giovedì 30 novembre 2023

I libri di ziaLuisa


Sono in casa di zia Luisa, la sorella più piccola di mio padre, l’ultima arrivata di sette fratelli. La più dinamica, la più eclettica, la più estroversa, la zia che non si faceva chiamare zia dai nipoti ma solo Luisa, e che io, invece, mi ostinavo a chiamare zia Luisa, quasi non riuscissi a separare l’apposizione dal nome proprio e ne facessi un’unica parola: ziaLuisa.

domenica 12 novembre 2023

Sabato 11 novembre 2023


Sono le 2:47. Cinque minuti fa ho ricevuto il dlindlin del messaggio che aspettavo: atterrato

Non ho più sonno e decido che questo è un buon momento per scrivere. Mi metto seduta nel letto, con l’abat-jour che spezza un cerchio di luce fra tetto e parete. Sopra il comodino ho lasciato il nuovo quaderno color rosa cipria, con il filo segnapagina di raso della stessa tinta e una scritta dorata che esprime tutto, meno il pensiero simbolo del mio stato d’animo, quando l’ho acquistato.

Ma come si fa a non sorridere, alle 3:05, nel vivo del sonno totalmente perduto, della mia minchionaggine! 

Vi spiego.

giovedì 2 novembre 2023

Ubi maior minor cessat


Questi sono tempi di riflessione, questi sono tempi di preghiera, questi sono tempi in cui conviene prepararsi al “gran finale”, perché mi convinco sempre più che stiamo rotolando lungo una china ripida e inesorabile e il sipario si chiuderà presto sul palcoscenico pietoso che è diventato il mondo.

domenica 22 ottobre 2023

Rispolverare il "decalogo del lettore" di Daniel Pennac

Già, ogni tanto bisogna tornarci, a quei diritti del lettore decantati dallo scrittore francese Daniel Pennac nel saggio “Come un romanzo” e spesso citati, perché non dobbiamo mai dimenticare che la lettura è un piacere che la mente si concede, non lo sfogo di un autolesionista. 

Negli ultimi tempi, sarà che le mie esigenze si sono radicalizzate, sarà che ho finalmente capito che la scrittura contemporanea (tranne in rari casi) mi entusiasma poco, ho beccato romanzi che avrei volentieri usato come schiaccia zanzare o come stabilizzatori di tavoli traballanti... e mi dispiace parlare così di un oggetto - il libro - verso cui ho una feticistica venerazione. 

giovedì 12 ottobre 2023

Le motivazioni dietro i Nobel per la Letteratura

Lo scorso 5 ottobre è stato assegnato il Nobel per la Letteratura 2023, che è andato allo scrittore e drammaturgo norvegese Jon Fosse. Non che l’aspetti con particolare trepidazione, ma ogni anno la corsa ai premi più prestigiosi in campo letterario è un appuntamento che stuzzica in me un velo di curiosità: seguo da una discreta distanza tutta la costruzione dello Strega fino alla proclamazione del vincitore/trice, guardo da molto lontano la scelta del comitato che decide il Nobel. Sarà perché uno è tutto italiano ed è strettamente connesso al campo letterario, mentre l’altro è un’onorificenza allargata ai vari rami del sapere umano, che raccoglie candidati da tutto il mondo, a ogni modo, quando escono i nomi di chi si aggiudica la vittoria in entrambi i casi, corro a documentarmi su vita e opere dell’insignito/a dell’anno. Di Jon Fosse, per esempio, non sapevo assolutamente nulla, ma non sto scrivendo questo post per offrire il mio contributo di pensiero su artista e sue opere, lo faccio con uno scopo molto più faceto che serio.

giovedì 5 ottobre 2023

In viaggio con Proust: “All’improvviso il mio cavallo s’impennò”


Ogni tanto mi piace tornare a parlare dell’esperienza di lettura più importante della mia vita. Potrei farlo all’infinito traendo spunti da ogni cosa, una frase, una descrizione, un personaggio e adesso con un’analisi ancora più immersiva, dal momento che ho assecondato il coraggioso intento di rileggere per intero “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust.

Sto finendo il quarto libro, Sodoma e Gomorra e di nuovo mi sono imbattuta in una pagina che ora come allora mi è parsa straordinaria.

martedì 26 settembre 2023

Un giorno di ordinaria guida

Il traffico di Roma? Un luogo comune. E i pazzi che guidano auto nel traffico di Roma? Una iattura, per me che, da siciliana, sono stata nutrita a pane e flemma. Quanti vaffa mi sono buscata da quando vivo qui, nella capitale! io, pacifica nella mia Fiat Panda, con una guida consolidata in trentacinque anni di patente e chilate di pazienza e loro, I Romani Al Volante, dentro auto febbricitanti, pronti a tutto pur di imporre la supremazia del Pilota Alfa. E qui, almeno, non esiste maschilismo, ché ci sono certe arpie agguerrite, che tu le vedi candide, con gli sguardi mansueti, trasognate mentre ascoltano alla radio Tiziano Ferro e poi, alla prima occasione (pure una ripartenza lenta al semaforo verde), spalancano le fauci e a guardarle, mentre si sfogano, ti sembra di essere inghiottita dal fango di una frana. Ti allavangano addosso una raffica di malepparole che scomodano santi e madonne come se fossero riso lanciato agli sposi.

Mettersi in strada a Roma significa armarsi di scudo e corazza, perché se anche tutto fila liscio per qualche metro di percorrenza, stai pur certo che al metro successivo incappi nella mina umana che ti guida dietro o accanto.

martedì 19 settembre 2023

Il memoir che (non mi) piace


Per tornare a scrivere un romanzo dovrei rispolverare la fantasia un po’ arrugginita, immaginare una storia che abbia tutti gli elementi per attirare l’attenzione, con una trama solida e una buona architettura. Altrimenti dovrei raccontare qualcosa di me, attingendo al mio passato: rievocare, più che inventare. 

Quando l’ispirazione non aiuta, può essere una soluzione ripiegare sulla vita propria? Rispolverare vecchi ricordi, rintracciare la memoria dei fatti più rappresentativi, per poi dedicarsi a una narrazione di stampo autobiografico? Non c’è il rischio che per non perdere l’aderenza alla realtà si tessa un tappeto di dettagli che, alla fine, risultando poco funzionali o per niente interessanti, siano solo un’espressione narcisistica di sé?