giovedì 16 dicembre 2021

Libri dentro una Nuvola: week-end a Più Libri Più Liberi

Sembra fatto apposta: la mia partecipazione a Più Libri Più Liberi è a cadenza biennale. Sono andata nel 2017, poi nel 2019 e adesso, nel 2021, con la differenza che il vuoto del 2018 è stato dovuto a una mia assenza volontaria, quello del 2020 decisamente no: la pandemia ha inghiottito tutto e la sospensione necessaria dell’evento è stata una fra le tante imposte a seguito del sofferto lockdown.

Due anni e sono di nuovo qui, con la testa sollevata verso La Nuvola, visibile attraverso l’imponente rettangolo di vetro del Centro Congressi, all’EUR. Con il cellulare inquadro la struttura per la foto di rito, che immortala un momento a me tanto caro: l’ingresso alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria.

 

È sabato 4 dicembre ed è il primo giorno. 
Quest’anno la data d’inizio cade proprio nel fine settimana. Immagino file interminabili e corsie sovraffollate, ma ho promesso ai miei cari e soprattutto a me stessa che non mi attarderò oltre il dovuto: eviterò l’eccessiva folla, andrò in un orario possibile, scongiurerò il sopraggiungere del superflusso di avventori. Infatti, vado alle 14:30 e non da sola: ho preso appuntamento con la mia cara amica, blogger e compagna di caffè Luana Petrucci. Insieme cominceremo l’avventura con la Lectio magistralis di Alessandro Baricco sul “Potere liberatorio dei libri”, che si terrà alle 15:30 presso l’Auditorium. 

Le staffe di acciaio e membrane traslucide che formano la nervatura della Nuvola esercitano su di me il solito fascino. Mi guardo attorno sempre con la stessa aria di sospensione, fotografo da angolature diverse l’avveniristica architettura, poi il momento di idillio si spezza, non appena mi accorgo che la gente in coda per accedere all’Auditorium arriva quasi all’imbocco delle scale mobili. 

Ma sarà il caso di dimostrarci così interessate alla lezione di Baricco, tanto da non potere rinunciare a questa interminabile attesa, per finire imbottigliate in una sala debordante di persone?

Poco male, ci viene in soccorso il destino, che vuole Alessandro Baricco dare forfait all’ultimo momento: un passaparola ci annuncia che l’evento è annullato e il serpente umano si smista all’istante, liberandoci dallo scrupolo.


Ripieghiamo, con soddisfazione, sulle interviste a Cristina Comencini e Melania Mazzucco, entrambe ospiti dell’Arena Robinson (lo spazio a PLPL dell’inserto culturale in uscita con il quotidiano La Repubblica).



Io e Luana, dalla prima fila in cui siamo sedute, seguiamo con gusto gli interventi programmati. Cristina Comencini racconta episodi di vita personale, il rapporto col padre, la bellezza e la difficoltà di essere mamma a diciotto anni; svela aneddoti legati ai suoi esordi, spiega bene ciò che pensa riguardo ad alcune delle tematiche oggi più dibattute: è un piacere stare ad ascoltarla. 





A seguire, resto sorpresa da un’inedita versione del Premio Strega Melania Mazzucco (di cui, di recente, ho letto “l’Architettrice”), che con competenza e trasporto illustra natura e significato di talune opere, a conferma di un’evidente passione per la storia dell’arte. La parentesi dedicata all’Eros, con tre particolari quadri di Gustave Courbet, Francis Bacon ed Egon Schiele è il cameo di questa originale trattazione.



Egon Schiele

Le scale mobili aprono una visuale dall’alto di grande respiro e siamo giù, pronte ad accedere nell’area espositiva. 

Ma questo è un giro che ci riserviamo di fare domenica 5.



Stavolta con Luana ho appuntamento per le 11:00, perché alle 12:00 vorremmo assistere alla presentazione di “Alabama”, il libro di Alessandro Barbero, a cura di Sellerio Editore. Ho cerchiato nel programma altri incontri, ma alla fine, di imperdibile decretiamo solo quello con Fabio Stassi, autore, ancora per Sellerio, del romanzo “Mastro Geppetto”

Abbiamo qualche ora prima dell’evento, previsto per le 14:15.


