La scrittura è una droga salutare, quante volte ce lo siamo detti nelle discussioni sul “perché scriviamo”: la scrittura dona benessere, la scrittura salva, la scrittura è vita.
La scrittura, come la droga, crea dipendenza; la scrittura, come la droga, determina assuefazione, la scrittura, come accade nell’assunzione esagerata di sostanze stupefacenti, può portare a un fenomeno pericoloso: l’overdose.
Il Taccuino dello Scrittore è fermo da luglio di quest’anno perché un “eccesso di dosaggio” ha determinato il collasso e la conseguente paralisi della mia attività scrittoria.
Scrivere per il blog mi ha sempre divertito e non ho mai relegato questo piacere a un generico passatempo, non l’ho mai considerato secondario rispetto agli altri progetti narrativi, anzi: ho approfondito gli argomenti che richiedevano approfondimento, li ho studiati laddove le mie conoscenze richiedevano studio, perché ritengo questo atteggiamento una doverosa responsabilità per un blogger serio. Insomma, ho speso le mie energie allo scopo di garantire un risultato decente: evitate le quisquilie e i post “tanto per”, ho provato a dare un’identità precisa al mio salotto virtuale. Ci sono riuscita? Non ci sono riuscita? Non ne ho fatto un obiettivo con una scadenza, ma un proposito che ho rinnovato di anno in anno. E ne sono passati quattro, da quel 12 dicembre 2014, che io considero il giorno di inizio della mia vera avventura nella blogosfera, con i primissimi commenti a un post che elogiava il racconto. Da allora mi sono affezionata a persone, ho coltivato e mantenuto relazioni virtuali per me ancora importanti; ho fatto scoperte che hanno modificato il mio rapporto con la scrittura: la famosa ”urgenza” di scrivere è diventata fatica allo stato puro, con regole che ho dovuto padroneggiare ed esercizio costante svolto nelle sue forme più svariate, di gioco, di sfida, di gara. E ho capito che il “cosa” scrivere va a braccetto col “come” riuscirci al meglio, che curare i contenuti è importante tanto quanto dominare le intuizioni o assoggettare il metodo a stile e forma. In quattro anni sono cambiata, è cambiata la mia scrittura, si è evoluta la mia idea di scrittura e tutto questo ha influenzato il mio approccio alla narrativa. Sono diventata esigente: non so accontentarmi del generico, impersonale, complimento del “vicino di casa” (parente, amico, conoscente che sia), ma vorrei essere riconosciuta come una scrittrice che vale qualcosa e racconta qualcosa che vale. Per questo i miei desideri sono inarrivabili e irrealizzabili i miei sogni: essere consapevoli salva da un sacco di fregature.
A ogni modo, forte dei tanti consigli afferrati dai migliori blog, degli esperimenti fatti a suon di critiche e giudizi, ho cominciato a scrivere seguendo altri canoni, ho cercato la mia vera voce, ho tentato di avere uno stile mio personale e ho testato tutte queste novità nelle mie nuove fatiche letterarie: racconti completati e destinati a concorsi letterari si sono alternati all’architettura di un romanzo che cammina e poi si stalla per lunghi periodi. L’infaticabile voglia di raccontare questa storia ha rubato ogni spazio, sottratto tempo alla quotidianità, alla famiglia, alle attività parallele. Non ho forse deciso di mollare l’impegno del blog per dedicarmi totalmente a questo romanzo in corso d’opera?
Andavo avanti a suon di capitoli abbozzati e poi revisionati e poi cancellati e riscritti di nuovo: l’idea vincente un giorno, diventava la più banale il giorno successivo; l’impalcatura solida di trama e personaggi aveva, in realtà, fondamenta sabbiose e l’apparato crollava più volte sotto ogni sorta di difficoltà: si inclinava, scivolava nell’improbabile, si stereotipava.
Il caldo estivo non mi è mai stato complice, stare al computer a luglio mi comporta uno stress non da poco; così l’esercito di idee, compatto, guizzante, ha finito per disperdersi in un’accozzaglia di pensieri mercenari, motivati dall’unico vantaggio di non rimanere ingabbiati dentro la mia testa confusa: cercavano la libertà e intanto incasinavano la mia storia.
Ho perso interesse, mi sono arresa.
Ho trascorso una splendida estate e, al ritorno, scrivere qualunque cosa, pure la lista della spesa, mi dava la nausea. Ho preso le distanze da tutto; l’ho fatto con serenità, assecondando le mie nuove esigenze.
