martedì 6 giugno 2023

Il trucco c’è ma non si vede

Mi lascio incuriosire da un video in cui una donna davanti alla telecamera fa le smorfie e le premesse suggeriscono che diventerà bellissima grazie alla sua bravura nel truccarsi. Infatti ha il volto al naturale, un cespuglio in testa, il naso grosso, gli occhi smorti, ma con grande abilità comincia una routine di make up, che attraverso vari step arriva a un risultato sbalorditivo. Spalma sul viso creme sbiancanti, disegna sopracciglia con curve artistiche di grande precisione; carica colore con pennelli di varie dimensioni, sfuma su fronte, palpebre, contorno occhi; schiarisce, picchietta, stratifica; con l’eye-liner traccia linee perfette, crea ombre, si riempie di fondotinta, assottiglia le narici con un magheggio e dal nulla spuntano zigomi pronunciati e naso alla francese. 

Sono undici minuti che seguo la metamorfosi totale di questa donna e mi ha già convinta che chiunque può avere una fisionomia perfetta grazie a una seduta di cosmesi davanti allo specchio, seppure complessa.

A parte il mio primo pensiero rivolto alla pelle cementificata sotto il mascherone di trucco inossidabile e ai litri di latte detergente che saranno necessari per tornare allo stato umano, ho ceduto al fascino di questa performance. Con la scusa che preferisco di me la versione “acqua e sapone”, riduco al minimo le operazioni di make up, limitandomi a usare correttore, fard, giusto un filo di kajal e solo lucidalabbra (il rossetto è un colpo di vita che mi concedo nelle occasioni). E dunque, da signora che comincia a declinare verso rughe e avvizzimento, decido che forse potrei fare di più per non darla vinta all’età che avanza

Ed è lì che scatta la trappola.

Comincio a visionare dei tutorial in cui giovani donne mostrano come mettere l’eye-liner, disegnare il contorno labbra, applicare gli ombretti sulle palpebre ecc. L’unica cosa che sono sicura non farò mai è imbrattarmi la faccia di fondotinta, come al contrario ho l’assoluta certezza di volere nel mio parco trucchi la beauty blender, che è quella spugnetta in lattice a forma di goccia, qualunque sia l’utilizzo che ne farò.

Lo sappiamo tutti cosa vuol dire cercare in rete informazioni utili a soddisfare bisogni, desideri o curiosità; come lavorano i motori di ricerca cui noi diamo l’input: ci impiattano ciò che chiediamo, ma noi in cambio gli stiamo consegnando la nostra vita fatta di abitudini, interessi, anche occasionali, di dati e di elementi, che diventano parte integrante del nostro profilo. E la ricerca di risorse diventa una gabbia in cui siamo inquadrati, classificati, identificati in modo chiaro e inequivocabile.

Profilata, insomma, e fregata.

Adesso sono bombardata dal marketing di prodotti per il make-up: cosmetici super performanti, eye-liner a penna, shimmer, waterproof; matite per labbra a lunghissima tenuta, automatiche, exaggerate, mascara Sky High volumizzanti, incurvanti, sieri Clean Hydration, correttori Best Skin, blush (ma cos’è il blush!) liquidi, in polvere, effetto traspirante... E però, nonostante tutto, non mi ribello, anzi rafforzo la mia convinzione di volere migliorare le mie prestazioni di maquillage.

Ho un arsenale di pennelli povero, non uso la cipria, dentro un cestino di vimini tengo una matita per occhi che metto con parsimonia perché è morbida e se calco la mano sembro il volto riflesso allo specchio di Profondo Rosso; un correttore, un fard e qualche altro prodotto che uso a spot (tipo il mascara o certi ombretti glitterati, rimasti intonsi). Ma quel modo di tirare su la linea per allungare l’occhio, quanto mi piace! E quella terra illuminante schiaffata con la giusta angolazione sullo zigomo! mi fa venire voglia di sfruttare la piega naturale che mi si forma sulla guancia, invece di proseguire sulla via dell’approssimazione, col pennellone che attacca il colore anti-pallore dove capita. Approfondisco l’argomento, scelgo i prodotti che penso facciano al caso mio e procedo agli acquisti in un nota azienda di cosmetici (già collaudata con gli smalti, che invece colleziono in tutte le tinte possibili).

So cucinare, ricamare, usare uncinetto e ferri per la maglia, all’occorrenza in casa sono idraulico ed elettricista, ma mettetemi in mano un trucco e sono come quei bambini che non sanno fare la O nemmeno col bicchiere.

