Non ho il tempo per scrivere, in questi giorni. Gli spazi vuoti nell’arco della giornata si sono ridotti e non perché il Natale prosciughi ogni mia energia o metta in pausa l’ispirazione: corro meno dietro agli “obblighi” voluti dalla festività, meno regali, meno desiderio di grandi festeggiamenti... Mi piace solo percorrere le vie piene di luci e colori natalizi, così vivaci e ridondanti e mi mette allegria addobbare l’albero, lo faccio bello perché poi adoro guardarlo dal divano, mentre leggo. In poche parole: mi piace l’atmosfera che si respira a Natale. Ma questo non è il solito Natale. Se non ho il tempo di scrivere è perché riservo le mie attenzioni alla cura di una presenza preziosa in casa mia.
Per anni ho mandato gli auguri ai miei genitori tramite videochiamate durante le quali mostravamo le reciproche tavole imbandite e ci scambiavamo idee sul menu del cenone; io che inquadravo l’albero e camminavo per casa con la fotocamera del cellulare puntata sulle mie nuove creazioni e mia madre che si aggiustava i capelli perché si vedeva disordinata, mentre mio padre salutava dalla poltrona senza aggiungere altre parole a quelle offerte dallo sguardo mite. E poi, davanti al mio braccio teso con lo smartphone in mano, quattro teste si stringevano per entrare nella cornice del display e risultare tutte visibili a chi a novecento chilometri di distanza ci augurava il Buon Natale.
Quest’anno, però, è diverso. Quest’anno guardo il quadro della vigilia insieme a mia madre: il tramonto non è straordinario come quello del 2020 (annus horribilis), ma racconta un momento che voglio trattenere il più a lungo possibile, perché vorrei che fosse così sempre e invece è così adesso. Perciò lo immortalo nelle poche righe che sto buttando giù, rubando minuti ai preparativi per la cena di stasera e alle incombenze legate al giorno speciale che si appresta ad arrivare. Domani andrò a Messa, ringrazierò Dio per questo regalo: il Santo Natale, a Roma, con due ospiti d’eccezione. La gioia si annida nelle cose semplici, nelle fotografie scattate durante una passeggiata al parco, nel tragitto breve, percorso a piedi, fino alla Basilica di San Giovanni in Laterano: il passo lento con il braccio di mio padre da un lato e quello di mia madre dall’altro appesi ai miei gomiti piegati. Mi sento il bastone della loro vecchiaia e mentre sono qua esercito con orgoglio un ruolo vanificato dall’assenza nella loro vita di ogni giorno. Anche il rito della pianificazione della mattinata insieme è una piccola cosa, un’occasione semplice ma preziosa di benessere, perchè è vero, misuriamo tutto in base al tempo che riusciamo a dedicare a ciò che facciamo, ma c’è qualcosa che sfugge a questo calcolo pragmatico ed è la premura verso le persone che amiamo, soprattutto quando l’ordinaria condivisione di spazi, di momenti e la quotidianità sono resi impossibili dalla lontananza. Per me, in questi giorni, tutto è fermo, ma niente lo è davvero. Mi muovo, ci muoviamo, dentro una bolla senza tempo. E tanto mi basta fino alla ripartenza dei miei genitori: da quel momento l’orologio segnerà di nuovo ogni scadenza e le lancette torneranno a scandire il ritmo dei miei impegni quotidiani.
Azzerato lo spazio per scrivere e sfumata l’intenzione di pubblicare il post in tempo (oggi è Natale e avrei voluto farlo ieri), approfitto per rivolgere a tutti i miei auguri per i giorni che ancora rimangono fino al brindisi di fine anno.
È sempre piacevole leggere qualsiasi cosa, anche banale, se è scritta bene.
RispondiEliminaNon riguarda il tuo post che parla di sensazioni ed emozioni che riesci a provare
grazie alla festa natalizia. Le luci della città, l'albero di Natale che hai preparato con tanta cura, la video telefonata ai genitori e il cenone. C'è anche un piccolo spazio dedicato alla messa.
