pure "a scuola" non mi aveva annoiato o altro. Certamente si trattava di un approccio differente, per il quale si richiedeva di indugiare su alcuni aspetti per studio.
RispondiEliminaLa potenza dell'Innominato? Le descrizioni dell'epidemia, di quella Milano stravolta... quella "pagina" terribile della mamma di Cecilia...
Mi vien voglia di rileggerlo ancora *_*
Grazie Marina per questo bellissimo post!
Nessun messaggio subliminale intervenuto mediante sogno, allora: rilettura spontanea per te. Che bello! Hai citato proprio le parti che mi hanno coinvolto di più e la conversione dell'Innominato mi ha letteralmente rapita, come ho letto e riletto quella pagina struggente di Cecilia. Ho fatto una bella discussione con mio figlio, un giorno e, non ci crederai, ma dal confronto sono venuti fuori dei ragionamenti davvero interessanti. Ogni personaggio induce a fare delle riflessioni (pensa pure a don Ferrante). Insomma, non mi sono pentita di essermi ricreduta sulla bellezza de I promessi sposi.
EliminaIl post è bellissimo, ma Alessandro in sogno mi inquieterebbe. Ha scritto delle pagine magnifiche e dei personaggi eccezionali, anche se poi l'insieme non mi esalta. E lui continua a starmi umanamente antipatico anche se riconosco che doveva essere una bravissima persona.
RispondiEliminaSta antipatico a molti, Alessandro Manzoni. Io, più che altro, non amavo leggere e studiare I Promessi Sposi, dell'autore non ricordo sensazioni particolari. E dire che me lo sono sognato: certo, di inquietante era inquietante, magro, anche un po' pallido, ora che lo metto a fuoco meglio. Però mi ha offerto l'opportunità di ricredermi sulla sua opera, il che d'ufficio me lo rende simpatico.
EliminaIo ho apprezzato meglio le sue lettere. Molte estati dopo il primo incontro...
RispondiEliminaUn gradimento a lento rilascio, si potrebbe dire del Manzoni. 😄
Eliminaehehehehehe... c'ero cascata eh... Potrebbero effettivamente essere parole dedicate ad un amore di gioventù perduto e rimpianto: chi non ne possiede uno? ^_^
RispondiEliminaIo ed Alessandro abbiamo avuto un buon rapporto scolastico, grazie anche ai vari insegnanti che me lo hanno fatto apprezzare; ma dei suoi Promessi, io non sopportavo Lei, madre santa!, quella Lucia... era proprio una questione di intolleranza che ha finito per riflettersi sul suo creatore.
Sei sempre strepitosa, Marina!
Un abbraccio
Per esempio Lucia, sì, beh, lei era insopportabile allora ed è rimasta insopportabile dopo trent'anni. Ce li hai presenti i timbuluna a leva pilu? 😂 Immagino di sì. Ecco su Lucia a leva pilu. 😂😂
EliminaBen ritrovata, Irene!
Bello, Marina. Pensavo a un racconto ben riuscito, il finale mi ha illuminato. Una lettura che di prima mattina mi riconcilia con il mondo. Per quanto riguarda il Manzoni, concordo sul suo fascino, anche per me è stata una riscoperta tardiva;)
RispondiEliminaSe io e Alessandro abbiamo allietato la tua mattinata non possiamo che essere felici! 🤗
EliminaMolto bello questo post Marina, è bello riscoprire un libro dopo tanti anni.
RispondiEliminaIo invece I promessi sposi li ho amati anche a scuola, così come ho amato anche altri grandi della letteratura italiana. Per me studiare la letteratura era proprio come andare a una festa, mi appassionava tantissimo, con somma gioia del mio professore di Italiano che non ritrovava altrettanta passione nei miei compagni di classe, anzi, non trattandosi di un liceo la letteratura veniva considerata meno delle materie tecniche (mentalità del tutto sbagliata, secondo me).
Purtroppo è vero, in molti istituiti tecnici la letteratura sì snobba perché si è convinti che sia inferiore ad altre. Fortuna che ci sono bravi insegnanti e soprattutto bravi studenti capaci di capire l'importanza della materia. Non per niente tu scrivi e ami farlo.
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