Sto leggendo un romanzo, assieme a due compagni di viaggio. Ne parlerò a suo tempo, ma intanto sfrutto la passione per il collezionismo, coltivata da un personaggio, come pretesto per parlare di quello che anch’io ho analogamente curato negli anni passati fino a oggi.
Nel capitolo due, un antiquario ricorda un cliente, ex militare alto in grado, che, in passato, era entrato nel suo primo negozio di libri usati per cercare giornali che trattavano dei bottoni di metallo e i bottoni stessi. Un collezionista doc. Con orgoglio l’anziano militare, in quell’occasione, aveva raccontato della mania di un suo amico di collezionare figurine chiamate “Gli orrori della guerra”, in cui ogni carta rappresentava un orrore differente e allora il proprietario del negozietto aveva rilanciato, proponendogli i tappi delle bottiglie di latte, risalenti ai tempi del conflitto.
Nella mia mente, all’improvviso, si è aperto un file: “Le mie collezioni”, perché anch’io sono stata un'accumulatrice seriale, bizzarra e compulsiva, soprattutto in giovane età.
Non so se questa mia spinta verso la “raccolta di cose” ha una componente di ereditarietà o risponde semplicemente all’assuefazione a un’abitudine altrui: mio padre è stato un appassionato di numismatica e filatelia e io l’ho visto per anni curare con una maniacale attenzione gli album in cui sistemava in rigoroso ordine i francobolli e le monete in relazione alle epoche di riferimento. Forse vederlo in azione mi ha trasmesso quel suo stesso entusiasmo (faceva altresì raccolta di documenti antichi e di penne). Poteva essere una moda (conoscevo diverse persone collezioniste di tappi a corona di bottiglie e una mia amica, nella mansarda della sua campagna, aveva sistemato, lungo una parete, un castello di lattine di birra), fatto sta che anch’io ho cominciato a collezionare di tutto.
Così, ho provato a ricordare tutte le raccolte cui mi sono dedicata negli anni e ora, nel decalogo che segue, vi mostro di cosa sono stata capace.
1) In principio ci furono figurine, adesivi e - udite udite! - volantini pubblicitari.
E lo so, che vi devo dire: ci siamo passati tutti dall’età degli album di figurine con i mazzetti di doppioni che servivano per gli scambi (io vendevo cara la pelle e, nonostante tutto, ho sempre avuto album incompleti); quella degli adesivi è una mania nata in occasione dei viaggi di famiglia estivi, in roulotte: ovunque ci fermassimo, il mio must era chiederne uno ai negozianti del luogo. Ne avevo a centinaia, tenuti dentro un cassetto. Ma i volantini pubblicitari... ecco, questa me la spiego meno! Mi dilettavo a ripulire le buche della posta del mio palazzo dai buoni spesa: li catalogavo tutti dividendoli in categorie, felice di accumulare tutti quei coupon di detersivi e dentifrici che sventolavo davanti agli occhi come fossero dollari americani.
2) Poi venne l’epoca dei profumini...
Sì sì, quelle bottigline che vendeva, all’epoca, la Standa, avete presente? All’ingresso del grande magazzino, nel settore “Profumeria”, dentro una cesta, erano raccolte queste boccette in stile barocco, bombate o allungate, che nonostante contenessero essenze terribili all’olfatto, attiravano la mia attenzione. Ricordo che affondavo le mani in quel tesoro in vetro tutto istoriato ed ero soddisfatta solo dopo avere pescato la bottiglietta più trash.
3) ... e delle confezioni mignon di liquore.
Perché, una volta esaurita la scorta di profumini (a un certo punto, la Standa non ne esponeva più di nuovi e io, ormai, li avevo tutti), mi mancava qualcosa di piccolo, in bottiglia, da collezionare, così mi venne la mania dei liquori mignon. Quella, però, ha avuto breve durata, perché io, poi, li aprivo per assaggiarli e non erano più oggetti integri da collezione, ma il vizietto di una “baby-alcolista”!
4) E come dimenticare le gomme da cancellare profumate?
Le tenevo in un bauletto che, all’apertura, sprigionava un odore inebriante (altroché la puzza dozzinale dei profumini!) Ho seguito anche il trend delle gommine del Mulino Bianco, che erano belle a vedersi (le avevo tutte e la dispensa strabordava di merendine), ma dure al tatto, non profumate e poco “cancellanti”.
5) Durante il tempo delle mele ho cominciato a collezionare lipgloss.
Dentro un beauty-case raccoglievo i lucidalabbra più belli e profumati (soprattutto economici) che recapitavo in commercio, rigorosamente roll-on, in vetro trasparente, con le fragranze fruttate. Ne spalmavo uno tutta contenta sulla bocca e cinque minuti dopo mi si allappava la lingua, perché non potevo fare a meno di “assaggiarlo”, leccandomi le labbra (quello alla ciliegia vinceva sempre!)
