L’appartamento è al primo piano. All’ingresso, un piccolo disimpegno porta in una stanza con una finestra che dà sulla terrazza. Sì, io e le mie coinquiline abbiamo una terrazza enorme, su cui si affacciano a ferro di cavallo tre palazzi di sei piani ciascuno e poiché contare sull’educazione della gente è chiedere un miracolo, ogni giorno ci aspettiamo di rimuovere dalla superficie esterna piastrellata, colore amaranto, di tutto: dagli immancabili mozziconi di sigaretta, gettati via dalle mani noncuranti di chi se ne fotte bellamente di dove atterreranno ai rifiuti di varia forma, natura e consistenza altrimenti destinati ai cassonetti dell’immondizia, se non fosse più sbrigativo avviarli dal balcone.
domenica 23 luglio 2023
giovedì 20 luglio 2023
Interviste estive di Luz: oggi tocca a me
Non è un caffè, questa volta, ma un’idea estiva cui ho voluto aderire perché sapevo che mi sarei divertita.
Luana, nel suo blog, ha proposto ai lettori la partecipazione a un’intervista, con domande “stuzzicanti” con le quali mettersi in gioco e riflettere su alcuni aspetti di sé.
E che potevo esimermi io?
Ho scritto la mia mail ed eccomi arrivare il pacchetto-domande. Mi sono messa in gioco, ho riflettuto e ho risposto con la mia solita sincerità e lo spirito leggero, ma serio, richiesto dalla natura dell’iniziativa.
Visto che il caldo fiacca e centellina lo slancio verso la scrittura, considero questo esercizio come una bella eccezione.
Le domande di Luana sono quindici. Venite a leggerle?
martedì 11 luglio 2023
#CitazioniEstive: Il vincitore riluttante - Ennio Flaiano dopo la vittoria del Premio Strega (tratto da “Diario di un'estate marziana” di Tommaso Pincio)
Premio Strega, prima edizione. Raccontano i tanti presenti alla sera del 5 luglio 1947 che Flaiano, salito sul podio dove l’attendevano Maria Bellonci e un assegno di duecentomila lire, cercò di trovare una battuta. Un amico lo aveva sollecitato dalla folla gridando, Ennio, dicci qualcosa, e lui, in qualità di vincitore con Tempo di uccidere, annaspò per il turbamento. Alla fine qualcosa la disse, nel microfono che un cronista Rai gli aveva puntato sotto il mento. Nessuno capì cosa, ma risero tutti comunque.
martedì 4 luglio 2023
#CitazioniEstive: I “negri” ne “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee
“I testi dell’accusa, a eccezione dello sceriffo di Maycomb, si sono presentati a voi, signori, in questa Corte, con la cinica sicurezza che la loro testimonianza non sarebbe stata affatto messa in dubbio; fiduciosi che voi, signori, avreste avallato la loro malvagia presunzione che tutti i negri mentono, che tutti i negri sono esseri fondamentalmente immorali, che nessun negro si può impunemente lasciare accanto alle nostre donne: presunzioni inevitabili in menti del calibro di quelle dei testimoni d’accusa.
“E questa, signori, lo sappiamo, è una menzogna nera come la pelle di Tom Robinson, una menzogna sulla quale non c’è nemmeno bisogno che io insista. Voi conoscete la verità, e la verità è questa: alcuni negri mentono, alcuni negri sono immorali, alcuni negri non possono essere lasciati accanto alle donne, nere o bianche che siano. Ma questa è una verità che si può applicare a tutta la razza umana e non a una particolare razza di uomini. Non esiste una persona, in quest’aula, che non abbia mai detto una bugia, che non abbia mai fatto una cosa immorale, e non esiste un uomo al mondo che non abbia mai guardato una donna con desiderio!”
martedì 27 giugno 2023
Suicidio e letteratura
giovedì 15 giugno 2023
In viaggio con Proust: la piattaforma girevole del risveglio
La osservo, mentre si trucca davanti allo specchio. Le ammiro la pelle liscia del viso, la forma della bocca e i capelli neri, lucidi, con un taglio corto che le conferisce un’aria sbarazzina. Lei è sempre ventenne, io non lo sono più: ho fatto un viaggio nel tempo e l’ho raggiunta là, dove la giovinezza è ancora il dono che presto le sarà sottratto. E parliamo.
martedì 6 giugno 2023
Il trucco c’è ma non si vede
Mi lascio incuriosire da un video in cui una donna davanti alla telecamera fa le smorfie e le premesse suggeriscono che diventerà bellissima grazie alla sua bravura nel truccarsi. Infatti ha il volto al naturale, un cespuglio in testa, il naso grosso, gli occhi smorti, ma con grande abilità comincia una routine di make up, che attraverso vari step arriva a un risultato sbalorditivo. Spalma sul viso creme sbiancanti, disegna sopracciglia con curve artistiche di grande precisione; carica colore con pennelli di varie dimensioni, sfuma su fronte, palpebre, contorno occhi; schiarisce, picchietta, stratifica; con l’eye-liner traccia linee perfette, crea ombre, si riempie di fondotinta, assottiglia le narici con un magheggio e dal nulla spuntano zigomi pronunciati e naso alla francese.
domenica 28 maggio 2023
Proust e Pasolini: due mondi a confronto
Tutto quello che osserviamo passa attraverso il filtro delle esperienze, delle sensazioni: un tramonto è lo spettacolo più bello della natura, ma questa sera, di fronte al groviglio di nuvole grigie screziate di rosso che irrompe nell’azzurro del cielo, penso a una telefonata ricevuta, alla mia lontananza in un momento difficile, a quello che devo fare per coprire questa distanza ed essere di aiuto, in qualche modo. Proietto nel maestoso spettacolo che osservo dalla finestra il carico di apprensione che vivo: se dovessi descriverlo adesso, senz’altro gli darei una connotazione negativa.
martedì 9 maggio 2023
Le due strade
La disistima è molto più brutta della rabbia, dell’offesa, del rancore.
