Sono le sei di sera e la messa sta per avere inizio, nella chiesa dei Santi Nomi di Gesù e Maria. Una ventina di fedeli in tutto, non di più, oltre i dieci religiosi dell’Ordine degli Agostiniani Scalzi: non siamo mai in tanti. Si direbbe che la celebrazione della domenica pomeriggio sia un incontro di preghiera per pochi intimi, un concentrato di cristianità adunato all’interno del luogo di culto.
Un frate distribuisce un foglietto dove sono stampate le strofe dei canti: nessuno è all’altezza delle voci soavi dei cantori, ma cinque sei s’impegnano a seguire la melodia, facendo lo slalom fra note alte e note basse e deviando verso tonalità stonate che conferiscono dinamicità ai momenti musicali, ma rovinano la poesia dei cori tanto armoniosi.
Io e Luca avanziamo lungo la navata per raggiungere i nostri consueti posti; passiamo davanti alla vecchietta dell’ultima fila: seduta forma una C. Ha i capelli bianchissimi raccolti in una crocchia e un fazzoletto tenuto stretto in mano. Ci accomodiamo nella terza panca più vicina all’altare, sulla destra; in parallelo, a sinistra, si raccolgono i frati in saio e scarpe di ginnastica; davanti a noi troviamo sempre un signore distinto, proclamatore fisso della Prima Lettura: legge con una cadenza monotona, con pause sbagliate, ma si vede che ci tiene, che per lui quel momento è importante. Di solito è da solo nella panca, invece, questa volta, gli fanno compagnia due donne, una con i capelli castani corti, in jeans e gilet bordeaux, l’altra con una lunga coda bionda che le scivola dritta sopra una mantella di lana. Le vedo da dietro e sono da subito attratta dagli affreschi che la bruna esibisce su braccia e collo con intrecci complicati che incastrano il mio cervello in una laboriosa ricerca di significato, ma ciò che mi incuriosisce veramente è la gestualità con cui le due cattoliche hippy accompagnano i momenti della liturgia: in assetto contemplativo anche quando non richiesto, tengono le braccia levate al cielo come durante la preghiera del Padre Nostro; le mettono a riposo e poi a ogni amen, a ogni Parola di Dio le aprono e le chiudono seguendo un ritmo in apparenza fuori contesto. Registro la loro difficoltà a tenere la posizione per il tempo del Salmo che un frate, dall’ambone, intona con una litania che cerchiamo tutti di assecondare (per evitare di steccare io e mio marito salmodiamo a voce bassa). Dura qualche minuto e le donne sono allenate a tenere i muscoli in tensione con le braccia sempre allargate a raccogliere l’amore dispensato dal buon Dio.
Gli Agostiniani Scalzi sono quasi tutti stranieri, così Seconda Lettura e Vangelo sono un giubilo di errori di dizione che fanno perdere la concentrazione: i testi sacri diventano esercitazioni linguistiche, dove i più bravi scivolano semplicemente sugli accenti e quelli che devono migliorare l’italiano leggono parole inventate. Quando ci sediamo per l’ascolto dell’omelia cerco di ritrovare il raccoglimento smarrito dietro al tentativo di capire le Sacre Scritture martoriate dalla conoscenza imperfetta della nostra lingua e alle movenze fanatiche delle tipe davanti a noi.
Porto a spasso gli occhi tutt’intorno: la chiesa è molto bella, ma quello che mi rapisce più di ogni altro orpello sacro è l’imponenza delle statue raffiguranti angeli, profeti e altri personaggi dell’Antico Testamento, che sembrano guardiani attenti e severi collocati in ogni angolo: sormontano con solennità volte e colonne, vegliando sul nostro ascolto.
Il momento della liturgia eucaristica rinnova il dinamismo estatico delle due signore, ma è quando il prete ci invita allo scambio del segno della pace che vedo, finalmente, i loro volti.
