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domenica 15 giugno 2025

Scrivere è difficile


Non è mai
una perdita di tempo tornare su vecchi argomenti, così oggi, per ribadire l'importanza di talune regole di scrittura, sfrutto due pretesti che sono in qualche modo complementari, perché provengono dalle esperienze personali, una di scrittura, l’altra di lettura, avviate in contemporanea nelle ultime settimane.


Uno dei limiti più evidenti, ma meno riconosciuti, quando scriviamo, è l’incapacità di rinunciare a ciò che abbiamo scritto, che va dal rifiuto totale di intervenire sul testo, nella convinzione di avere fatto tutto al meglio delle nostre possibilità, alla difficoltà di intercettare quelle parti eliminabili, nonostante ci sia voluto del tempo e non poco impegno per crearle. Magari  abbiamo buttato l’anima, in quelle pagine, e immaginare di ridurle o di “aggiustarle” smonterebbe il nostro autocompiacimento, poco importa se per difenderlo abdichiamo alla buona resa della narrazione.

giovedì 3 ottobre 2024

Dolce è la guerra per chi non ne ha esperienza

Salvador Dalí, Il volto della guerra

Erasmo da Rotterdam  attingeva spesso a quel serbatoio di sapere che erano gli “Adagia”, una raccolta di proverbi, detti e motti da cui egli traeva spunto per elaborare le sue ricche e articolate considerazioni. Uno di essi, tratto da un libro che riporta l’omonimo titolo, recita “Dolce è la guerra per chi non ne ha esperienza(in latino Dulce bellum inexpertis) e, devo dire, mi stupisce sempre verificare come ci siano classici senza scadenza, che ritornano attuali in qualunque epoca e sembrano confermare, anche da lontanissimo, verità che il tempo non ha mai cambiato.

martedì 17 settembre 2024

N’allez pas trop vite - Una scusa per parlare ancora di Proust


Della narrativa dei giorni d’oggi non riesco a farmi piacere l’eccessivo uso della prima persona e del tempo verbale al presente e questo può corrispondere a un certo mio gusto letterario orientato verso altri stili, forse più classici o, forse, semplicemente diversi. La ricerca della paratassi sfrenata, con frasi brevi, continuamente interrotte dal punto fermo è un’altra connotazione della narrazione odierna che mi conquista poco:

martedì 3 settembre 2024

#CitazioniEstive: i bambini affamati, in un brano tratto dal romanzo “Furore” di John Steinbeck


Riscaldo i motori del blog con una citazione estiva, la lunga pagina di un romanzo che ho letto in pochissimi giorni (il che dà la misura di quanto mi sia immensamente piaciuto). 

Il libro è un classico di letteratura americana, scritto nel 1939 da John Steinbeck: “The Grapes of Wrath”, in Italia tradotto e pubblicato un anno dopo da Bompiani con il titolo di Furore”. Racconta il drammatico esodo di una famiglia di mezzadri dell’Oklahoma, negli anni trenta, costretta a lasciare le campagne coltivate a cotone, il lavoro, la casa, per raggiungere la California, nuova “Terra Promessa” per un’intera popolazione in fuga. L’uso dei trattori risponde alle necessità di padroni insensibili e potenti, che non si fanno scrupoli a spianare aie e abbattere fattorie pur di trarre nuovo profitto da una terra troppo sfruttata, che diventa sempre più povera. E il cammino di questa gente sfollata diventa un viaggio della speranza, con picchi di rabbia che si alternano a momenti di grande commozione. Uno di questi è la pagina che condivido qui: una lettura che forma grumi in gola difficili da deglutire. La guerra fra poveri è una realtà che purtroppo non conosce soluzione ancora adesso ed è un dramma che mi diminuisce, mi fa sentire piccola, qualche volta viziata, spesso impotente.


Il capitolo 19 di “Furore” sarebbe da riportare per intero, ma io ho selezionato la parte che più mi ha commosso. 

Accade che la famiglia Joad, durante il suo viaggio, si accampa in una baraccopoli lungo una strada di campagna e Ma’ si adopera per preparare una minestra con le poche patate rimaste. Un gruppo di bambini si avvicina e assiste in silenzio a tutta l’operazione (e già, quando si parla di bambini che patiscono la fame, il mio cuore si rimpicciolisce). 

