giovedì 18 febbraio 2016

Profumo di scrittrice


Una volta, durante un consiglio di classe (ho un'onoratissima carriera di rappresentante), l'insegnante di una classe parallela che, dunque, non mi conosceva, mentre prendevo appunti con la solerzia imparata all'università, mi chiese "lei è una scrittrice?" 
Alzai imbarazzata gli occhi nella sua direzione come se fossi stata appena accusata di avere rubato qualcosa (brutta bestia la timidezza!) e con l'attenzione inevitabilmente attirata su di me e il fuoco che mi aveva dipinto di rosso la faccia, le risposi: "perché?"
"Perché ha un modo di tenere la penna e di stare piegata sul foglio tipico degli scrittori". 
Giuro, mi ha detto così.

Non era il luogo adatto per avere maggiori lumi su una teoria tanto bizzarra quanto affascinante: dunque c'è un modo, una postura, che dimostrino la qualità di scrittore? Un pensiero che, allora, mi distrasse al punto da farmi prendere i peggiori appunti della storia.
Per completezza vi dico (giusto per chiudere la parentesi) che, poi, l'insegnante di mio figlio, che invece mi conosceva bene, confermò alla collega che sì, ero una scrittrice e che avevo scritto un bel libro.
Imbarazzo e vampate di calore a profusione, perché, forse, non sembra, ma la mia timidezza è mortale e se tollero quattro occhi puntati su di me, il doppio già diventa insostenibile (e non facciano gli spiritosi gli occhialuti!)

Non se se esista un modo da "scrittrice" per tenere la penna in mano o una giusta inclinazione del corpo piegato sul foglio, però una cosa l'ho notata: in casa mia ci sono tracce di scrittura dappertutto, segni evidenti o meno evidenti di una passione che coltivo da sempre; si respira un'aria che sa di carta e inchiostro: la quantità di penne in giro, l'attenzione che ho per tutto ciò che può servire a scrivere qualcosa, e che, quando è possibile, riciclo (un esempio? i fogli dei mesi trascorsi del calendario ridotti a rettangoli e spillati per essere utilizzati come pizzini su cui fare l'elenco della spesa).
Ogni angolo nasconde qualcosa che ha a che fare con la mia scrittura.



Se passate davanti alla mia libreria, noterete un mare di libri disposti senza ordine, in due file per ogni ripiano (perché è piccola), e poi quaderni di vario taglio, preziosi ausili delle mie attività: quelle relative all'artigianato handmade e quelle di scrittura/lettura.






A un passo dalla libreria, ho il mio piccolo "nido d'amore" rappresentato da una scrivania accanto alla finestra che dà sul giardino, dove tengo la mia fida agenda-zibaldone, nella quale annoto, preparo scalette, appunto per non dimenticare. La carpetta fucsia che si intravede contiene i capitoli del libro di Chiara. Ah, e quell'oggetto coperto è la mia macchina da cucire (mix di creatività, nel mio angolino!)


In camera da letto, dentro il cassetto del mio comodino ho un taccuino per le sortite improvvise, le ispirazioni fulminanti che mi colgono al risveglio, per esempio, ma anche per avere qualcosa a portata di mano su cui scrivere durante le letture serali (accanto, nella scatola chiara ci sono lettere, biglietti, ricordi preziosi che mi camminano sempre accanto).



C'è anche uno spazio nel comò dove uno sull'altro conservo i "taccuini per ogni occasione": quello che contiene le osservazioni sui libri che leggo, quello su cui trascrivo le citazioni che mi piace ricordare delle letture che faccio, quello dove ho raccontato me stessa nel periodo magico della prima gravidanza.



Nell'armadio, la scatola di cartone rivela vecchi scritti e diari pieni di storie mai concluse. Si trovano in quel contenitore praticamente da sempre.




Nella stanza degli ospiti, un altro armadio contiene una vecchia valigetta nera dove conservo la copia cartacea del mio libro e tutto il materiale di cui mi sono servita per scriverlo.
Sopra un mobile tengo dei faldoni porta-documenti: quaderni, quadernoni, l'intero progetto scolastico del cortometraggio, lettere di presentazione, elenchi di case editrici, bandi di concorso, materiale vario che non voglio toccato da nessuno.




E, infine, c'è il contenuto della mia borsa per uscire. 


Dopo avere letto il post di Andrea Cabassi, martedì scorso, mi è venuta l'idea per scrivere questo mio di oggi.


