martedì 28 marzo 2023

La missione


Sei in coda al semaforo e pensi quanto sia complicata la tua vita in questo momento, con un lavoro precario, le bollette da pagare, i bambini piccoli. Hai un mare di pensieri che si aggrappano alla corteccia cerebrale e la mollano solo quando un impulso esterno li rende inoffensivi: affidati alla tua gestione diventano armi di autodistruzione.

martedì 21 marzo 2023

Il significato della rilettura

Avete presente quando scrivete di getto e, nel rileggere, prestate attenzione a tutto ciò che, nell’immediatezza, vi è sfuggito? Controllate che fili ogni cosa, ridate ordine ai pensieri, siete più recettivi e vi accorgete degli errori, delle imperfezioni, delle stonature. Azzardando un parallelo con la lettura, quando inizio un libro mi lascio andare, cioè leggo senza attivare nessuno spirito critico, con l’unica intenzione di godermi la storia, di vivere tutte quelle sensazioni che sorgono con disinvoltura, con le varie tonalità umorali indotte dalla narrazione. La mia è, per rimanere in tema di analogie con la scrittura, una lettura di getto. 

martedì 14 marzo 2023

Ciò che conta

Le scelte sbagliate non si piangono per sempre. 
All’inizio sono preludi a crisi postume, catalizzatrici di input negativi che poi scatenano guerre interiori. Una scelta sbagliata ingabbia, è come obbligarsi a fare un salto sopra le sabbie mobili: più ti dimeni più sprofondi. Ma sia che tu trovi la forza di reagire all’errore, sia, al contrario, che tu abbia la tempra per sopportarlo, impari comunque a convivere con esso e te ne fai una ragione. Un errore non rimediato può aggiungere pezzi alla maturità oppure alimentare le frustrazioni, può regalare punti per ottenere saggezza o sottrarli per lasciare fiorire l’insoddisfazione: una scelta sbagliata, che condiziona l’esistenza, può essere la via tutta in salita verso una maggiore consapevolezza di se stessi o uno scivolone rovinoso verso l’insicurezza.
Io ne ho fatto un punto di forza.

martedì 7 marzo 2023

Il “terzo tempo” della vita


Avevo tredici anni quando lessi “Porci con le ali” di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice. Era un romanzo che avevamo in casa, un po’ nascosto nella libreria e io lo scovai il pomeriggio in cui volli sbirciare da vicino i ripiani alti del mobile. Lassù, oltre a esserci una collana di libri di arte, un’antica edizione della Divina Commedia in tre volumi e le biografie di Garibaldi e Napoleone, c'era una mensola dedicata alla narrativa, dove si trovavano vecchi testi di letteratura e qualche romanzo che i miei non volevano tenere a portata di mano. Ricordo che presi la scala per raggiungere la “no fly zone”  e fu così che scoprii il romanzo “proibito”.