6) Giuro (a questo punto, non chiedetemi perché), ma tenevo sotto il letto una scatola di cartone con la chiusura a gancio (tipo quelle dei vini, per intenderci), che riempivo di ogni tipo di confezione di chewing-gum e di snack al cioccolato. E la cosa più bella è che ero felice di possedere tutto quel bendidìo, senza avere la tentazione di consumarlo. Cioè, compravo la barretta di cioccolato e riso soffiato, per esempio, e andavo a rincantucciarla nella scatola. Senza uno scopo. Ma si può?
7) Con le sorpresine Kinder mi gioco la reputazione. Ero già universitaria e compravo gli ovetti solo per il regalino che trovavo dentro quelle tipiche custodie ovoidali gialle (collezionavo pure quelle, ebbene sì. Crepi l’avarizia!) E quanto ci tenevo! Mi accanivo sull’acquisto del cioccolato (che, poi, naturalmente, mangiavo) solo per completare le collezioni delle Tartallegre, dei Pinguinobeach, dei Leoventuras e delle Ranoplà... Le custodie interne sono finite in un cassonetto, a un certo punto; le sorpresine, invece, sopravvivono ancora dentro quattro barattoli di latta, che tengo in garage.
8) Il collezionismo si è affinato negli anni e, quando ero la ragazza romantica dei tempi liceali, sono approdata alla raccolta di cartoline, quelle ricevute, con le scritte a mano, le dediche, le firme, i saluti...
Un minuto di silenzio - prego - per il tramonto di una pratica meravigliosa, assieme alla scomparsa della corrispondenza cartacea.
9) A proposito dell'ultima nostalgia sopra esposta, ho collezionato per anni anche carta da lettere di ogni tipo. Un esemplare per ogni confezione che usavo o mi regalavano.
10) E veniamo ai tempi d’oggi. Last but not least, la collezione di tutto ciò che fa venire voglia di scrivere con una penna in mano.
Cominciata da ragazza, questa è l’unica mania che mi sono portata dietro negli anni. Se vedo un quaderno, un’agenda, un block notes, una rubrica, un taccuino particolari non resisto: devono essere miei. Solo che prima li lasciavo intonsi, ora spesso li destino a qualche scritto (che sia una raccolta di pensieri o di citazioni o di ricette) e qui mi tocca tornare alle bottigline di liquore manomesse e fare filosofia: non è vera collezione se non si lasciano gli oggetti intatti. Sarà, ma allora ero una baby-alcolizzata, ora, almeno, mi ubriaco di scrittura.
Direi che ho fatto passi da gigante!
[In copertina: la mia collezione di sorpresine Kinder recuperate, per l’occasione, dal garage]
Oh ma che ricordi! E ne abbiamo qualcuno in comune! Figurine in realtà poche, costavano troppo ed era difficile farmele comperare dai miei. Ho recuperato alle superiori con l'album di Beverly Hills 90210, Baywatch e i Take That (sì, sono stata una "thatters" XD ) I profumini li collezionavo ma più che altro li salvavo dalla spazzatura, me li regalavano le amiche di mia madre, a volte li mettevano come gadget nelle riviste femminili. Le gomme del Mulino Bianco sono in tre barattoli di latta, ma nella mia camera di ragazza. A fianco ci sono delle "cassettiere" che costruivo pinzando le scatoline delle sorprese del Mulino, con dentro i giochi vari, non gomme ecco. Qui con me ho una scatola piena di cartoline, e come te rimpiango quei bei tempi. La più bella cartolina? Tutta grigia e dietro la scritta "Lago di Garda con nebbia" XD Anch'io ho collezionato carta da lettere, ce la scambiavamo per altro con le mie "pen pals", altra buona pratica andata perduta (con alcune di loro ci siamo trasportate su Facebook). Aggiungo, forse al posto dei tuoi volantini, i pass da discoteca, quei cartoncini promozionali quasi sempre pass free per donne. Me ne spedivano da tutto il mondo (gli amici in viaggio) ed ero arrivata a quasi 1500 pass. Poi un giorno, non so cosa mi è preso, ma non l'ho più sentita mia, come collezione, e ho regalato tutto. Ora non so cosa colleziono... ho un cassetto pieno di magliette di camminate solidali, pink run, race for the cure... vale?! :D
RispondiEliminaEh, chi non possiede almeno una gomma del Mulino Bianco! La mia preferita era il tegolino, anche se era smontabile e quindi, insomma, di gomma aveva poco. Invece con gli album di figurine mi sbizzarrivo: me li ha sempre regalati mio nonno e poi la domenica mi comprava due - tre bustine; era una festa! Ho raccolto figurine di ogni: animali, dinosauri, poi ci fu Pinocchio, Heidi, Remi, Candy Candy, Holly Hobbie..., tutti album scomparsi negli anni (forse buttati).
