sabato 31 dicembre 2016

FELICE 2017


Buoni propositi, bilanci, promesse mantenute o da portare nel nuovo anno, impegni presi, aspettative che si rinnovano, i miei sogni non hanno cambiato abito, restano gli stessi: desidero solo che una meravigliosa normalità continui a caratterizzare la mia vita.

Alle 00:00 alzerò il calice di spumante e penserò a ognuno di voi.



AUGURI, AMICI


giovedì 22 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 69 - BUON NATALE


Una giovane donna si trova sperduta nel quartiere parigino di Montmartre, intorno a lei vetrine piene di luci sfavillanti. 
La giovane cammina osservando la cura con cui sono stati allestiti gli alberi di Natale nei vicoli, è felice, entra finalmente in una casa. Sale le scale, comincia a intravedere una luce, si trova nel mezzo di un centro commerciale dove uomini vestiti da Babbo Natale distribuiscono regali ai bambini. Gli uomini si avventano su di lei con entusiasmo: la vogliono riempire di doni, forse convincerla a cantare Jingle bells con loro. La donna urla di gioia, gli uomini panciuti le fanno indossare la divisa rossa, le legano attorno alla vita una fascia nera, le buttano allegramente un po' di brillantina dorata nei capelli, aspettano che si schiarisca la voce. La donna sprofonda in un sogno come quando da bambina cantava nelle recite a scuola, comincia a dondolare al suono della musica. Si sente un groppo alla gola. Una mano la scuote, si sveglia. Il dentista è stato così delicato durante l'intervento! Le rivolge un sorriso natalizio: "Tutto fatto signora. Quest'anno potrà abbuffarsi di panettoni. Mezza corona, prego! E buone feste: ci rivediamo all'anno nuovo. Ma non pensi che io sia sempre così buono."

MUHUHAHAHAHAH!






mercoledì 21 dicembre 2016


21 dicembre 2016

Caro diario, 
sono tornata in quel posto maledetto, lo faccio spesso da quando lo psicologo mi ha detto che per dimenticare devo affrontare le mie paure. Non è stato facile per me riprendermi dallo shock di un incubo che mi ha cambiato la vita. Da allora, non riesco più a entrare in un bar, gli occhi degli uomini presenti mi terrorizzano, entro nel panico quando vedo le corde delle chiatte ormeggiate nel molo della Senna e quanto odio questo fiume putrido, lo odio, lo odio, LO ODIO.

martedì 20 dicembre 2016

Caffè con Barbara


Metto in coda i miei impegni, ma non li dimentico mai. Come le letture: libri su libri impilati in ogni angolo di casa (ormai la libreria trabocca) e io che, pur non tenendo il passo, mi riprometto di leggerli tutti e lo faccio, nel tempo. 

Così è passato un mese, ma io ho soltanto rimandato, non trascurato, l'appuntamento con la nomination ricevuta da Webnauta per il Liebster Award e oggi ho invitato Barbara a bere un caffè per fare quattro chiacchiere insieme, mentre rispondo alle sue domande. 
Ho ricevuto questa nomina e ho pensato: toh, un Liebster Award, finalmente! 😜

giovedì 15 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 68 - Caro diario...


Ho cominciato a scrivere quando in quinta elementare, per il compleanno, mi regalarono il diario di Holly Hobbies, un quadernetto quadrato con fogli non rigati e chiusura con il catenaccio. Ogni giorno mi sedevo, prendevo il diario dal cassetto della scrivania e raccontavo: ero piccola e la mia era una semplice cronaca della giornata scolastica o erano piccoli sfoghi su persone che mi stavano antipatiche. Poi, quell'abitudine è diventata un appuntamento fisso della mia quotidianità e nel tempo ho cominciato a riempire agende vere, quelle da lavoro, con date e calendario: ogni anno mio padre ne riceveva diverse e lui le passava a me sapendo di farmi felice. Il famoso "diario personale" è diventato un raccoglitore di pensieri, racconti di episodi vissuti, riflessioni su situazioni e persone, un rifugio in cui mi isolavo tutte le volte che potevo.
Scrivere una pagina che sapevo non avrebbe letto nessuno mi spingeva a lasciarmi andare senza badare a linguaggio, modi, espressioni: scrivevo quasi in trance, guidata solo dall'irresistibile desiderio di svuotare la mente.

Anche i protagonisti del Thriller tengono un diario personale, non lo sapevate? 

mercoledì 14 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 67: Riepilogo


Questa settimana ci siamo persi a Montmartre in un dedalo di vicoli intricatissimo, dove ogni stradina buia e desolata aveva il nome di un verbo desueto che abbiamo inserito nella storia del Thriller paratattico n. 67.
Che s'ha da fà pé campà - ha pronunciato la giovane donna parigina mentre adonestava, cavagnava, locupletava, avellava, barbugliava e traccheggiava nella speranza di trovare presto una via di uscita dal labirinto... e da questo esercizio.😛

Chi si è prestato al gioco ha scritto delle versioni divertenti e l'ultima, in versi, ha offerto a quei vocaboli la dimora a essi più congeniale. Chi meglio di Michele Scarparo poteva riuscire in questa impresa.

Non avevo idea dei significati dei verbi che ho scelto, sono andata per suoni evocativi, quello che mi è piaciuto di più è stato "cavagnare"; "avellere", alla fine, non è che il tempo infinito del più comune participio passato "avulso" e "traccheggiare", nel mio dialetto siciliano, è in uso con il termine "tracchiggiu" che ha lo stesso significato.