Anche io sono soddisfatto. Ormai la giornata corre verso la mezzanotte e esplode la mia gioia.
Domani nessuno, almeno in Italia, potrà pronunciare il tremendo augurio, *Buon Natale*, perché quello che sta accadendo nel mondo è così brutto da soffocare la nascita di Cristo.
Purtroppo, all'orizzonte si affaccia il diabolico *Buon anno*.
Sorrido, perché l'affaccio del diabolico "Buon Anno" perplime anche me! :D
EliminaPurtroppo il senso del Natale si è perso totalmente, non tutto adesso, ma alla disaffezione generale verso una festa di natura intimamente religiosa si aggiunge tutto ciò che di brutto questo mondo è riuscito a produrre negli ultimi anni. Niente può cambiare, però credere che nel nostro piccolo si possa ancora fare di più e meglio è la speranza che non mi stancherò mai di coltivare.
Peggio del Buonanno è *buona fine e migliore inizio*
EliminaUn anno ho buttato il calendario allo scoccare della mezzanotte.
Un anno brutto, ma quello nuovo è stato il peggiore della mia vita.
Ora non butto più i calendari. Sono vendicativi e li tengo in un cassetto
speciale.
Ahahah! Io conservo solo il calendario dell'anno precedente come promemoria per tutti gli appuntamenti presi per esempio con i medici vari e per ricordarmi le occasioni importanti, che tu dirai se sono importanti come fai a dimenticarli e invece... :D
EliminaCara Marina, se hai tempo potresti leggere i commenti del mio post *L'uomo di scarto*. In particolare, una risposa a Battaglia che spiega il mio pensiero che ho ritenuto far conoscere a te, che apprezzo molto.
EliminaSì, certo: leggo sempre i tuoi post (e poi, per lasciare un mio commento, aspetto di potere utilizzare il pc, perché dal tablet non posso più accedere col mio account). Lo farò anche questa volta.
EliminaMessa in una Betlemme vuota, il cardinal Pizzaballa: «Chiediamoci, dov'è il Natale quest'anno?»
RispondiEliminaGià, dov'è? Che tristezza!
EliminaUno splendido quadro di famiglia, tenerezza e come un magico stop al tempo inesorabile, una pausa da godere col sorriso spontaneo e un sacco di gioia da dedicare! Buon Natale!!
RispondiEliminaGrazie, Franco. una pausa magica, hai detto bene. Preziosa e unica. Mi fa stare bene. Auguri a te!
EliminaBellissimo il tuo augurio. Lo terrò stretto... insieme a Gesù bambino!
RispondiEliminaGoditi anche tu i tuoi cari e buona prosecuzione di feste!
Posso capirti in pieno, io ho la possibilità di vederli più spesso rispetto a te eppure non mi pare mai abbastanza considerato che purtroppo non siamo eterni e il tempo scorre inesorabile.
RispondiEliminaGoditi papà e mamma, dimenticati del blog e del mondo virtuale, finché loro sono a casa tua ogni altra cosa è decisamente secondaria.
Buon Natale passato!
Ora che sono lontani capisco quanto in realtà mi manchino! Me li godo più che posso, sì! Un abbraccio
EliminaAuguri di Buon Natale a te, cara Marina, nella dolce tenerezza di questi momenti preziosi in compagnia dei tuoi genitori!!!
RispondiEliminaGrazie. Ti abbraccio.
EliminaMai come oggi si avvertono scricchiolii nei pilastri della famiglia che dovrebbero reggere su solide fondamenta ...a volte basta un post così colmo di amore per renderci maggiormente consapevoli in cosa siamo davvero carenti.Questo si che è il vero senso del Natale .Grazie e un augurio di un Nuovo e Sereno Anno a te e alla tua famiglia:)
RispondiEliminaL.
