Appuntamento con "Il Caffè di Luz e Marina"
Dopo qualche mese mi riaffaccio da queste parti perché, se l'attività blogghistica e la scrittura in generale hanno subito una consistente battuta d’arresto, il caffè in compagnia di Luana prosegue sempre con immutato entusiasmo (vi invito a dare un'occhiata alla nostra conversazione nel blog io, la letteratura e Chaplin).
Siamo in dirittura d’arrivo e oggi il peccato capitale su cui ci siamo soffermate è l’ira, vizio che sicuramente non fa onore a nessuno, ma risulta essere del tutto inevitabile: possiamo lottare per non cadere nella superbia, per non cedere alla lussuria, resistere all’invidia, ma dall’ira non si scappa.
Il dato concreto è che tutti, almeno una volta (e sono certa che siano molte di più le occasioni in cui l'abbiamo sperimentato) ci siamo imbattuti in reazioni spropositate legate a momenti di rabbia acuta, abbiamo urlato, inveito contro qualcuno, sferrato colpi bassi usando parole, aiutandoci persino con gesti inconsulti. L’unica verità alla quale io e Luana siamo approdate è che l’età favorisce un processo di evoluzione emotiva che allontana da certi impulsi e infatti noi, dopo avere candidamente ammesso di avere vissuto momenti di grande ira, in passato, ci siamo ritrovate nella comune idea che equilibrio e mitezza sono approdi della maturità. Non che ci si arrabbi di meno, non mancano i motivi per scatenare il furore che, in determinati casi, non è possibile trattenere (gli ultimi anni hanno messo a durissima prova la mia resilienza, per esempio), ma comunque si fa in modo di arginare le conseguenze di stati d’animo irosi, che, tra l’altro, non fanno bene alla salute e devo dire che, alla mia età, salvaguardarla è diventata una priorità assoluta.
Mi sono sempre inventata piccoli stratagemmi per contenere l’ira, attività distraenti che portassero la mia mente altrove e continuo a farlo con cose pratiche, che m’impegnano con corpo e mani, perché se mi concentro a fare qualcosa di concreto da cui mi aspetto un risultato non mi soffermo a rimuginare su ciò che mi fa ribollire il sangue. Allora creo, realizzo ricette culinarie, trovo una soluzione per smaltire ciò che mi avvelena dentro.
Avevo un piccolo rito, a Palermo, quando studiavo all’università: finiti gli esami, per sciogliere lo stress, preparavo delle palline di cocco, cotte al forno, che io scherzosamente chiamavo i “coccolosi”, perché erano un rifugio dolcissimo. È diventato, nel tempo, il modo che io e le mie amiche sfruttavamo per sfumare stati di particolare nervosismo e agitazione: ogni volta che si creava una tensione, correvo a prendere dalla dispensa una confezione di farina di cocco e con pochissimi ingredienti preparavo questa prelibatezza semplice da realizzare e per noi efficace.
Volete provare? Addolcisce qualunque palato in quindici minuti.
Io, i miei “coccolosi” li faccio così:
- 3 albumi
- 120 g zucchero (meglio a velo)
- 170 g farina di cocco
Mescolo albumi e zucchero e aggiungo a poco a poco la farina di cocco.
Tutto qui.
(Nel tempo ho affinato la procedura e gli albumi prima li monto a neve, ma non è determinante)
Poi formo semplicemente delle palline con le mani, che adagio su una teglia rivestita con carta da forno (gli esperti usano la sac a poche con il beccuccio a stella, ma a me questi dolcetti piacciono meno “eleganti”)
Dopo 15 minuti di forno ventilato alla temperatura di 200 gradi, i coccolosi sono pronti.
Ora, non garantisco un mio ritorno da blogger a breve (anche perché devo ancora risolvere alcuni problemi logistici del blog, che, da qualche mese, mi esasperano), ma resta l’ultimo peccato capitale e... sarò pronta anche per quello.
Dunque, al prossimo super caffè!
Condivido in pieno le tue considerazioni sull'ira.
RispondiEliminaMa intanto voglio darti un calorosissimo "BENTORNATA"!
Oh, se i coccolosi fanno passare l'ira ne faccio scorta e me ne mangio una decina al giorno :-D
RispondiEliminaBello rileggerti. Evviva i coccolosi!
RispondiEliminaCiao Annamaria, Ariano, Massimiliano, grazie per essere passati a lasciare un commento. Guardate io, invece, come sono ridotta: il blog non mi fa più rispondere al singolo commento, posso solo lasciarne uno come ospite esterno. Che disperazione! In più, fino a qualche tempo fa ero persino un’anonima (neanche il mio account Google funzionava più! E continua a non funzionare in altri blog)
RispondiEliminaPosso farlo solo così, per ora.
In attesa di nuovi tentativi per risolvere il problema vi abbraccio.
(Anzi sapete che faccio? Mi tuffo su un coccoloso subito, visto che mi è salita di nuovo la virminera nervosa! 😖)
Tra parentesi: per commentare devo pure dimostrare di non essere un robot ... IN CASA MIA! 😭😭
Marina, se ti può consolare, questi inconvenienti capitano anche a me con altri amici blogger, ma non sempre. Non ho capito perchè ora sì e ora no. A volte dipende dal browser. Con te stavolta è andata bene, ma in tanti casi no.
RispondiEliminaBentornata, Marina! Ho letto e commentato già sul blog di Luana. Che dire delle tue palline coccolose? Sono davvero paradisiache! 😍
RispondiEliminaMari', mi sa che inavvertitamente hai modificato qualche funzione, perché a commentare esce l'altra modalità, quella da "commento esterno" con tanto di controllo di eventuali bot. Dobbiamo concordare, voglio darti una mano, la cosa è piuttosto urgente.
RispondiEliminaBuonissimi quei dolcetti!!!
@ANNAMARIA
RispondiEliminaGià! E un po' passa la voglia, devo dirti!
@CRISTINA
RispondiEliminaDa fare e gustare in santa pace.
vado a rispondere di là, anche se da anonima :)
(meglio di sto orrore che sta accadendo in questo blog!
@LUANA
RispondiEliminaNon ho toccato nulla, perché non saprei dove mettere le mani, ma chiederò a chi ha cercato di aiutarmi. Se puoi farlo pure tu che ben venga!
Tra "anonima" e ospite in casa mia non so cos'è peggio! :((
"Carini e coccolosi ragazzi, carini e coccolosi!"
RispondiEliminaI pinguini di Madagascar, i miei preferiti
Che magari adorerebbero questi dolcetti. :D
@Barbara
RispondiEliminaE invitiamoli ai nostri incontri! Vabbè che sono sempre più radi (i miei, intendo), però se mi porti i pinguini di Madagascar posso pensare seriamente di mettere a posto sto Taccuino sgarrupato. 😁