martedì 9 maggio 2023

Le due strade


La disistima è molto più brutta della rabbia, dell’offesa, del rancore.

La rabbia passa, se spegni i riflettori su una discussione spiacevole; dall’offesa ti ripari ignorandone la fonte; il rancore diventa presto indifferenza, quando decidi che preferisci di gran lunga la serenità ai sentimenti negativi, ma smettere di stimare una persona significa cancellarne ogni riguardo, significa non riconoscerle nulla, neanche quel minimo che ne garantirebbe perlomeno la dignità.

Quanta gente, negli ultimi anni, ho trascritto nel libro nero della disistima! 

Trattando l’argomento in modo generico, ci sono delle categorie verso cui ho zero considerazione: in cima alla lista colloco il parterre degli uomini politici, tutti, indistintamente. Non ho mai espresso il mio voto, alle elezioni, se non quando ho voluto aiutare qualche candidato di mia stretta conoscenza; per il resto non ho mai creduto nelle lusinghe dei comizi, odio il politichese, quell’affettazione tipica dei discorsi pieni di clichè e luoghi comuni, non ho mai voluto regalare poltrone per i culi ipocriti di chi, una volta al potere, dimentica chi è e da dove viene e si lascia triturare dal sistema, dalle connivenze, dal circuito inquinato dei do un des, degli scambi, dei favoritismi.
Ho sempre detestato la politica e scrollo le spalle di fronte alla critica di chi, accusandomi di qualunquismo, biasima la mia cattiva condotta di cittadina astensionista: “poi non ti lamentare se...”, mi sento ripetere, altro luogo comune al pari di tanti sfoderati per impacchettare col fiocco l’esercizio di un diritto. Non sono una donna di sinistra, non sono una donna di destra; ho delle idee ben precise, so cosa vorrei, cosa cerco nelle persone, sono capace di riconoscere una brutta proposta da una buona idea, a prescindere da chi se ne fa promotore, ma la coerenza resta un principio fondante di una personalità seria e onesta e in politica gli inciuci, le scelte dei voltagabbana, le intemperanze dei cambia casacca dovrebbero meritare una sanzione, non essere semplicemente ispiratori di indignazione virale in rete. 
A seguire, altra categoria verso cui ho una bassissima considerazione è quella  dei giornalisti, oggi: non riesco più a vedere un telegiornale, a seguire un talk show politico o qualsiasi programma di approfondimento sui temi di attualità, con i soliti ospiti borbottoni e tronfi, le scalette con gli interventi pilotati, la censura ormai imperante, che naturalmente vedono in pochi. Non so perché, ma ogni volta che mi imbatto in qualche intervista scomoda, in qualche personaggio che esce fuori dal tracciato del pensiero omologato, nella mia testa sento: “All in all it's just another brick in the wall”. E spengo il televisore.


*****

Da tre anni, ormai, leggo la Bibbia: la finisco e la ricomincio a ruota. Facile pensare che una persona credente lo faccia, ma non è così scontato. Conoscevo il Nuovo Testamento e il Pentateuco, ma poco o pochissimo gli altri libri e a un certo punto della mia vita ho pensato fosse bello e giusto recuperare la mancanza. Sono convinta che questa lettura prescinda dalla professione di fede verso la religione cristiana e dovrebbe essere una tappa obbligata per tutti, come la lettura dei classici, sebbene mi renda conto di quanto la complessità dello studio esegetico, necessario in alcune sue parti, possa allontanare da un intento così arduo. 

Vi dico perché io, ogni mattina, leggo due capitoli di questa magna opera: mi aiuta a gestire l’umore, a dominare gli stati d’ansia, a placare l’ira, quando mi afferra alla gola e mi toglie ogni capacità di giudizio (e, negli ultimi tempi, non sono mancate le occasioni).

La Bibbia è il mio toccasana. A parte l’idea di indirizzare al Creatore la mia preghiera quotidiana (attingere ai Libri Sapienziali è un’esperienza che mi arricchisce tutte le volte), nelle sue pagine ho spesso trovato il conforto di tristi verità: Anche l’amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede” (Sal 41, 10) e gli anatemi che rispondevano all’infinito sdegno provato tante volte: “Guai a coloro che fanno decreti iniqui e scrivono in fretta sentenze oppressive” (Is 10, 1). 

Se non avessi sfogato, attraverso le parole di re e profeti, rabbia e disperazione, tenere compressi i miei stati d’animo mi avrebbe fatto male.