La nostra immersione nell’universo cartaceo degli oltre 500 espositori ha inizio dalla mia affezionata “CasaSirio Editore”, di cui ho letto quasi tutto e che apprezzo per competenza, dedizione, ottime storie, ottimi autori, ottime copertine.



Non per niente mi porto a spalla la shopperbag della casa editrice, che presto conterrà il mio bottino. 

Con Luana conveniamo su un fatto: i libri restano uno spettacolo per gli occhi e una necessità per la mente, 




però a una Fiera del libro l’acquisto compulsivo dovrebbe essere superato dal desiderio di scoprire la cosa esclusiva, difficile da reperire, l’iniziativa di cui non parlerà mai nessuno, la novità offerta da un editore poco conosciuto.
In fondo, frequentiamo già le librerie per comprare i testi che vorremmo leggere e qui, purtroppo (piccola nota negativa) i libri sono venduti a prezzo pieno, non siamo incentivate dall'offerta di uno sconto anche simbolico (come dovrebbe essere in queste occasioni speciali.)
Dunque il mio sguardo sorvola su alcuni stand, si riempie di curiosità e bellezza per i volumi con le copertine più riuscite, anche per i cataloghi più originali,






ma poi non esito ad acquistare una pochette porta libro, presso lo stand di “Coppola Editore” (casa editrice siculo/campana, con sede a Scampia), che mi conquista per la motivazione legata alla vendita: si tratta di lavori artigianali, realizzati a mano da un gruppo di ragazze africane, vittime di tratta e sfruttamento. Il manufatto ha il preziosismo del tessuto che è a stampa wax (una stoffa in cotone molto colorata, con fantasie che ricordano il batik) e mi cattura anche per il significato a esso sotteso: i vari disegni rappresentano l’Amore, la Famiglia, la Buona fortuna... Io scelgo la pochette che mi piace di più e solo dopo scopro che simboleggia la Resistenza, un valore a me particolarmente caro, in questo momento storico.




Lo stand esibisce una collana classica “I Fiammiferi”, in bellissimi volumetti tascabili e delle agende con raffinata copertina in legno. 


Che ve lo dico a fare: avrei comprato tutto. E poi, come non amare una casa editrice che...



Sulla scia dell’entusiasmo per le novità e le chicche letterarie, io e Luana ci soffermiamo presso lo stand di Odoya Edizioni, dove non possiamo fare a meno di sorridere e contemporaneamente infatuarci di una collana geniale, in cui gli autori invitano ad “agire e pensare come...” un personaggio conosciuto. La mia curiosità  cade subito su: “Agire e pensare come Tyrion Lannister”,




mentre Luana si porta a casa “Agire e pensare come Il Piccolo Principe” (impossibile lasciarsi sfuggire una tale delizia per chi ne ha realizzato una pièce teatrale di successo).


Le nostre “vasche” lungo i corridoi degli espositori continuano e ritrovo una vecchia conoscenza, una persona significativa per la mia vita da universitaria, perché adesso è un editore di tutto rispetto, ma nel lontano 1990 era l’Ottavio Navarra leader dell’Occupazione studentesca della Facoltà di Giurisprudenza, durante il Movimento “La Pantera”. Abbiamo rinnovato molti ricordi: non vorrei dirlo, ma sono passati più di trent’anni!




E così, passando davanti alla scrittrice politically correct,


leggiucchiando le invitanti ricette di cucina, con una grafia simile alla scrittura manuale,



scansando come il covid lo stand di ZeroCalcare, per il cui firma copie c’è una fila che prende quasi tutto il perimetro della sala (alla faccia degli assembramenti!),





riflettendo sull’eventualità di sfoggiare nella libreria di casa taluni manuali,




riflettendo sull’eventualità di scoprire cosa pubblica una casa editrice che si chiama: 



e affidandoci alle certezze (Black Coffee mi ha conquistata due anni fa con un libro che ho recensito, Lingua Nera” di Rita Bullwinkel e quest’anno ricevo un bel regalo di Natale da parte della mia carinissima accompagnatrice. 

