Prendo spunto dal bel post di Luana, che nel suo blog ha sottolineato il valore indiscutibile del dialetto ed estendo il discorso alla mia smaccata sicilianità, che si palesa immediatamente ad apertura di bocca, non tanto per l’uso di termini dialettali (che moderatamente uso durante una discussione), quanto per la mia inequivocabile cadenza.
giovedì 28 settembre 2017
martedì 26 settembre 2017
La morte in Tribunale
Un mio amico sostiene che bisognerebbe scrivere del proprio mondo, senza inventare cose lontane dalle esperienze personali. Giuseppe Pontiggia lo ha fatto, anzi ha cominciato così: ha esordito con il romanzo “La morte in banca”, dove ha raccontato la frustrazione di un lavoro che non amava. Era un impiegato insoddisfatto e poi è diventato uno scrittore da Premio Strega, con una carriera incoraggiata da Elio Vittorini, che lo ha spinto a dedicarsi alla narrativa grazie a quell’esordio autobiografico molto apprezzato.
E se fosse davvero questa la chiave di volta di un successo letterario?
domenica 24 settembre 2017
Liebster epistola
scusa il ritardo con cui ti rispondo: mi hai nominato per un Liebster Award estivo e io lo sto onorando in autunno, ma sai, ho passato un periodaccio e il caldo non mi ha messo nelle condizioni di dedicarmi alla scrittura. Vedo che tu, invece, sei sempre impegnato a dare vita a storie complesse e sempre ispirate. Sei una macchina da guerra scrittoria, posso dirlo?
giovedì 21 settembre 2017
Da dove sto aspettando
Sono scrittrice perché la mattina mi alzo e ancora in pigiama e ciabatte mi siedo davanti al computer; sono scrittrice perché anche nei momenti impensabili un’idea casuale diventa impellenza: con la bocca schiumosa di dentifricio o il mestolo imbrodato devo correre a fissarla su carta. In macchina inserisco il pilota automatico e seguo strade immaginarie, al supermercato fisso le persone come una maniaca in cerca di “prede” letterarie, profili da catturare e sequestrare dentro una pagina.
martedì 19 settembre 2017
L’amore ritrovato
Una notte di qualche mese fa ho sognato Alessandro. Era seduto sul divano, accanto alla libreria e mi guardava mentre, china sulla tastiera, mi affannavo a trovare un modo per risolvere un problema. Di scrittura, naturalmente; per tutti gli altri, so a chi chiedere e di solito lo faccio con le mani congiunte.
Dunque Alessandro mi guardava e cercava di attirare la mia attenzione, picchiettando le dita sul bracciolo. Credo volesse parlarmi, mentre io continuavo a ignorarlo per non ammettere che la sua presenza mi faceva uno strano effetto: ero felice che fosse tornato, ma non volevo dimostrarglielo.
sabato 9 settembre 2017
Insieme Raccontiamo 24: BUON COMPLEANNO!
Appuntamento importante: Insieme Raccontiamo chiude il suo secondo anno di successo e io non potevo non festeggiarlo.
Nel 2016 ho scomodato le “Myrtilla’s Angels”, quest’anno ho osato con un personaggio mooolto più importante (non me ne voglia, dalla tomba in cui si sarà rivoltato.)
Le regole per partecipare all’iniziativa sono nel blog Myrtilla’shouse.
(Per l’occasione, anche questa volta niente limiti di lunghezza.)
martedì 5 settembre 2017
#cosahosmessodileggere: sconsigli letterari
Siamo tutti contenti di annunciare al mondo i libri che stiamo leggendo, disinteressati, invece, a comunicare quelli che non leggeremo mai o che abbiamo smesso di leggere.
Si può non leggere un libro per pregiudizio, per gusto personale, non mi va, non ho tempo, desidero dedicarmi ad altro, tuttavia in questo caso non sappiamo cosa realmente ci perdiamo e potremmo lasciare sugli scaffali testi meritevoli o evitare, ma senza saperlo, opere di scarsa qualità. Smettere di leggere un libro, invece, decreta una precisa scelta, una concreta presa di posizione: non voglio andare avanti perché non mi piace, è diverso da come me lo aspettavo, non mi conquista, non lo capisco, lo trovo brutto.
Si può non leggere un libro per pregiudizio, per gusto personale, non mi va, non ho tempo, desidero dedicarmi ad altro, tuttavia in questo caso non sappiamo cosa realmente ci perdiamo e potremmo lasciare sugli scaffali testi meritevoli o evitare, ma senza saperlo, opere di scarsa qualità. Smettere di leggere un libro, invece, decreta una precisa scelta, una concreta presa di posizione: non voglio andare avanti perché non mi piace, è diverso da come me lo aspettavo, non mi conquista, non lo capisco, lo trovo brutto.
Così, le letture fatte o in corso prendono il largo in rete, sono consigliate, condivise, recensite, quelle ripudiate restano incidenti di percorso.
sabato 2 settembre 2017
Ambrogio, avverto un leggero languorino
Complice un soffio di vento che, finalmente, attraversa la cucina e si perde nel corridoio di casa mia, decido che posso fare un’eccezione e concedere una tregua all’attività indefessa e coraggiosa di mio figlio che dal 3 luglio scorso, tutti i giorni (esclusa la parentesi vacanza in Sicilia) si occupa del pranzo (a cena, vivaddio, ci affidiamo alla praticità di mio marito: uova sode e insalata.)
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