giovedì 21 agosto 2025

Diario di una expat a Monaco - #4

 Istantanee bavaresi 

Fare la spesa non è mai stato un problema per me: armata di elenco e carrellino, a Roma, vanto una carriera nei supermercati. In dieci anni di economia domestica, ho conosciuto una ventina di punti vendita, che fossero vicini o lontani mi organizzavo per raggiungerli e quanto è sempre stata puntuale la mia ispezione dei volantini promozionali! Offerte cerchiate a penna rossa, occhio alle scadenze e conseguente missione giornaliera verso i centri più convenienti (solo per il macellaio ho qualche riserva e vado nelle classiche botteghe, dove penso di trovare una qualità superiore). Così, anche qui a Monaco, mantengo salde le mie abitudini. 

Ieri, nella cassetta della posta, ho trovato questi:


Ora, va bene che mi piace capire dove comprare i vari prodotti, ma quando è chiaro di cosa si tratta; qua posso fidarmi solo delle immagini, perchè il resto è arabo, mi correggo: tedesco, il che, per me, non fa differenza.


Il supermercato Rewe ha in offerta una Bayerische Puten-schnitzel tra l’altro super knüller e tradurre non mi viene difficile con la mia fida app (che fa bene il suo mestiere): trattasi di una cotoletta di tacchino e col termine “puten” la salvezza è la pronuncia, putn, ché a togliergli la “n” diventa offensivo (in francese) e a mettere la “i” al posto della “e”, di questi tempi, si rischia molto.

Il supermercato Edeka vende i fjord oder rote Beete Räucherlachs, rinomatissimi: imparo che rote vuol dire “rosso”, oder è la semplice avversativa “o” e che quel parolone tutto ingarbugliato con la dieresi sulla “a” significa “salmone affumicato”: okay, è una confezione di salmone affumicato in barbabietola rossa. Anche no, danke.

Intuisco tutto il resto da ciò che vedo: yogurt, confetture, bevande varie..., con il settore “vegetali” non ho problemi (anche perché è impossibile confondere frutta e verdura), bypasso il reparto salse e salsine, perché c’è un mondo di combinazioni che non m’interessa esplorare; l’ambito dolciario mi è chiaro (sempre grazie alle immagini), ma sulla farina mi soffermo: ancora Rewe offre la weizenmehel type 405 a tot prezzo. E sarebbe? Cerco: ah, ecco, è la nostra farina 00. 

Insomma, armata di ottimismo, con qualche parolina tedesca che mi frulla in testa, prima che me ne dimentichi, decido che oggi andrò a fare la spesa al Rewe, anche perché qui la scelta è obbligata solo fra due supermercati “leader”: Edeka e Rewe. Non esiste altro (se togliamo dal novero gli hard discount.)

Altroché Conad, Esselunga, Carrefour, Coop, PAM, Iper Triscount, DEM, Pewex, PIM, Sacoph e chi più ne ha più ne metta, di Roma. Le grandi catene nazionali tedesche (o, almeno, qui a Monaco) sono solo le sopra citate e così le possibilità si riducono: se vuoi andare nei supermercati di fascia media non hai che da scegliere tra Rewe e Edeka. Ce n’è uno a ogni angolo di strada: il marchio rosso di Rewe e la E di Edeka blu su fondo giallo si fanno notare dappertutto. Io ne ho uno a un chilometro a ovest e l’altro a cinquecento metri a est. Ovviamente, a piedi, decido di fare meno strada.

Così, prendo il volantino con i prodotti che vorrei comprare e mi accingo a cestinare tutto il resto. Poi, presa da uno scrupolo trascurato finora, guardo la data di inizio e fine delle offerte e mi accorgo che non solo quello che ho in borsa, ma anche gli altri opuscoli pubblicitari sono scadutissimi: e certo, il sospetto doveva venirmi, visto che ne ho trovati un bel mazzo, nella buca delle lettere, segno di un accumulo evidente nei giorni in cui non ho pensato di aprirla.

Okay, azzero tutto. Ho comunque bisogno di fare la spesa. 

Il Rewe mi aspetta, con il cellulare pronto a tradurre... e le sporte cariche di pazienza.



TO BE CONTINUED

(fortsetzung folgt, in tedesco,... for(t)se!) 



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