Accidenti, siamo già a metà luglio! Il tempo corre troppo in fretta e questa è una percezione alla quale cerco di dare tutte le volte una spiegazione, pur non trovandone alcuna. Il tempo, in realtà, cammina a una velocità costante: le ore in un giorno sono quelle, i mesi hanno tot giorni, perché, allora, mi sembra di essere su un treno che procede spedito, senza fermarsi in nessuna stazione? E le ore di un giorno si accorciano, i mesi sono fotogrammi di un cortometraggio... Insomma mi sembra ieri che si pianificava un progetto e mi trovo già con le valigie pronte.
Non parlo di quelle che ho riportato indietro dalla Sicilia giusto qualche giorno fa, colme di saluti, abbracci, chiacchiere al bar, aperitivi con le amiche di sempre, pranzi e cene con i parenti più cari. Il mio soggiorno nisseno è stato solo una tappa di un’estate che comincia all’insegna dei cambiamenti, perché a breve partirò per Monaco e le valigie che porterò nella città bavarese saranno piene di una vita che trasferirò là per tre anni.
Vivo a Roma dal 2016 e in questa città, ormai, sto bene. Ho ricreato il mio habitat, come tutte le persone che amano fare radici: le mie sono ancora piccole, ma lentamente si ramificano. Ormai molti spazi sono divenuti luoghi dove ho seminato ricordi e l’affetto che provo per talune persone conosciute qui è pari a quello di tante amicizie rimaste a Caltanissetta. Eppure la vita, spesso, riserva delle sorprese, così nel (più che) mezzo del cammin di nostra vita mi sono ritrovata nella selva oscura di una grande novità: un impegno lavorativo importante per mio marito, che non è una missione di sei mesi, come quella in Kuwait dello scorso anno, bensì un’esperienza in terra tedesca più complessa e per un periodo di tempo più lungo. Questa volta lo seguirò.
Vi lascio immaginare cosa ciò comporti per me: a parte la logistica connessa allo spostamento, avrei la lontananza dai figli da gestire (anche se - okay - sono grandi e con progetti di studio e lavoro che li renderà presto autonomi) e il distacco, forse ancora più significativo, dai miei genitori (non dimentichiamo che proprio da novembre scorso si sono trasferiti a Roma per stare vicini a noi figli).
Vi confesso la difficoltà e la confusione che a turno albergano nella mia mente. L’idea di vivere per tre anni in una città che non conosco (a parte il breve soggiorno della scorsa estate, primo, utile, contatto con Monaco, in previsione di tutto questo) mi incuriosisce, mi eccita e, nello stesso tempo, mi spaventa: sarà pur sempre un ennesimo inizio e io sono un po’ avanti con l’età per godere appieno della bellezza di una nuova esperienza. In più ho un limite: non amo viaggiare. Anzi ne ho due (se ben ricordate, ve ne ho dato un assaggio in un post di febbraio).
Proprio a causa del lungo periodo di gestazione dell’idea (che era solo un’aspettativa, prima di farsi certezza qualche mese fa), sono stata distratta, con poca voglia di scrivere, di frequentare il web (perdonerete la mia assenza), presa da mille cose, pure dalla ricerca di una nuova casa (perché a novembre dovremo lasciare questa in cui attualmente abitiamo), trovata, miracolosamente, a fine maggio. Che dire le emozioni a vari livelli non sono mancate, nell’ultimo periodo!
Per farla breve, porterò qualcosa a Monaco, ma non tutto. Ciò che lascio sarà oggetto di un trasloco più corposo nella nuova abitazione, dopo l’estate, quindi: questo sì questo no, le mie piante - oddio le orchidee! - le lascerò in mano a mio figlio (e le piango!), tutto il comparto hobbistico va portato in terra straniera, ho una cantina da smontare, c’è tempo, non è vero, non ce n’è, approfitterò per buttare un mare di roba. Ho riempito due scatoloni con un centinaio di libri - ammazza, quanti ne tenevo nella libreria, ancora da leggere! - mi seguiranno a Monaco, ma sicuramente non sono sufficienti. Lì serviranno una lavatrice a chiusura dall’alto e una scopa elettrica e un ferro da stiro con annesso asse e non te lo porti dietro l’olio nostrano? e la pasta? almeno per far fronte alle prime settimane di perlustrazione: chi li conosce i supermercati tedeschi e le marche dei prodotti e la loro difficilissima lingua, alla cui ignoranza dovrò ovviare comprando in inglese e facendo, per la verità, ogni cosa in inglese, io - ricordiamolo ancora - quella del “same enthusiasm”!
Giorno 19 la ditta del trasloco caricherà tutto e comincerà il viaggio verso la Baviera. Fra quattro giorni.
Mi manca l’aria: sarà il caldo?
Non so come mi organizzerò da Monaco, ma lo farò. Purtroppo convivo sempre con i soliti problemi legati al mio account. Da tempo, ormai, non uso più l’ipad perché non mi consente l’accesso a molti blog e lì a Monaco non porterò il pc fisso. Avrò un portatile, che spero mi consentirà di mantenere i contatti e soprattutto di potere agevolmente accedere nella mia piattaforma (non vi dico i magheggi per riuscirci anche da qui). Insomma, sono alle porte di questa avventura. Auguratemi un grande in bocca al lupo, io, intanto, a voi auguro buone vacanze.
Nel prossimo post avrò un boccale di birra in mano e le mie prime parole saranno: guten morgen, freunde!
Ma che sorpresa! Allora in bocca al lupo (tedesco).
RispondiEliminaIn bocca al lupo! Sicuramente sarà una bellissima esperienza.
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