Il magico web mi viene in aiuto, propinandomi tutorial di ogni tipo e la bravura di chi dimostra quanto sia tutto facile mi fa dire con fierezza guerriera: “anche io posso riuscirci”, così impugno la matita nuova e mi avvicino allo specchio per tracciare quei segni infallibili sugli occhi che serviranno ad allungarli per farli sembrare più grandi. Tendo l’arcata sopraccigliare per evidenziare la superficie da solcare con la punta nera, ma la linea si perde dentro una cortina di pelle sottile che ricade sopra la palpebra, perché - certo - e chi aveva fatto i conti con la regione perioculare invecchiata, che solo la blefaroplastica potrebbe rinvigorire! La linea disegnata s’incurva verso il basso e il mio occhio anziché aprirsi sembra quello di Silvester Stallone (a sto punto meglio la Clara Calamai di Dario Argento!) Il counturing labbra mi scoraggia in partenza: non sono grandi né carnose, dunque una volta il contorno regala alla mia bocca un terrificante effetto geisha, un’altra mi fa sembrare Robert Smith dei Cure. Non bilancio, non allineo, non dimensiono... sono un’autentica frana. Per non parlare dell’asse immaginario che devo seguire lungo la gota quando applico il blush (scopro che non è altro che il buon vecchio fard) per illuminare l’incarnato ed essere di bonne mine e mi ritrovo, invece, col viso poco scolpito, che mi fa sembrare la sposa cadavere di Tim Burton.


Okay, mi arrendo. Il make-up lo lascio ai make-up artist, ai professionisti del mestiere, alle influencer in rete. No sexy, no glamour, rimango minimal e cerco di guadagnarmi la libertà dalla soffocante invasione del marketing mirato. Adesso mi tocca oscurare a uno a uno tutti i contributi a tema che affollano la Sezione Notizie di Facebook e navigare in incognito per non farmi più tracciare dal browser mentre faccio le mie ricerche, perché su una cosa mi ostino: voglio imparare a usare bene la beauty blender. A qualunque cosa essa serva.


20 commenti:

  1. Mia moglie, più "analogica", punta ancora sui libri e magari evita attacchi pubblicitari sulla sua pagina facebook, però se posso dire la mia - da uomo, quindi conta meno di zero - il make up ha il suo effetto sui video e sulle foto, ma non "dal vivo". Non voglio neppure dire che ci sia lo zampino di photoshop, non serve, una foto o un video appiattiscono l'immagine inquadrata e quindi il volto della modella di turno appare disegnato solo dal make up, però vedendola dal vivo, "tridimensionale", il suo viso mostrerebbe tutte le ombre e i chiaroscuri che in fotografia erano camuffati dalla luce del riflettore sparato sul suo primo piano.

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    1. Di certo in foto ci sono modelle soprattutto giovani, che anche senza trucco farebbero la loro figura (per me anche di più!) Ogni tanto mi vengono ste sparate e parto in quarta, ma lo so da me che le pubblicità spesso sono illusorie, però fanno bene il mestiere che fanno! :)

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  2. Una volta c'era la poverissima spugnetta da fondotinta, rotonda piatta, stava dentro la confezione con lo specchietto, se avevi il fondotinta compatto. Poi sono arrivati i liquidi e allora le spugnette sono diventate a triangolo, sembravano quasi degli scarti industriali, per poter mettere in fondotinta nei punti difficili, l'incavo dell'occhio vicino al naso. E poi un designer s'è inventato l'ovetto con la punta. Ma sempre una spugnetta da fondotinta resta. :D
    Chi la vuole bagnata, chi secca, chi colorata, chi naturale (seee), chi la usa pure per l'ombretto, per l'illuminante (i brillantini, quelli che fanno sbirluccicare la pelle stile Edward il vampiro sotto il sole XD ) e pure per il rossetto (no, non ci provo, ho ancora un dignità, suvvia, non oso immaginare cosa me ne verrebbe fuori...)
    Comunque, negli anni, vuoi perché frequento cattive compagnie femminili (con una borsa solo di pennelli!), vuoi perché la libertà passa anche per truccarsi quando se ne ha voglia (il termine trucco però non mi piace, sa troppo di inganno, mentre in realtà l'idea per me è di aggiungere colore alla mia pelle bianco-fantasma-del-Nord), ho anch'io ceduto a vari acquisti. E che il portafoglio mi trattiene. Fondotinta, BB cream (dico, "BB" cream, l'hanno fatta per me no?!), polvere di riso (per l'estate, quando si suda), i beauty blender (ne ho 3, ma solo perché erano in offerta in 3 pezzi), correttore in crema e polvere a seconda, ombretti cremosi a matita e tubetto, ombretti classici a polvere, illuminanti con glitter (uno iridescente, mi è costato un mutuo) e in polvere di stelle, pennelli da fard, da correttore, da ombretto delicato o diffuso, da rossetto (eh si, pure quello m'è toccato imparare ad usare, così non sbavo quello rosso acceso stile Edward il vampiro dopo cena XD ), pure la matita per sopracciglia e gel fissante, e mascara di tre tipi e colori. Se ti prende la fissa, non ti molla più. C'è anche il fissatore di trucco alla fine, come la lacca prima di uscire dalla parrucchiera. Alla fine però uso sempre quei soliti 3 o 4 e spesso me ne frego e pubblico foto post allenamento senza un filo di trucco, toh.
    La beauty blender se ne farà una ragione. :)