EliminaI pass, idea nuova, ma in effetti, col tempo, l'entusiasmo del possesso si perde. Beh, considerata la tua passione, la conservazione di magliette identificative di iniziative sportive particolari, è, in fondo, una raccolta!
P.s. Hai visto che visibilità che ho concesso al nostro Robert Childan? :D
I fumetti possono essere considerati una collezione? In realtà compravo solo quelli che mi piacevano (un vero collezionista non dovrebbe badare a tali facezie!) e ne ho qualche mensola bella stipata!
RispondiEliminaGiusto! I fumetti: da bambina avevo il garage con uno scaffale pieno di Topolino e poi da universitaria ho preso tutti i numeri di Dylan Dog... Ce li ho ancora, ma giù, in Sicilia.
EliminaUn bel patrimonio in scaffale! Li hai mai fatti valutare?
EliminaNo, però...
EliminaCon il tuo post mi hai fatto tornare indietro nel tempo .... non sono mai stato un grande collezionista ma da ragazzo a qualcosa mi sono appassionato. Per esempio ha fatto la raccolta di giornalini, Zagor per la precisione (Bonelli editore), che conservo tutt'ora. Poi per alcuni anni ho collezionato le figurine di calcio Panini e ho fatto anche la raccolta di francobolli. Dopo i vent'anni però ho perso l'interesse per questo genere di cose. :)
RispondiEliminaAnch'io ho una collezione Bonelli: i miei Dylan Dog (toh, li avevo dimenticati)
EliminaEh beh, da giovani abbiamo avuto tutti queste piccole smanie collezionistiche, talvolta abilmente pompate da sagaci rivenditori (vedi le famigerate figurine, ho provato a riempire non so quanti album e alla fine ci sono riuscito solo con quello di Big Jim... lasciando lungo la strada non so quante migliaia di "doppioni" ;-)
RispondiEliminaL'unica "collezione" che ho portato avanti con una certa convinzione e metodicità è stata quella di scatole di legno o metallo di tè sfuso: ancora conservo in garage un mobiletto con questi piccoli ma inutili tesori, dalle scatoline di latta della Twining ai tè aromatizzati comprati da Castroni e Trimani a Roma, in alcuni casi anche "trofei di viaggio" presi in Inghilterra.
Però poi ho smesso, è venuto meno il piacere di fare nuove acquisizioni.
A proposito di doppioni, non so se era un caso, ma io ero strapiena di una certa figurina, per esempio e non beccavo mai l'unica di cui andavo alla ricerca. 'Na iattura! :)
EliminaBelle le scatole del tè: ce ne sono di molto belle e da Castroni io comprerei di tutto! :)
Ma sai che li conservo ancora anch’io 🤦🏻♀️
RispondiEliminasinforosa
Ho letto da qualche parte che hanno una quotazione: forse a venderli ci arricchiremmo! Che dici? :D :D
EliminaIo conservavo le pilette rettangolari da 9 volts.. non esistono più ovviamente.. ahah.. ora biglietti e bigliettini, di cinema, teatro, musei, mostre, ristoranti.. ahah
RispondiEliminaLe pile... questa mi mancava! :) Invece biglietti e bigliettini pure io, vero! Ho un cassetto pieno di depliant di mostre e concerti. Insomma, il lupo perde il pelo...
EliminaUh, che collezionista a oltranza! Non conoscevo questo tuo aspetto. :)
RispondiEliminaFammi pensare a cosa posso aver collezionato io. Ebbene, al contrario ho sempre rifuggito cose come volantini o tappi di bottiglia. Le bottigliette piccole di liquore erano una collezione di mio padre e ammetto che anch'io da piccola sono andata a fare non pochi assaggi. Una collezione che ho curato e portato avanti con cieca abnegazione è stata quella di elefantini. Elefantini di legno, di alabastro, di metallo, ecc. hai presente? Di solito sono (o erano) esposti su quelle bancarelline degli ambulanti. Ne posseggo una cinquantina di pezzi, di ogni materiale e foggia e provenienza. Quando abbiamo traslocato quattro anni fa ho riposto tutta la collezione, perché nella vetrina ho messo altro. È riposta ma è preziosa. :)
E niente il liquore non si poteva non assaggiare! :) Una volta mi hai raccontato della tua collezione di elefantini. Bella, tra l'altro portano fortuna! :)
EliminaA me interessa che tu riesca a conservare questa straordinaria capacità di scrivere bene.
