giovedì 23 maggio 2024

Ni hao

Amo i miei ricci. Quando ero bambina mia madre si ostinava a pettinarli e io andavo a scuola con un enorme nido di uccelli in testa, che mi regalava tre centimetri di altezza. Qualche volta, per comodità e per sembrare più ordinata, li legavo in due code laterali, che mi sarebbe piaciuto fossero come quelle vaporose della mia beniamina Candy Candy e invece erano due covoni pendenti sulle spalle. Crescendo, mi sono affrancata dalle idee di ordine di mia madre e ho imparato a gestire i capelli in autonomia, trattandoli con prodotti specifici, balsami, creme, maschere rigeneranti, in grado di trasformare il crespo dei ricci in onde morbide e ben disegnate; soprattutto non li spazzolavo, evitando l’effetto zucchero filato. E da lì in poi ho cominciato ad amarli. Non ho mai frequentato le parrucchierie se non per accorciare la lunghezza e per qualche occasionale messa in piega. Anni e anni di capelli lasciati al naturale, che lavavo e asciugavo in un fiat, senza perdere tempo appresso a lisciature e piastre: un po’ di mousse coiffante, diffusore collegato al fon e via: ricci perfetti e grande soddisfazione.

Ma il tempo, inclemente, invecchia tutto. Il tempo e le gravidanze - dicono.

giovedì 9 maggio 2024

La svolta

Da piccola avevo un problema, comune a tanti bambini: mi ammalavo sempre. Colpa della scuola, si diceva, del contatto deleterio con i compagni di classe, che avevano il naso sempre moccoloso: una colonia di germi che proliferava tra mani, quaderni e banchi, e si diffondeva a una velocità impressionante. Ci si ammalava e si guariva a circuito continuo, soprattutto nei mesi freddi. Bisognava aspettare maggio per vedere un po’ di lustro, un accenno di resistenza maggiore dell’organismo, difese immunitarie incoraggiate da un inverno di (finta) prevenzione con integratori a base di echinacea e vitamina C. 

giovedì 2 maggio 2024

Il caffè di Luz e Marina - "Il venditore di incipit" di Matei Visniec

Appuntamento con "Il caffè di Luz e Marina"


Avete mai letto autori rumeni? Io mai. E sono contentissima di averne scoperto uno straordinario: Matei Visniec, scrittore, drammaturgo e poeta originario della Romania. Richiedente asilo in Francia sotto la dittatura di Ceausescu, per sfuggire alla censura di regime, è divenuto, negli anni, uno degli esponenti di maggiore spicco della letteratura rumena in Europa. Io e Luana abbiamo letto insieme il suo ultimo romanzo, pubblicato da Voland: “Il venditore di incipit per romanzi”.