martedì 29 novembre 2022

Il caffè di Luz e Marina: last but not least, l’ACCIDIA

Appuntamento con "Il caffè di Luz e Marina"

E così siamo arrivati alla fine dei nostri Vizi. Io e Luana ne abbiamo esaminati sette, quelli “Capitali”, i vizi D.O.C. per intenderci. I difetti, i peccati e i peccatucci non compresi in questa categoria ce li teniamo per noi.

giovedì 29 settembre 2022

IO NON SONO IRACONDA, CAPITOOOOO?

Appuntamento con "Il Caffè di Luz e Marina

Dopo qualche mese mi riaffaccio da queste parti perché, se l'attività blogghistica e la scrittura in generale hanno subito una consistente battuta d’arresto, il caffè in compagnia di Luana prosegue sempre con immutato entusiasmo (vi invito a dare un'occhiata alla nostra conversazione nel blog io, la letteratura e Chaplin).

giovedì 14 aprile 2022

Ho un nodo alla gola

 Appuntamento con "Il Caffè di Luz e Marina"

Eh sì, resto ancora fuori dalle scene e mi affaccio ormai raramente qui e nelle case virtuali che ho sempre frequentato, ma l’appuntamento con Luana resta imperdibile e ai nostri “vizi” sono particolarmente affezionata. 

martedì 22 marzo 2022

Se alzo gli occhi


Seduta su una panchina del parco, che frequento ormai quasi ogni giorno, osservo il mondo che mi circonda. La pianura che ho davanti è un palcoscenico involontario, dove non ci sono attori, ma gente comune che recita la quotidianità. 

martedì 1 marzo 2022

Il caffè che tutti ci invidiano!

 Appuntamento con "Il Caffè di Luz e Marina"

Quando ero bambina non mi piacevo: volevo essere meno alta, volevo essere meno sviluppata (tutte le mie compagne più carine mi arrivavano all’ascella, erano secche e piatte, mentre io ero una bacchettona che le sovrastava), non volevo portare gli occhiali e avere i capelli ricci. Così, invidiavo chiunque avesse caratteristiche opposte alle mie. Mi guardavo alla specchio e mi dicevo: ma perché non posso avere il caschetto liscio di Tizia? perché non posso essere magra come Caia? perché non posso avere i corteggiatori di Sempronia? Già, in sostanza, alla fine, invidiavo alle mie amiche i ragazzi che piacevano a me, ma correvano dietro a loro e di ciò soffrivo, senza per questo volerle in alcun modo danneggiare.

martedì 1 febbraio 2022

Ricorderò anche questo


Fa freddo, cavolo se fa freddo! Stringo i pugni dentro le tasche... potevo portare i guanti! Tra poco dovrò togliere il berretto, mi copre le orecchie e io devo tenerle scoperte, le orecchie, se voglio assorbire tutto il suono che fuoriuscirà da quella finestra lassù, socchiusa per fare entrare aria nella sala. 

martedì 18 gennaio 2022

Il caffè di Luz e Marina: è tempo di Lussuria!

Appuntamento con "Il Caffè di Luz e Marina"

Il senso del pudore è una virtù?

E parlare di certe fantasie, tenere il pensiero nonché le azioni costantemente ancorate al desiderio sessuale fine a se stesso, tocca il terreno del moralismo?

La libertà sessuale ha un peso nella ricerca della legittimazione di certi atteggiamenti o di veri e propri stili di vita?


Insomma, che posto diamo, nella scala dei “peccati”, al vizio capitale della Lussuria?

giovedì 16 dicembre 2021

Libri dentro una Nuvola: week-end a Più Libri Più Liberi

Sembra fatto apposta: la mia partecipazione a Più Libri Più Liberi è a cadenza biennale. Sono andata nel 2017, poi nel 2019 e adesso, nel 2021, con la differenza che il vuoto del 2018 è stato dovuto a una mia assenza volontaria, quello del 2020 decisamente no: la pandemia ha inghiottito tutto e la sospensione necessaria dell’evento è stata una fra le tante imposte a seguito del sofferto lockdown.

Due anni e sono di nuovo qui, con la testa sollevata verso La Nuvola, visibile attraverso l’imponente rettangolo di vetro del Centro Congressi, all’EUR. Con il cellulare inquadro la struttura per la foto di rito, che immortala un momento a me tanto caro: l’ingresso alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria.

giovedì 4 novembre 2021

Il caffè di Luz e Marina : crepi l'Avarizia!

Ci sono vizi capitali che sappiamo individuare meglio in noi stessi: l’Avarizia non è uno di questi. Scommetto che nessuno si sente “avaro” nel senso stretto del termine: forse pochi ammetterebbero con serenità di essere ossessionati dal desiderio di avere; non si ha mai abbastanza e si cerca sempre una scusa per volere di più. Che poi, ostinarsi nel possesso significa quasi sempre essere carenti di generosità. Ma, in verità, non è poi così difficile sentirsi distanti da questo “peccato”!