Come dopo una guerra si guarda alla ricostruzione di ciò che si è distrutto, adesso sto provando a rimettere insieme pezzi di vita disgregati dalla ferocia di fatti e chiacchiere piombati, negli ultimi anni, come sentenze definitive. Ho perso la stima verso persone e figure di riferimento, ma non mi stanco di cercare dentro me stessa e negli insegnamenti in cui credo quel tasto che accende il perdono e la volontà di “dimenticare gli errori altrui”. Nelle preghiere chiedo ancora giustizia e ci sono brani della Bibbia che confortano appieno il mio desiderio, ma chiedo anche la capacità di superare il limite umano fortemente ancorato al giudizio. 

Così mi sono trovata a percorrere due strade: una, quella delle reazioni immediate a impulsi non ragionati, che è una strada che porta al risentimento, alla sfiducia, al rancore; l’altra, più difficile, del compromesso, della buona condotta legata ai comandamenti della fede, una strada che impone il dominio sui miei istinti e mi chiede di “porgere l’altra guancia”. 

In pratica sto provando a congiungere i due sentieri, a slacciare la disistima corrosiva dai miei quotidiani pensieri e aggrapparmi all’ancora della fede. La Bibbia è il timone che muovo lungo l’unica via, che spero di imparare a percorrere.

La lezione mi giunge dal libro del Siracide:


“Ricordati della fine e smetti di odiare” (Sir 28,6)


29 commenti:

  1. Dopo aver letto questo post mi rendo conto che abbiamo molti punti in comune, figurati che ormai sono più di 10 anni che non accendo più il televisore, proprio per non sentire telegiornali, politici, opinionisti etc....
    La Bibbia l'ho letta un paio di volte e sono convinto che non c'è miglior "cibo" per lo spirito. Alla Bibbia ho poi aggiunto la lettura di Sant'Agostino, a mio parere un uomo con un intelligenza fuori dal comune, ottenuta grazie al suo totale affidamento a Dio.
    Per esperienza personale posso dire che quello che a noi sembra difficile o impossibile da raggiungere, si avvera se ci affidiamo con cuore puro al Creatore .... con il Suo aiuto puoi benissimo "congiungere i due sentieri".
    Un saluto

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    1. Ho letto Le Confessioni di Agostino due volte e ogni tanto ho bisogno di andare a rileggere le pagine straordinarie della sua conversione, quando le parole di San Paolo gli schiudono definitivamente il cuore e quel "Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai" è uno dei passi più belli in assoluto. So che non aggiungo nulla a quello che hai detto tu, ma mi piace pensare di potere condividere con qualcuno l'esperienza della fede.

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    2. Condividere con qualcuno l'esperienza della fede, riempie il cuore di gioia. La cosa più sorprendente, e che a mio avviso testimonia l'esistenza di Dio, è questa: quando le persone che hanno fede incontrano altre persone che hanno la stessa fede, anche se non si sono mai viste prima, parlano la stessa lingua e ragionano allo stesso modo.

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    3. ... ed è talmente raro, oggi, ahimè!

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  2. Io nel quaderno della disistima ho i personaggi televisivi, ma puramente come categoria perché i nomi non li conosco :D

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    1. Quelli manco li calcolo; non sono manco passati da un'attenzione poi miseramente tramontata! :)

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  3. Temo che nel mio caso, quelle due strade lì siano due parallele... non si incontrano mai, accidenti! Ci provo ma... appena mi allungo si sposta anche l'altra!
    Sui politici. A votare ci vado, con parecchi mal di stomaco, che stanno aumentando con l'età (dubito sia saggezza, solo accumulo...). E' che se prendo la tessera elettorale dal cassetto mi sento arrivare dritto dritto lo scappellotto sul coppino da mio nonno, e allora vado comunque. Da inguaribile ottimista, ho sempre sperato che si potesse tendere a una sorta di equilibrio, nel luuuuuuungo periodo. Poi ho iniziato a lavorare nel pubblico, a contatto con i politici.
    Da allora preferisco guardare Tom e Jerry in televisione. Hanno più senso.

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    1. Se sei un'inguaribile ottimista, non c'è che augurarsi che anche le tue strade parallele un giorno diventino una! ;)
      La prima volta che sono andata a votare sono venute fuori le peggiori cose sui candidati poi "saliti al potere". Ricordo che rimasi talmente schifata che non ne volli più sapere di contribuire al disastro. Nel tempo questa cosa si è tradotta in una totale sfiducia verso la politica che inghiotte tutti, pure quelli che ci provano a essere onesti e a voler fare onestamente le cose, ma alla fine cascano nel vortice e pure senza rendersene conto (tanto, poi, le spese, sono sempre a carico del cittadino con il "senso del dovere").
      Tom e Jerry: adoro!