Grazie ancora, Luana!)...



...sopraggiunge l'ora dell' attesa presentazione di “Mastro Geppetto”.

Conosco Fabio Stassi solo di fama, ma non l’ho mai letto. Avevo sentito parlare di questo ultimo suo romanzo e volevo soddisfare la mia curiosità.

Con qualche minuto di ritardo, io e Luana saliamo nel mezzanino, dove, presso la sala Antares, l’incontro con l’autore è già iniziato. Ci sono dei posti liberi e ci accomodiamo. 

Da subito mi sorprende il garbo e la delicatezza con cui Stassi si esprime: 



sembra timido, a tratti mostra un’apparente mancanza di disinvoltura, che lo avvicina al pubblico, perché lo rende umile, senza quella boria spesso ostentata dallo scrittore di successo. Le domande del moderatore sono pertinenti e le risposte chiariscono il contenuto della narrazione e la profondità del personaggio di Mastro Geppetto, che sì, è proprio lui, il “papà” di Pinocchio. Solo che Pinocchio, in questo racconto, non compare: protagonista assoluto è il falegname, il vero disobbediente, che non sa accettare le leggi sociali e sogna in grande. Da ciò che ascolto, questo sembra il libro perfetto per me: amo le atmosfere malinconiche e questa storia, a quanto pare, le narra in modo egregio. Ma è solo grazie all’ultimo intervento dell’autore che il mio apprezzamento si consolida: l’aneddoto del cappotto di fustagno, che riporta in vita un suo ricordo autobiografico, legato a uno zio scomparso, è di una tenerezza commovente. In più, Fabio Stassi ha una storia familiare legata alla mia città, Caltanissetta; infatti, tra i luoghi del romanzo, compaiono le zolfare, miniere di zolfo la cui triste realtà fa parte del patrimonio storico siciliano.


Al termine dell’incontro, mi accodo alla fila per avere la copia di “Mastro Geppetto” autografata. Non posso esimermi dal dire all’autore che sono nissena e lui mi regala una dedica che mi fa felice e rende unico questo incontro.





La giornata, per me, può finire qua: una degna conclusione, che mi porta fuori dalla Nuvola alle 15:30, col sorriso sulle labbra (ancorché nascosto dietro la mascherina) e la borsa piena di cose belle.




L’ultima la ritrovo a casa, che sporge da un angolo del programma di PLPL come se volesse farsi notare e non essere dimenticata fra le pagine della brochure: è un cartoncino che pubblicizza il libro di Sara Conci (Edizioni Del Faro), “La forza di una madre”. Lo distribuiva, presso lo stand della casa editrice, una bambina dolcissima, la figlia dell’autrice del romanzo, la quale, nel frattempo, scriveva sul retro frasi personalizzate. Io e Luana abbiamo preso e conservato la cartolina.






Sul retro della mia c'è scritto questo:



Un augurio che, oggi più che mai, reputo prezioso.






22 commenti:

  1. Non si capisce per niente che avete passato una gran bella giornata ;-)
    Comprendo bene perché dopo la "pausa" forzata del 2020, tutto ci appare - giustamente - prezioso perché sappiamo che non è scontato.
    Io ultimamente leggo meno, non posso parlare di "blocco" ma sono diventato più pigro, e poi do preminenza ai fumetti. Però Zerocalcare non mi piace, stranezze.

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    1. ZeroCalcare non piace neanche a me. Ho provato a vedere il film su Netflix, ma ho spento dopo dieci minuti. Niente, non mi conquista. Lui, però, è molto garbato col suo pubblico e sempre disponibile. Capirai, col successo che si è trovato a gestire! 😁
      Per il resto, caro Ariano, è vero siamo fuori e facciamo (tentiamo di fare) cose, ma è brutto guardarsi sempre attorno con occhi sospetti, tenersi a distanza con tutti, sperare che, nonostante tutto, non ti accada nulla... La situazione, per me, rimane drammatica, dal punto di vista psicologico ed emotivo, ma cerco di non farmi sopraffare dal pessimismo.