La meditazione, il senso di sgomento, la pena infinita è quanto vorrei condividere con chi si fermerà a leggere questo passo:

giovedì 2 maggio 2024

Il caffè di Luz e Marina - "Il venditore di incipit" di Matei Visniec

Appuntamento con "Il caffè di Luz e Marina"


Avete mai letto autori rumeni? Io mai. E sono contentissima di averne scoperto uno straordinario: Matei Visniec, scrittore, drammaturgo e poeta originario della Romania. Richiedente asilo in Francia sotto la dittatura di Ceausescu, per sfuggire alla censura di regime, è divenuto, negli anni, uno degli esponenti di maggiore spicco della letteratura rumena in Europa. Io e Luana abbiamo letto insieme il suo ultimo romanzo, pubblicato da Voland: “Il venditore di incipit per romanzi”.

giovedì 18 aprile 2024

Lo so io dove la metterei la svastica! - Lettura condivisa di “La svastica sul sole” di Philip K. Dick


Un paio di natali fa ho ricevuto in regalo il romanzo “La svastica sul sole”, di Philip K. Dick (il cui titolo originale è: "L'uomo nell'alto castello"), poi dimenticato nella mia libreria, in attesa di coraggio o più banalmente di buona volontà. Perché si tratta di un libro di fantascienza, per l’esattezza di un’ucronia e voi potete immaginare quanto entusiasmo potessi mostrare io verso un genere letterario che non mi è per nulla congeniale. Per questo, per leggerlo, ho chiesto rinforzi a un team di blogger già collaudato, ai tempi della lettura condivisa di “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams (Barbara ne ha parlato in questo post), che non ci trovò tutti concordi. Così, anche in tale occasione, ho proposto a Barbara Businaro e Darius Tred di non lasciarmi sola in questa avventura. Ma stavolta il giudizio è stato unanime. 

mercoledì 14 febbraio 2024

San Valentino con Proust: l’amore “malato” di Marcel


Nel giorno di San Valentino voglio portarvi dentro una singolare storia d’amore, raccontata all’interno delle pagine di un libro chiamato “La prigioniera”. 

Mi sembra che già il titolo dica tutto.

Si tratta del quinto volume di “Alla ricerca del tempo perduto”, che, se contestualizzato ai giorni d’oggi, offrirebbe non pochi spunti di riflessione. Eppure, sono contenta che ancora nessuno si sia espresso sulla natura del rapporto raccontato nell’opera immensa di Proust. Sarà, forse, perché la Recherche, fra i classici della letteratura, non è un romanzo inflazionato (e ciò mi pare, a questo punto, una fortuna) o sarà perché i fruitori di una siffatta, imponente, lettura non sono interessati a forzarne l’interpretazione, ma almeno la relazione “malata” del Narratore con una delle “fanciulle in fiore”, per adesso, è salva.

domenica 22 ottobre 2023

Rispolverare il "decalogo del lettore" di Daniel Pennac

Già, ogni tanto bisogna tornarci, a quei diritti del lettore decantati dallo scrittore francese Daniel Pennac nel saggio “Come un romanzo” e spesso citati, perché non dobbiamo mai dimenticare che la lettura è un piacere che la mente si concede, non lo sfogo di un autolesionista. 

Negli ultimi tempi, sarà che le mie esigenze si sono radicalizzate, sarà che ho finalmente capito che la scrittura contemporanea (tranne in rari casi) mi entusiasma poco, ho beccato romanzi che avrei volentieri usato come schiaccia zanzare o come stabilizzatori di tavoli traballanti... e mi dispiace parlare così di un oggetto - il libro - verso cui ho una feticistica venerazione. 

giovedì 12 ottobre 2023

Le motivazioni dietro i Nobel per la Letteratura

Lo scorso 5 ottobre è stato assegnato il Nobel per la Letteratura 2023, che è andato allo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse. Non che l’aspetti con particolare trepidazione, ma ogni anno la corsa ai premi più prestigiosi in campo letterario è un appuntamento che stuzzica in me un velo di curiosità: seguo da una discreta distanza tutta la costruzione dello Strega fino alla proclamazione del vincitore/trice, guardo da molto lontano la scelta del comitato che decide il Nobel. Sarà perché uno è tutto italiano ed è strettamente connesso al campo letterario, mentre l’altro è un’onorificenza allargata ai vari rami del sapere umano, che raccoglie candidati da tutto il mondo, a ogni modo, quando escono i nomi di chi si aggiudica la vittoria in entrambi i casi, corro a documentarmi su vita e opere dell’insignito/a dell’anno. Di Jon Fosse, per esempio, non sapevo assolutamente nulla, ma non sto scrivendo questo post per offrire il mio contributo di pensiero su artista e sue opere, lo faccio con uno scopo molto più faceto che serio.