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  4. La disistima la conservo per le disillusioni, per le cattiverie, le ipocrisie. Ti invidio le Letture, possono arricchire, anche se poi la chiosa del Siracide ce la può serenamente suggerire il buon senso. E quando c'è equilibrio, serenità, obiettività.. il più è fatto. Basta aggiungere un sorriso, sempre ;)

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    1. Il Siracide come i Proverbi sono pieni di frasi abbastanza ovvie, però è come se il buon senso di cui parli trovasse in esse la piena legittimazione e da ciò facesse discendere l'assoluta certezza di seguire la giusta strada. Il sorriso è proprio la mia arma (non tanto) segreta :) Ho scoperto, negli anni, che è salvifico e scommetto che è a questo suo potere che ti riferisci.

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  5. Io ormai sono più o meno nella tua stessa fase, ma senza la consolazione biblica perché non sono più credente. Mi affido alla filosofia zen, anche se per applicarla correttamente ci vorrebbe una personalità più empatica della mia.
    La disistima nei politici e nell'informazione nel mio caso si trasforma in una sfiducia verso il sistema Italia, posso avere maggiore fiducia in una singola amministrazione comunale che nel parlamento. Ma poi finisco direttamente per isolarmi nella mia torre d'avorio e amen.

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    1. Condivido appieno la sfiducia nel sistema Italia e non è solo la cattiva gestione della politica il dramma, ma tutto un insieme di fattori che hanno contribuito a rendere anche la popolazione, e non solo il Paese, un disastro.
      Un posticino nella tua torre d'avorio c'è?

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  6. La spocchia dà sicuramente fastidio, il volere mostrare a tutti di avere più di qualcun altro, farsene un vanto; più che altro, è l'ostentazione a essere di cattivo gusto, dunque ti capisco. Politici e giornalisti, ormai, acchiappano più dissensi che altro (ma come ci siamo ridotti in Italia!) Ecco, hai colto nel segno: per me non andare a votare non è mai stato un atto di superficialità o indifferenza, ma una vera e propria scelta, con tutto un percorso ragionato dietro.
    Grazie per essere passato di qua.

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  7. Buongiorno Marina:)
    Guarda il titolo stesso del tuo post è la metafora perfetta della nostra vita,due strade apparentemente divise tra bene e male ma che con la visione più vicina a Dio possiamo farle congiungere in un unica direzione.Non si tratta in fondo di giudicare chi non rappresenta quel senso di bene,ma di coltivare la natura del bene che più ci rappresenta, altrimenti correremmo il rischio di snaturarci ,di snaturare la parte più autentica di noi.Mettere in partica il pensiero di Pasolini in un certo senso, percorrere il sentiero nel «cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

    Preferisco oggettivare la nostra politica come sistema che da anni si sia rivelato controproducente sul piano umano , anteponendo quello prettamente capitalistico e materialistico.Nemmeno io voto da diversi anni e mi ci rivedo nel tuo scritto, quando vieni etichettato per non esprimere un tuo diritto ...ma io non credo nei diritti venendo meno ai doveri.Per me sono imprescendibili.

    Leggendo il commento di Filippo mi sono resa conto che l'ostentazione è davvero fastidiosa,ecco è una strada che rispecchia quel sistema materialista che ci tocca subire ma raggiungendo piano piano la consapevolezza di convertirlo in qualcosa che non serve a noi ma a chi lo sperimenta per convertirla a sua volta nell'inconsistenza sul piano spirituale.

    Seguo da anni il blog e il pensiero di mr loto,un toccasana che vedo spesso in connessione con tante altre visioni interiori ,tra cui la tua:)Questa per me rappresenterebbe la visione "politica" che dovrebbe unirci e rappresentarci, più di quanto si rivela fallibile quella attuale che ci manipola al punto da doverci posizionare in una fazione piuttosto che nell'altra,senza prendere consapevolezza che ci porta ad allontanarci soprattutto dalla nostra vera Essenza.

    Grazie e buona giornata a te e a tutti i tuoi fedeli lettori.


    L.