Nella mia borsa non possono mancare:

chiavi di casa
chiavi dell'auto
portafoglio
cellulare
occhiali da sole
fazzoletti di carta
taccuino rosso 
penna
libro cartaceo in lettura
tablet (con custodia BIANCA, nonostante i tre maschi in casa: questo era rivolto al buon Andrea che giustifica la sua custodia ROSA con la presenza di tre femmine :P) 

Ecco, per tornare alla premessa di questo nugale* articolo, chissà cosa direbbe quella maestra se la invitassi in casa mia! 
Più che notare come tengo in mano carta e penna, sono sicura che annuserebbe il "profumo di scrittrice" che si avverte nell'aria.

O forse chi ama scrivere ha un'aura che lo rende riconoscibile agli occhi del mondo?



*Questo post partecipa all'iniziativa Una parola al mese. La parola di febbraio 2016 è nugale (al link maggiori informazioni)


65 commenti:

  1. Gita bellissima. Solo al Vittoriale di D'Annunzio si può ammirare qualcosa di più. Cara scrittrice, si vede che scrivi.
    Helgaldo

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    1. :D
      E sai qual è il libro che ho in borsa per adesso?
      Un certo Paul Auster che sembra avere scritto proprio una bella storia! ;)

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  2. Ti capisco quando parli di timidezza, pochi giorni fa il mio primario, durante una pausa caffè, ha raccontato pubblicamente di quanto gli sta piacendo il mio romanzo, non sapevo nemmeno che lo avesse comprato. Avrei voluto sprofondare, rosso in volto, balbettante e con tutti gli occhi addosso. La cosa è parsa strana perché invero sono uno che caratterialmente tende a imporsi, ma quando si parla di lettura e scrittura mi faccio piccolo piccolo. Timidezza strana la mia. Vedo che tu sei molto ordinata, si nota. Si percepisce anche, da come racconti le tue vicende, il gran lavoro che c'è dietro la tua scrittura. A me piaci molto. Probabilmente per compensazione, perché io sono un gran casinaro.

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    1. Gli opposti si attraggono: beati i proverbi! :D
      Però questa timidezza, Massimiliano, ma come possiamo scrivere per il pubblico e sentirci tremendamente in imbarazzo allo stesso tempo!

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  3. Le stampe del mio libro non sono in una cartellina: vagano. Le tratti meglio di me, davvero! :-D

    Sai che io tengo la penna con tutte e cinque le dita? Le suore hanno cercato di correggere quello che loro consideravano un difetto costringendomi ad adottare l'impugnatura corretta, solo che scrivevo malissimo e non si capiva nulla. Dopo mesi di lacrimoni e dopo l'intervento di mia madre si sono arrese. Dicono che questa forma di disgrafia sia tipica delle persone creative e un po' anarchiche! :-D

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    1. Anche mio figlio lo fa, infatti è creativo e anarchico anche lui. Ora mi spiego tante cose.

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    2. Devi fare una foto della mano che scrive tenendo la penna con le cinque dita... ci sto provando e credo mi sia venuta un'ernia alla mano :D

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    3. Ha ragione Andrea, è difficilissimo! :D

      Che poi, questa cosa di correggere le pose naturali dei bambini: mio figlio è mancino e dovresti vedere come tiene la penna! Ma, onestamente, nessuno ha mai provato a fargli cambiare modo. Per fortuna!

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    4. La farò e la metterò nel blog! :-)

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    5. Come si dice da queste parti: La mà del jàol (la mano del diavolo) :-D

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    6. Ragazzi, è pazzesco! Chiara, devi fare vedere la foto a tutti, sai che commenti!
      Sei grande!

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    7. Sai che c'è un cenno a questa cosa anche nel post che salvo imprevisti pubblicherò stasera?
      Non avevo pensato di mettere la foto ma lo farò! :-)

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    8. CAPITO TUTTI?
      Stasera, la mano di Chiara che scrive! :)
      Mi raccomando, nessun imprevisto! :)

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    9. Non è un'impugnatura, è un trucco di prestidigitazione! :D

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  4. Io ho tutto su pc: la casa è già in disordine a sufficienza. Questo non significa che i file siano perfettamente in ordine, né che le copie che stampo non siano disordinatamente sparse.
    Ma non sono cattivo: è che mi disegnano così.