Abusare della pazienza ha un prezzo e io ho trattato la mia determinazione come un cavallo vincente che, invece, mi ha sovraccaricato di aspettative non abbastanza salde. È la prima volta che leggere mi è servito non tanto ad aggiungere al mio cantiere aperto materiale e strumenti utili, quanto a capire che ci sono livelli di scrittura che mi restano interdetti, forse lo saranno per sempre.
Il blog, inevitabilmente, è rimasto sepolto sotto le macerie di questo mio crollo. Di cosa posso parlare senza risultare scontata? senza ripetere le stesse cose? senza annoiarmi e annoiare? Ho dichiarato guerra alla scrittura e l’ho bellamente tradita con la forma di creatività alternativa legata alla mia manualità, che mi appartiene come la passione per carta e penna e che, nell’ultimo periodo, mi ha regalato quella soddisfazione che non riuscivo più a ricavare esercitando la fantasia con le parole, davanti a un computer.
In tal modo ho recuperato gli spazi sacrificati: uscire con mio marito, che prima era una concessione che mi distraeva, è tornato a essere un bellissimo momento di relax condiviso; la casa, adesso, ringrazia per ordine e pulizia ritrovati.
Sto bene. So che ho smaltito molto dell’”iperdosaggio” scrittorio che non ho saputo gestire e il fatto di avere avuto voglia di dedicare del tempo a questo post mi fa ben sperare in una cauta ripresa, anche se non ho mai avuto dubbi sul fatto di non volere chiudere il blog, di non volere abbandonare la scrittura (come si fa!), di non volere rinunciare all’atmosfera che mi piace respirare quando vi parlo da qui.
Ed è per questo che, anche quest’anno, non posso mancare all’appuntamento con gli auguri natalizi.
Ci tengo a farvi sapere che siete nei miei pensieri, che auguro il successo a chi non molla, che faccio il tifo per le belle storie e per i sogni che migliorano la vita.
...e felicissimo 2019 a tutti!
Buon Natale!
RispondiElimina:-)
EliminaSono felice di sapere che stai bene e che il periodo di disintossicazione sia stato positivo sotto vari aspetti. Troppo spesso sacrifichiamo la vita vera a favore della scrittura o delle attività legate al blog. So cosa significa esagerare e restare vittima di un'overdose. Posso solo augurarti che il piacere di scrivere torni e ti regali nuovi momenti gioiosi. E naturalmente tanti auguri di buone feste ^_^
RispondiEliminaGrazie, M. Teresa. Aggiungo che certe pause sono necessarie per ritrovare anche il piacere di fare cose che l'ossessione per la scrittura fa dimenticare.
Elimina♡
RispondiEliminaCiao Anna. Buone feste. :)
EliminaMi usco ai tuoi auguri e spero il 2019 ti offra l'opportunità per mettere a frutto la posizione che hai raggiunto sia nella scrittura che nella vita privata! E comunque, ben tornata!
RispondiEliminaGrazie, Nadia. <3
EliminaMa che crisi e crisi! Tutta colpa di Proust che ti rapisce e non ti molla più! :-D :-D :-D
RispondiEliminaP.S. : Buon Natale...
... quel gran figo di Proust! :P
EliminaNon parlarmi di assenze o di disintossicarsi perché sto facendo la stessa cosa, ma con una rivoluzione sotto banco tutta da assaporare ;)
RispondiEliminaTanti auguri di Buona Natale :)
Un abbraccio
Marina
Bello ritrovarti, Marina.
EliminaDunque anche tu in meditazione!
Una rivoluzione? Sono curiosa... :)
Ciaoooooo! Bella sorpresa ritrovarti sul web!
RispondiEliminaA presto e per intanto.. auguriiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!
ps non inorridire per il per intanto... viene al dialetto piemontese ahahahahh
EliminaAhahah, quanto mi sei mancata, Pat!
EliminaEcchela 😂😂. Cosa dire, così distanti geograficamente e così vicini dal punto di vista delle riflessioni che ci hai voluto regalare.
RispondiEliminaChe il 2019 possa continuare a renderci affini nelle riflessioni, Max! Però, magari, torniamo entrambi a essere più presenti come un tempo. ;)
EliminaSì, sarà così. Torneremo, più brillanti di prima. Intanto grazie per esserti ricordata di me in tutti questi mesi molto pesanti, grazie per i messaggi privati tuoi e di altre care amiche virtuali. Un grande abbraccio.
EliminaLe campanelle fatte da te che tintinnano da lassù raccontano la tua parte creativa non scrittoria che è al top.