Grazie, ricambio. Visto che siamo nel nuovo anno già da qualche giorno, sono ancora in tempo per la Befana? :)
EliminaHai fatto bene a raccontare questo importante momento, avere i genitori accanto e condividere queste festività sono un dono prezioso, tienilo stretto al cuore. Tanti auguri di buon anno Marina
RispondiEliminaTanto stratto al cuore da non volere altro. Grazie 😘
EliminaIl Natale coi propri cari è una cosa fondamentale e per noi che siamo "migranti" lo è in modo particolare. Per molti anni, da quel lontano 1997, Natale ha rappresentato per me il ritorno nella casa più importante, quella smantellata due mesi fa. Dalla morte di mio padre ha rappresentato la casa nella quale sono tornata per lei, mia madre, ora da due anni non più laggiù ma altrove, in un letto, in una cittadina che non avremmo immaginato. Quello che posso tenermi stretto sono i ricordi e ciò che stiamo cercando di mantenere in vita oggi, di tradizioni e usanze preziose. Da Lara, mia sorella, ho trovato il calore di una casa luminosa e tanto investimento su quei giorni, con nostra madre fragilissima fra le coperte, lo sguardo mite di chi non comprende, non riconosce. Ci siamo stretti attorno a lei nel timore che questo Natale sia stato l'ultimo, ma restiamo speranzosi del contrario.
RispondiEliminaTenerti stretti questi tuoi genitori avvezzi ai figli lontani eppure sempre pronti a riaccendere quanto di importante ci sia in famiglia, è la cosa più importante. In particolare in questi giorni strani e inattesi. Da qui, ti rinnovo il mio abbraccio, come da una sorella, e l'augurio che da questo nuovo anno tu possa trarre tutto ciò che è nei tuoi desideri.
Non avrei mai immaginato che vivere lontano dai miei sarebbe stato alla fine cosi impegnativo. Non tenevo in conto che gli anni passano per tutti e la vecchiaia, essa stessa, è una malattia, lo diceva Seneca e aveva ragione. Sarà sempre più difficile spostare i miei genitori dalla città che lasciano per venire da noi, le difficoltà si vedono già adesso. Per questo sto facendo di tutto per godermeli il più possibile... e l'anno nuovo non è iniziato proprio al meglio! Non so se questo 2024 asseconderà i miei desideri, ma comunque la speranza non muore mai.
EliminaIntanto siamo giunti al giorno della Befana e allora anch'io ti faccio gli auguri☺️
Leggo solo ora il tuo aggiornamento, mi era sfuggito nonostante mi fossi connessa più volte in questi giorni. È un bellissimo aggiornamento il tuo, denso dell'amore per la tua famiglia. Momenti preziosi, da vivere senza distrazioni. Un saluto e tanti auguri per il nuovo anno!
RispondiEliminaGrazie. La famiglia è un dono prezioso. Ricambio gli auguri. 😘
EliminaSi la gioia delle cose semplici. Adoro. Buon anno a te.
RispondiEliminaBuon Anno, Mi@, benvenuta!
EliminaPer quanto mi riguarda ho approfittato delle feste natalizie per prendermi una pausa dal web e dedicare più tempo alle persone nel mondo reale. Purtroppo la tecnologia, benché abbia molti aspetti positivi, diciamo che ci rende un po' "pigri" per quanto riguarda il coltivare le relazioni sociali dal vivo.
RispondiEliminaQuest'anno sono andato a trovare molte persone che ultimamente sentivo solamente grazie al telefono a al pc.
Ti auguro un buon anno :)
Anch'io sto latitando dopo questo ultimo post del vecchio anno per una serie di ragioni, ma conto di tornare a pubblicare presto. Purtroppo devo dire che il 2024 non è iniziato bene, ma confido sempre nel futuro. Per fortuna pazienza, preghiera e speranza non mi abbandonano mai. Auguri anche a te: coltivare le relazioni dal vivo è un piacere che non dobbiamo mai subordinare ad altro. ;)
EliminaGrazie, J.S. per questo commento. L'ispirazione prima di tutto: se c'è quella il tempo si trova. Per ora mi mancano entrambi, ma dici bene: do what I want when I'm ready. 😉
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