martedì 26 agosto 2025

Diario di una expat a Monaco - #5

Istantanee bavaresi 


... E dunque, eccomi davanti al Rewe.

Il format dei supermercati (Rewe o Edeka che sia) è simile: è caratterizzato dall’ingresso con un’esposizione di piante e fiori in vendita e una bäckerei (panetteria), affiliata, che si appoggia alla struttura, ma è un esercizio autonomo. Entro con il carrello e comincio a percorrere le varie corsie, ignorando ciò che la cartellonistica segnala per ogni reparto (anche perché, visto che dobbiamo fare amicizia, voglio visitarlo tutto, sto supermercato).

giovedì 21 agosto 2025

Diario di una expat a Monaco - #4

 Istantanee bavaresi 

Fare la spesa non è mai stato un problema per me: armata di elenco e carrellino, a Roma, vanto una carriera nei supermercati. In dieci anni di economia domestica, ho conosciuto una ventina di punti vendita, che fossero vicini o lontani mi organizzavo per raggiungerli e quanto è sempre stata puntuale la mia ispezione dei volantini promozionali! Offerte cerchiate a penna rossa, occhio alle scadenze e conseguente missione giornaliera verso i centri più convenienti (solo per il macellaio ho qualche riserva e vado nelle classiche botteghe, dove penso di trovare una qualità superiore). Così, anche qui a Monaco, mantengo salde le mie abitudini. 

giovedì 14 agosto 2025

Diario di una expat a Monaco - #3

Istantanee bavaresi 

Il quartiere in cui vivo adesso è molto tranquillo. C’è tanto verde, lungo la strada principale transitano poche macchine, il silenzio è quasi irreale. Mi affaccio dal mio sesto piano e di fronte a me si staglia un panorama che mette allegria nelle giornate di sole (ebbene sì, è tornato) e ha qualcosa di magico anche in quelle di pioggia. Sarà l’agglomerato di case a due piani, che ammiro da quassù, con i tetti spioventi e i bovindi a forma poligonale: sanno di luoghi caldi, accoglienti. Sembrano casette di marzapane, con tanto legno color cioccolato e fiori variopinti ai balconi.

giovedì 7 agosto 2025

Diario di una expat a Monaco - #2

Istantanee bavaresi

Dentro la valigia, che ho portato con me con tutto ciò che pensavo mi servisse nei dieci giorni di permanenza in albergo (prima di prendere possesso della casa in cui abiteremo a Monaco), ho stratificato canotte, t-shirt, maglie di cotone a manica lunga, gonne e pantaloni estivi; ho incastrato sandali, ciabatte a infradito e piazzato un telo mare più un costume, il mio preferito. Basterà, mi sono detta, tanto quest’anno non ho bisogno di alternare bikini e pezzi interi per stazionare sotto l’ombrellone, in una spiaggia di bagnanti: dovrò solo spanzarmi qualche mattina nel solarium dell’hotel e nuotare nella splendida piscina al coperto che già, visionata in rete, mi faceva gola, mentre mi preparavo al viaggio di sola andata. Il resto della roba è  stipata negli scatoloni, dentro il camion per il trasloco.
Ho portato tutto quello che ritenevo utile per trascorrere i mesi di luglio e agosto a Monaco, ma prima di chiudere la porta di casa, ho agito d'istinto: “Questo lo portiamo” e ho infilato dentro la borsa - non si sa mai - un ombrello tascabile.