I verbi sono questi:

ADONESTARE: fare apparire onesto, giustificare
CAVAGNARE: scavare buche nel terreno per piantare alberi
LOCUPLETARE: arricchire, rendere ricco.
AVELLERE: togliere via, strappare.
BARBUGLIARE:parlare in modo interrotto e confuso, senza riuscire a pronunciare distintamente le parole.
TRACCHEGGIARE: temporeggiare, mandare per le lunghe una trattativa o altro, in modo da non prendere o ritardare una decisione, o comunque per guadagnare tempo.

E queste le versioni di questa settimana:

martedì 13 dicembre 2016

Il momento è ancora delicato?


"Una delle prime cose che ho imparato facendo il mestiere dello scrittore è che i racconti non vendono, anzi i racconti non fanno una lira, visto che era il lontano 1995."

Sono le prime righe dell'introduzione della raccolta di racconti "Il momento è delicato" di Niccolò Ammaniti, pubblicato nel 2012.

Venti anni fa Gian Arturo Ferrari, allora capo della Mondadori, voleva ripubblicare con la grande casa editrice il primo romanzo di Ammaniti, "Branchie", uscito sotto l'etichetta Ediesse. Poiché la transazione con i detentori dei diritti sul libro non andò a buon fine, chiese all'autore se avesse pronto un altro romanzo e lui rispose che no, in quel momento non ne aveva, ma aveva disponibili dei racconti. La controproposta fu rifiutata, anche se poi, con l'aggiunta di uno racconto lungo, la raccolta di Ammaniti fu pubblicata con il titolo di "Fango".
Nonostante le soddisfazioni, questo dei suoi è il libro che ha venduto di meno.
Perché i racconti non sono appetibili. I racconti non portano guadagno alle case editrici, i racconti non piacciono quanto i romanzi.
Ma è ancora così?

giovedì 8 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 67 - Perdersi a Montmartre


Oggi, la nuova proposta del Thriller paratattico è una prova di intrattenimento narrativo. Voglio dire che ci eserciteremo come al solito nella scrittura, ma lo faremo divertendoci con le parole, con alcune parole.
Ho pensato a un esercizio per il quale sarà necessario mettere in moto gli ingranaggi della fantasia, ma con una mano sul vocabolario.

La giovane donna parigina si è smarrita. Ha abbandonato la strada principale e si è addentrata nei vicoli bui di Montmartre. 
È quello che faremo anche noi: ci perderemo.

mercoledì 7 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 66: Riepilogo


"Prometto di non andare più a Montmartre" è una raccolta di racconti, un saggio, un compendio di esercizi di stile, un libro di scrittura creativa interattivo. Nella nostra fantasia è stato tutto ciò e le quarte di copertina, oggetto della prova della settimana scorsa, hanno tentato di sottolineare il valore dell'opera in ognuna di queste vesti.

Mi sono immaginata in libreria a sfogliare il manuale. 
Cosa mi aspetterei di trovare scritto dietro un titolo del genere?

martedì 6 dicembre 2016

Imparare dai racconti

di due grandi scrittori: James Salter e Edna O'Brian


Da un po' di tempo, ormai, le mie letture si sono fermate alla formula "short story", racconti di autori che hanno scritto pregevoli "opere brevi" e che ho apprezzato in modi e per motivi diversi.

Di recente ho letto "L'ultima notte" di James Salter, e sto ancora smaltendo i racconti di Edna O'Brian, contenuti nella raccolta "Oggetto d'Amore", citata nel post di martedì scorso, nell'ambito di una riflessione che, tuttavia, non le ha reso giustizia.

La scoperta più interessante di questa mia esperienza di lettura è stata riconoscere come stili così diversi e opposti schemi narrativi mi abbiano coinvolto in egual misura, soddisfacendo le mie esigenze di lettrice ma, soprattutto, il mio instancabile desiderio di attingere le tecniche di scrittura più valide direttamente da autori maestri di narrazione.

domenica 4 dicembre 2016

Domenica si racconta - La recita di Natale


Con questo racconto partecipo all'iniziativa lanciata da Barbara Businaro per festeggiare il primo anno di vita del suo blog Webnauta: "Un compleanno, un contest... un premio."
E poiché una borsa di libri fa sempre gola, mi sono segnata le coordinate di viaggio e ho provato a seguire la rotta.
Nonostante non abbia utilizzato le parole nel loro ordine, sono comunque giunta in porto con i miei 7995 caratteri, un risultato apprezzabile dopo essere intervenuta a suon di lima e forbici su un racconto che andava ben oltre il limite degli 8000 previsti dal regolamento. 

Le parole NAVIGATORE - CHEESECAKE - MANOSCRITTO - FRESIA sono entrate dentro una scuola durante i preparativi per... 

giovedì 1 dicembre 2016

Thriller paratattico n. 66 - Ripartiamo in quarta


Sta per uscire in tutte le librerie il thriller "Prometto di non andare più a Montmartre" di AA.VV e già il libro presenta le caratteristiche per salire in vetta alle classifiche. 
Le testate giornalistiche lo definiscono il più grande caso editoriale degli ultimi anni, fioccano offerte da ogni parte del globo e le case editrici estere si sono coordinate per un lancio in contemporanea mondiale.
Con il Thriller paratattico gli autori hanno fatto centro e il libro è salutato come il nuovo fenomeno dell'anno.
Ma che storia racconta?
Se il libro venderà tanto è perché, accanto al martellante passaparola, una squadra di esperti sarà stata in grado di scrivere una quarta di copertina coi fiocchi.
E la squadra di esperti siamo noi!
Di quarte di copertina siamo diventati ormai pratici, grazie alla rubrica curata nel blog "Scrivere per caso", adesso che il lancio del libro si fa prossimo dobbiamo pensare di scriverne una per il thriller.