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    1. Ciao L. bentornata. Il male è sotto gli occhi di tutti, credenti e non, come il bene, anche se chi ha fede lo associa all'unica fonte possibile, che è Dio. Tu hai giustamente citato Pasolini, che era ateo e anticlericale, ma aveva a cuore la sorte degli "ultimi" e lottava mettendosi dalla parte dei poveri. Ci sono insegnamenti che basterebbe fossero dettati con sincerità dal cuore, eppure...
      Fino al 1993 il voto era un diritto/dovere, poi dopo la riforma è rimasto solo un diritto, che garantisce dunque la piena libertà del suo esercizio.
      La politica, ormai, allontana più persone di quanto tenda ad aggregarne: non ha più colore, le ideologie sono pasticciate, come si fa a credere ancora nella gente alla quale basta togliere la poltrona che subito è disposta ad abbracciare pure una fede opposta pur di rimanere a galla: mercenari!
      Lo vedi, come mi sale facilmente il disprezzo? Devo fare molta strada per raggiungere la serenità cui ambisco e leggere ancora tanta Bibbia! :D :D

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    2. Ciao Marina ripassando mi sono accorta che il mio commento è svanito nel nulla.In sostanza però ricordo bene cosa avevo scritto ,misteri della "rete":)
      L.

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    3. Tornato! Ho cercato nello spam: si era nascosto lì! ;)

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  8. Mi piace il modo in cui vivi la tua fede, perché non si limita, come per tanti cattolici, al recarti in chiesa ogni settimana ma vai ben oltre. Leggi il libro sacro immergendoti in una specie di meditazione e senti che sa restituirti quello di cui sei in cerca.
    Io vivo una visione più laica ma molto simile. Non ho un libro che mi aiuti in questo, ma mi pongo in sintonia con il flusso degli eventi. Per due giorni sono stata malissimo, chiusa in casa, con vertigini e nausea (questioni di otoliti), in questi casi mi assale l'angoscia. Sarà per l'impotenza di agire ma la malattia (oso chiamarla così) mi debilita e mi toglie le forze, pure l'ottimismo. Vedo tutto nero, mi lascio attraversare da un fiume di pensieri anche molto negativi, qualcosa che assomiglia a quella "bestia" detta depressione. Ecco, in questi momenti penso intensamente, mi concentro sulle persone e le cose, gli eventi, le esperienze. Perché è vero che molte cose sono cambiate con la pandemia, ma voglio guardare a questa esperienza anche in senso costruttivo, per quanto mi riguarda mi ha donato più lucidità su alcune persone e forse la capacità di discernere quelle potenzialmente o in atto positive per me da quelle che sono dannose. Io non ho una fede che mi muova verso il perdono, ma è vero che fatti più banali sono perdonabili, mentre invece non i fatti ma i comportamenti reiterati di qualcuno dal quale non si è ricevuto il bene, quanto piuttosto tanti piccoli momenti di delusione, ecco, la strada che mi fanno scegliere è quella di mollare. Senza guardarmi indietro.
    Concludo così: il bello della fede vera è quello che sollevi riguardo al perdono, il binomio, la dicotomia fra il giusto e lo sbagliato, o forse il preferibile e il giusto.

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    1. Mi dispiace per quei due giorni e capisco la sensazione che descrivi perché tante volte, di fronte a un malore (anche occasionale) anch'io ho ceduto alla tentazione di sentirmi uno straccio e di pensare alle cose più negative (su situazioni, persone e pure su me stessa). Ora, ovviamente, non ho la pretesa di fare catechesi con te, ma poiché so che sei credente, sebbene con una visione più laica, mi permetto di suggerirti qualche lettura tratta dalla Bibbia, che in certi momenti davvero ha avuto un effetto balsamico sul mio stato d'animo e sui pensieri: le lettere di San Paolo e di San Pietro, per esempio o i Salmi; il libro di Giobbe, il Cantico dei Cantici... La preghiera ha molti volti :)
      Sai, non è per niente facile perdonare un torto subito e io dico sempre che perdono ma non dimentico, il che mi porta ad ammettere che quello sia un perdono col freno, dunque non un perdono autentico. Insomma, la santità purtroppo sulla terra è dono di pochi, provo ad avvicinarmi a quel giusto, tutte le persone con un elevato senso etico ci provano. Spero che i risultati di questi tentativi si vedano: nelle persone che frequento sono evidenti ;)

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  9. Io vado ancora a votare ma mi chiedo tutte le volte se abbia un senso, perché mi sembra ormai che nessun politico possa davvero rappresentarmi. Sulla disistima sei in buona compagnia, anch’io mi ritrovo a cambiare canale sempre più spesso fino a spegnere del tutto la tv, é una questione di sopravvivenza che mi fa distogliere la mente dalla loro pochezza, cercando di non pensare che, anche quando non guardo per non soffrire, loro agiscono per peggiorare sempre più la nostra realtà.