La rabbia passa, se spegni i riflettori su una discussione spiacevole; dall’offesa ti ripari ignorandone la fonte; il rancore diventa presto indifferenza, quando decidi che preferisci di gran lunga la serenità ai sentimenti negativi, ma smettere di stimare una persona significa cancellarne ogni riguardo, significa non riconoscerle nulla, neanche quel minimo che ne garantirebbe perlomeno la dignità.
Quanta gente, negli ultimi anni, ho trascritto nel libro nero della disistima!
giovedì 27 aprile 2023
Feticismo prêt-à-porter
Ieri sono scesa in cantina per prendere una musicassetta, che per me ha un valore inestimabile; sapevo di trovarla dentro una valigia ventiquattrore dove custodisco alcuni oggetti importanti. Lo sono perché il tempo ha attribuito loro un significato simbolico: c’è una t-shirt ricavata da un lenzuolo di cotone bianco, su cui, molti anni fa, con un pennarello nero, scrissi a lettere cubitali il nome del mio gruppo preferito e in rosso quello dei singoli componenti, con delle venature glitterate ormai scomparse quasi del tutto (sul retro, avevo trascritto i titoli delle canzoni più belle). Quel pezzo di stoffa cucito ai lati, senza dovizia di particolari né pretese di precisione, rappresenta tutto un mondo vissuto a diciotto anni, fatto di sogni ancora da costruire, l’incantesimo della musica a segnare ogni sua tappa e mi riporta indietro, nel lontano 1987, al permesso ottenuto di andare al concerto dei Duran Duran, insieme a due amiche, fan sfegatate come me della band inglese (accanto al prezioso cencio, ho ritrovato anche il biglietto di quell’evento alla Favorita di Palermo, icona di una delle occasioni più belle della mia vita).
giovedì 20 aprile 2023
Si chiama nostalgia
martedì 11 aprile 2023
Fine dell’idillio
Anni fa avevamo una piccola casa, come dicono le persone chic un pied-à-terre, in una località che io ho molto amato: Sant’Ambrogio.
martedì 4 aprile 2023
Professione di fede
Ho sempre pensato che parlare di te alla gente mi esponesse a reazioni che non cerco, io che ti ho sempre vissuto come un dono prezioso e con te ho instaurato un rapporto intimo talmente speciale da non sentire il bisogno di condividerlo con nessuno.
martedì 28 marzo 2023
La missione
martedì 21 marzo 2023
Il significato della rilettura
Avete presente quando scrivete di getto e, nel rileggere, prestate attenzione a tutto ciò che, nell’immediatezza, vi è sfuggito? Controllate che fili ogni cosa, ridate ordine ai pensieri, siete più recettivi e vi accorgete degli errori, delle imperfezioni, delle stonature. Azzardando un parallelo con la lettura, quando inizio un libro mi lascio andare, cioè leggo senza attivare nessuno spirito critico, con l’unica intenzione di godermi la storia, di vivere tutte quelle sensazioni che sorgono con disinvoltura, con le varie tonalità umorali indotte dalla narrazione. La mia è, per rimanere in tema di analogie con la scrittura, una lettura di getto.
martedì 14 marzo 2023
Ciò che conta
martedì 7 marzo 2023
Il “terzo tempo” della vita
Avevo tredici anni quando lessi “Porci con le ali” di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice. Era un romanzo che avevamo in casa, un po’ nascosto nella libreria e io lo scovai il pomeriggio in cui volli sbirciare da vicino i ripiani alti del mobile. Lassù, oltre a esserci una collana di libri di arte, un’antica edizione della Divina Commedia in tre volumi e le biografie di Garibaldi e Napoleone, c'era una mensola dedicata alla narrativa, dove si trovavano vecchi testi di letteratura e qualche romanzo che i miei non volevano tenere a portata di mano. Ricordo che presi la scala per raggiungere la “no fly zone” e fu così che scoprii il romanzo “proibito”.
martedì 28 febbraio 2023
Fuori dalla limousine dopo 45 pagine
Un tempo arrivavo fino all’ultima pagina di un libro anche a denti stretti, nonostante il basso gradimento del testo. Non portare a termine una lettura, per me era indice di scarsa serietà, in più mi dava uno svantaggio: non poterla giudicare in modo opportuno. Piano piano, però, ho capito che questo è un atteggiamento sbagliato, costringersi ad andare avanti, forzando una volontà stanca e distratta, è una punizione che chi ama leggere non può e non deve autoinfliggersi.
martedì 21 febbraio 2023
Il caffè di Luz e Marina: “La tua assenza è tenebra” di Jón Kalman Stefánsson
Appuntamento con "Il caffè di Luz e Marina"
martedì 14 febbraio 2023
L’eco di San Valentino
Inventare mondi con la mente e poi trasferirli in una finzione scenica per renderli concreti: a dodici anni non ero soltanto una sognatrice, ero anche una sceneggiatrice, una costumista, un’attrice, con la fissa di materializzare ogni storia partorita dalla fantasia. Che divertimento, quei pomeriggi chiusi nella mia camera, ad allestire il “set” di film immaginari: spostavo mobili, creavo atmosfere con le luci, gestivo la colonna sonora, scegliendo con cura i brani più rappresentativi.