    Sei ordinatissima. Un po' ti invidio. Un po', se abitassimo insieme, qualcuno avrebbe una storia torbida di litigi e coltelli da raccontare. :)

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    1. Sono ordinata, questo è vero, ma non ossessiva verso chi non lo è, anche perché vivo con tre disordinati cronici e non ho mai avuto intenzione di ammalarmi!
      Dunque, se vivessimo insieme, al più sarebbe una storia allegra di palette e piatti... di plastica! :)

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    2. Hai ragione: tirarsi i piatti di plastica permette di evitare le fastidiose lamentazioni dei vicini per schiamazzi notturni ;)

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    3. Chi mette i libri a caso sullo scaffale *NON* è ordinato! (ihihih ^__^ )

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    4. Ecco, infatti, Andrea ha ragione: non sono una maniaca dell'ordine! :)

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    5. Michele, i litigi si fanno di giorno; la notte si fa pace! :P

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  5. Grande! Rovistare fra i tuoi cassetti è stato istruttivo :D
    Io ho catalizzato le mie scritture su un quaderno (mi ero stufato di avere fogli sparsi ovunque, quando capita li pinzo a una pagina) e li colleziono in uno scaffale :-)
    Come proponevo in una risposta a Chiara potremmo confrontare le tecniche di impugnamento (?) della bito per vedere se c'è qualcosa in comune :D

    PS: guarda che le cover le vendono bianche così poi le puoi colorare ;)

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    1. Ma io adoro la tua cover ROSA, sul serio! :P

      Io ho un po' allargato l'argomento avendo, come hai ben potuto vedere, poche cose- ma essenziali- dentro la borsa! :)

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    2. Certo che la adori, è fantastica! :D
      Però si direbbe una di quelle borse in cui, mettendoci la mano, si rischia di esser morsicati! *__*

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    3. Più che altro riesco all'occorrenza a trasformarla nella borsa di Mary Poppins! :D

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  6. Amo molto curiosare nelle case dei blog amici, per cui ti ringrazio per questo post. Sandra

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  7. Sì, sei proprio una scrittrice!
    Grazie per questa finestra sul tuo mondo!
    Io scrivo solo a computer, quindi non ci sono mille tracce in giro. Qualche articolo sottolineato per documentazione lasciato in giro e, solo quando lavoro alla scaletta di un romanzo, un quaderno con su i gatti per gli appunti volanti.
    Però i libri sono ovunque. Ce ne sono anche in cucina e in bagno. Ce ne sono sul divano, sul comodino, sul tavolo. In casa mia si respira decisamente lettura.

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    1. Bello! Io amo le case con i libri dappertutto! A casa mia lasciarne qualcuno in giro significherebbe non ritrovarlo: finirebbe dentro gli zaini dei miei figli o spostato chissà dove. Mi è successo e, come al solito, mi sono adattata (in questa casa sono in spudorata minoranza!)

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  8. Bellissima l'idea di questo tour in casa tua!
    Una volta un tizio per strada mi aveva chiesto se ero un'artista e anch'io ci avevo scritto un post, ma casa mia è troppo in disordine, quindi... niente reportage! Ahah!

    P.s. Grazie per aver partecipato a "Una parola al mese"

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    1. Anche a me una volta l'hanno chiesto, ma il tizio in questione era la polizia e "artista" l'ha detto fra virgolette *_*
      (Ogni volta che ne parlo mi riprometto di scriverci un racconto, ma poi non so se dovrà essere comico o drammatico, quindi lascio perdere :D )

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    2. Sarebbe stato anche il tuo un post nugale, Romina! :)

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    3. Dai, mettiti al lavoro, Andrea, quel racconto s'ha da scrivere! :D

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  9. Riconosco un fotografo professionista da un dilettante dal modo in cui tiene i piedi quando scatta. Non saprei dirti se gli scrittori hanno un modo particolare di tenere la penna, ma si distinguono dallo sguardo, perso, come se sognassero ad occhi aperti, mentre scrivono, mi sbaglio? :P

    P.S. praticamente ti sei messa a nudo ;) soprattutto la borsa, io non oserei mai guardare dentro una borsa di donna ;)

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    1. Ogni tanto, spesso, mi capita da guardare negli occhi qualcuno e pensare a tutt'altro. Penna in mano, postura e sguardo da scrittrice: pacchetto completo! :D

      ...chissà cosa sei abituato a trovarci, dentro quella borsa! :P

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    2. Non lo so, non la apro mai, è un'ambiente totalmente inesplorato per me, beh, quasi totalmente, a volte la compagna mi chiede di prenderle il cellulare, ma cerco sempre di restare negli strati più superficiali :P