Una somiglia a Nikita del film di Luc Besson, sguardo determinato, mascella squadrata; l’altra è una rivisitazione bionda di Regan McNeil, la bambina posseduta dal maligno ne “L’esorcista”. Non faccio in tempo ad allungarmi per stringere la mano riappacificatrice della prima che questa tira fuori, non so da dove, una pistola. Sì, è una pistola quella che punta contro la comunità, lasciando me e mio marito appena fuori dal raggio d’azione e il distinto signore accanto a lei a schiacciarsi una mano sul petto con la bocca storta e gli occhi sbarrati. L’officiante rimane pietrificato dietro all’altare, muove solo le labbra lontano dal microfono. La bionda, nel frattempo, brandisce una spada (da dove sbuca fuori!), la impugna con entrambe le mani e la fa roteare in aria come se stesse prendendo la rincorsa per colpire una testa: ci siamo io e mio marito dietro di lei! Qualche grido si leva dal fondo della chiesa, d’istinto mi volto e vedo la vecchietta dell’ultima panca alzarsi, probabilmente pensando che sia il momento del “Santo, Santo, Santo è il Signore”, ma qualcuno accanto a lei la zittisce e la tira giù in malo modo. Il primo sparo scheggia il piede di San Giovanni evangelista al grido di “Dio è grande!”. Si muovono tutti come uccelli spaventati da un cacciatore, si alzano, si disperdono, ma sono bersaglio facile per la cecchina con un serpente tatuato sulla gola, che morde una rosa all’altezza della laringe; un altro sparo fredda un signore nel suo tentativo di fuga all’esterno. Adesso il suo corpo davanti alla porta impedisce a chiunque di uscire. Intanto noi ci siamo acchiocciati: il mio menisco ha capito che non è il momento di fare il prezioso e lascia che io mi pieghi sulle ginocchia fino ad accartocciarmi sotto la panca. Luca riesce a rotolare sul pavimento di lato, io resto in ostaggio della spadaccina indemoniata che si sporge appena e fa pendere su di me la punta della lama, minacciandomi di non muovermi se non voglio far fare alla mia testa la fine del bicchiere di coca cola bucato dalla cannuccia. Ingoio e a mala pena respiro, nauseata al pensiero del mio cervello allo spiedo.
“Dio è grande” continua a gridare Nikita mentre spara e spara e spara. Una decina di birilli umani resistono ancora trascinandosi tra le panche con ferite aperte dappertutto, il signore della Prima Lettura si accascia, forse il cuore ha cessato di sbraitargli nel petto e i frati? dove sono finiti gli Agostiniani Scalzi, non si vedono più! Osservo la macabra scena ruotando gli occhi a testa ferma: solo uno, il cinese che suona l’organo, è una macchia marrone che sparisce dentro il confessionale.
“Dio è grande e grande è il suo nome su tutta la terra. Morte agli ipocriti“ urla di nuovo la fanatica tatuata...
“Dio è grande e grande è il suo nome su tutta la terra. Morte agli ipocriti“ urla di nuovo la fanatica tatuata...
“La pace sia con te”.
Regan mi guarda con gli occhi celesti e il sorriso di una madonna. Le stringo la mano: “la pace sia con te” rispondo “ma davvero, che sia con te.” Non la mollo: “Davvero, davvero”. La trattengo ancora mentre lei cerca di ritirarla con le labbra che si stringono in una posa infastidita. “Pace. Pace a te” insisto, prima di lasciare la presa quando Luca mi tira dal braccio e mi guarda come se temesse di avere accanto una moglie improvvisamente impazzita. I frati sono tutti lì, il celebrante dà il via alla triplice invocazione dell’”Agnello di Dio”, il gesto mistico di allargare le braccia adesso coinvolge tutti, anche se io rimango a mani congiunte. Mi volto: la vecchietta in ultima fila loda il nome del Signore sventolando il fazzoletto; Nikita e Regan hanno le teste piegate all’indietro, i rami spinosi tatuati sul collo di Nikita si arricciano, la coda di Regan scivola un po’ più giù, oltre il bordo della mantella.
Siamo ancora in venti e tutti in processione per ricevere il Corpo di Cristo, con il cinese che suona sull’organo le prime note del canto di Comunione e le cinque sei voci fuori dal coro, che non rinunciano all’ultimo acuto prima di lasciare sciogliere l’ostia in bocca.