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    1. Parentesi frivola: adoro i glitter, li metto su occhi, faccia, braccia. Una volta, però, non ho dosato bene e al sole sembravo un'aliena venuta da Sirio. E a toglierli sti brillantini...!
      Sono contenta di trovare chi capisce la "fissa", che poi è a periodi: per ora, per esempio, metto un ombretto fantastico che è rosa pesco ed è luminoso senza essere ingombrante, che noi bianco fantasma dobbiamo tare attente a non "accenderci" troppo: truccate sì, ma pacchiane mai. :)
      La lacca fissante...: l'unica volta che ne ho fatto uso è stato per fissare il trucco da sposa ossia la bellezza di 23 anni fa (cacchio, ma da quanto tempo sono sposata!). E comunque, alla fine, torno alla versione acqua e sapone, più pratica e conveniente.

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  3. Questo post mi ha fatta morire dal ridere.
    Come te, sono completamente impedita col make-up. Ho gli occhi sporgenti, a goccia all'ingiú e la mano che trema. In qualsiasi modo io provi a truccarmi, sembrerò un panda. Quindi, porto avanti la bandiera dell'acqua e sapone, e pace. 😂😂
    Insomma, batti cinque amica mia. Non sei sola. 😅

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    1. Evvai! Mi sa che il team "acqua e sapone", almeno fra noi che ci conosciamo in rete, è prevalente! ;)

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  4. Il make up odierno sta diventando qualcosa di pesantissimo e orribile. Ma evidentemente a tante donne piace così.. per non parlare di botulini e acidi ialuronici che gonfiano e deformano.. e per strada se ne vedono di tutti i colori (e forme..) ;)

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    1. Nemica giurata del ritocchino, anche perché fa rabbia vedere donne molto belle andare dietro a un canone "di bruttezza" di cui non si rendono conto. In realtà, ho scherzato un po', ma in genere anche col make-up sono parca: vorrei solo definire meglio alcuni punti, ma sovraccaricare la pelle di prodotti non mi piace.

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  5. Il tuo post mi ha fatto sorridere... mi sono venute in mente tutte le facce televisive, coperte da trucco di professionisti e filtri alle telecamere, sempre più grottesche. Ormai confondo perfino i nomi e le facce, perché sono tutte spaventosamente simili! Non è inquietante?
    È giusto curarsi, la pulizia e l'ordine sono spesso sufficienti, è giusto cercare di apparire piacevoli alla vista, basta davvero poco, ma è meglio non nascondere troppo la realtà. Il make up, come tutto ciò che copre il vero, non si può portare 24 ore su 24!
    Un saluto.

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    1. Molto inquietante, sì! Ed è proprio per il motivo che dici tu che io mi trucco pochissimo: voglio riconoscermi allo specchio, la mattina, quando mi sveglio! :D

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  6. Sei in buona compagnia cara Marina, sono abbastanza negata anch’io con il make up. In effetti ogni tanto ci casco anch’io e mi incanto a seguire questi tutorial di trasformazione da “brutta e sciupata a bellissima in mezz’ora di trucco giusto”; mi fermo lì però perché, per esperienza passata, so già che alla fine finisco con non truccarmi e certi acquisti rimangono nel dimenticatoio, da tempo ho eliminato il trucco, uso solo un po’ di fondotinta solido in stick (quello in crema non lo sopporto) per darmi un po’ di colore soprattutto in inverno quando sono pallida come un cadavere, se sono abbronzata (quindi quando sono reduce da una vacanza al sole) non metto neanche quello; unico vezzo che mi concedo il mascara colorato perché non mi piace il nero, uso quello verde o blu. Da ragazza usavo l’ombretto, ma a fine giornata sembravo un panda perché ,con la stanchezza, finiva per accentuare le occhiaie e quindi l’ho eliminato, scoprendo che stavo molto meglio senza (a detta anche degli altri).
    Per essere belle (con il make up) bisogna avere tanto tempo e soldi, insomma resto acqua e sapone con le mie imperfezioni e segni del tempo...