Attaccamento morboso al denaro? Amore sfrenato per l’accumulo di beni materiali o altro (il più delle volte non strettamente necessari)? 

In che modo/misura ci appartiene questo tarlo che inaridisce il cuore?


Io le mie risposte le ho date nel Caffè con Luana di questo mese: come sempre, una piacevole e sincera chiacchierata sul tema, ma qui voglio aggiungere una piccola confessione. 

domenica 10 ottobre 2021

#RegalamiUnRacconto: Killer vegano


Ho scritto un racconto, qualche tempo fa, con cui ho partecipato a un contest, organizzato dal podcast “Recensire il Recensore”: un tema, una breve storia, un libro in palio, sotto l’hashtag #RegalamiUnRacconto.

Lo pubblico per darvi qualcosa da fare oggi, che è domenica e si ha, in genere, più tempo per le inezie.

venerdì 10 settembre 2021

A Daniela

Cos’è un mese, nel tempo che vogliamo passi in fretta per potere dimenticare qualcosa! Qualcosa, non qualcuno, perché puoi chiedere ai giorni di aumentare la distanza da un certo evento, ma non di allontanare il pensiero di una persona, soprattutto se le vuoi particolarmente bene. 

Il 10 agosto scorso ero appena rientrata dalla vacanza al mare e un messaggio su Facebook mi ha attaccato addosso il gelo delle notizie inaspettate: il mio soggiorno a Caltanissetta, in campagna, è cominciato con un funerale.

domenica 25 luglio 2021

Buone vacanze!

Che dire, amici, ci vediamo a fine estate, quando le temperature stagionali si faranno sopportabili e non dovrò più sognare di essere al Polo Nord.

Con le valigie pronte per tornare in Sicilia, da bordo piscina, passo e chiudo.


BUONE VACANZE!





martedì 20 luglio 2021

#CitazioniEstive: L’anima LGBT di Modesta ne “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza

 

- ... Facevano all’amore nel capanno? E tu che hai fatto?

- Niente. Perché diventi così pallida, Jo? Non ti preoccupare, ho fatto di tutto per non farmi notare e poi sono venuta a casa.

- Ma le hai spiate se mi hai potuto riferire tutto quello che dicevano.

- Spiate? Che significa? Sono rimasta folgorata dalla loro felicità, erano bellissime, abbracciate nude.

- Le hai anche viste?

- Un attimo, prima di allontanarmi.

- Che schifo!

- Che schifo cosa, Jo? Io che, secondo te le spiavo? o il loro abbraccio?

La maschera enigmatica di dolore si sfalda contro l’onda di rossore che dal collo alla fronte corre infuriata travolgendo lo sguardo di Modesta, che ora fissa il franare scomposto di quei lineamenti di marmo. Un tempo avrebbe rispettato il silenzio che sempre torna a ricomporre quel viso.

- Che schifo cosa, Joyce? Che schifo noi due pochi momenti fa abbracciate nude?

- Oh, noi! Noi siamo perdute, Modesta, ma Bambolina così giovane... Ah, quella Mela! non mi è mai piaciuta, mai! Bisogna allontanarla!

Strappata la coltre di silenzio anche la voce si frantuma.

- Perdute, noi? Ma che dici? Perdute a che cosa?

- Alla normalità, alle leggi di natura...

- Ma che dici, Jo? Chi conosce la natura? Chi ha stabilito queste leggi? Il dio dei cristiani? O Rousseau? rispondi, Rousseau che ha spostato Dio che è nei cieli per infilarlo nell’albero?

- Ma che c’entra Rousseau o Dio, io temo per Bambù! Oh Modesta, tu non puoi sapere. A Parigi, in quei ritrovi di omosessuali... corpi macilenti ammassati, visi gialli, congestionati, segnati dalla vergogna, tra il fumo e il fiato denso di alcol... vera anticamera dell’inferno, se l’inferno esistesse! Tu non puoi sapere.

- E invece so perché ci sono stata e...

- Tu? Io mai... solo una volta e sono scappata.

- Hai fatto male perché stando veramente con loro e parlando ho capito che cosa cercano in quell’anticamera dell’inferno, come tu l’hai chiamata.

- Cosa possono cercare? Si mescolano e si drogano per dimenticare.

- No, Jo! Cercano l’inferno vero per scontare il loro peccato.

- Ma che altro possono fare se la società li rifiuta, li addita?

- Loro, niente. Ma solo perché sono ignoranti e zeppi di pregiudizi esattamente come la società che li addita. E mostrano le loro ferite solo per chiedere clemenza alla società che anche loro, soprattutto loro, sentono santa e giusta invece di lottarla. Jo, torna in te! Di che cosa abbiamo parlato allora in tutti questi anni? Vedo che abbiamo solo conversato amabilmente di progresso, di scienze come si usa nei salotti evoluti, ma al primo lieve scontro con la realtà mi vuoi trascinare nel panico che ti prende come tutti gli intellettuali solo all’idea di mettere in pratica le teorie enunciate.

