martedì 14 gennaio 2025

L’eco 12 - Archivio di ricordi: la mia laurea, quel giorno di aprile




Mi sono laureata in Aprile, non rammento più in quale giorno. Ricordo tutto di quella mattina speciale, ma la data proprio no. Rimossa. 

Così mi è bastato salire la rampa della scalinata della facoltà di Lettere e Filosofia, qualche giorno fa, in occasione della laurea triennale di mio figlio in Lettere Classiche, per ritrovare la me stessa laureanda in Giurisprudenza, in un anno che appartiene al vecchio secolo (e fa impressione solo dirlo). 

martedì 31 dicembre 2024

Gratitudine

Sto stirando davanti a una finestra da cui osservo il mondo fuori. Il sole già è tramontato e tra uno sbuffo di vapore e il lembo di un lenzuolo spianato dal ferro osservo un triangolino di luce che si staglia a poca distanza da me, in linea d’aria. È un albero di Natale allestito sul balcone di un edificio di fronte: si erge, nel buio che precede la notte, come un faro. Mi viene facile divagare con la mente e sorrido mentre formulo il primo dei pensieri: “oggi è il 31 dicembre, l’ultimo giorno dell’anno... e io sto stirando!”

giovedì 19 dicembre 2024

Il Grinch che c’è in me


È un dato di fatto, ormai devo rassegnarmi. Ma come ci sono finita, io, in questo secolo in cui sono fiorite molte delle cose che più mi mettono a disagio? Con le mie gambe, certo; tutto sommato vivendo serenamente e rendendo lode al buon Dio per questo.

Rendere lode, che espressione kitsch! 

giovedì 28 novembre 2024

Il tempo non lascia spazio che a poche parole scritte

Devo ancora decidere se questi che sto vivendo sono giorni buoni oppure no; se questa fase di rodaggio funzionerà o sarà una prova fallimentare; sicuramente sono giorni nuovi, diversi, per me che sono affezionata alla routine quotidiana. Ho intrapreso un viaggio che vorrei avesse l’approdo sperato, ma che è ancora all’inizio, dunque privo di elementi per tracciarne un bilancio. Non vivo una preoccupazione vera e propria, ma mi attanaglia il sottile, ragionevole, timore di avere fatto il tifo per una scelta che si rivelerà sbagliata. Eppure, quando la lontananza fisica ti impone voli di fantasia (e voli reali) per accorciare le distanze, allora capisci che è giunta l’ora di risolvere ciò che è diventato un problema. 

giovedì 31 ottobre 2024

Jack, il benefattore

Ogni mattina vado in giro a sparare alla gente.

Sono un cecchino esperto e sono determinato. 

Contrariamente a quanto si possa pensare, svolgo un servizio utile: faccio pulizia. Ché oggi, forse, non c’è un gran bisogno di fare pulizia? L’ordine, l’armonia, che fine hanno fatto?

giovedì 17 ottobre 2024

Tra nuoto e nuoto, il pilates

Ho praticato molti sport nella vita. L'ho fatto per moda o per necessità o perché era un diversivo, mai per un reale desiderio. L’unica eccezione: il nuoto, che pratico ormai da più di venti anni e ancora non mi stanca.  

La mia scarsa propensione verso il moto fisico è migliorata nel tempo solo perché, con l’età, ho dovuto accettare dei cambiamenti e ciò ha comportato l’insorgere di nuove esigenze e nuove abitudini. Niente più manubri, barra, bilanciere, panca; niente sport di squadra, agonismo, niente sudate in palestra per attivare, tonificare, irrobustire muscoli e articolazioni. Il nuoto è il jolly che mi gioco quando si mette male con la sperimentazione di insolite attività sportive, ma adesso ho aggiunto le lunghe camminate e, non so come, a un certo punto mi sono trovata a gravitare nell'orbita del Pilates. 

giovedì 3 ottobre 2024

Dolce è la guerra per chi non ne ha esperienza

Salvador Dalí, Il volto della guerra

Erasmo da Rotterdam  attingeva spesso a quel serbatoio di sapere che erano gli “Adagia”, una raccolta di proverbi, detti e motti da cui egli traeva spunto per elaborare le sue ricche e articolate considerazioni. Uno di essi, tratto da un libro che riporta l’omonimo titolo, recita “Dolce è la guerra per chi non ne ha esperienza(in latino Dulce bellum inexpertis) e, devo dire, mi stupisce sempre verificare come ci siano classici senza scadenza, che ritornano attuali in qualunque epoca e sembrano confermare, anche da lontanissimo, verità che il tempo non ha mai cambiato.

giovedì 26 settembre 2024

Notti magiche

Era un giorno di settimana e Palermo respirava la tipica afa di luglio. Il caos cittadino affrettava l’arrivo di un evento importante previsto per la sera: un pomeriggio di clacson ai semafori e suoni sporadici di vuvuzele fatti esplodere da qualche finestrino di auto in corsa. Alle 19:30 le strade si erano svuotate: camminare lungo via Marchese di Villabianca, di ritorno dalla passeggiata che mi concedevo a una certa ora della giornata, per ritagliarmi una pausa dallo studio, aveva il sapore della domenica, ma era un martedì e alle 20:00 i televisori di tutta Italia si sarebbero sintonizzati su una partita di calcio fondamentale, la semifinale dei Mondiali ‘90, disputata fra due super squadre: Argentina e Italia.