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    2. Io sono alla terza puntata di questa serie, che mi piace perché è un linguaggio diverso, che nasce dal fumetto. Certo, faccio fatica a seguirlo e lo dico con quell'occhio tecnico di chi pensa al pubblico producendo qualcosa. Non si può parlare così in fretta dinanzi a un pubblico variegato. Ci sono passaggi in cui non si capisce nulla. Hanno scritto che con Troisi accadeva la stessa cosa, ma non penso sia vero. Io faccio fatica e questo non è un bene.

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    3. Comunque, mi sono ripromessa di andare al di là delle apparenze e di concedere alla serie un’altra possibilità. Mi accoderò ai miei figli, che vogliono vederlo. Vediamo a conclusione del tutto cosa ne avrò ricavato (almeno non giudicherò solo in base a un pregiudizio)

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  2. Che belle foto e quanta energia! Invidio molto la possibilità che avete di condividere la passione per i libri e la scrittura anche dal vivo! Brave!

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    1. Nei limiti, si fa quel che si può. Per me è bello che Luana sia qui a Roma. 😊

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    2. Non ci siamo conosciute ai tempi in cui abitavamo nella stessa cittadina (Ciampino) e poi abbiamo ampiamente recuperato. :)

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  3. Che belle queste due giornate insieme a Luana, vi ho un po’ invidiato, ho ripensato ai tempi in cui andavo in giro con le mie amiche “letterarie” per mostre e presentazioni di libri di autori che amavamo. Mi è sembrato un po’ di essere lì con voi, mi incuriosisce Mastro Geppetto, magari più avanti lo leggerò. Grazie per questa ventata di energia che ci hai regalato!

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    1. È stata una ventata di energia , hai detto bene. Una piccola ricarica di batterie per me necessaria. E la compagnia ha reso tutto ancora più speciale. 😉

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    2. Giulia, Bologna non è poi così lontana. Perché non fai un pensierino a venire a Roma il prossimo anno alla fiera 2022? Dai, ci contiamo.

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  4. Per me Più libri più liberi appuntamento imperdibile da anni.. eppure eccomi al secondo appuntamento mancato consecutivo..potevo andare si, ma non me la sarei goduta appieno, anche al riparo della doppia vaccinazione e con una fpp2 di quelle toste addosso. Quindi eccomi qui a leggerti quasi coi lucciconi, e magra consolazione che (il mio) Baricco non sia stato della partita.. sarà per il prossimo anno spero, e ci passerò tre giorni a consolare i rimpianti.. ;)

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    1. Un altr’anno saremo tutti veramente “più liberi” e tutti senza mascherine e tutti con un carico più leggero sulle spalle e, se t’incontrerò, non ti porgerò il gomito o il pugno, ma con un ampio sorriso “visibile” sarò contenta di dirti “piacere di conoscerti”.
      Che dici, si potrà fare?
      (Mi sono voluta concedere una botta di ottimismo, che negli ultimi tempi ho perso del tutto. Si vede che vuole ancora farsi largo)
      Al prossimo PLPL, allora! 😉

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    2. Bellissimo proposito e raccolgo l'invito con entusiasmo e tutto l'ottimismo necessario e possibile! Intanto Buon Natale ed un 2022 che ci riappacifichi col mondo intero! ;)

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    3. Franco, sono felice che ti piaccia Baricco. Io non amo tutto quello che ha scritto ma non avrei mai potuto perdermi capolavori come Novecento e Oceano mare.