E' cosa buona e giusta farti una domanda ...ma che hai fumato prima di andare a Messa?? e se non fumi.. che hai bevuto o mangiato di così indigesto .....alluccinnoggeno ....mentre leggevo mi sono comparsi i più disparati fenomeni paranormali ... sudori ... brividi...prudori alle mani.. addirittura nausea..tremori che mi hanno percorso tutte le vertebre e dopo aver fatto capolinea agli alluci hanno fatto ritorno alla base della cervicale ...per poi sbellicarmi in una risata fragorosa ....quasi .... caspita che momentaccio però .... c'è da rimanere in campana ....prometto che andrò solo la mattina magari nessuno ha ancora la digestione in corso .... bacio
RispondiElimina😂😂... E dovevi vedere le facce mia e di mio marito quando abbiamo cominciato ad assistere a tutte quelle pose contemplative! Lo so, eravamo a messa, ma ci veniva da ridere, anche perché, quando una delle due (la bruna) allargava le braccia... marò...Giusi, aveva una manica di tatuaggi che si allungavano fino alle falangette, giuro! 😂😂
EliminaAllora non ce l’ho fatta e, che Dio mi perdoni, io quella scena me la sono vista tutta davanti! 😂 😂😂
Credevo fosse una delle tue rievocazioni di ricordi di momenti particolari della tua vita, invece, dopo lo shock della scena della strage, vedo che era un esercizio letterario.
RispondiEliminaO forse... o forse è davvero un racconto autobiografico e ci hai appena rivelato che hai il potere di prevedere le cose prima che accadano e puoi anche fermarle prima che accadano?...
Autobiografia pura, con personaggi reali e incubo verissimo. 😁 Frequento quella chiesa da un anno e ormai vedo sempre le stesse persone, ma queste due tipe erano alla loro prima comparsa in mezzo a noi e davvero erano inquietanti. Pensa che eravamo in metro, di ritorno a casa e io ho preso il mio taccuino dalla borsa perché le parole di questo post mi scivolavano pure dal naso! 😁 Dovevo raccontare la mia esperienza visionaria... Ariano, sinceramente, mi devo preoccupare o faccio preoccupare voi? 😂
EliminaBeh, il protagonista de "La zona morta" poteva prevedere il futuro a breve termine e modificarlo. Può darsi che anche tu... ;-)
EliminaOra che ci penso, ogni tanto mi capita di leggere nella mente delle persone e, in effetti, anche di prevedere qualche evento... OMMAMMA! 😨😨
EliminaPer un attimo ho pensato a una tua virata nel genere... thriller? Azione? Brava. Adesso devi solo deciderti a mettere in riga quelle persone che hai in casa perché tu hai cose ben più importanti che stirare ;)
RispondiElimina😁 Niente niente scopro una inconsapevole vena action/thriller/horror tenuta nascosta per anni!
EliminaHo iniziato a leggere questo post con molto scetticismo, dato che sono atea.
RispondiEliminaPoi, però, ho cominciato a ridere.
Dovresti fare la sceneggiatrice. 😉
😄😄 dici?
EliminaL'incenso fa male, è un po' che lo dico ma nessuno m'ascolta! :D
RispondiEliminaAdoro questa tua vena thriller, dove la tenevi nascosta?
C'è da dire che tu ti fai prendere dalla Nikita e dai tatuaggi della Regan, io invece avrei più di qualche sospetto sulla vecchietta seduta là in fondo, sempre sorridente, sempre gentile, così affabile. Sono quelle le più perfide!! :D
(... vedesi il film "Duplex" con Drew Barrymore e Ben Stiller)
😂😂 la dovevo fare alzare all’impovviso, dovevo farle togliere il camuffamento e tatà, dentro la vecchietta piccola e piegata, si nascondeva Sigurnay Wiever (o come diavolo si scrive) di Alien!
EliminaDuplex, l’ho visto: meravigliosa inquilina! 😄
Oh Maria! Marina hai fantasia da vendere e pure occasioni davvero strane nelle tue giornate. Per un attimo leggendo ho temuto il peggio...