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    3. Come sei discreto! No, no, la mia è proprio a godi popolo! :D

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    4. Tanti anni fa (ero un ragazzino) Indro Montanelli in un intervista raccontò di quando un lettore gli scrisse di aver trovato dei preservativi nella borsa della moglie e gli chiedeva come avrebbe dovuto comportarsi. Montanelli gli rispose, caro lettore, è lei ad aver sbagliato, perchè nella borsa di una donna non si deve mai guardare. Ecco, io presi quelle parole come un precetto ;)

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    5. All'Università, una volta, una perfetta sconosciuta mi chiese se avevo un fazzoletto. Ho rovistato con la mano dentro la mia borsa e con orgoglio ho tirato fuori un meraviglioso Lines in bustina!
      Volevo morire, ma non posso dare la colpa a nessuno! :D

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    6. Beh, è una di quelle cose che mi aspetterei di trovare nella borsa di qualsiasi donna :P

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  10. Incredddddibbbile! Una donna come meno di 10 (dieci, dico: dieci!) oggetti nella borsa! :-D

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  11. Ma quanto mi piaaace la tua sala. Mi inviti a prendere un tè? Sappi che sono un po' imbranata e che quel divano bianco potrei anche tingerlo rovesciando la tazza.
    Bellissimo post! :)

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    1. Sui divani ancora teniamo due teli dello stesso colore della tappezzeria per ingannare! Considerato che quello è il nostro salotto-soggiorno e considerati i miei figli... quello era l'unico modo per salvarli. Dunque, sì, volentieri, ti aspetto per un tè in casa mia! :)

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  12. Io non ho quaderni, taccuini, niente di niente. Si vede che non sono affatto uno scrittore, ma il sospetto mi era venuto da un pezzo ;)
    Tengo tutto dentro i dischi rigidi del computer, e basta. Al massimo qualche appunto volante, che poi dimentico.

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    1. Sei uno scrittore da meno carta e molti tasti sul pc, vuoi dire! :)

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  13. Nella mia borsa troveresti cose molto più compromettenti, tipo spazzolino da denti, calze e mutande di ricambio (sono una di quelle che non si sa mai, dovessi passare una notte fuori casa), e dire che anch'io ho ridotto molto da quando i miei pargoli sono un po' cresciuti. Invidio la tua casa ordinata. Io, viceversa, sono maniacale nelle librerie: ogni libro deve stare al suo posto. Mentre i cassetti della mia scrivania, tra appunti, penne, biglietti e foglietti, sono il regno del caos dove solo io mi so raccapezzare.

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    1. Mi riprometto anch'io di ordinare i libri nella libreria: per ora, accanto a Manzoni ci trovi l'Etica Nicomachea di Aristotele, una delle letture impegnate di mio marito e a seguire Diario di una schiappa di mio figlio...
      In borsa, almeno adesso, ho raggiunto la liberazione dalla schiavitù del "tieni tutto tu, mamma". Una conquistona sudata negli anni! :)

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  14. Te lo puoi permettere di pubblicare foto dei tuoi "angoli da lavoro" in casa: in fondo è una casa ordinata. Se vedessi la mia...
    Comunque, se una persona che non ti conosceva ha "visto" la scrittrice che è in te, si vede che è una cosa che hai dentro in modo sin troppo evidente da non poter restare nascosta.

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    1. :D
      Avrai ragione? Ecchilosà! Intanto ho riempito praticamente ogni angolo della casa con piccoli pezzi di ciò che amo fare! E adesso lo sapete anche voi! :)

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  15. Ma sul serio il tuo taccuino da scrittore deve essere rosso? Come quello di Mao-Ze-Dong?
    A questo punto mi chiedo: come mai il tuo blog è di un altro colore?
    ?

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    1. No, come l'agenda di Borsellino!