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  5. Cara Marina, mi ero gustata questo post dal cellulare e adesso lo rileggo volentieri. Sì, due belle giornate, ci siamo organizzate in maniera ottima e tutto è andato per il verso giusto, compresa qualche défaillance. Dopotutto, anche se non abbiamo visto Baricco né Barbero, il bello di questo grande evento è che puoi girare l'angolo e trovare altro, ti siedi e ti si apre comunque un mondo, come è capitato a noi.
    Una delle cose che mi sono piaciute, è che hai potuto imbatterti in Mazzucco e Stassi, due autori che amo molto e che finalmente conoscerai anche tu (che la Mazzucco hai letto con L'architettrice ma che saprà rivelarti un mondo diverso e straordinario con Vita). L'entusiasmo di noi lettori è qualcosa che sento come un privilegio, amare i libri è un dono ma è allo stesso tempo un'opportunità. Prendiamo Stassi. Ci ha fulminato con quel suo discorso semplice, puro, gentile e coinvolgente. La sua umiltà ci ha fatto pensare "io a questo qui voglio bene di default". E quanto è bello imbattersi in nomi importanti eppure anche persone così alla portata di tutti?
    Speriamo davvero di poter organizzare il reading qui a Grottaferrata!
    Anche a me piace scoprire la piccola editoria, perché davvero nasconde delle preziosità che meritano di essere conosciute e divulgate. Leggerò i libri che ho acquistato e sono contenta che per la maggior parte appartengano ad autori sconosciuti.
    Un altro momento che mi è caro è l'incontro con Navarra Editore, che tu conoscevi perché quell'uomo era un ragazzo ai tempi dell'università a Palermo. Ecco, essermi imbattuta in un libro che un'autrice emergente mi ha fatto leggere qualche settimana fa, aver parlato con l'editrice che le ha dato fiducia riguardo ai motivi per cui un imprenditore scelga di dare fiducia, è stato molto bello. E loro sono fantastici.
    Per non dire di quando ci siamo imbattute in quelle borsine proteggi-libro provenienti da donne in fuga dalla disperazione. Editori che dunque sostengono progetti necessari, che credono in progetti del sociale.
    Una gran bella esperienza. E mi piacerebbe andare a Torino a maggio, magari! Grazie per averla raccontata come sai fare tu, e grazie perché riguardo al valore dell'accompagnatrice, posso dire lo stesso di te.
    Alla prossima, compagna di letture e avventure. :)

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    1. Se il reading a Grottaferrata andrà in porto, sarò in prima fila a godermelo. Tra l’altro sarò presente con la consapevolezza del libro, che, nel frattempo, avrò letto (sarebbe bello scambiarci le opinioni, a riguardo: siamo due lettrici attente ed esigenti. Vediamo se anche questo romanzo saprà conquistarci come ha fatto il suo autore.)
      Io ho scoperto la media e piccola editoria da quando frequento i miei gruppi di lettura: davvero ci sono chicche imperdibili e poi la cura che certi editori mettono nel confezionare le opere che pubblicano fa la differenza con molte pubblicazioni “più famose”, ma trattate con meno riguardo, se così si può dire.
      Maggio? A Torino? Sarebbe un bellissimo regalo per il mio compleanno. Vedremo, intanto proviamo a immaginarlo possibile. 😉

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  6. Magnifico questo reportage! Mi è sembrato di essere lì con voi a scorrazzare tra gli stand e i colori delle copertine, che sì, i libri sono prima di tutto belli per gli occhi, oltre che buoni per l'anima.
    Chissà che alla fine di questo inferno pandemico, non ci si riesca ad andare insieme, ho un viaggio a Roma in sospeso. :)

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    1. Magari! Sarebbe veramente bello. A parte che ne avremmo, poi, da raccontare! 😄

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  7. Io in quei posti non ci devo andare: comprerei tutto ma saprei di non avere tempo per leggere niente e imploderei in un buco nero di insoddisfazione e malumore! Però bella fiera ;-)

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    1. Anch’io sono affetta dalla stessa malattia, con l’aggravante che mi compiaccio nell’accumulare i libri non letti senza maturare insoddisfazione né malumore. Mi basta averli, 🤪

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  8. Arrivo in ritardissimo, ma ho letto con grande piacere il tuo resoconto e ne approfitto per augurarti un sereno 2022 (dita incrociate al massimo!).

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    1. Sono state due splendide giornate!
      Grazie e ricambio gli auguri. 🤞🏻🤞🏻

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