RispondiEliminaBisogna avere il coraggio di guardare in faccia le cose, senza sconti, fronzoli e scuse, tu l'hai fatto e ti fa onore. Sei sempre tu, Marina, perfetta padrona di casa, e noi ti aspettiamo. Un caro augurio per queste feste.
Dico sempre che scrivere deve portare a uno stress positivo, quando è lì lì per trasformarsi in energia negativa, meglio tenerla alla larga.
EliminaGrazie, solo il tuo occhio attento poteva accorgersi della manifattura artigianale delle mie campanelle natalizie. :)
Ne hai una conservata. ;)
Semplicemente Buon Natale ;)
RispondiEliminaCiao Pietro, auguri! :)
EliminaChe bella sorpresa rileggerti!!!! Bentornata e un 2019 ricco di serenità!!!!
RispondiEliminaOh, Azzurrocielo, ben ritrovata anche a te.
Elimina(Accidenti, sono a Milano e qui il cielo non lo è per niente, azzurro!)
Un abbraccio.
Bentornata :-)
RispondiEliminaChe dirti, ti auguro che nel 2019 la passione scrittoria torni a essere positiva, non uno stress o una nausea. Senza però ridurre troppo il tempo che dedichi alla tua famiglia, eh! ;-)
Buone feste e buon anno!
Grazie per il tuo augurio, Ariano: mi piace, perché voglio davvero riuscire a conciliare tutte le cose cui tengo di più.
EliminaUn abbraccio.
E' una grande dote essere flessibili e sapere riconoscere il bisogno di cambiamento, quando arriva. E' anche il modo migliore per non trasformare le gioie in pesi. Tanti auguri di serene feste! :)
RispondiEliminaÈ successo tutto con grande naturalezza e hai ragione, Grazia, il bisogno di cambiamento va assecondato con serenità. :)
EliminaTi voglio bene <3
RispondiElimina<3 <3
EliminaBen ritrovata Marina, le pause dalla scrittura sono necessarie per ritrovare la ragione dello scrivere. Auguriamoci sempre la salute, un abbraccio grande!
RispondiEliminaGrazie, Rosalia, sono d'accordo, la salute prima di tutto, poi tutto il resto. ;)
EliminaTi abbraccio
Anch'io ho la penna ferma da parecchio. Non perché abbia scritto tanto in precedenza, solo perché va così. Scrivere dovrebbe essere sempre e solo un piacere. Se non lo è, perché farlo per forza?
RispondiEliminaPrima o poi la passione si riaccenderà. A me come a te. Ne sono sicura.
Nel frattempo, Buon Natale.
Brava, non voglio scrivere se non mossa dal piacere, aspetterò con pazienza che mi torni la voglia di farlo, perché torna... di tornare torna sempre! :)
EliminaAuguri di cuore.
RispondiEliminaGiovanni V.
Grazie, Giovanni. Di cuore anche a te.
EliminaAnche tu sei stata nei miei penieri in questa lunga pausa. Spero di rileggerti presto nel 2019. Per il momento ti auguro Buone Feste
RispondiEliminaGrazie Antonella. Buon proseguimento di feste anche a te. <3
Eliminafai bene ad assecondarti e ad ascoltarti!!
RispondiEliminaquesta è virtù!
auguri di buon anno.
Una virtù facile, tutto sommato. ;)
EliminaBuon anno nuovo anche a te. Ti auguro tanta serenità, il vero motore di tutte le cose buone.
Marina mia, che dirti... Solo oggi sono riuscita a bermi come una bevanda dissetantissima questo tuo post così intenso. Il mio pensiero su di te e sulla tua maniera di fare scrittura è sempre fermo: per quanto mi riguarda, sei una delle Perle in questo spazio virtuale in cui ciascuno di noi si muove in base alle proprie inclinazioni. Anche la necessità di disintossicarti da qualsiasi forma scrittoriale è indice del tuo particolare e intensissimo amore per la scrittura... Sei una donna ed una scrittrice meravigliose, io ti ammiro per le tue capacità e per il tuo modo d'essere... E come più volte ti ho ripetuto, t'aspetto ^_^... Aspetto di rileggerti, so che tornerai...
RispondiEliminaBUON ANNO AMICA MIA!^_*
Mi hai emozionato.
RispondiEliminaSappilo!
Buon anno nuovo anche a te, super Irene.
Che poi, una che può fare: quando c'è feeling c'è feeling, mica si babbìa. :D
ti auguro un luminoso e rigenerante 2019..
RispondiEliminaè sempre un piacere leggerti.
<3
EliminaUhm, spiace leggere tutto questo, davvero. Ero fermamente convinta che avessi sospeso il blog per impegnarti sull'ultima revisione verso il concorsone DeA Planeta, come altri amici blogger. Ma addirittura mettere da parte la penna così di botto!