- Non capisco!

- Capisci, invece! Secondo te dovrei allontanare Mela, no?

- Non...

- Così hai detto. Ma non capisci che con questo atto farei sentire a quelle bambine che peccano? Le marchierei, io che rappresento, sono, la società per loro, come dice il tuo Freud? E dopo, che potrebbero fare se non finire veramente in quei locali? [...]

giovedì 15 luglio 2021

#CitazioniEstive: La perfezione di Seymour Levov, “lo Svedese” in “Pastorale americana” (Philip Roth)


- Le vuoi bene o no?

Come puoi farmi una simile domanda?

- Sei tu che mi costringi.

- Non ora, ti prego, non umiliarmi, non scavarmi la terra sotto i piedi. Io amo mia figlia. Non ho mai amato, sulla terra, nulla più di lei.

- Come un oggetto.

- Cosa? Cosa stai dicendo?

- Come un oggetto. L’hai amata come un oggetto, cazzo. Come ami tua moglie. Oh, se un giorno tu potessi renderti conto del motivo per cui fai quello che fai! Sai perché? Ne hai idea? Perché hai paura di perdere il controllo! Hai paura che la bestia esca dal sacco!

- Che stai dicendo? Quale bestia? Quale bestia? - No, lo svedese non si aspetta di trovare grande conforto in suo fratello, ma questo attacco... Perché Jerry sta sferrando questo attacco senza neanche far finta di consolarlo? Quando lui, accidenti, gli ha appena spiegato che le cose sono andate mille e mille volte peggio del peggio che si erano aspettati?

- Cosa sei, tu? Lo sai? Tu sei quello che è sempre lì a cercare di minimizzare le cose. Sempre lì che si sforza di essere moderato. Mai dire la verità, se credi che possa ferire i sentimenti di qualcuno. Sempre pronto ai compromessi. Sempre pronto ad accontentare la gente. Sempre lì a trovare il lato migliore delle cose. Quello educato. Quello che sopporta pazientemente ogni cosa. Quello che ha una dignità da difendere. Il ragazzo che non viola mai le regole. Quello che la società ti ordina di fare, tu lo fai. Le norme della convivenza civile. Ci devi sputare in faccia alle norme della convivenza civile. Beh, tua figlia l’ha fatto per te, no? 

domenica 11 luglio 2021

#CitazioniEstive: La Cosa - “Infinite Jest” di David Foster Wallace


L’anedonia da sguardo spento non è che una remora sul fianco di un vero predatore, il Grande Squalo Bianco del dolore. Il termine che le autorità usano per indicare questa condizione è depressione clinica o depressione involutiva o disforia unipolare. Invece di una semplice incapacità di provare sentimenti, un’agonia dell’anima, la depressione predatoria che Kate Gompert  ha sempre provato quando cerca di disintossicarsi dalla marijuana segreta è essa stessa un sentimento. Viene chiamata con molti nomi - angoscia, disperazione, tormento, vedi la melanconia di Burton e la più autoritaria depressione psicotica di Evtusenko - ma Kate Gompert, giù in trincea da sola con questa cosa, la chiama semplicemente La Cosa.

giovedì 8 luglio 2021

#CitazioniEstive: la Neolingua - parole al risparmio - in "1984" di George Orwell


«Come va il dizionario?» chiese Winston alzando la voce per vincere il rumore.

«Procede lentamente» rispose Syme. «Adesso sono agli aggettivi. È un argomento affascinante.»

A sentire nominare la neolingua, il volto gli si era illuminato all’istante. Spinse da parte la gavetta, prese il pezzo di pane in una delle sue mani delicate e il formaggio nell’altra, poi si chinò in avanti verso Winston, in modo da non essere costretto a gridare.

martedì 29 giugno 2021

Il Taccuino narrante: osservazioni, note e spunti tratti dalla quotidianità - ALL'OMBRA DEI PENSIERI


Sono le ore 8:00, dalla veranda di casa mia assisto al movimento di una città che oggi festeggia i Santi Apostoli Pietro e Paolo, patroni di Roma. Il rumore arriva a ondate, il transito di mezzi, lungo il tratto di strada, che riesco a vedere dal mio palazzo un po’ internato, è veloce e capisco che il semaforo è rosso quando il suono si uniforma in un borbottio di auto con il cambio in folle.

martedì 15 giugno 2021

Bandiera camouflage


Da quando il dibattito sull’affermazione e la tutela dei diritti degli omosessuali si è arricchito di nuove tematiche e il progresso degli studi di genere ha portato a una rapida proliferazione di identità femminili e maschili, mi è venuta la curiosità di allargare i miei orizzonti.

Il labirinto di termini e significati in cui mi sono impelagata non ha fatto che confondermi le idee.