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    1. Finché ci sarà qualcuno che andrà dietro al carrozzone con i suoi fanti, i suoi re... e i suoi pagliacci non ci sarà altro che vuoto cosmico attorno a noi! e va beh, io dico che è tutto molto triste (anche fare politica in questo quadro così desolante della società) e ognuno contrasta come può e riesce questo mondo che peggiora! Disfattista? No. credo molto realista e obiettiva! Davvero la preghiera e le fonti spirituali sono la mia salvezza.

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  10. La Bibbia è un testo affascinante perchè in certi suoi libri non ritroviamo soltanto Dio, ma anche l'immagine dell'uomo con la sua fede, ma anche con i suoi dubbi, la sua ribellione o i suoi interrogativi ("perchè gli empi prosperano?... ecc.) Penso ai Salmi, per esempio, che esprimono le mille sfaccettature di lode o di lamento nelle quali è più facile ritrovarsi. La cosa più bella a mio avviso è che, anche quando l'uomo si ribella fino a rasentare in certi versetti persino la bestemmia ("tu ci tratti da pecore da macello..."), il suo sfogo si rivolge sempre a Dio che non smette di essere il suo interlocutore.
    Grazie, Marina, di aver aperto il cuore qui con noi!

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    1. Per questo dico con convinzione che la Bibbia è un testo che andrebbe letto senza essere necessariamente associato alla fede cristiana, dà testimonianza di molte verità, raccontate con la stratificazione delle voci tramandate o di chi ha vissuto epoche storiche lontanissime. Una lettura preziosa.

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  11. Quando leggo, e leggo molto, mi accosto sempre pieno di speranze verso il libro che ho davanti, O dovrei chiamarle aspettative? In un buon 50% dei casi esse vengono deluse e questo accade anche con alcuni testi assolutamente "classici" o storici o comunque imprescindibili. Li leggo ugualmente, magari con una certa fatica ma li leggo: è importante per me lo stile nel suo complesso della scrittura non solo il contenuto. Per me un libro per attraversarmi deve possedere caratteristiche particolari che attengono a sintassi, fluidità, originalità, lingua...armonia. La Bibbia é un testo importante, impossibile negarlo, ma non sono mai riuscito a leggerlo con piacere e continuità; l'identica cosa mi è capitata con un altro "mostro della letteratura mondiale La Ricerca del tempo perduto di M. Proust. Ho letto e riletto i quattro evangeli del Nuovo Testamento....quelli sì che scorrono come acqua di montagna, e ti trascinano via, hanno un'anima diversa. Non demordo naturalmente ma forse non mi basterà questa vita per raggiungere la meta.

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    1. Quando la prima volta decisi di leggere la Bibbia per intero stavo attraversando un brutto momento e ho preso questo impegno come un'appendice alla mia preghiera quotidiana, poi ci ho preso gusto, perché mi sono resa conto che del Libro Sacro mi ero persa molto (anch'io conoscevo bene i Vangeli, gli Atti degli apostoli, l'Apocalisse, ma per esempio non tutte le Lettere, che danno una testimonianza preziosa). Adesso sono alla terza rilettura e penso che diverrà ciclica negli anni: leggo due paragrafi al giorno, sono quindici minuti, al mattino; riesco a coprire l'arco di un anno, non è pesante. Non è un comune libro di lettura, certo, non è avvincente, però ha un suo memorabile perché ;)
      Ah, per la cronaca, ho letto la Recherche di Proust e l'ho molto amata e poiché mi mancava mi sono rimessa in mano i suoi sette libri e ho ricominciato tutto da capo. Sono al terzo libro di una formidabile rilettura :D

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  12. In effetti i politici sono una brutta razza. Pensavo di aver visto tutto e il peggio di tutto, poi mi sono dovuto sorbire anche le ... del M5S, la più grande e abile operazione di manipolazione mentale. Votare per il meno peggio come fanno i tifosi di certi partiti non è nemmeno per me. Oramai mi sento abbandonato e sfiduciato che non mi va manco più di pensare o parlare. Ho iniziato a scrollarmi di dosso tutto. Ammesso di poterlo fare. In alcuni casi si può solo subire.

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    1. Sì, decisamente negli anni tutto è andato a peggiorare: la politica fa ridere, ormai ed è terribile vivere con disincanto ogni cosa. Tocchiamo sempre il fondo e c'è sempre un fondo ancora più fondo... Insomma, il tuo pessimismo è in buona compagnia.

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  13. https://guspensiero.blogspot.com/2023/05/cose-la-democrazia.html?showComment=1687420891502#c589586961465237102

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    1. Ciao Gus
      È un piacere trovarti qui ,su questo post.

      L.

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