RispondiEliminaQuesto è il blocco dello scrittore come lo descrive Rosa Montero ne La pazza di casa (se ti ricordi ci avevo scritto un post).
L'idea è perfetta nella nostra testa, ma quando raggiunge la carta ci appare brutta, qualsiasi forma le diamo.
C'era poi quel discorso sul perfezionismo che ci rovina la vita (da un articolo di dicembre de L'internazionale, ma che sta girando in varie salse). Che quel che per te è imperfetto, alla lettura di altri occhi può essere quasi perfetto. Non necessariamente i vicini di casa, i parenti, gli amici, i blogger compiacenti.
In informatica di solito diciamo che la perfezione non esiste, perché tutto è migliorabile, solo che il cliente ci paga per un lavoro funzionale, anche se imperfetto.
Che il 2019 ti porti nuove scritture.
Sì, diciamo che ho sperimentato tutti i tipi di blocco dello scrittore, dev'essere come farsi i calli per i sollevatori di pesi. :) solo che, questa volta, non l'ho presa male, ho solo accettato la "novità"e mi sono messa in paziente attesa di un ritorno di fiamma. Mi conosco: la fiamma torna, torna sempre (per fortuna).
EliminaIl concorsone... no no, non ce la potevo fare: ci ho rinunciato subito.
Grazie per l'augurio. Buone scritture anche a te!
Mi accodo ai commenti per augurarti buon anno anche qui, nel tuo angolo scrittorio che è una parte di te. Mi unisco ai tanti che si augurano un tuo ritorno, come sai, perché una blogsfera senza Marina Guarneri non è più tale.
RispondiEliminaOrmai te l'ho detto tante ma tante di quelle volte... :)
Buon anno, Mari', a te che cerchi la frase giusta, che smonti e rimonti con quella determinazione da donna del sud che non si accontenta, a te che sei l'amica che mi porta le sue piccole sorprese fatte con le proprie mani, tutte sempre belle, a te che accorri ai miei spettacoli sostenendomi con la tua presenza e il tuo giudizio, a te che sei un dono come tutte le amicizie realmente tali.
Buon anno di meraviglie... e ti aspetto.
Che bello ricevere queste parole, sono un dono di inizio anno che mi riscalda il cuore.
EliminaGrazie, amica, tutte le attenzioni che ti rivolgo sono sincere e ispirate dalla bella persona che sei. E sono pure felice di pensarti vicina, ché anche se non ci si vede, mi fa piacere saperti sotto lo stesso cielo.
Ci vediamo presto. :)
Carissima Marina, che piacere ritrovarti!
RispondiEliminaComprendo perfettamente il tuo punto di vista, perché in un certo senso è quello che è successo a me.
Ad un certo momento ho proprio messo un punto e ho preso le distanze dalla blogosfera. Non perché non mi piacesse più, ma perché avevo bisogno di tempo per fare altro.
Mi sono fermata attorno ad aprile, anche se non del tutto, ma lì ho cominciato a mollare. L'estate è trascorsa lontanissimo dal pc, che avrò acceso una o due volte ... e con fatica. A fine 2018 Barbara ed io abbiamo chiuso tutto quanto portavamo avanti da anni.
E' solo dopo quel punto - quindi non da molto - che sto tornando ad intravvedere il bello di stare in rete.
Il troppo non va mai bene, ma è così per tutto.
Adesso è tempo di riordinare materiale, iniziative, ricostruire un blog praticamente smontato ... tempo lento, piacevole, senza l'ansia di arrivare.
Poi si vedrà.
Bentornata, davvero!
Ciao Federica, che sorpresa graditissima!
EliminaLo sai che da quando ho ripreso a bazzicare la rete, cioè giusto da qualche settimana, ti ho pensata? Non mi sono fatta più viva dalle parti di Ispirazioni&Co e mi è dispiaciuto, ma hai visto? accade che, a un certo punto, devi prendere un po' di respiro lontano da tutto. Quando vivo questi momenti mi preoccupo poco, so che passano, che devo solo aspettare. Quello che ho fatto... e rieccomi. Rieccoti, lo dico anche a te, allora!
Mi dispiace per la chiusura dei progetti con Barbara, però faccio il tifo per le idee nuove, per il piacere di trovare nuove risorse e nuove ispirazioni. Ricominciamo e che l'ansia di arrivare non ci tolga il piacere di farlo in tutta semplicità e calma.
Grazie per essere passata, mi ha fatto davvero piacere.