      Ma tu te lo immagini uno sfondo rosso anche qui: questo è luogo di relax! :)

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  16. Ciao Marina finalmente arrivo anch'io, complimenti per la casa e per la tua perfetta organizzazione!
    Io invece scrivo prevalentemente sul pc e occasionalmente sull'Ipad, avendo problemi di spazio, tuttavia ho sempre qualche foglio volante o post it su cui prendo appunti quando mi viene un'idea da trascrivere poi sul pc alla prima occasione. È bello che ti abbiano "riconosciuta" come scrittrice vuol dire che emani un'aura speciale :-)

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    1. Grazie Giulia, dicono che abbia un'altra aura speciale, quella di mamma. Lì, sono d'accordo anch'io! :)

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  17. Bello questo post e anche per averci accompagnato attraverso la tua dimora. Della mia attività scrittoria e soprattutto di lettrice, avevo parlato in un post dal titolo "It, l'armadietto delle letture", che avevo fotografato. Lui è già abbastanza inquietante di suo, per cui mi ero fermata lì. :-)

    Penso di tenere la penna nella solita maniera, e solitamente scrivo a computer. Però posso dirti che ho ancora il callo dello scrittore sul medio sopra cui appoggiavo la penna a scuola!

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    1. Il dialogo fra i libri è fantastico! Ho riso pensandone uno possibile fra i miei stipati in libreria: sono all'aperto, ma si contendono continuamente le postazioni più esterne perché, purtroppo, sono costretta a sistemarli in doppia fila e quelli che stanno dietro si sentono trascurati, vorrebbero godere di una visibilità maggiore, mentre io do sempre priorità alla narrativa. Poesie, saggi (che legge mio marito), libri classici e libri già letti stanno nelle retrovie, davanti gli ultimi arrivi, quelli in attesa trepidante di lettura e i miei preferiti.

      Il callo dello scrittore? Ce l'ho anch'io. Secondo me l'insegnante lo ha notato: quello è un chiarissimo segno distintivo di chi scrive praticamente sempre. :D

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    2. Sì, mi ero divertita parecchio a scrivere il post sull'armadietto delle letture! :-D Ultimamente è un po' dimagrito perché ho estroiettato "Mondo senza fine" di Ken Follett, un mostro da mille e trecento pagine. Ma ben presto, goloso com'è, riprenderà a metter su peso.

      Sabato invece ho riordinato le due librerie che ho in studio e in sala, e gli scaffali alti hanno sputato tanta di quella polvere che io e mio figlio sembravamo Ping Peng dei Peanuts.

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    3. :D stendiamo un velo pietoso sulla polvere degli ultimi scaffali! Anzi stendiamo un dito pietoso di polvere! :D

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  18. Sniff Sniff... Il tuo profumo di scrittrice arriva fin qui, dove sono io. :-) Bello il tuo angolo creativo, anch'io me ne sono sempre ricavato uno vicino alla finestra, nei diversi posti in cui ho abitato. E come te, ho fogli e penne sparse in giro per casa e nei cassetti. Invece, la mia borsa è un un bel po' più pesante della tua... Alle cose che hai elencato aggiungerei una bottiglia d'acqua (non so proprio stare senza), uno specchietto, un pettine, mentine, e invece del tablet, il mio prezioso e reader; ah... Anche tante tante penne che al momento opportuno non so perché, ma non scrivono mai!

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    1. Ahah, le penne che non scrivono: verissimo!
      Dopo anni di borse con l'impossibile dentro, affrancatami dal ruolo di mamma portatutto, adesso riduco all'essenziale il loro contenuto: le voglio leggere e soprattutto voglio trovare subito quello che cerco! :)

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  19. Appena ho letto della posa da scrittrice sono riuscita a visualizzarla davanti ai miei occhi. Taccuino sulla coscia, gambe incrociate ma con largo spazio tra le ginocchia, testa inclinata a sinistra (per chi scrive con la destra), penna che vola lasciando segni illeggibili sul taccuino anonimo.

    Tipica posa da universitario che ha preso più appunti di quanti mai potrebbe mai rileggere.

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    1. Ahah, hai ragione sugli appunti, Lisa! Io, poi, ero famosa: scrivevo per sigle e abbreviazioni e poi avevo bisogno del traduttore per capire cosa avessi scritto io stessa. Però i miei appunti erano meglio degli sbobbinamenti! :)

      Per quanto riguarda la posa... si vede che sei stata un'universitaria prendiappunti anche tu! :D

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  20. Il profumo di scrittrice è nel post stesso *__*
    Bellissimo!
    Nella mia borsa c'è sempre un libro, le cose essenziali (qui si potrebbe fare un lungo elenco XD), un player per la musica, liquirizia, vari espedienti anti-allergie :P, fazzoletti, un piccolo notes e matita/penna!
    In discreto ritardo, ma ci son eh! :D

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    1. Abbiamo libro, fazzoletti e notes più penna in comune: si vede che profumi anche tu! :D

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