RispondiEliminaPensa che mia madre, ieri mattina, prestissimo, mi ha telefonato chiedendomi, quasi in preda al panico, ma cos’è che è successo?.
EliminaOra, dico, ma puoi spiegare a una madre che NATURLAMENTE quello era solo un racconto?
(Poi mi ha confessato di avere letto tutto velocemente)
Ahhhh, vabbè...! 😁
In verità, in verità ti dico: la tua è stata una visione mistica in cui hai rivissuto una delle tue vite passate. In quel tempo, allora come oggi, ti sei recata al tempio. Luca era uno scriba. Tu eri la moglie dello scriba (ma già allora gli facevi da ghost...). I frati Agostiniani erano il Sinedrio riunito mentre il frate che officiava era niente meno che Caifa. Infatti, come puoi ben vedere, al momento della verità si sono dileguati... ;-P .
RispondiEliminaE le due Nikite? Si direbbero una rievocazione degli zeloti, sempre pronti alla rivolta.
Non vedo Gesù Cristo, quindi i casi sono due: o a quel tempo era ancora nella bottega di papà, oppure l'avevate già appeso.
E con questo è tutto: la benedizione di Dio Padre Onnipotente discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
Lo sai che mi pare di averti riconosciuto? Eri quello seduto alla destra del padre, non Quel padre, cantore. Hai stonato tutto il tempo e se non ci credi chedi a mister Emme di fare su di te un’ipnosi regressiva... e ci vediamo là! 😉🤪
EliminaMarina, per un attimo ho temuto il peggio! Invece Nikita e Regan, tatuaggi a parte, sono persone pacifiche.
RispondiEliminaBrava, questo racconto ha un bel ritmo e ha avuto il potere di catturare la mia attenzione, letto con il fiato sospeso.
Che meraviglia avere una madre che legge il blog della figlia! (Letto nei commenti).
Il titolo alla Nanni Moretti è magico (non so se hai visto il film, fantastico)
Potrei farne una versione new age, in cui le due tipe un po’ sui generis, in realtà, sono pacifiste vegane. 😁
EliminaComunque grazie, diciamo che mi sono divertita alle spalle di ste due povere donne!
A proposito di mia madre, la cosa veramente super è che lei arriva al mio blog tramite il link condiviso su Fb. 😂😂
Non ho visto il film di Moretti, qui il titolo mi sembrava molto in tema! 🙂
Non c'è soluzione di continuità tra la Messa e la strage, è questo sintatticamente il punto più importante. Così che anche quando si ritorna alla celebrazione eucaristica per un tempo sufficientemente lungo si resta sotto l'incubo della spada e della pistola. Non pensavo di commentarti così, in verità volevo solo comunicarti che ieri ho ritrovato un tuo commento datato di un certo tempo fa in cui mi chiedevi il motivo per cui cancellavo le mie tracce in rete. Ecco adesso sono di nuovo visibili.
RispondiEliminaBen ritrovato, Enzo. La tua omologazione non richiesta mi sembra un bel modo di tornare in rete. :)
EliminaIo mi sono detta: aspetta, non può essere vero, non ho sentito nessuna notizia in tv di una cosa come questa. Insomma, per dirti quanto sai essere efficace scrivendo. :)
RispondiEliminaAhahah, e sapessi! Domenica scorsa, io e Luca di nuovo lì, stessa chiesa, stesso orario: ma non c’erano anche loro, le due donne mistiche? Per sì e per no, ci siamo messi in ultima fila, accanto alla vecchietta col fazzoletto. 😂😂
EliminaCiao Filippo, grazie.
RispondiEliminaPurtroppo, mi accorgo che sono pochissimi i sacerdoti capaci di tenere un’omelia che catturi l’attenzione, spesso sono commenti al Vangelo o alle Letture che nulla aggiungono alla Parola di Dio né forniscono chiavi di lettura utili a fare una riflessione. Vado a Messa tutte le domeniche e della liturgia mi affido al momento più importante: l’eucaristia.
Mi piacerebbe tornare a Medjugorje. 😊