giovedì 5 ottobre 2023

In viaggio con Proust: “All’improvviso il mio cavallo s’impennò”


Ogni tanto mi piace tornare a parlare dell’esperienza di lettura più importante della mia vita. Potrei farlo all’infinito traendo spunti da ogni cosa, una frase, una descrizione, un personaggio e adesso con un’analisi ancora più immersiva, dal momento che ho assecondato il coraggioso intento di rileggere per intero “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust.

Sto finendo il quarto libro, Sodoma e Gomorra e di nuovo mi sono imbattuta in una pagina che ora come allora mi è parsa straordinaria.

martedì 19 settembre 2023

Il memoir che (non mi) piace


Per tornare a scrivere un romanzo dovrei rispolverare la fantasia un po’ arrugginita, immaginare una storia che abbia tutti gli elementi per attirare l’attenzione, con una trama solida e una buona architettura. Altrimenti dovrei raccontare qualcosa di me, attingendo al mio passato: rievocare, più che inventare. 

Quando l’ispirazione non aiuta, può essere una soluzione ripiegare sulla vita propria? Rispolverare vecchi ricordi, rintracciare la memoria dei fatti più rappresentativi, per poi dedicarsi a una narrazione di stampo autobiografico? Non c’è il rischio che per non perdere l’aderenza alla realtà si tessa un tappeto di dettagli che, alla fine, risultando poco funzionali o per niente interessanti, siano solo un’espressione narcisistica di sé?

martedì 11 luglio 2023

#CitazioniEstive: Il vincitore riluttante - Ennio Flaiano dopo la vittoria del Premio Strega (tratto da “Diario di un'estate marziana” di Tommaso Pincio)


Premio Strega, prima edizione. Raccontano i tanti presenti alla sera del 5 luglio 1947 che Flaiano, salito sul podio dove l’attendevano Maria Bellonci e un assegno di duecentomila lire, cercò di trovare una battuta. Un amico lo aveva sollecitato dalla folla gridando, Ennio, dicci qualcosa, e lui, in qualità di vincitore con Tempo di uccidere, annaspò per il turbamento. Alla fine qualcosa la disse, nel microfono che un cronista Rai gli aveva puntato sotto il mento. Nessuno capì cosa, ma risero tutti comunque.

martedì 4 luglio 2023

#CitazioniEstive: I “negri” ne “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee


“I testi dell’accusa, a eccezione dello sceriffo di Maycomb, si sono presentati a voi, signori, in questa Corte, con la cinica sicurezza che la loro testimonianza non sarebbe stata affatto messa in dubbio; fiduciosi che voi, signori, avreste avallato la loro malvagia presunzione che tutti i negri mentono, che tutti i negri sono esseri fondamentalmente immorali, che nessun negro si può impunemente lasciare accanto alle nostre donne: presunzioni inevitabili in menti del calibro di quelle dei testimoni d’accusa. 

“E questa, signori, lo sappiamo, è una menzogna nera come la pelle di Tom Robinson, una menzogna sulla quale non c’è nemmeno bisogno che io insista. Voi conoscete la verità, e la verità è questa: alcuni negri mentono, alcuni negri sono immorali, alcuni negri non possono essere lasciati accanto alle donne, nere o bianche che siano. Ma questa è una verità che si può applicare a tutta la razza umana e non a una particolare razza di uomini. Non esiste una persona, in quest’aula, che non abbia mai detto una bugia, che non abbia mai fatto una cosa immorale, e non esiste un uomo al mondo che non abbia mai guardato una donna con desiderio!”


martedì 27 giugno 2023

Suicidio e letteratura


Amare la vita dovrebbe essere scontato. Ma non lo è per tutti. C’è chi la vita la sopporta, chi arranca, chi la disprezza, chi non la capisce, chi non se ne sente degno, chi non le è grato: non per tutti è un dono. Quando il mito della speranza, che è l’ultima a morire, viene soppiantata dalla forza delle paure, dello sconforto, dell’incapacità di trovare appigli, allora la vita diventa un peso, una gabbia, peggio una punizione che non conosce vie d’uscita. La depressione è la manifestazione di questa prigionia mentale, che scivola verso il disagio psicofisico e, in molti casi, approda a una soluzione definitiva: il suicidio.