RispondiEliminaCiao Marina.
Grazie, Gus! Una collezione di scritti, in effetti, ce l'ho: chiusa nel cassetto. Ahahah!
Elimina200 ovetti, 200 sorpresine: praticamente una collezione già impiattata! :) Una volta ho letto da qualche parte che le collezioni di Tartallegre, Pinguinobeach, ecc ecc hanno un valore non elevatissimo, ma c'è qualcuno disposto a spendere qualche centinaio di euro per averle. Per così poco non rinuncerei ai miei ricordi! :P
RispondiEliminaAnche se non sono una collezionista, conservo però tante cose. Quando andavo alle medie, o forse prima, mi piaceva raccogliere i segnalibri FILA. Alcuni li ho ancora.
RispondiEliminaBuona Pasqua, Marina, e grazie!
Con i vostri ricordi sto aggiornando anche i miei: lo sai che anch'io raccolgo segnalibri, senza compulsione, ma quando mi capita, quelli belli li metto da parte. Ne ho un bel po'! :) Buona Pasqua anche a te.
EliminaArrivo tardi ma eccomi a commentare questo simpaticissimo post. A parte i fumetti Disney (avevo un’intera raccolta di classici Disney, alcuni sono ancora in cantina in una scatola) non sono mai stata capace di collezionare alcunché ma ho avuto anch’io il momento delle figurine (credo fosse un album di personaggi Disney completato e poi abbandonato), i profumini mignon li ho collezionati per qualche tempo, ricordo che alcuni erano davvero notevoli, li ho messi in una vetrinetta ma poi ho finito lo spazio, nel mio ultimo trasloco non li ho portati con me. Nella mia casa di oggi ho una piccola raccolta di personaggi Disney (che fanno sport, tipo Paperino sugli sci, Paperone che gioca a golf e cose del genere, credo fosse una raccolta di Kinder ma non ne sono sicura). E ho anch’io, come Luz, una piccola collezione di elefanti comprati in vari viaggi, sono nella mia vetrinetta, evito di comprarne altri perché mi è preso il trip del minimalismo, ma non potrei liberarmene. Ho anche una serie di calamite sempre di viaggi attaccate al frigo, anche quella una piccola mania (però sto limitando anche quella, non ho più spazio).
RispondiEliminaI profumini, oggi, forse sanno un po' di kitsch :) E poi mi hai fatto pensare che anch'io, per un periodo (tra l'altro abbastanza recente) ho collezionato calamite da attaccare al frigo (perché se non le attacchi al frigo che collezione è!) :D Poi mi davano il senso della confusione e le ho archiviate tutte, tranne quelle delle mostre in cui vado (ho l'abitudine di comprare una calamita-ricordo ogni volta che ne vedo una)
EliminaSai Marina che quelle bottigliette di liquore le collezionava una persona che non è più in vita ,e me le regalò un giorno.Le ho in una credenza e adesso se le guardo mi ricordano la sua presenza .
RispondiEliminaColleziono conchiglie e pietre dai posti di mare e ultimamente anche rametti che trovo in riva e che al tatto mi riconducono ad una lettura della loro avventura in mare ,modellati nel colore e lisciati dall'effetto del sale.Credo che gli effetti dei processi della natura siano infiniti nei loro dettagli, affiorano vere opere d'arte che nessun bravo scultore può riuscirci:)
Buona serata
L.
Ricordare le persone attraverso le cose è bello. Mi hai sbloccato l'ennesimo ricordo d'infanzia: c'è stato il periodo delle conchiglie, ma ancora di più... tieniti forte, quello dei vetri levigati dal mare: io e mia cugina riempivamo interi barattoli con questi frammenti tutti smussati nei bordi! Grazie per avermici fatto pensare!
EliminaNon sono stato un accanito collezionista come te però anch'io, da ragazzo, ho curato una collezione di monete antiche (poi abbandonata) ed una di bottoni. Si, proprio i bottoni. Ricordo le urla di mia madre quando si accorgeva che mancavano alle giacche o alle camicie. Oggi evito qualsiasi tipo di accumulo, anche se mi piacciono molto le figurine dei santini. E ogni volta che entro in una chiesa, ne sono sempre tentato.
RispondiEliminaMia madre teneva dentro una scatola di latta, quelle del tabacco per pipa (la fumava mio padre), un bel po' di bottoni che recuperava da indumenti vecchi. Mi divertivo, ogni tanto a giocarci da bambina. Che ricordi! E i santini... ma lo sai che uno dei miei figli ne aveva cominciata una e adesso nella libreria della loro stanza sono custoditi gelosamente due raccoglitori pieni di immaginette sante?
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