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    1. Mascara colorato...mascara colorato... questo mi manca! :D Però anche tu hai fatto venire alla luce un ricordo dei miei vent'anni, quando mossa da gioventù e frivolezza mettevo un ombretto verde giada che faceva pendant con i miei occhi: ma erano altri tempi. Non lo metterei più (come tutto il resto) e poi è vero che accidenti! i trucchi costano (perché almeno sulla qualità non si può transigere!)

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  7. Io con la barba ho risolto tutti questi problemi, ma come diceva una vecchia pubblicità: per molti, ma non per tutti! :D

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  8. Io non ci provo neanche. Correttore, un filo di fard ( anch’io pesca) e rossetto. L’ovetto lo usa mia figlia che è bravissima. Ormai ho rinunciato a imparare…

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  9. Ma sai che anche a me capita di lasciarmi ipnotizzare da questi video? Che poi sono solo apparentemente dei tutorial, perché è implicito che uno debba sapere non solo spennellarsi in modo giusto ma possedere gli strumenti adeguati. Se non hai quel pennello o quel fard l'effetto non verrà. Poi nota: la base di fondotinta è sempre abbondante, a stare appresso a loro bisognerebbe comprarne spesso. No no, va bene quello che faccio già. Qualche goccia di fondotinta correttore (uno molto buono Vichy perché ho occhiaie pronunciate e macchie sulla pelle), poi ombretto, eye lyner che ho ricominciato a usare tutti i giorni da questo inverno, mascara, matita nera. Poi anche matita grigio scuro per le sopracciglia, perché dai 50 si nota questo grigio topo che non mi piace. Adoro il fard (ne ho preso uno da poco Diego Dalla Palma che è davvero una delizia) e poi rossetto, possibilmente chiaro. Insomma, io tutte le mattine vado al lavoro, senza questi accorgimenti farei spavento ah ah ah ah Aiuta la mia assertività in cattedra. Se non esco non mi trucco ovviamente.

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    1. E poi, quando ti vedo, sembri così naturale! Ecco, questo è il tipo di trucco che non mi dispiace: coprire i difetti senza cambiare aspetto.
      La mia più grande soddisfazione è stata "sconfiggere" una macchia piazzata al centro della fronte che prima coprivo con correttori a pasta molto coprente e poi, grazie a un siero miracoloso, è scomparsa del tutto. Così ho potuto dire addio anche a quel modesto uso di cerone :)

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  10. Non mi trucco, sono il tipo che pensa che il tempo passato davanti allo specchio sia tempo buttato. Eppure non possiamo essere impresentabili. Una volta a settimana riporto la barba a 1, con la macchinetta impiego poco più di cinque minuti; ogni tanto vado anche dal parrucchiere e mi faccio rasare i capelli a 1, il più raramente possibile, per risparmiare. Quindi esiste un me coi capelli quasi a zero e un me coi capelli arruffati. L’unico motivo per cui evito l’impresentabilità l’ho capito ascoltando Chiara Lubich (che con ogni parola illumina il Vangelo): dobbiamo essere dono per gli altri, pensa a lei come era sempre in ordine con quelle sue pettinature perfette.
    Non riuscirei a guardare uno dei video che hai menzionato se non per l’interesse nelle skill. Saper trasformare è di sicuro padroneggiare un processo artistico, quindi tanto di cappello. Però per quanto riguarda il trucco mi torna sempre alla mente un passaggio di Stendhal, se non sbaglio da ‘Il rosso e il nero’ (ma potrei sbagliarmi, leggevo Stendhal tanti anni fa). Vado a memoria; c’era una quindicenne che in attesa dell’arrivo del suo spasimante alla finestra è tutta persa nel truccarsi, in ansia totale. Stendhal ha messo all’inizio del capitolo una frase presa da un’altra opera, forse teatro, non ricordo, che dice pressappoco: “Le tue gote giovanili sono già il più grande dono che la natura possa fare a un uomo, perché rovinarle col trucco?”. Ecco, penso che il trucco sia una maschera mentre ciò che vogliamo è verità, verità anche se fa male.

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    1. A me i video del genere affascinano solo perché mi piace rilevare la bravura di chi opera queste trasformazioni, più che la trasformazione in sé, perché alla fine anch'io faccio il tifo per le gote al naturale. Certo, le gote giovanili sono un'altra cosa! :D :D Però, sono dell'idea che bisogna lasciare al tempo il compito che gli compete: farci invecchiare. Un trucco garbato che nasconda qualche imperfezione è comprensibilissimo, uno che sconvolga la fisionomia assolutamente no. Anche l'uomo si cura per non essere impresentabile e fa bene. Direi quindi che siamo d'accordo. ;)

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