domenica 28 maggio 2023

Proust e Pasolini: due mondi a confronto


Tutto quello che osserviamo passa attraverso il filtro delle esperienze, delle sensazioni: un tramonto è lo spettacolo più bello della natura, ma questa sera, di fronte al groviglio di nuvole grigie screziate di rosso che irrompe nell’azzurro del cielo, penso a una telefonata ricevuta, alla mia lontananza in un momento difficile, a quello che devo fare per coprire questa distanza ed essere di aiuto, in qualche modo. Proietto nel maestoso spettacolo che osservo dalla finestra il carico di apprensione che vivo: se dovessi descriverlo adesso, senz’altro gli darei una connotazione negativa.

martedì 21 marzo 2023

Il significato della rilettura

Avete presente quando scrivete di getto e, nel rileggere, prestate attenzione a tutto ciò che, nell’immediatezza, vi è sfuggito? Controllate che fili ogni cosa, ridate ordine ai pensieri, siete più recettivi e vi accorgete degli errori, delle imperfezioni, delle stonature. Azzardando un parallelo con la lettura, quando inizio un libro mi lascio andare, cioè leggo senza attivare nessuno spirito critico, con l’unica intenzione di godermi la storia, di vivere tutte quelle sensazioni che sorgono con disinvoltura, con le varie tonalità umorali indotte dalla narrazione. La mia è, per rimanere in tema di analogie con la scrittura, una lettura di getto. 

martedì 7 marzo 2023

Il “terzo tempo” della vita


Avevo tredici anni quando lessi “Porci con le ali” di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice. Era un romanzo che avevamo in casa, un po’ nascosto nella libreria e io lo scovai il pomeriggio in cui volli sbirciare da vicino i ripiani alti del mobile. Lassù, oltre a esserci una collana di libri di arte, un’antica edizione della Divina Commedia in tre volumi e le biografie di Garibaldi e Napoleone, c'era una mensola dedicata alla narrativa, dove si trovavano vecchi testi di letteratura e qualche romanzo che i miei non volevano tenere a portata di mano. Ricordo che presi la scala per raggiungere la “no fly zone”  e fu così che scoprii il romanzo “proibito”. 

martedì 28 febbraio 2023

Fuori dalla limousine dopo 45 pagine


Un tempo arrivavo fino all’ultima pagina di un libro anche a denti stretti, nonostante il basso gradimento del testo. Non portare a termine una lettura, per me era indice di scarsa serietà, in più mi dava uno svantaggio: non poterla giudicare in modo opportuno. Piano piano, però, ho capito che questo è un atteggiamento sbagliato, costringersi ad andare avanti, forzando una volontà stanca e distratta, è una punizione che chi ama leggere non può e non deve autoinfliggersi. 

martedì 21 febbraio 2023

Il caffè di Luz e Marina: “La tua assenza è tenebra” di Jón Kalman Stefánsson

Appuntamento con "Il caffè di Luz e Marina"

È da un po’ che non parlo di libri; non ho fatto che lamentarmi di opere brutte o insoddisfacenti, nell’ultimo periodo, salvando solo i classici. 
Ora, finalmente, sono felice di annunciare la bellezza di un romanzo che merita tutta l’attenzione possibile e felice di accoglierlo nella classifica (esigue) delle mie letture preferite. Si tratta di “La tua assenza è tenebra”, scritto da Jón Kalman Stefánsson, autore islandese che ho conosciuto con un’altra pregevole opera, anni fa: “Luce d’estate ed è subito notte”. Io e Luana abbiamo pensato di farne oggetto del caffè di questo mese: una lettura condivisa, che entrambe abbiamo amato.

giovedì 9 febbraio 2023

E se qualcuno scrivesse la mia biografia?

Quattro anni fa, esattamente nello stesso periodo, scrissi un articolo, “E se usassi uno pseudonimo?”, in cui spiegavo antefatto e ragioni dell’eventuale scelta di servirmi di un nome d’arte, nell’altrettanto eventuale ipotesi di avere un’opera da proporre per la pubblicazione.

Oggi m’è venuta un’altra pensata: e se chiedessi a qualcuno di scrivere una mia biografia? un mero pourparler, s’intende, visto che sono una semplice blogger, con un cantiere letterario perennemente aperto e nessun apprezzabile nome da spendere in ambito pubblico.