Appuntamento con "Il caffè di Luz e Marina"
E così siamo arrivati alla fine dei nostri Vizi. Io e Luana ne abbiamo esaminati sette, quelli “Capitali”, i vizi D.O.C. per intenderci. I difetti, i peccati e i peccatucci non compresi in questa categoria ce li teniamo per noi.
Qualche giorno fa, nel nostro caffè, abbiamo parlato dell’Accidia: un peccato blando, rispetto agli altri sei? oppure ugualmente deprecabile, al pari di molti fra quelli trattati? Al di là della, talvolta ragionevole, pigrizia, abbiamo provato a darne un’interpretazione estensiva, fino a toccare un tema delicato come la deriva di certi giovani di nuova generazione, spesso propensi ad abbracciare il nulla.
Se volete partecipare alla discussione e dire la vostra sapete dove andare: nel blog io, la letteratura e Chaplin. Vi aspettiamo con un’opinione, una confessione, un ricordo, un racconto, una testimonianza, quello che volete, insomma. Sarà un modo per stare ancora una volta insieme, l’ultima del nostro super caffè, che non sarebbe tale senza la parentesi pâtisserie raffinée.
Chiudo in bellezza e calorie proponendovi, dunque, una ricettina semplicissima, ma per golosi strong: i tartufi a cioccolato.
La regola è quella del 100:
- 100g di biscotti (qualunque tipo, io uso pure i fiocchi di cereali integrali)
- 100g di crema spalmabile (la nutella classica, anche se la mia è una crema spalmabile fondente)
- 100g di cioccolato fondente (io compro barrette amare anche oltre il 70%)
Sbriciolate i biscotti o i cereali (con un frullatore, un robot, a mano)
In una terrina mescolate i biscotti sbriciolati con la crema spalmabile, lavorate il composto fino a farlo diventare un panetto liscio e compatto e formate delle palline (appena più piccole di una pallina da ping-pong)
Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente.
Immergente le palline dentro il cioccolato fuso e adagiatele sopra un piatto ricoperto con carta da forno.
Mettete in frigo per venti minuti
Io sfrutto il cioccolato rimanente per fare dei ghirigori sopra i tartufi, così si presentano meglio.
Che ve lo dico a fare: sono buonissimi!
Così, in un attimo di pigrizia, in un lampo di accidia anche occasionale, potete buttarvi sul divano in dolce compagnia: è notorio che la domenica sia il giorno migliore!
Nel fine settimana pensate a questa pagina, che chiude un ciclo con una compagna di viaggio straordinaria.
Dalla cucina di casa Guarneri questo è tutto. La chef/blogger in quiescenza Marina vi saluta.
Qui ti sei letteralmente superata, cara Marina!
RispondiEliminaSono da acquolina in bocca questi bon bon lustri di cioccolato. :D
Non vedo l'ora di inventare nuovi argomenti per i futuri caffè, intanto abbiamo vissuto questa lunga maratona, un'esperienza bellissima. Sempre un piacere e un onore discettare con te di tutto quello che ci passa per la testa. :)
Alla prossima!
Mannaggia, io la cioccolata e dolci derivati non posso toccarli...
RispondiEliminaComunque complimenti alla chef :-)
Sbav sbav sbav!!! Non mi vengono però... cioè, io ci provo a farli... ma gli ingredienti spariscono tutti di sotto al naso prima che io abbia terminato!! :D :D :D
RispondiElimina@Luana: è sempre un grande onore e un immenso piacere
RispondiElimina@Ariano: sì, me lo ricordavo. La prossima volta niente cioccolato, promesso. E grazie: cucinare dolci mi rilassa.
RispondiElimina@Barbara io resisto, ma poi ripulisco il fondo della ciotola: resta pulitissima! 🤦🏻♀️
RispondiEliminaDetesto i dolci.
RispondiEliminaNoooo. Detestarli? Un colpo al cuore mi dai 😀
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